Bailo vince per distacco il G. P. Schio

Bailo vince per distacco il G. P. Schio Lfl III PROVA PEL TROFEO DELL'IMPERO Bailo vince per distacco il G. P. Schio Corsa combattuta solo sui monti, ma decisa in pianura - L'attacco e la sfortuna di Matabelli sull'Altissimo ■ Del Cancia aprono nella fase finale la via della vittoria a Bailo a r * ■ • *>• » L ~+mt.m Al Kl9 9l a JLc CriSI Ctl DI ZZI e """ ' (DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE) Schio, 30 mattino. Corsa di giovani latta all'antì ca, si potrebbe definire questa i-Coppa Guttalin, piena- e viva all'inizio e alla fine, dove c'arano le salite, e vuota e morta net mezzo, cioè per 120 chitoni-siri di piano. Prima e durante la gara un direttore sportivo... stile otto cento, mi voleva far rilevare ch'ormai il sistema nostro di corsa, la mentaltà dei corridori ed l criteri direttivi delle Case sra»j cambiati definitivamente. Ed io, invece, sostenevo il contrario. Cambiato il sistema di rorsaf Ma se si continua a. ritenere, al pari di una volta, il piano ■ om : terreno su cui non si può lottare, distaccare, vincere! E, se le saliti sono ìli principio, non si attaccati- > con decisione e con- convinzione e poi ci si addormenta; e. re som. in fondo, si va a spasso sin eh: si incontrano perchè si h-a paurj, di sfiancarsi prima; e, se sono un- po' in principio ed un po' alla fine, fra le une e le altr- tbìm ieri, si dorme saporitame-ite pr ma per riposarsi, poi per tfcu sciupare energie.' Un passo indietro In altre parole, si continua ;'. considerare- la salita come l'unico campo di lotta, e tale ì-a considerano anche quelli che la detestano e che vi si sanno bat-iii e che, quindi, avrebbero tutto l'i? ■ teresse di giocare, di forz.i o di sorpresa, la loro carta in pianura. Con queste idee, tutt'altro chi superate, che cosa avviene? Che. dove non c'è salita, non c'è cor sa; e la colpa, naturalmente, la si dà al percorso, come la dava ieri quel direttore sportivo chi poi (guardate come sono cambiati i criteri delle Case!) stava con la sua vettura dietro a Bini — sfiatato, già in ritardo di quattro minuti e più, che diventarono nove all'arrivo in pochi chilometri — mentre Marabelli era in testa con Del Cancia e poi, caduto e appiedato, dovette farsi dare una gomma, da un estraneo perchè ne era rimasto senso, E' cosi che si considerano tutti i propri uomini alla pari? E' cosi che si aboliscono le gerar dfafitlechief Marabelli potrebbe anche<.'sdmRffomtsactFdPBsdire e io sosterrei la sua tesi \bche, se avesse avuto subito una j-'ruota di ricambio dalla sua vet- [Ttura, avrebbe ripreso Del Cancia, \gtutti e due insieme non sarebbero\istati più raggiunti e lui avrebbe I*vinto in volata, E andò bene al\isimpatico direttore dei bianco-\acefesfi che, perduto Marabelli, Vvincitore morale della corsa, venne fuori, con un finale in cui i crolli si succedevano uno più clamoroso, dell'altro, quel Bailo che era atteso non da oggi alla, luce della ribalta, non foss'altro che perchè godeva la fiducia di suo zio Girardengo. Ho detto tutto questo solo per- Crmdzche mi è parso, purtroppo, che]cla Cappa Guttalin — organizza-hte, alla perfezione dagli amici del\pVeloce Club Schio, sempre gc- -.rnerosamente sostenuti da sporti-\vDissimi industriali — sia un pas-\dso indietro di quella metamorfo- .tsi di sistemi e di idee che era qià\tin marcia, sia pur lenta e incer-\Ata, e che dobbiamo, invece, af- [tfrettare se vogliamo al più pre-ssfo adeguarci all'ambiente cicli- 'qstico professionistico internazio- -dMale. \sLa media vi dirà che si è a-n-'idati tutt'altro che forte, nono- \ csfanfe le buone condizioni atmo- lsferiche e quelle solo in, minima | parfe cattive del. fondo stradale. La cronaca preciserà che per oltre quattro ore la gara ha avuto una pausa sonnifera che ha permesso l'integrale ricostituzione della formazione di partenza, sconvolta dall'ascesa ad Asiago, e la presentazione compatta di essa, ai pif.di della seconda e ultima salita, che preparò la- soluzione finale attraverso iMcrnd.e inattese e sorprendenti. In complesso, si è avuta l'impressione non so se di una stanchezza o di un'impreparazione quasi generale, senza la quale bisognerebbe formulare ben poco lusinghiero giudizio sul valore in genere dell'attuale nostro patrimonio atletico professionistico. E ciò anche a voler tener conto delle forature, numerosissime nelle due discese causa lo stato della strada. La lotta sull'altipiano La. corsa si può dividere in tre parti nettamente distinte. ha prima cominciò una ventina di chilometri dopo la partenza- {durante i quali BVH forò), quando si prese a salire verso Asiago. Dopo un calmo preludio in bianco-celeste, Valetti forzò l'andatura; poi Mollo e Marabelli provocarono la formazione di una pattuglia di testa con Del Cancia, Bizzi, Introzzi, Romanatti, Balli, Montesi, Bergamaschi e Generati, h'insistenza di Mollo fu fatale per Montesi e Generati, raggiunti poi da Valetti, mentre uno scatto di Romanatti piegò Bergamaschi e Introzzi. A Retto, dove finiva la salita pini dnra, Bizzi regolò con una vola-1iofa Del Cancia e Marabelli, segui- 'cfi a ruota dagli altri tre, da In¬ troiti e Bergamaschi a- 35". Va-Iloletti. Generati e Montesi a 50" e \z'sponda del fosso a sgranare da;//t altri sparpagliati a oltre un. Smtitufo e mezzo. Ma, prima di' dRoana, Bergamaschi e Introzzijtfurnno sull'avanguardia e gli ot-\$fo passarono ad Asiago l'25" prl- dma della fila che si era ricosti- ! gtuita con venti nomini. ìcLa discesa su Marostica di.itrus— gse e sconvolse gli effetti della sa- pata. Ogni cento metri c'era un Fcorridore appiedalo. Notai le vii- dtime della ghiaia in qncf./'oidiiie: eFavalli (che poi forò una secoli- |dda volta siili'Altissimo), Vignali, CPiemontesi, Pozzato, MiglioransttA Balli, Bizti, Bini (che, rimasto senza gomme, s'era messo sulla] \beJ grappolo d'uva in attesa della Gene- j-''"° vettura). Bergamaschi, Gene- c [Tati, Romanatti. Cinelli; ma non d \giuro di averli annotati tutti. In- \ianto otto di te!ì<a s'erano me- M I*?0.1"** con .gli inseguitori, rifra- c'l\iiomti e ricongiunti, si che, non \appewt in piano, i primi raJtettfa V'0»0' ' ritardatari rialfluirono e a sèad'L offensiva di Marab-el'l idCittadella, primo rifornimenio, erano insieme in ventisette, a una media di poco superiore ai trenta. Quello che avvenne nella secon da fase della corsa è cara*teriz zato da questo semplice fatto ]che. non solo ripresero Bini e Pie- hnantesi, che a Cittadella allevano [\più di tre minuti di ritardo, ma' -.ripres-e anche Di Paco, che ne a- \veva più di sei, residuo di quei '\diciotto che aveva ad. Asiago! E .tornarono, rosi, a riunirsi i tren- \tasei che erano partili da Schio.ì\A farla breve., vi dirò che per cen- [tovènti chilometri si andò a spas- so e che si fecero notare solo i 'quattro ragazzi dell'A. C. Schio, -dilettanti sino a ieri, per alcuni . \scatti, del resto innocui; Di Pacot'itc^e toro e riprese semza fatica, I \ come V'onoli). Magagnini e. Ba- l'"*f> Per gualche chilometro tira. io- più alla svelta. La media a Vi-icanto (Km. IS'i) cala sui 29 e mez-\lo di Arsignano [Km. 203). zo, e risali a quasi 30 al control-, \, Poco dopo, e precisamente a San Pietro Mussolino, si attaccò di petto l'Altissimo. Si iniziava jt,. terza e ultima fase della cor-,$a. Lo strada era stretta, coperta' di breccia, ondulata da gobbe, se-] guata dn rigagnoli, durif-sima. cioè, e insidiosa. Marabelli vi si gettò dentro a occhi chiusi e in poche pedalate si trovò solo, con Fraccarnli alle calcagna che s'an- dava allontanando sempre più, per essere sostituito nell'inseguimento |d« Bizzi che fu raggiunto da Del Cancia. \A x' Crolli finali '] A questi due venne ad aggre si Bailg ,• tre diedero la .... cn.CCja a Marabelli. che li prece- dgVn rfj gmcc„{0 met,i seguiti a R0 dn vipno'i e Molla! a 150 da Mnrrl F,:0(.r77.0';j p Bnm MnìU cavano „„ pnìn di chilometri dot- la retta quando Del Cancia la- sciò Bizzi c Bailo e andò a pren-èrre da solo Marabelli, passando alla sua rutti in vetta 55" pr'- ma di Bailo, 59" di Bizzi. 1,30" di Vignoli, l'40" di'Bergamaschi.'rsn-'di Mara e Fraccaroli, ZZO" idi Balli. Montesi. e CiccotelU. 2 e 40" di Cazznlani, 4'10" di Bi- ni, Se'rvadei e Zuccotti. Due chilometri di disresa basta- rono per sconvolgere la situa zio- ne. Marabelli perse leggermente [contatto da Del. Cancia'; in una 'curva andò fuori strada, si lippe- se, forò subito e si salvò grazie 'un ciclista che gli diede una gom- ma. Ma ormai aveva perso il co- mando della corsa, rimasto nelle ìsole mani di Del Cancia, che a venti chilometri dall'arrivo, pie- cedeva in «uree buone condizioni Bizzi e Bailo di l'35" Ma qu''n- do, cinque chilometri dopo, con- .frollai di nuovo il distacco, vidi tch-e esso era diminuito a l'28" e Ignei ch'era peggio, che il bianco- blu procedeva con fatica, srom- .posto, a strappi. Era la crisi che lo prendeva alle reni e alle gain- \be, era il principio della fine. |, Altrettanto, e peggio ancora, capitava a- Bizzi, letteralmente , stroncato ali improvviso da una specie di collasso che lo obbligò \ a lasciare la ruota di Bailo. Que- \.iti. dieci chilometri prima di','Schio, era- ancora in ritardo «n|]Del Canda di l'5"; ma gti'M ar vicinò irresistibilmente-, lo rag giunse e lo passò senza che il to- scoilo potesse reagire. E votò tranquillo a vincere alla manic ra forte (Cavedini gli disse ai l'arrivo: «Come vinceva Gira») la sua prima grande corsa. La gara-che due anni fa lau \reò Bini, ieri ha laureato'questo \hel pedalatore, serio come suo '.'-io, ben fatto come lui. E' troppo presto per dire anche che segui- rà le sue orme. Ma, fra tante ìi- auidazioni (dei reduci di Cope'«cuhen Di Paco e Bini hanno •soffermato il giudìzio che sulle '10™ condizioni attuali avevo più volte dato nel giro di due setti mane, e solo di Favalli ti può dirc ohe. senza la seconda foratu- 1 '*"•• avrebbe potuto far meglio) ci rimane la consolazione di questa affermazione di un giovane che, P'"' ""«»• !atio «we «fin- ,ordinario, ha dimostrato progrcs « e Possibilità avvenire. considerato vincitore morale del Al pari di Marahclli, che ho olà la corsa. U ragazzo tanto raro a Battaja ha avuto la sorte con 't']n e non ha vinto per un pelo quella barba con la quale fia mane si e presentato alla parten «* P c/te mi diceva non si sarebbe tagliata sin che non avesse vinto 'u"a corsa. Ma è sulla buona via, Quella che non può fare a meno d'aprirsi a chi. come lui. ha ec- oellenza e freschezza di mezzi e volontà e serietà per raggiungere 'a mèta. ha corsa era la terza prora del Trofeo dell'Impero. Nella classifi- ca generale per Marca, la Bian- e;cfti rafforza il suo primato, armai , intangibile, mentre in quella indi- vidi/aie e Bizzi che rimane volo \al comando. Ve lo dico più a ii- foio di curiosità- che d'interesse, perchè non credo che- nessuno di voi faccia il « tifo » per queste novità- di stagione... Giuseppe Ambrosinì L'ARRIVO DI BAILO CHE HA STACCATO TUTTI g.p,pp\pJ22, 19, 14. MARABELLI E DEL CANCIA PASSANO PER PRIMI IN CIMA ALL'ALTISSIMO