L'avioraduno del Littorio

L'avioraduno del Littorio L'avioraduno del Littorio Lattuga in testa dopo la prima tappa -- Oggi si disputa la Venezia-Napoli ( Dal nostro inviato) Venezia, 26 notte. Siamo alla vigilia della prova più lunga del raduno, la più dura anche e la più irta di difficoltà: da Venezia, infatti, domattina all'alba i cinquantotto concorrenti rimasti in gara balzeranno verso Napoli, in lungo volo su tutta la penisola. Oggi, giornata di sosta: e non potevano certo gli organizzatori scegliere località più piacevole, più ricca di svaghi e di attrattive. Il grande avvenimento sportivo che ha allineato cosi vasto numero di apparecchi, lanciandoli in una gara quanto mai severa per tutti i cieli d'Italia, è stato oggi sommerso da questa trionfante estate veneziana, che ci ha offerto i suoi incomparabili spettacoli di bellezza, il suo ritmo grandioso di vita mondana, i suoi mille ritrovi pieni di eleganza e di gioia. Il campo di San Nicolò era stamane quasi deserto d'uomini: su due lunghe file si allineavano gli apparecchi del raduno, attorno ai quali soltanto qualche meccanico lentamente lavoraVa. Lontani i piloti, certo sulle spiaggie del Lido, in piacevole riposo: lontano il pubblico internazionale, che ieri li accolse all'arrivo con tanta vibrante simpatia. Due allegri infortunati Alla palazzina del comando ci imbattiamo, il collega Mengaroni ed lo, vagabondi in cerca di notizie che non esistono e novità che non sono, in due giovanottoni biondi, in tuta bianca. Sono il pilota ed il passeggero dell'apparecchio cecoslovacco che ieri è precipitato in laguna, per un grave guasto al motore: o meglio, l'apparecchio che i coraggiosi aviatori hanno precipitato in mare, piuttosto che farlo abbattere sulle case vicine. Riconosciamo i due giovani alla stella nera che portano sulla tuta bianca, alle loro forme atletiche, al chiaro sorriso che ilvolto bambino, pilota, ci saluta festoso. Parla correttamente il francese e possiede un centinaio di parole italiane che ci permettono di condurre felicemente una conversazione. lumina il loro glouf vaclav il metri per planare senza sbattere nei tetti. E allora decido di scendere in mare. La prospettiva non è delle più allettanti, ma non c'è altra scelta> a meno di andarmi a — E' stato un gran brutto momento — ci racconta. — A un chilometro in linea d'aria dal campo il motore si ferma. Rumore di ferraglie, puzza insopportabile di benzina. E' partito il «carter». Niente da fare. Sono a non più di cento metri dall'acqua, il nei tetti, campo non è raggiungibile perchèdovrei superare un gruppo di ca- se, alzarmi fino af ci^ue«nto3u,ida> ci, fermiamo abbastanza dolcemente sul fondo. L'acqua non paracadute, c giù in acqua. Pensiamo, planando, di dover tm\una gran bevuta: e invece, dopo il primo schiaffo della superficie li è più alta d'un metro e subito il mio compagno Placak ed io emergiamo dal bagno involontario. Lo apparecchio è sommerso, ma noi siamo salvi. Poteva andare peggio. Una lancia subito accorre verso di noi. L'ha staccata da terra il Duca d'Aosta, che è stato testimone del fattaccio ed è in ansia per la nostra sorte. L'ufficiale che ia comanda ci invita, per incarico dei Principei a bordo del panfilo reale, dove S. A. ci accoglie con v'va cordialità e ci riconforta con un buon liquore. Cosi è finita la nostra avventura: e adesso an diamo a recuperare le valigie, che sono in fondo al mare. Sediamo i due giovani che ri dono fragorosamente del loro, caso e si preoccupano soprattutto dei vestiti per le serate al Danieli: non è certo piacevole girare per Venezia in tuta, in queste di sole, fra tante belle £onne ve3tite di molto di meno, Remiamo per la laguna immota, accesa sullo specchio dell'acque da mille barbagli. E' tutt'attorno la cornice stupenda di questa città incantatrice: Sag Marcosi staglia netto nell'azzurro del cielo con le per Venezia in _: t 6 schiacciare sulle case. Ci sgancia-mo dalle cinghie, ci liberiamo dei marm'- H luogo del disastro, tor lunatamente incruento, è subito ritrovato. E scorgiamo, posata sul fondo, la svelta sagoma elegantedel B. E. 50, in correttissima posi-zione di scalo, come se fosse nor-nialmente ferma su un comodo campo d'atterraggio. Ma recupe-rare le valigie non è faccenda daLnulla: nessuno di noi ha voglia uilbere e d'inzupparsi. ' Manderemo un palombaro — dice Slouf Vaclav; e ce ne torniamo al campo. La classifica Le partenze per la seconda tappa Venezia - Bologna - Viareggio Siena - Roma - Napoli avranno luogo domattina dalle 6 in poi. Allo scopo di evitare l'affollamento verificatosi in taluni aeroporti durante la prima tappa, affollamento dovuto al fatto che i concorrenti più veloci raggiunsero presto i meno veloci, domattina le partenze saranno date in ordine inverso: partirà per primo il più veloce e poi man mano gli altri I commissari sportivi hanno compilato in serata le classifiche dopo la prima tappa del circuito: al comando è balzato l'italiano « Lattuga » (Giorgio Parodi) con largo scarto di punti. Il suo punteggio, sommato a quello ottenuto nell'avioraduno, lo porta senz'altro al primo posto nella classifica generale. E' da notare che egli ha anche realizzato la media più forte nella tappa Rimini-Venezia, con la media di Km. 268,700. Al secondo posto della classifica c'è un altro italiano, Bertaglia, col « Nardi »; mentre al terzo posto s'è insediato il principe Kinscki* Altri italiani occupano i due posti seguenti: De Vittembeschi e Peretti l'uno con « S. A. I. Ambrosini II S. » e l'altro con il nuovissimo « S. A. I. Ambrosini m ». Questi due concorrenti hanno anche registrato ottime medie. In ordine di velocità della tappa sono al secon do posto a pari merito dietro « Lattuga » i due tedeschi Scatzel e Kornataky. Angelo Appiotti Ecco la classifica della prima tappa con la velocità media realizzata da taluni concorrenti: 1 Lattuga, punti 907,2, con velocità Km. 268,7; 2. Bertaglia, p. 535,7 e Km. 231; 3. Principe Kinscki p. 519,2 e km. 164,3; 4. De Vittembeschi, p. 518,1 e km. 208,8 5. Peretti, p. 511,5 e km. 188,3; 6. Scatzel, p. 511,2 e km. 262,7; 7. De Chauteaubrun, p. 510,5 e Km 217,4; 8. Maddalena, p. 508; 9. Fisicaro, p. 507,4; 10. Fischer, p 497,6; 11. Ranoszeck, p. 466,8; 12 Schmid, p. 468,4; 13. Markowsky, p. 466,4; 14. Von Kornatzky, punti 464,1; 15. Marchesa Negrone p. 445,2; 16. Bolma, p. 442; 17. Steinbauer, p. 434,7; 18. Keidel p. 424,3; 19. Oldrick, p. 423,6; 20. Serafini, p. 414; 21. Polak, p, 404.5; 22. Rasenmayer, p. 395,2; 23. Nagas, p. 391,1; 24. Bukze, p. 385,2; 25. signorina Cussiri, punti 383; 26. Muggia, p. 369,6; 27. Marchesini, p. 361,2; 28. Paroli, p. 361,2; 29. Sandeman, p. 356,9;30. Balestra, p. 356,4; 31. Arnaud, P 35?>4; 32^HennÌn>8i PÒ.3^J' 3,3" ^^^«^^:SS!Sp£ Voì£ho7 p. Toil? 4& signorina Casale, p. 332,3; 37. Lamanna, p. 322,5; 38. Dequel, punti 321,6; 39. Brancolini, p. 321,1; 40. Biondi, p. 320,5; 41. signorina Gould, p. 316,8; 42. Salvadori, p. 316,2; 43. Beyermann, p. 313,1; J4- Di Collobiano p 305,3; 45.D'Agostinis, p. 303,8; 46. Von Benda, g. 303,4; 47. Collalti, p, Szareck, p. 283,1; 50." Von Busche, p. 282; 51. Fogli, p. 271,9; 52. Conte di Parigi, p. 265,4; 53. Luino, p. 220,3; 54. Palayret, p. 206,6.