Gli italiani cedono per 1 a 0 agli universitari magiari

Gli italiani cedono per 1 a 0 agli universitari magiari Con l'arbitraggio di un ungherese... I Gli italiani cedono per 1 a 0 agli universitari magiari Italia: Ricciardi; Foni, Rava; Baldo, Piccini, Venturini; Frossi, Biagi, Scarabello, Camolese, Mascheroni. Ungheria: Goda; Antal, Toth I; Pazm'andi, Golde, Csouka; Toth II, Varga, Protyns, Kovacs, Albert. Arbitro: Fulop (cecoslovacco o ungherese). Parigi, 27 notte. Il torneo di calcio dei Giuochi universitari di Parigi rischia di avere un finale movimentato e burrascoso. La squadra italiana ha perduto la sua partita di semifinale contro l'Ungheria in circostanze ohe mentano una descrizione particolare. L'ha perduta, questa partita, per un punto a zero, ptzssuzthcvtnmpcsulnIl punto fu segnato dall'Unghe- j fria a una decina di minuti dal- tcvgil'inizio dell'incontro, in modo che più banale non si potrebbe immaginare. Un lungo centro del mediano destro su calcio di punizione mandava la palla a spiovere alta nella nostra area di rigore, sPalla innocua, che i nostri difen-1 lsori erano schierati a dovere. Pa-;Ireva che il pallone dovesse venir Rrespinto di testa da uno dei due1 sterzini quando, di colpo, essi si tscartarono ambedue come per un: tacito invito al portiere a uscirci red intervenire. Il portiere nostro gnon usciva, invece; del malinteso i gapprofittava la mezz'ala sinistrai iche si gettava a capofitto nella;dapertura e di testa spediva la pai-1 la in rete, Doveva essere, questa mancata occasione di lavoro, la sola occasione d'intervenire presentatasi al iTostro~portiYre in"tutto l'incontro, 'In tutti i novanta minuti, Ricciar-|di non toccava più che palloni la- j sciatigli dai terzini. Nemmeno un'tiro in tutto l'incontro. Il rima- : nente della partita fu quindi un dialogo fra l'attacco italiano e la difesa ungherese. Un assedio lun- : go, insistente, nutrito, durato qua-,si ottanta su novanta minuti di giuoco. Assedio, condotto, a tratti, anche con acume e relativa calma |per cercare un varco nella coraz- |za creata dagli ungheresi davanti ialla loro porta. Una vera corazza irta di aculei pungenti. Tutta la squadra .era a tratti riunita in I area di rigòre. Anche nei momen- iti di minor pressione italiana, prò-, tesi in avanti, dediti ad eventuali ; possibilità di. contrattacco non ri-(masero che un giocatore magiaro l o due, Quello che avvenne nell'area di rigore ungherese è incredibile. | Sgambetti, calci, violenze d'ogni genere. Su Frossi e Mascheroni vennero commessi falli miranti alle ginocchia che li lasciarono stroncati. Scarabello, Biagi, Frossi vennero atterrati in piena area senza che sanzione alcuna venisse presa in loro difesa. Il motivo si doveva saperlo più tardi. Fatto sta che l'Italia, premendo, dominando, comandando, passare non passava. Venti volte giungeva ad un soffio dall'acciuffare il pareggio, ma non poteva materialmente concludere. Pareva una beffa non vincere, ma tutto il primo tempo e tutto il secondo trascorrevano senza che la situazione dv. parità potesse essere ristabilita. L'arbitro. Qui giunge la questione capitale dell'incontro. Per uno dei capolavori dell'organizzazione di .questi Giuochi universitari, che di organizzazione non hanno avu^o nemmeno l'ombra — cose incredibili si potrebbero scrivere al rigciardo — non si era potuto conoscere in nessun modo il nome dell'arbitro fino a cinque minuti dair.inizio della gara. Si presentava allora un certo Fulop come incaricitto della bisogna. Sospettando eh»? si trattasse di un ungherese, i «Ungenti italiani sollevarono subilo la logica obiezione della nazionalità. I dirigenti francesi rispondevano che si frattava di persona di nazionalità ce¬ coslovacca. Con1 la specifica riserva che non si trattasse di un magiaro la nostra! squadra entrava in campo. Durante la gaira, mentre i no. stri giuocatori constatavano come l'arbitro parlasse in ungherese coi Ioro avversari, i .dirigenti italiani Ricevevano prove al riguardo. Presentato reclamo alta fine della partita, l'arbitro veniva allora posto con le spalle al muro e dichia rava allora che era nato in Ungheria, che non parlava che l'un gherese, che non aveva mai fatto il soldato per la Cecoslovacchia dove quasi mai aveva messo pie de- Insomma, di cecoslovacco non aveva che il passaporto, se pure ce l'ha I dirigenti francesi, pur attaccandosi all'aspetto giuridico della questione, al passaporto dell' arbitro, cioè, dichiaravano esplicita mente che, se avessero caputo prima quanto seppero... dopo, sulla nebulosa nazionalità dell'arbitro, sicuramente non lo avrebbero de signato a dirigere la partita, La vertenza è ora a questo punto. Il reclamo è stato presentato e la giuria, a voler chiamare così l'evanescente e inafferrabile Ente che dirige i Giuochi, intende decidere con suo comodo... la settima na prossima a fatti compiuti e co se chiuse. Gli italiani, che vogliono vedere chiaro nella cosa e che, da.nneggiati come furono, non intendono accontentarsi di una soluzione giu ridica, vogliono una indagine e decisione immediate. Le probabili conseguenze potranno estendersi fino al ritiro della squadra dalla competizione. Competizione che di organizzazione, di ordine, di re csèsvFcdarsqcenckhNcnctbfceqHVPdcdAstggolarità assoluta non ne ebbe mai. Occorre dire, a chiusura, che la squadra italiana non merita questa volta il minimo appunto per il suo comportamento in campo. Giuoco al livello delle migliori partite goliardiche, lottò con grande impegno. La sua fu una bella partita a esito sfortunato. Prima dell'incontro Italia-Ungheria, si è disputata la semifinale fra le squadre di Germania e di Lettonia. I tedeschi hanno vinto per 1 a 0 (1-0). Vittorio Pózzo

Luoghi citati: Cecoslovacchia, Germania, Italia, Lettonia, Parigi, Ungheria