LA MANO DI MOSCA IN CINA di Giuseppe Piazza

LA MANO DI MOSCA IN CINA LA MANO DI MOSCA IN CINA Nuova vìa escogitata dal bolscevismo per aggravare il conflitto • L'allarme sì allarga da Tokio ad altri Paesi Una nave americana bombardata dai cinesi a Sciangai Tokio, 30 notte. Il patto cino-sovietico continua ad essere oggetto di ■ particolare attenzione da parte di questi circoli politici, dove vien giudicato un tentativo d'avanzata bolscevica nell'Estremo Oriente, ed a'-nhe oggi il portavoce del Mikado ha dichiarato alla stampa: « Il ti attato cino-sovietico costituisce la confessione di un'intesa diretta stipulata tra la Cina e il comunismo. Il trattato che è stato pubblicato è probabilmente soltanto una parte dell'accordo concluso. Abbiamo ragioni per ere-, dere che l'TJ.R.S.S. abbia consentito a fornire alla Cina armi e specialisti militari ». Stasera gli ambienti di Tokio appaiono, in linea politica s'intende, contenti del grave incidente capitato ad una nave americana, bombardata in aito mare da aerei cinesi. Riappare la tesi che un errore è possibile a tutti e non può dar luogo a drammi diplomatici come quello di cui l'Inghilterra, col presentare la nota di protesta, ha rappresentato il primo atto, dopo che il prologo era stato eseguito dalla squadriglia giapponese, che aveva tirato al bersaglio sulla automobile dell'ambasciatore britannico. Altra ragione di compiacimento è un decreto pubblicato oggi dal governatore di Nanchino, stabilente che i militari cinesi che verranno riconosciuti come traditori, incendiari, diffusori di notizie false, sabotatori, avvelenatori del-. le acque, rivelazione di segreti mi>litari, eccetera, verranno senz'altro giustiziati. La esecuzione avrà luogo immediatamente in pubblico affinchè serva ad esso di esempio. Naturalmente, si dice a Tokio, questo dimostra il caos attuale della Cina, lo stato delle forze armate cinesi più masnada che esercito, il livello di disgregazione esistente, l'importanza dell'opera che il Giappone si assume di istituire l'ordine, e far marciare la moderna civiltà in quell'immenso paese. Sulla guerra, inconsuetamente, poca cronaca, ma le autorità navali giapponesi smentiscono l'accusa cinese di aver usato i gas asfissianti durante l'attacco del passo di Nan Keu e dicono che i cinesi cercano di accusare i loro nemici per poter giustificare a loro volta di essere stati loro stessi ad usare i gas asfissianti. Le autorità giapponesi ad appoggio di tale asserzione si riportano all'incidente del 1932 quando i cinesi hanno intentato una malvagia campagna antinipponica accusando i giapponesi di aver attaccato i porti da loro stessi attaccati. La Cina poi si è rivolta alla Lega delle Nazioni per protestare contro l'uso delle pallottole «dumdum» impiegate dai nipponici; il portavoce dichiara che in realtà le « dum-dum » sono state usate dai cinesi. Tale asserzione viene appoggiata dalla visita ai soldati nipponici feriti da pallottole «dum dura» e da grande quantità di tali munizioni catturate durante la avanzata dei nipponici. Molta impressione ha fatto la notizia dello scoppio del colera a Sciangai. Gas asfissianti, « dum-dum », il colera. Ma la guerra non è dichiarata V. A. Ammonimenti tedeschi al Maresciallo .Ciang Kai Scek Berlino, 30 notte. L'improvviso annunzio di un patto di non aggressione, concluso fra la Russia sovietica e la Cina, in un momento in cui quest'ultima è impegnata col Giappone in un conflitto che ha tutta l'aria di voler essere di lunga durata e di imprevedibili ripercussioni e con seguenze, forma l'oggetto, come si può immaginare, delle più animate discussioni in questi circoli politici e giornalistici, dove, mentre si ha la giusta cura delle buone relazioni tedesco-cinesi, non può a meno d'altra parte di esercitare una notevole influenza di giudizio In netto orientamento antibolscevico dell'opinione pubblica e statale, orientamento che, fra l'altro, conta anche in rapporto degli elementi e dei fattori del conflitto in parola una significativa e concreta realizzazione nella nota intesa esistente fra il Governo del Reich e il Governo di Tokio, per la difesa cemune e rispettiva contro il pericolo bolscevico. Si registrano quindi in Germania; da parte di tutta la stampa, da un lato, le versioni e giustificazioni e assicurazioni di Nanchino, trattarsi di niente, altro se non di un patto a cui il Governo cinese si è visto costretto, data la difficile situazione in cui lo mette il conflitto in cui si trova impegnato col Giappone al fine cioè puro e semplice e pienamente legittimo di guardarsi le spalle con una contro assicurazione; ma tuttavia non si manca di riportare anche con ampiezza le voci, le espressioni di diffidenza e di netta accusa che vengono inve¬ qdmsplvdsbrpvttmvmcncmlancrlbqicvgutSclhztcr >ante d6lle voci ce da Tokio, le quali designano e caratterizzano il patto come una mentita alleanza e come precisamente contenente clausole politi che militari intese a prevedere un eventuale intervento della Russia sovietica nella lotta delicatissima e piena di trabocchetti e di pericoli che si combatte nell'Estremo Oriente. Non si omette certo di rilevare che indubbiamente la saggezza politica del Maresciallo Ciang Kai Scek, per l'esperienza da lui stesso ripetutamente fatta delle insidie e dei pericoli inerenti ai contatti, anche i più semplici, con uno Stato sui generis quale è quello bolscevico — vera vipera a due teste: una, quella del Governo; l'altra, quella del Komintern e perciò doppiamente pericolosa — ncn mancherà di garentirsi contro questi pericoli e abbia anzi già, nella elaborazione stessa e nelle trat dative del nuovo patto, evitato di esporre il suo Paese a tali letali insidie; ma, d'altra parte, non ti può a meno di notare come contro l'insidiatore e l'aggressore bolsce vico sia quasi impossibile difcn dersi e garentirsi, incalcolabili essendo i suoi attacchi e troppo ambiguo il suo gioco di politica oste ra, fatto tutto, anche quando ap pare tale, di finte che mirano invece a politica interna di casa d'altri, come da politica interna di casa propria esclusivamente partono. Il Boersen Zeitung non può a meno di rilevare l'importanza, la gravità e l'efficacia impressioipctesi, informazioni e illazioni che sono improvvisamente dilagate in tutto il mondo alla sola notizia dell'accordo concluso: voci che riferiscono oltre al resto, anche di misure che il Governo sovietico attivamente, starebbe prendendo, le .quali lascerebbero concludere a niente altro che a questo: che il Governo di Mosca non cerca se non l'occasione di intervenire, per gettare, quando che sia, il suo- peso nella bilancia del conflitto. Ma una cosa è, in ogni modo, da porre bene in chiaro, per il giornale, il quale ne ammonisce la Cina: che il bolscevismo è tal fiera, cui anche nel lontano Oriente, come dovunque, quel che importa, non è già di dare aiuto a qualcuno, ma unicamente di fare qualche vittima. Il maresciallo Ciang Kai Scek è certamente a sue spese un conoscitore del bolscevismo, di cui la storia cinese degli ultimi anni ha dovuto fare dolorose esperienze; ma non si illuda: non è certamente di dare aiuto a qualcuno che la Russia sovietica ha di mira, bensì di trarre chiunque alla rovina perchè trionfi la rivoluzione mondiale. Nulla, dunque, mai i cinesi avranno da guadagnare dal bolscevismo; ed essi faranno bene a rendersi conto che la Russia sovietica è, in ogni caso, il prototipo di quegli amici, il cui abbraccio soffoca. Anche il Volkischcr Beobachter rileva che il patto concluso è evidentemente per la Cina una decisione di giuocoforza, dato l'imbarazzo in cui la mette il conflitto col Giappone e la necessità di garentirsi da attacchi di terzi; ma i politici cinesi, e il maresciallo Ciang Kai Scek in specie, sono perfettamente consapevoli di quel che Nanchino potrebbe mai aspettarsi da una « fiduciosa » collaborazione con Mosca. Il Berlina- Tagcblatt dice che il patto è la via libera data a Mosca verso l'Oriente cinese. La Nachtausgabc rileva anche essa che il nuovo patto aumenta i segni di minaccia che lampeggiano nell'atmosfera del lontano Oriente; nè diversamente giudica la Deutsche Allgemeine Zeitung, la quale termina riassumendo quella che è l'opinione generale tedesca, che in ogni modo, questa pretesa prudenziale copertura di spalle e contro assicurazione finisce per essere estremamente pericolosa per tutti: per la Cina non meno che per gli altri. Giuseppe Piazza.

Persone citate: Ciang Kai Scek