Speranze che sfumano e manovre che persistono di Concetto Pettinato

Speranze che sfumano e manovre che persistono Speranze che sfumano e manovre che persistono rappresentanti di Franco espulsi dalla Francia Parigi, 26 notte. I tAncora stasera parecchi giorna- ' dli, e non dei minori, vorrebbero rmostrarsi difficili nei riguardi del- tia caduta di Santander facendo ctesoro di due frasi pescate oggi nei .dDaily télegraph e nella Sforni»;/ ePost, secondo i quali « sarebbe fui- alia credere Franco alla vigilia di funa vittoria definitiva » e « la vit-, mtcria definitiva di Franco sarebbe spiù lontana che mai ». Ognuno si nccnsola come può c avremmo tor- tto a pigliarcela per così poco. diLa verità Si fa Strada, >• nDel resto d'ora in ora giudizi ! ppiù seri si fanno strada anche qui.,tVOeuvre e YHumanxtc, contente èdi noter scrivere in grosse lettere idin "testa ai loro servizi spagnoli fil'una che «gli italiani bivaccano!1davanti Santander» e l'altra che|n«eli italiani avanzano su Santan- cderà, ammettono già che la par- \ mtita è perduta e che non c'è più stvnssnulla da fare. Il Tcmps e altri fogli si sforzano di mitigare il cordoglio dei loro lettori facendo notare che occupata la capitale della Montana resta ancora da espugnare un pezzo delle Asturie e il porto di Gijon. Ma anche nei commenti di questi giornali il coraggio e la voglia di I svisare la situazione vengono meno. A dispetto delle più ingegnose ; restrizioni, il Tcmps è costretto ad ! ammettere che d'ora innanzi i na zionali saranno in ben altre condizioni per procedere all'investimento totale di Madrid e che è molto dubbio che i rossi possano fermarli come fecero jnesi or.sono. « Il generale Franco — riconosce l'organo ufficioso — avrà ora maggiore libertà di movimenti per preparare le future operazioni con tutta la cura richiesta. Egli non Upttfigddbsarà più angustiato dalla hecessi-,ztà di far fronte con mo7zi di for- htuna a minacce immediate: su ,cfronti secondari. Padrone della !Hmaggior parte delle coste e delle i *forlc navali che gli permettono di tcontrollare sino a un certo punto | le comunicazioni nelle acque ter-jsritoriali, il tempo ormai lavora liper lui ». I bSecondo lo stesso giornale u"jfinteresse bene inteso comanderei : pcbe anzi ai nazionali di sferrare contro la capitale un'azione in!Cgrande stile finche possono farepassegnamento su una superiorità idi materiale moderno « che non\: che riusciranno forse a conservare a lungo ». La frase è sibillina e potrebbe prestarsi a più di una interpretazione. Ma è da presumere che il comando dell'esercito nazionale sappia quello che deve fare senza bisogno dei consigli che gli vengono da Parigi. In ogni caso l'interessante è che in questi ambienti responsabili la fiducia nella vittoria finale dei rossi sembra qcolpita al cuore. La campagna potrà ancora durare un pezzo ma la liberazione della Spagna è immancabile e lo folle deliranti precipitatesi nelle chiese di Santander subito dopo la fuga e il disarmo degli ultimi miliziani, sono una testimonianza eloquente del vero stato d'animo di un popolo che da un anno si pretende di far passare per una turba di belve sanguinarie, entusiasta della re pubblica sovietomassonica di Lar- j go Caballero e di Aguirre. LLa lezione dei fatti | Un dispaccio da Biarritz alla!Liberto non assicura forse stase- ' ra che un emissario della Gene- ] ralità di Barcellona si è incontra- to coi rappresentanti di Franco per studiare la possibilità della resa della Catalogna? Doriot, esaminando nel suo giornale la situazione, scrive che la vittoria odierna ha una importanza decisiva, che militarmente e politicamente Franco ne caverà un vantaggio enorme e che nei riguardi internazionali è impossibile che essa non consolidi la posizione degli Stati che desiderano il riconoscimento della belligeranza a scapito della posizione contraria. Il capo del P. P. F. consiglia Delbos ad arrendersi alla lezione dei fatti e di non lasciarsi sfuggire una occasione preziosa ner romne- -ui..^^ „„. I i le il ghiaccio coi nazionali spa-gnoli. E' il consiglio che gli dàanche il Journal des Debuta per- suaso qual'è che a Madrid come aSantander una buona parte della mn«i,,i„-„ „ , ' ' SnTl^- ",f n°n 11 rZlE rSfVal'"lavoro dei nazionali e che sia or- „„„„,,„ ' ir" aM mai assurdo ostinarsi a consid" rare i rivoluzionari di Valenza di Barcellona come i soli legittimi rappresentanti della Spagna. Il covo di evi pere ginevrino Ma il 10 settembre a Ginevra si apre la sessione ordinaria della Lega delle Nazioni davanti alla quale dovrà discutersi non soltan-to la diatriba di Valencia contro l'Italia, bensi la rielezione o meno della Spagna a membro del con-siglio. Che farà allora la Francia? Longuet in un articolo del Popu- laire chiede a Delbos di non esi-tare un istante a patrocinare larielezione di Del Vayo e formulala speranza che le leghe societarieinglesi faranno altrettanto pressoEden. Senonchè l'elezione deimembri provvisori dei consiglioginevrino ha luogo come tutti san-no a scutinio segreto e alla mag-gioranza di due terzi. Dove prò-curarsi la certezza che approfit-tando del segreto dell'urna il votonon riesca negativo? E come c-scludere a priori che l'assembleavoglia cercare in un voto negativoii olezzo per liberarsi della prò- j testa di Del Vayo inoltrata d'or-; dine di Mosca per ostacolare il : riavvicinamento anglo - italiano i g tanto necessario alla pace dell'oc- cidente e all'efficienza mondiale |tdell'Europa? Le sinistre tremano | e tremando lanciano scongiuri e | anatemi sul capo dei ministri del fronte popolare. Se Delbos volesse mutare registro c scrollarsi di dos so una ipoteca che gli lega le ma ni da un anno, il momento non po trebbe essere più favorevole. Indebolito nel campo interno come in quello internazionale, il nemico non avrebbe forse la forza di rea- Ma vi sono abitudini men- LAdn,d pre- Ma vi sono abitudini men-jltal1 e sistemi ideologici dai quali j a è difficile liberarsi, e le intenzioni i sdel Quai d'Orsay si ammantano | v finora del Piu fi«° mistero. Per | d11 momento la sola manifestazione del pensiero ufficiale francese consiste nell'ordine di sfratto co mumeato il 19 agosto dal commis san0 dl Pollz'a dl Hendaye al conte de los Andes capo della casa civile di Alfonso XIII e all'ex ministro Bertran y Musitu rappresentanti ufficiosi del gen. Franco sul territorio della repubblica. Concetto Pettinato f