la politica del " peggio "

la politica del " peggio " la politica del " peggio " L'impressione generale è che la situazione sul terreno diplomatico non subisca quel processo di chiarificazione che si nota sul terreno delle operazioni militari. La Francia, invece che cercare le scappatoie •agli errori e alle colpe del passato, si sta ingolfando nella direttiva ideologica e settaria con una incoscienza cieca, proprio quella dell'adagio latino: « ojuos vult perdere... ». Ogni soluzione catastrofica (Intervento : aperto in Spagna, solidarietà aperta colla Russia, mobilitazione societaria a favore di Valenza e della Cina, ecc.) è sostenuta con vigore, piuttosto che riconoscere un minimo di premesse realistiche necessario per la collaborazione europea. ♦*» Anche l'Inghilterra dimostra delle perplessità ed assume degli atteggiamenti enigmatici che sembravano liquidati un mese fa quando sir Neville Chamberlain diede un eccellente colpo per raddrizzare il timone. In fondo sono, le incertezze inglesi quelle/che hanno determinato negli ultimi anni le velleità avventurose dell'antifascismo, costretto poi sempre infallibilmente a mordersi la lingua. Il fattore più recente di perturbamento Internazionale è l'accordo cino-soviettico. Con o senza clausole segrete, si tratta del più grave errore diplomatico di Ciang-Kai-Scek, il dittatore che aveva fondato la sua autorità proprio sulla sua ferma reazione all'ingerenza bolscevica in Cina. I cinesi non possono davvero fare affidamento sugli aiuti militari russi per respingere i giapponesi; d'altra parte è stato gettato nell'atmosfera arroventata nuovo materiale incandescente che renderà molto più arduo qualsiasi tentativo di conciliazione. E' la politica del peggio, che inseguendo illusioni chimeriche, ' sostanzialmente fa il giuoco del Giappone che parallelamente al completamento della sua mobilitazione allarga gli obiettivi.

Persone citate: Ciang, Neville Chamberlain

Luoghi citati: Cina, Francia, Giappone, Inghilterra, Russia, Spagna, Valenza