Sullo schermo del Lido di Mario Gromo

Sullo schermo del Lido Sullo schermo del Lido La cronaca della incoronazione di Giorgio VI e le « Perle della Corona » di Sacha Guitry (Dal nostro inviato) Venezia, 27 notte. Al pomeriggio Versprìch M'ir Nichts («Non promettermi nulla») una modesta commediola tedesca, diretta da Wolfgang Liebeneiner qon Luise Ullrich ed Heinrich George, ha servito da prologo al programmone della serata, che s'è aperto con il più am- oC«ndtdcNt pio e completo reportage cinematografico delle cerimonie londinesi per l'incoronazione di Giorgio VI e della Regina Elisabetta. Ripresa assai difficile, per quel che riguarda l'interno dell'Abbazia di Westminster. I sei apparechi, dei quali era stata concessa l'installazione, dovevano operare in modo che nulla della cerimonia fosse minimamente turbato. Alla relativa debolezza delle luci-ambiente fu rimediato con obbiettivi speciali e con pellicole ultra sensibili; e i diecimila metri girati nell'interno dell'Abbazia, sottoposti poi ad una speciale Commissione composta dal Duca di Marshal, dall'arcivescovo di Canterbury e da Neville Kearney, furono da questa integralmente approvati per il Consorzio di .Case editrici appositamente formatosi. La cerimonia, durata più di cinque ore, è tutta ripresa in clnquantacinque minuti di proiezione, con una serie di pellicole, minuziose sintesi degli avvenimenti, dal passaggio del corteggio imperiale tra la folla plaudente aHa complessità, del cerimoniale. S'è poi fatta innanzi la prima bobina di Sacha Guitry. Il Cinema non ebbe mal peggior nemico del fecondissimo autore-attore. Gli anatemi e le maledizioni da lui lanciati alla nuovissima arte, se l'avessero potuto avrebbero sfondato gli schermi del mondo intero. Era ancor più simpatico, il grande Sacha, in quella sua negazione testarda, che si risolveva poi soltanto in una maggiore fedeltà alla più vera ragione della sua vita, al suo teatro. Un bel giorno il gran nemico si placa, pur non disarmando il suo sdegno; e annuncia che adopererà il Cinema come una macchina tipografica del teatro. Si mette a sfornare film su film, donando a ciascuno dieci giorni di lavoro, non di più. Erano alcune delle sue più recenti commedie, con l'obbietti vo al posto del suggeritore. Ma il Cinema è tirannico, guai a conce dergli un dito. Anche lo sdegno scompare; sottentrano una prima attenzione, quasi una prima tenerezza; in breve, Sacha ne è un tifoso di più. Comprende che cosa sia cinematografo; e, con il suo talento, rapidamente escogita for mule nuove. L'anno scorso è sta to qui applaudito, di lui, Le roman d'un trlcheur: che era poi un monologo spiritosamente illustrato. Ora Les perles de la Couronne. altro non sono che una suntuosa e spiritosa rivista, rapidi quadri presentati da Sacha, anche quando egli vi appaia come attore. Nella loro agile, volutamente distratta successione, ci mostrano come alla Corona d'Inghilterra fossero giunte sette perle meravigliose (la voce di Guitry è tutta un giulebbe, quando può appoggiarsi, golosa e suadente, sull'aggettivo di « perles fines»); e come e perchè tre di quelle perle siano scomparse, e dove siano andate a finire. Quanto mleprniSpcezoqucipra JaSuBRGmZcamme diGfrsegLsinpssdvvcvocaFUprbfdzpgnanlcmHcàvplsaCpur r d a - occorre per mettere sullo schermo Clemente VII e il transatlantico « Normandie », un'ipotetica regina d'Abissinia e Caterina de' Medici; e quanto occorre, sopratutto, per mettere sullo schermo e dietro lo schermo Guitry, e poi ancora Guitry, e poi Guitry ancora. Narrare cast e vicende è perfettamente inutile. Una rivista di molto buon gusto e di grande talento, anche se alla fine un poco precipiti; e la più vera protagonista vi è la boutade alla Guitry. Spettacolo elegante ed assai piacevole, sovente delizioso d'una canzonatura sottile, smagata; per il quale nulla si è lesinato, cominciando con una schiera d'interpreti fuor del comune; da Raimu a Cecil Sorel, da Lyn Harding a Jacqueline Delubac, da Arletty a Suzanne Lanvin, dalla Moreno al Barrault, da Huguette Duflos a Rosine Derean, dal Coqueline a Glori, e molti altri ancora. Abbiamo lasciato per ultimo Ermere Zacconi, un Clemente VII impeccabile, certo il miglior Zacconi che mai sia apparso su d'uno schermo. Molti sorrisi, parecchie risate e molti applausi. Domani sera, riposo, per la tradizionale luminaria sul Canal Grande. Domenica la Mostra affronta l'ultima tappa, dell'ultima settimana, che ci porterà all'assegnazione dei premi. Mario Gromo ALLA CORTE DI NAPOLEONE III NE LES PERLES DE LA COURONNE» DI SACHA GUITRY (Francia).

Luoghi citati: Abissinia, Francia, Inghilterra, Venezia