I ROVESCI ROSSI DI SPAGNA

I ROVESCI ROSSI DI SPAGNA I ROVESCI ROSSI DI SPAGNA riattizzano la campagna contro l'Italia e la Germania Manifestazioni patologiche della democrazia massonica -- La prossima parata ginevrina e il tentativo di circuire Chamberlain Parigi, 31 notte. La preparazione dell' offensiva societaria contro l'Italia e il Giappone continua attivissima. Sotto la spinta del fronte popolare francese gli organi laburisti battagliano, come sapete, in favore dell'intervento personale di Chamberlain ai lavori di Ginevra. La presenza di costui sulle rive del Ibernano è desiderata unicamente perchè si spera sfruttare il meccanismo e il personale leghista per influenzare il Premier inglese nel senso voluto da quanti hanno interesse a impedire il riawlcinamento anglo-italiano. li doppio gioco di Blum In questi ambienti si formula il quesito se gli editoriali concilianti pubblicati in questi giorni dal Populaire e dovuti alla penna di Blum non vadano • interpretati come una semplice manovra per mascherare agli occhi dell'opinione internazionale ma sopra tutto britannica il carattere freddamente antl-ltallano del programma con cui 11 gabinetto Chautemps si reca a Ginevra. Il certo è che agli articoli in questione tornano a sostituirsi quotidianamente gli appelli color rosso fuoco del collaboratori più estremi dell'organo socialista. Mentre taluni informatori pretendono che la Francia si disponga addirittura a dettare all'ambasciate e Corbln una protesta presso li comitato di Londra contro l'azione Italiana In Spagna, socialisti e comunisti si sarebbero finalmente messi d'accordo per far proclamare a Ginevra la necessità di portare aiuto alle autorità di Valenza e di Barcellona, riesumando la nota dichiarazione del governo francese secondo cui la Francia in caso di bisogno si riserbava la facoltà di riconsiderare la propria linea di condotta negli affari di Spagna. La notizia che il governod di Nanchino non presenterà alla Le_ ga nessun appello e non chiederà neanche l'iscrizione del conflitto nippo-cinese all'ordine del giorno della sessione ha alquanto raffreddato questi bollori socialcomuni sti. Li ha raffreddati perchè 1' appello della Cina avrebbe dovuto servire nei loro piani di entrata in materia per gettare sul tappeto l'intero problema dell'antagonismo fra Stati autoritari e « grandi de mocrazie », facendo un sol fascio dell'Italia, della Germania e del Giappone e obbligando l'Inghilterra ad applicare all'azione Italiana in Spagna i criteri che la Lega avrebbe applicato all'azione glap ponese in Cina. L'appello di Nan chino doveva servire alla Francia per orchestrare una campagna in favore del blocco delle « grandi democrazie » e varare il progetto di un'alleanza franco anglo-russoamericana contro il fronte Roma Berlino con la sua vera o supposta appendice estremo orientale, La decisione che i cinesi hanno preso, presumibilmente dietro consiglio di Londra la'quale conosce i suoi polli — vale a dire gli americani — meglio di quanto non 11 conosca Parigi, disturba questo bel piano. Ma non per nulla la Francia manda sulle rive del Lemano il fior fiore dei suoi uomini politici. A tu per tu con una dele gazlone cosi imponente bisogne rebbe proprio essere di bronzo per non lasciarsi impressionare; ed ec co perchè si vuol attirare laggiù anche Chamberlain nella presunzione che, sottoposto agli assalti di eloquenza dei migliori avvocati di palazzo Borbone, il Premier britannico resisterà assai meno che non se restasse chiuso nel suo gabinetto di Downing Street. L'« esercito nero » dell'Italia Per battere il ferro fin ch'è caldo, l'Oeuvre mette in circolazione notizie strabilianti sull'esercito nero di 500 mila e quanto prima di tre milioni di uomini che l'Italia terrebbe già con le armi al piede in Etiopia per lanciarlo alla conquista del continente nero da Gibilterra al Capo Guardafui (sic). Se di fronte a gridi d'allarme di questo calibro Londra continua a coltivare la chimera del gentlemen's agreement e dell'amicizia italiana, è segno che bisogna proprio disperare della logica. E la « coesistenza pacifica delle democrazie con le dittature»?, chiederà qui stupefatto il lettore. Concludiamone che non si sia trattato se non di un lucido intervallo effimero come tutti gl'Intervalli. Ma una spiegazione meno rudimentale potrebbe esserci fornita dal pronto fiasco della strombazzata « offensiva » rossa in Aragona e dal veloce avvicinarsi dei nazionali a Gijon e a Oviedo, nonché dalle pressioni di certuni Stati sudamericani In favore del riconoscimento della belligeranza di Franco. Volere o no, nelle stesse sfere più accanitamente valenzlste di Parigi bisogna pur cominciare ad ammettere che Mosca in Spagna la guerra l'ha perduta e che sen za una mobilitazione generale di forze Internazionali contro Roma e Berlino la liberazione della pe nisola dal giogo della barbarle an tlcrlstlana è ormai solo questione di tempo. L'agitazione frenetica Impossessatasi degli ambienti social-comunisti, le escandescenze àeWHumanité, dell'Oeuvre, del Populaire e di Ce Soir non fanno se non fornire la misura dell'ansietà che le vicende della guerra spagnola ispirano loro. Ma se da parte di tali ambienti una simile reazione appare legittima, diremmo che essa lo sarebbe altrettanto da parte dei dirigenti responsabili della politica francese? Fino a nuovo ordine esitiamo a prendere per buona moneta i propositi avventurosi che si prestano al Governo francese. Se nei primi tempi della guerra civile la condotta ufficiale di Parigi appariva sostenibile, al punto in cui stanno le cose essa ci sembra incarnare ogni giorno peggio una sfida al buon senso e un'offesa ai più elementari interessi del Paese. Concetto Pettinato Le nuove realtà e le vecchie ideologie Berlino, 31 notte, La stampa tedesca reagisce alla ripresa della campagna di sospetti, di insinuazioni e di accuse che da parte di certa stampa estera è, del resto, un fenomeno permanente contro il terzo Reich — ciò che si può capire — ma che da qualche tempo-, e. specialmente da quando c'è in Europa l'asse Roma-Berlino — e questo si può capire ancora di più — è diventata più acuta, e subisce ad ogni propizia occasione riprese spasmodiche di cui a prima vista non si riesce a trovare la ragione, ma poi la si trova sempre. La ripresa odierna della campagna ha preso le mosse, alquanto alla larga, da varii argomenti e motivi particolari riaccesi per la circostanza del congresso dei tedeschi all'estero che si sta svolgendo a Stoccarda, che ha fornito, a quanto pare, una buona occasione di riattizzare le diffidenze contro il pericolo tedesco; ma se si osserva bene — ciò che la stampa fa — come In tutti questi attacchi compala sempre quasi per caso, o piuttosto per un urto casuale della lingua là dove il dente duole, il nome dell'asse Roma-Berlino, si avrà un nastro collegante abbastanza significativo e rivelatore del veri moventi di questa ripresa diffamatoria contro il terzo Reich, e, naturalmente, non contro di esso solr tanto. La maschera e il volto A questa campagna la stampa tedesca reagisce oggi con parole chiare, che vale la pena di rilevare, sia per quanto riguarda l'aspetto ideologico degli attacchi, che è la facciata o la maschera, sia per quanto riguarda la parte strettamente politica, che è come il vero volto che dietro quella maschera si nasconde. Ideologicamente gli attacchi si riferiscono al solito pericolo tedesco 11 quale sarebbe rappresentato da ogni tedesco vivente all'estero, 11 quale sarebbe come una spia del proprio paese e, quello che è ancora più tremendo, una spia del terzo Reich: e su questo punto la campagna di diffidenze e di accuse è da alcuni mesi più che mal viva sotto le ceneri per 11 fatto della istituzione al ministero degli affari esteri di una sezione dei « tedeschi all'estero », sezione a capo della quale è stato dal Fuhrer nominato la stessa persona che è a capo della relativa organizzazione del partito, e cioè von Bohle. Apriti cielo! Questa Istituzione e soprattutto la unione personale dell'organo burocratico con l'organo del partito ha riacutlzzato le diffidenze e gli attacchi, quasi che l'ipocrisia degli attaccanti scoprisse ora tutto ad un tratto l'Identità dell'atmosfera totalitaria di Stato e Partito, e come se questa Identità avesse bisogno per funzionare del piccolo legame burocratico. Tant'è. Le polemiche, e !e diffidenze non sono più cessate e non si scopre nulla di nuovo osservando che un episodio di queste diffidenze è stato recentemente fornito dall'espulsione del tre giornalisti tedeschi dall'Inghilterra per ragioni estranee alla professione. . Le parole chiare che oggi la stampa tedesca rivolge contro questa interessata campagna si muovono anzitutto sulla linea della difesa pronunciata l'altro ieri dal Ministro degli Esteri barone von Neurath a Stoccarda, che cioè la istituzione della sezione del tedeschi all'estero al Ministero degli Affari Esteri, affidata al signor von Bohle è si una prova della identità dello Stato col Partito in Germania (oh si dovrebbe, per comodità dell'estero, distruggere in Germania questa Identità?), ma d'altra parte è e deve anche costituire una garenzia che l'attività dei tedeschi all'estero si manterrà d'ora in pòi nei limiti che le impongono le autorità responsabili della politica estera del Reich, garenzia che prima mancava. Questo argomento dovrebbe tagliare, ci pare, la testa al toro. Invece no. E la stampa tedesca afferra oggi questo toro per le corna osservando — come fa la Frankfurter Zeitung — che l'estero può soltanto pretendere che il tedesco vivente fuori dei confini della patria rispetti lealmente i limiti dell'ospitalità, ma non che, per far piacere al paese ospitante, egli si spogli della sua qualità di nazional socialista che per lui è identica a quella di tedesco. « E' inutile dissimularlo — osserva il giornale — ma il nazional socialismo ha conferito a tutti i tedeschi tale qualità politica, perchè ogni tedesco è identico con un nazional socialista. Questa è però una questione interna tedesca e non ha e non deve avere nulla da fare con 1 paesi esteri e col soggiorno dei, tedeschi nel loro terrl torio ». Ostinata incomprensione La Deutsche Allgemeine Zeitung anche tocca la medesima polemica nei confronti del Times, il quale ha approfittato della seduta di Stoccarda, e proprio delle dichiarazioni di von Neurath per ritornare, con esemplare incomprensione, proprio sulle medesime accuse, domandando nientemeno come per esempio la identità dì tedesco e nazional socialista possa conciliarsi con il lavoro diplomatico per un'intesa europea, e insinuando ancora la domanda come essa possa conciliarsi con l'istituzione che il Reich si propone di fare nelle sue ambasciate, di addetti culturali. « Si sarebbe potuto capire — osserva il giornale stupito — una simile incomprensione prima della seduta di Stoccarda e delle dichiarazioni di von Neurath; ma dopo Stoccarda essa suona come un offesa alla Germania ». Il male è, secondo il giornale, che dietro a questa incomprensione vi è una ragione, politica; e il giornale, riferendosi ad alcuni accenni del medesimo organo britannico all'amicizia itaio-tedesca, assicura l'Inghilterra che « le simpatie per l'Italia non hanno nessuna punta contro la Gran Bretagna ». Infine il Berlìner Tageblatt si occupa anche di questi attacchi nei confronti della stampa francese, . rilevando la contraddizione in cui questa cade quando in questi giorni, a proposito del conflitto nippo-cinese, si appella stranamente a una solidarietà europea, scoprendo persino « una razza bianca », mentre poi continua a soffiare nel fuoco contro il pericolo tedesco e slmili. Ma anche questo giornale riporta la cosa al denominatore più strettamente politico, e nota come il fatto è che una parte essenziale In questa campagna giuoca l'asse RomaBerlino, che tanta gente non riesce evidentemente a digerire. Lo dimostra il fatto che in questi giorni i suddetti giornali abbinano i loro attacchi con le preoccupazioni espresse a proposito della conferenza della Piccola Intesa a Sinaja per gli avvicinamenti di due membri della Piccola Intesa, Jugoslavia e Romania, con l'Italia e la Germania. E' quanto mai sintomatico davvero che tale stampa, la quale è, naturalmente, quella bolscevizzante dell'asse Parigi-Mosca, siede ogni volta Inconsolabile, alla tomba di tutti gli antichi contrasti europei che l'as se Roma-Berlino ha segnato o sta con la propria influenza segnando in Europa, al fine della ricostituzione di una unità e di una sperabile organizzazione del continente, Giuseppe Piazza Londra sempre più riservata di fronte agli eventi internazionali Londra, 31 notte. La cautela che l'Inghilterra si è imposta da qualche tempo di fronte agli avvenimenti internazionali, si può notare anche oggi nell'assenza di commenti alla Intenzione francese di protestare presso il Comitato di non intervento contro lo scambio di telegrammi fra il Duce ed 11 generale Franco, avvenuto dopo la presa di Santander. E' certo che su questo argomento si stanno svolgendo le consultazioni di rito fra 1 governi di Londra e di Parigi, ma non è invece altrettanto certo che l'Isterico scatto francese trovi in questi ambienti politici entusiastica comprensione. Da quelle poche informazioni che è dato raccogliere tra gli interpreti professionali degli atteggiamenti al White Hall, sarebbe anzi il caso di arguire che, mentre Londrada un lato si compiace che la Francia spontaneamente dia espressione ad un certo disagio provato anche nei circoli britannici, dall'altro si preoccupa del pericoli derivanti da questa azione parigina. L'Inghilterra, ormai lo si sa, desidera soprattutto non acuire i risentimenti, evitare tutto ciò che possa contribuire ad una maggio re complicazione di problemi già delicatissimi. Qualunque sia la sua opinione intima sulle varie situazioni, il governo inglese è del parere che nel momento attuale I rancori e le stizze debbano cedere il campo a quella disciplinata po litica della impassibilità, che è consigliata dalla incompletezza del riarmo britannico, tanto più sensibile quest'ultima, quanto più si accresce il numero dei settori internazionali in fermento. E ciò spiegherebbe il presente riserbo. Ad astrarre per un attimo dal l'Estremo Oriente, dove pure il governo di Londra finirà con l'ap poggiare il vincitore perchè sarà con lui che dovrà negoziare in futuro una sistemazione protettrice dei suol vasti interessi in Cina, l'Inghilterra manifesta oggi minori obbiezioni per quelle che sarebbero, secondo la stampa di sinistra, le azioni dell'Italia nel Mediterraneo e in Spagna, che non per quelle che, secondo interpreti altrettanto tendenziosi, sarebbero le intenzioni della Germania. Questa differenza di valutazione fra « intenzioni » e « azioni » (per quanto le une e le altre Irreali) è forse un indice delia opinione che, essendosi la guerra di Spagna sviluppata in favore di Franco e dcj suoi amici, sia giunto il momento di appoggiare Franco, magari passivamente, come inevitabile vincitore e si possa dedicare l'at tenzione agli altri problemi europei. Le batterie più grosse della stampa sono oggi dirette contro la Germania. Il Times e la Yorkshire Post bersagliano di comune accordo la conferenza dei tedeschi residenti all'estero che si tiene a Stoccarda e criticano come pericolosa per 1 rapporti fra le nazioni la pratica del Reich di organizzare e controllare direttamente i propri cittadini ospiti di Paesi stranieri. L'esistenza di queste organizzazioni dipendenti da Berlino sarebbero destinate inevitabil mente a creare attriti. Vi è stata già l'espulsione di tre giornalisti tedeschi dall'Inghilterra perchè, secondo la tesi inglese, agivano extra giornalisticamente al servizio di quelle organizzazioni; d'altro canto la progettata nomina di addetti culturali presso le Ambasciate tedesche, secondo il Times, non sarà gradita in Inghilterra dove si è persuasi che questi addetti culturali avranno il compito di svolgere, protetti dalla immunità diplomatica, vera e propria propaganda nazista. La Yorkshirc Post giunge alla conclusione che « gli allarmi europei, dal 1933 ad oggi, hanno avuto principalmente una causa: la paura di una Germania volta ad una politica di aggressione. L'organizzazione dei tedeschi residenti all'estero — dice il giornale edenlano — con la sua sola esistenza è destinata ad intensificarli ». Si apprende stasera che l'Incaricato di affari francese Cambon ha avuto colloqui col ministro degli Esteri Eden venerdì scorso, ieri e oggi. Il Daily Telegraph annunzia che nuove conversazioni anglo-francesi si svolgeranno nei prossimi giorni. Vice. La clausola segreta fra Cina e Russia Hsingking, 31 notte. Al Ministero degli Esteri manciukuoano si ha la sicurezza che il Patto di non aggressione cinosovietico contiene un annesso, il quale dispone che la Russia fornirà materiale da. guerra alla Cina in cambio del riconoscimento cinese dei presenti diritti, privilegi e aspirazioni russe nella provincia di Sinkiang, dove in questi ultimi anni i russi hanno costruito linee ferroviarie ed altre opere pubbliche. Altri tre arabi uccisi a Gerusalemme Gerusalemme, 31 notte. Si apprende che nella giornata di oggi altre tre persone sono state assassinate a Gerusalemme. Le tre vittime sono arabi. Nelle ultime 36 ore sono stati assassinati 5 arabi mentre ne sono stati feriti altri 5. Di ebrei ne sono stati uccisi S Nelle vie di Hai/a è comparso un manifesto che richiama la resistenza armata degli arabi contro gli ebrei'i ARTIGLIERI CINESI AD UN PEZZO ANTIAEREO

Persone citate: Blum, Cambon, Chamberlain, Concetto Pettinato, Duce, Giuseppe Piazza, Oviedo