Nella "rossa repubblica» di Perpipano

Nella "rossa repubblica» di Perpipano Nella "rossa repubblica» di Perpipano Una città bacchica - Francesi e catalani - Un terreno pei Soviet - Che cosa nascondevano le banche -- Gaudenti di Barcellona - La sigla «B...P.» e , e e o e o a e . a i e o e e i . a o o l ! : ei - o h (dal nostro inviato speciale) PERPIGNANO, agosto. Perpignano è, purtroppo, conosciuta oggi come un eden sovietico. Di questo eden uscì or non è molto, sopra un libello che si pubblica in Francia, un'apologia intitolata: «Nella repubblica sovietica di Perpignano ». Non mi consta che le competenti autorità francesi abbiano reagito contro questa pubblicazione, che costituiva un'offesa alla Repubblica Francese propriamente detta. Sia detto con un certo ribrezzo, questa apologia era stata scritta in italiano da uno di quei tetri miserabili che hanno tradito la propria Patria. Preferisco non fare il nome di quest'uomo. Una città meticcia Benché Perpignano non meriti interamente il titolo di «repubblica sovietica» essa ha tuttavia, in questo senso, i suoi precedenti. Veramente, di prima impressione, quando approdo alla stazione, Perpignano mi dà l'idea di una città pacifica. La sua periferia è circondata da una fogliosa cintura, come il ventre di una Venere tropicale. Perpignano sembra ancora, voglio dire, la città bacchica del Sud, celebre per la produzione dei suoi vini, per l'esuberanza della sua popolazione meridionale, per la bellezza aerata delle sue donne dalle ciglia lunghe. Ma queste immagini non sono purtroppo che il frutto di ricordi ormai lontani. Voglio dire che Perpignano, tanto vicina alla frontiera francoiberica, ha i caratteri delle città meticcc: essa è per metà francese e per metà catalana. Traducete quindi questo ultimo aggettivo secondo il dizionario di questi anni fortunosi, e troverete che catalano significa bolscevico. Naturalmente mi affretto a scusare la metà della popolazione rimasta francese, tradizionalmente e onestamente francese, e quindi contraria alle infiltrazioni di carattere esotico-sovversivo. E' peccato, tuttavia, che . questa part della cittadinanza limiti questi suoi sentimenti entro un ambito puramente platonico. Essa cioè non conta molto nel gioco violento delle parti, tanto è mite ed educata. Troppo mite ed educata, veramente! Così si spiega come, nelle recen ti elezioni senatoriali, il candida to dei partiti nazionali abbia riportato, a primo scrutinio, quasi 10 stesso numero di voti del candidato sovversivo, ma sia poi rimasto bocciato nel ballottaggio Egli rimase battuto perchè i timidi, gli educati cedettero e votarono per il candidato rosso. E' vero che questa volta erano entrate nel gioco anche le minacce delle anni automatiche, di cui i rossi, in barba alle disposizioni della polizia francese, rimangono largamente provvisti. La minoranza sovietica,•■la «Ghepeù » locale, che spadroneggia con la sua teppa organizzata, non scherza in simili situazioni. No sanno qualcosa anche gli italiani rimasti fateli allo spirito della loro Patria c le stesse nostre Autorità consolari. Essi sono guardati a vista, e non soltanto guardati. Non più tardi del 10 giugno u. s. 11 giornale comunista di Perpignano pubblicava aperte minacce contro un nostro R. Agente consolare e contro i/li italiani che ne riconoscono l'autorità. Questa pubblicatone, a quanto ci consta, non diede motivi ad azioni repressive nò tanto meno a sequestri da parte delle competenti autorità francesi. Ecco pache, nonostante il freddo schifo che noi sentiamo per l'autore dell'apologia di Perpignano rossa, min possiamo dargli torto quando culi intitola il suo articolo: «Nella repubblica sovietica di Perpignono Il Mefisto sovietico Avremmo sempre creduto che questa bella terra vermiglia e feconda, ricci di vigneti, essenzialmente mediterranea e sudista, sarebbe rimasta lontanissima dai siberiani programmi della propaganda bolscevica. Viceversa Perpignano oflre l'esempio di una delle città francesi più settarlamcn te dominale dalla follia criminale di Mosca Seguendo le sue tradizioni odlosam"''0 ciniche e caratteristicamente mefistofeliche, ti «Soviet » si ini'H-chia di preferen za nei punti /"" istintivi di un paese: esso cetra le terre più feconde ma anch' più friabili, dove è. Xacite immettere vrofondt ralo siopianotegapdol'adenoziePividotoquneziodilsebichchritabavegitutusoplcuzitedavimraprnotucoli incaconteqcoEraravcoè dbscUPgv«pdmsgstàspdgvsuegtSpscpveqCcudtdcmssmssdtslaVdstaPq adici. La sua tattica consiste nel sfruttare le zone dove la pasone dei temi volùbili, dei pronti aceri, degli spettacoli immagiosi- offre più pronta esca alle marie incendiarie. Questa propaanda cerca quindi di preferenza pucsi dove si amano i canti, le onne, il vino. L'alcool, sopratutto alcool: ecco il demoniaco allealo el Mefisto sovversivo. Perpignao, Cerbère, Narbona, Séte, Beers, nonché tutta questa zona dei irenei, non sono forse i paesi del ino? I Soviet lavorano di preferenza ove c'è un grasso e vecchio strao d'intossicazioni. E scelgono uindi, come gangli della loro azioe, i posti donde questa intossicaone si possa espandere. Ecco perle in ognuna, di queste città c'è empre il « caffè sovietico », il «dtt » bolscevico. E' in questi posti he si vuotano di un fiato parechi aperitivi e dove quindi le idee bollono. Naturalmente, non lonana dal caffè c'è l'insegna «Taacs ». Dentro questi negozi del eleno nicotinico si vendono poi i iornali, i «liberi» giornali; che uttavia vanno tanto d'accordo, utti i giorni, net rèndere lo steso suono di campana... Così questa intossicazione comlicata, questa strana mistura in ui si confondono tossine e notiie, liquidi corrosivi e cronache arefatte, dilaga. So che questi apprezzamenti aranno fastidi a tanta gente che ive su questi commerci, ma l'amore della verità mi ha, fin da agazzo, depilato la lingua. Continuando l'analisi, si comrende come il sovversivismo, noostante le sue apparenze tumuluose, sia freddamente coerente ol suo passato. Sono i vecchi idea del marxismo bicchieraiolo, che n sostanza, tornano a galla! E ade quindi anche, con questa onsiderazione, il mito delle « idee uove ». Non è strano dunque che in tute le città francesi di frontiera, uesti « caffè sovietici » agiscano ome vere e proprie istituzioni Essi funzionano da «centri-» di accolta e di diffusione, dì adulteazione e di eccitamento alla riolta. Tra gente che ha bevuto alools e digerito articoli di giornali, più facile agire e trovare «quadri » per ogni azione. La cosa C ben studiata. Bisogna riconocerlo. Un'organizzazione tipica Ho fatto questa premessa per Perpignano, perchè anche Perpignano ha il suo bravo «caffè sovietico », anzi un caffè sovietico « modello », come le tetre carceri per cui la Madrid degli Azana e dei Caballeros è divenuta loscamente celebre. Ed è dal centro che i sono prese le mosse per una organizzazione tipica, che si è distesa come una piovra su tutta la cità. Così Perpignano, tanto prossisima alla frontiera catalana, ha potuto, nel volgere di un anno, diventare non soltanto una gigantesca cassa di risonanza dei vicini avvenimenti, ma un grosso centro di « soccorsi rossi », un enorme deposito di valori e di materiali attinenti alla guerra nonché un « coniajido di appa » di estrema importanza. Si dice, di solito, che non esistono più motivi inediti da descrivere sui giornali, che tutto il mondo è conosciuto. Ma anche questi mi paiono gli argomenti di un bolscevismo dissimulato. E' logico, che esso non ami veder dipinti a nudo questi nuovi aspetti del mondo! C'è, al contrario, tutta una nuova cronaca da portare alla luce; tutta una novità d'ambienti altrettanto detestabili (juanto interessanti; tutta una nuova folla brulicante di tipi, dì maschere, di ceffi e anche (fortunatamente) di fisionomie ideali, che questa ondata di sangue e di sterco non riesce a sommergere. Ora, su questo sfondo di natura meridionale magnifico, quasi lussurioso gronda sangue e lagrime, sanie e veleno una delle più grandi tragedie del nostro tempo: la tragedia spagnola. In questo senso l'apertura delle frontiere per il lìbero transito delle armi inviate affli assassini di Barcellona e di Valenza, ha giocato un tiro a chi d'ha ideata; perchè, come i rimorsi, le immagini dei delitti compiuti entrano per la stessa porta aperta. Di questa nuova fisionomia di Perpignano possiamo anticipare qualche, quadro sinteticos Favraue mtfsloftdmdctrdnsdcridìicmnl'rcpensttmrglhtdcdvpmctovvsvdcmlgzpncgmqsnlgcmeqnptn— e , o i , C r o i e e a , i , ri a i . o l.o Quadro - Soccorsi rossi. — Fino a qualche mese fa, davanti all'Ospedale della città, si notavano ogni giorno vasti agglome. ramenti. Una folla di soccorritori, uomini e donne, demagoghi rossi e Pasionarie in sessantaquattresimo cercavano di moltiplicarsi intorno a tipi azzurrovestiti. Le uniformi di questi individui non lasciavano dubbi: sì trattava di « volontari » miliziani ingaggiati per i fronti di Valenza e di Madrid. Altri invece, assai più scalcinati e demoralizzati, rappresentavano i miliziani di ritorno dalle batoste dei vari campi di battaglia. Si cercava di stimolare, di incorare tutta questa gente con cibarie di vario genere, con vini, bibite, oggetti di toeletta. I bisognosi di cure venivano zelantemente medicati. Specialmente si notava tra questa folla, il va e vieni in bicicletta di giovinastri in berretto basco, che davano ordini, si agitavano, ribollivano. Erano gli incaricati del Soviet locale. Questo avveniva ìicll'epoca Blu-m. A dir vero dopo che Leone Blum cadde, le cose mutarono alquanto a Perpignano. Gli affollamenti davanti all'Ospedale divennero meno numerosi. I gruppi si assottigliarono in crocchi. Anche i crocchi divennero più rari. Evidentemente qualcosa era mutato. Ma l'organizzazione non era cessata: era discesa nei sotterranei. Finita all'aperto, continuò in occulto, non, meno intensa. 2.o Quadro - Deposito valori e materiali. — Dall'inizio della guerra spagnola le banche di Perpignano conobbero un eccezionale lavoro. E' vero che questa città ha sempre avuto una notevole attività bancaria, essendo il centro di una regione vinicola e commaclale di aitò rendimento. Ma c'è differenza tra grosso lavoro e lavoro eccezionale. Le banche di Per pigliano, dall'estate del 1936, co mincìarono a ingurgitare nuovi capitali e «uovi depositi. Non si trattava soltanto di valute ma di ori, di gioielli, di valori metallici vari per somme talvolta favolose. Questo materiale prezioso veniva racchiuso iti ermetiche « cassette di sicurezza » che ógni tanto venivano febbrilmente controllate dai depositanti. Si sarebbe detto che essi temessero di vederle sfumare da un momento all'altro. E' la psicologia di coloro che hanno guadagnato male il danaro... Gli è che questi ori e questi preziosi erano stati depositati da ca pf rossi e da comandanti miliziani. Non era difficile immaginare che qualche tempo prima questi gioielli adornassero le Sacre Immagini di qualche cattedrale o di qualche chiesa; oppure fossero stati strappati a gente trucidata nelle case e net palazzi della civile Catalogna, « la terra all'avanguardia del progresso » come dichiaravano due anni fa i turisti miopi e imbecilli, in cerca di facili emozioni. Oggi, molta parte di queste ricchezze è ripartita, ma non per i suoi luoghi d'origine pia per altre sedi: più ad est. Evidentemente i depositanti cominciano a non ritener sicura neppure la terra francese! 3.o Quadro - Comando di tappa. — Perpignano ha funzionato o fcmdsrpctmscnomtdafcrnmrtgibQsoBsnpmcgadI e o ' o e i i o i i i a a a . o funziona sempre da centro di raccolta e di avviamento d'uomini. ma soprattutto per quanto riguarda ciuella che chiameremo la «Sus sistenza » dell'esercito rosso. Sarebbe difficile, da parte delle competenti autorità francesi, negare che Perpignano ospita ininterrottamente stuoli di trafficanti d'ar mi. Questi sordidi e tetri avvoltoi, storicamente al seguito degli escr citi irregolari, starnazzano impunemente nelle vie della città, da oltre quattordici mesi. Automobili ed ex-controllori Ma oltre questi quadri fonda mentali che vi ho rapidamente citati, vi sarebbero tanti altri quadri e quadretti, da crearne un album! Basta fermarsi davanti al « caffè sovietico» di Perpignano per coglierne ogni momento. Vi colpiranno subito echi di risa femminili, uscenti da interni discretamente velati di tende. Se spingerete lo sguardo un po' più addentro, vedrete uomini in berretto, i gomiti puntati sulle tavole, bere intrepidamente grossi bocks di birra o grandi calici di alcoolici. Queste sono le sentinelle. Ma vi sono, nell'interno, anche i capi, oppure quei giovani gaudenti di Barcellona che non sentono il rossore di gavazzare sulla carneficina. Del resto per sapere se sono proprio di Barcellona, basta esaminare qualcuna delle automobili che attendono fuori. Sono spesso gròsse «locomotive» americane, ancora quasi nuove di zecca. La loro targa posteriore è significa tiva. Essa porta una « B » seguita da un numero e quindi da una « P », talvolta frettolosamente tracciata. Il «B» significa: «Barcellona ». Il numero è quello del... defunto proprietario della vettura. Il «P» significa: «provvisorio». Ciò significa che la nuova « proprietà» non è stata ancora autenticata... «Ma perchè — mi chiederà qualcuno dal cuore impulsivo — «on. c'è stato nessuno che abbia reagito contro questa Indegna gazzarra rossa, almeno per salvare l'onore? ». L'onore... Una bella parola. Ma che senso può avere in certi casi? Perdonatemi l'ironia. Quando il danaro corre, quante palpebre non sono disposte ai abbassarsi su spettacoli che, a mente fredda dovrebbero riuscire . repugnanti! E poi c'è-nell'aria la sensazione del ritorno della « prosperiti) ». Non è questa la parola rubiconda e ridanciana con la quale gli anglosassoni definirono l'immondo e pescecanesco periodo che seguì alla Grande Guerra? Basta guardare i volti degli exControllori della frontiera ritiratisi a Perpignano, in attesa di ordini che tardano sempre ad arrivare, per comprendere la verità! Che gente bennata, educatlsslma. Perfino i « rossi » li rispettano. Ed è tutto dire. Curio Mortali. Lo precedenti corrispondenze sono apparse su «La Stampa» nei giorni 12, 19 e 25 agosto. p ARr.UOLATI DAVANTI ALL' OSPEDALE DI !,P_ERPIGNA.NO.

Persone citate: Beers, Leone Blum, Narbona