Una strage nel cuore di Sciangai Centinaia di vittime nella zona delle Concessioni

Una strage nel cuore di Sciangai Centinaia di vittime nella zona delle Concessioni -I Una strage nel cuore di Sciangai Centinaia di vittime nella zona delle Concessioni Due offensive sferrate dai Giapponesi nel nord La Grande Muraglia eterno campo di battaglia / belligeranti e le Potenze S. E. Alberto De Stefani fa ora ritorno in Italia dalla Cina, dove ha svolto per parecchi mcHi la sua missione di alto consulente del Governo cinese. Egli ha visto cosi, da una posizione, eccezionale, accendersi il conflitto elno-nipponico. Inaugurando la sua collaborazione a «La Stampa.» con questo articolo, inviatoci per radio dalla nave «Victoria», egli traccia un quadro nitido e vasto della portata, di questa guerra non dichiarata e pur tanto aspra, dello sue conseguenze nei riguardi delle due Potenze belligeranti e, nifi ancora, nei suoi aspetti internazionali. La guerra non dichiarata cino-giapponese ha una organicità di obbiettivi differenti e più vasti che nei conflitti precedenti. La guerra assumerà grandi proporzioni. L'obbiettivo cinese è quello dell'unità politica e del suo rafforzamento. L'obbiettivo giapponese è diretto alla disintegrazione di tale politica unitaria. La Cina, benché non sia compiuta la sua preparazione militare, ha enormemente aumentate le sue possibilità difensive e controffensive. All' indiscutibile superiorità tecnica dell'armamento giapponese, si oppongono le maggiori facilità della Cina di alimentare la guerra dall' interno e una disponibilità inesauribile di truppe. La produzione cinese di armi, di munizioni e delle materie prime occorrenti è in sviluppo. La tecnica di guerra è migliorata e potenziata dal-» l'istruzione straniera e da un» maggiore consapevolezza di spL> • rito di disciplina delle nuov»j generazioni. Malgrado la scarsità delle ferrovie e dei mej? zi meccanici e animali di traspòrto, è migliorata l'organizzazj one logistica dei servizi. Anc he la Cina rappresenta un seràfo e non trascurabile belligerante'. Il settore di Sciangai obbedisce al criterio strategico cinese della separazione dell/ ì forze giapponesi e dell'ine".ebolimento delle ConcessiaMi. Il fronte di Pekino e di Tw>n-Tsin è il settore risolutivi^ della guerra. La pressione giapponese in tale settore è, 'temporaneamente, relativamente alleggerita. Crescono le (possibilità cinesi in tale settore di un avvolgimento dal sud (: dal nord. Forti contingenti cinesi di provenienza dalla Mongolia con armamento russo min acciano l'occupazione giapponi ;se. L'imponente flotta gia-pponese può bloccare le coste cinesi e effet tuare sbarchi. j/ja f]0tta giap ponese non può risalire i fiumi perchè la navigazione è interrotta o è ir terrompibile. Il rifornimento c¥i armi alla Cina, oltre che dalla scarsa produzione interna di artiglierie, dipende dalla capacità di pagamento e dal concor.'jo russo. La capacità di pagamento cinese in valute estere :aon è determinabile per gli imponenti depositi cinesi nelle Banche estere. Il martello giapponese plasma il sentimento stazionale e la combattività ciriese. Può dirsi che la Cina, cauie Stato politico e militare, h sempre più una creazione d.e.lla pressione giapponese. Qii alunque siano le vicende di qiMjsta grande guerra, essa sarà un fattore potente della fornvizione della coscienza, della struttura politica e delle istituzioni amministrative e sociali cinesi. La guerra dunque è necei jsaria per costruire uno Stato ci nese. Impossibili sono le previsioni (sulla durata e i risultati. Meglio non sottovalutare la durata e le conseguenze di una tale guerra, anche riguardo all'Asia tutta e alle Potenze interessate al continente asiatico. La formazione fatale della Cina come grande Stato civile e militare e il suo futuro possibile accordo con il Giappone costituiranno un fatto nuovo di incalcolabile portata per la realizzazione del principio « l'Asia agli asiatici ». Spetterà al Giappone il posto di alfiere di tale rivendicazione. I popoli europei e americani, responsabili della politica degli altri continenti e dmieEzltpmdmanalpdCnSssdmsfgaqShrndsl » à . ò , o e a e a a i o i o e e a e a e e i a e i a e delle altre razze, der/ono seriamente meditare. Qualunque sia il risultato di questa guerra, esso eliminerà o <'j.iminuirà in Estremo Oriente 1/attuale posizione delle Potenza!, indifendibile sotto la pressione concomitante cino-giappc.nese. Il loro prestigio, già enormemente diminuito in quest'i giorni, non è difendibile senzs. un intervento militare, e, quindi, senza una ancora più vas.ta conflagrazione, che favorirebbe una futura alleanza cinoig.iapponese. Suona l'ultima ora d ei privilegi europei e l'immenisa opera compiuta dall' Europa fe dall' America in Cina rimarr/i ad esclusivo beneficio del nrazionalismo cinese. AlV.erto De Stefani Giornata di sangue (DAL NOSTRO CORRISPONDENTE) Sciangai, 23 notte. Oggi, giornata tremenda a Sciangai. E ciò malgrado non si sono monte immediate ripercussioni si msa-zionali e gli ambienti diplomatici si mantengono estremarne! ite circospetti. L'Iti dia bada a presidiare il prestigio della propria bandiera, inflessibilmente, ed a tutelare le gran di opere di bontà umana che all'o mbra del tricolore han vita qui da decenni: i nostri interventi Simo ad oggi, /ermi coraggiosi, hatn raggiunto lo scopo. E stasera un comunicato ufficiale inforni a. che da notizie pervenute dalle diverse regioni della Cina nonris ulta che finora vi siano state vii l'.ime fra le collettività italiane. Viene confermata la. richiesta ufficiale inglese al Ministero degli Esteri, giapponese del pagamento dei danni causati dai bombardamenti di Sciangai. Ma si ignora ancona il tenore della risposta. E pare anche che l'America stia in quirendo sui fatti di questi giorni per trarne una protesta: tanto piic che oggi il suo « Ufficio Centrale di Marina » è stato replicatamele colpito da obici giappo itesi. Orribili particolari Ma, tutto sommato, fuori del fatto puro delle battaglie fra giapponesi e cinesi, le. complicazioni internazionali non sono ancora tali da- giustificare allarmi. Il fatto nuovo potrebbe essere dato dalla strage di cittadini stranieri, per lo piic tedeschi, fatta oggi da parecchie grosse granate cadute nel maestoso edificio della Singer a Sciangai, e che fra l'altro hanno colto in pieno l'enorme salone delle vendite, affollato di clienti. La massa del pubblico che affollava le grandi sale, presa da panico, si è lanciata terrorizzata verso le uscite calpestando quanti inciampando cadevano al suolo. Fino ad ora più di 150 feriti di nazionalità tedesca e straniera sono stati ricoverati all'ospedale « Paulin » ove i medici c gli infermieri tedeschi prodigano loro tutte le cure possibili. Un giovano tedesco, tale Klaus Eckart, che al momento dell'esplosione si trovava vicino alla casa Singer, è stato ucciso sul colpo da una scheggia di granata. I morti pare ascendano a circa 200, ma chi sa se\ mai potrà essere, appurato il loro numtvo preciso. Del bombardamento grandioso di oggi, e della risposta delle artiglierie cinesi, sono stati molto colpiti i quartieri della Concessione Internazionale. Ecco come Harold Ekins, inviato speciale dell'United Press, racconta le fasi della terribile giornata: « L'episodio bellico più saliente della mattinata è stato rappresentato dalla caduta di numerosi e mtcidialissimi proiettili sul Nanking Road, che si trova nel cuore della Concessione Internazionale e su di uno dei più grandi bazar di Sciangai. La provenienza di tali proiettili non è stata fino a questo momento bene accertata ignorandosi se si tratti di granate tirate dalle artiglierie navali o di bombe aeree. Il bilancio del bombardamento è quanto mai tragico: secondo un primo comunicato diramato dal Consiglio municipale i morti ascendono a trecento e i feriti a cinquecento. Si teme che il numero delle vittime sia destinato ad aumentare, poiché sotto le macerie si trovano tuttora sepolte numerose persone, mentre i decessi dei feriti più gravi sono molti. E' accertato che fra i morti della colònia straniera si trovano un tedesco sedicenne e uno svizzero. L'aiuto corrispondente del Times di New York è rimasto gravame» te ferito, mentre un altro inviato dello stesso giornale ha riportato leggere ferite. Fra i feriti lievi si trovano due donne, una polacca c duna americana. Funzionari delConsiglio municipale hanno c- proiettili di artiglieria ma bombe SOLDATI GIAPPONESI DI GUARDIA ALLA PORTA DI FERROche chiude la concessione nipponica a Tien Tsin. \ d'aeroplano sono caduti sul Nanking Road. Il bazar è stato colpito mentre era affollatissimo di avventori. Anche nella Nanking Road fra la folla clic correva ai ricoveri, numerosi pedoni sono rimasti calpestati c uccisi. Una delle bombe ha sfondato il tetto del bazar, raggiungendo il secondo piano. L'edificio è alto sette piani. E' occorso parecchio tempo prima che le squadre di soccorso si facessero largo fra la folla spaventata e raggiungessero i luoghi colpiti. Non meno di dicci autocarri oltre alle autoambulanze, i « ricsciò » e altri mezzi di trasporto sono stati necessari per rimuovere i colpiti. Particolare pietoso: molte delle vittime appartengono al milione di profughi che hanno cercato scampo nella concessione internazionale fin dall'undici agosto giorno dell'apertura delle ostilità. Nel raggio di circa un miglio tutti vetri degli edifici sono andati in frantumi per effetto degli scoppi. Aspri corpo a corpo Il panico già, enorme ^aumentato quando' aeroplani giapponesi in gruppi di tre per volta hanno sorvolato la zona del Pootung sulla sponda opposta del Wang Pu e i sobborghi sud occidentali fa cendoli segno a lancio di bombe. Altra causa di terrore c di panico è stata costituita dalla voce dell'avvicinarsi dei rinforzi giapponesi da poco sbarcati. Gli osservatori militari stranieri calcolano a ben sessanta mila i giapponesi che sono sbarcati nel delta del Jang Tsc nelle ultime ventiquattro ore. Sui vari fronti della città si sono avuti forti combattimenti caratterizzati da violenti corpo a corpo fra le truppe d'assalto delle due parti. E 'tutta Sciangai sta vivendo in una atmosfera di tragica attesa poiché la grande battaglia della quale si parla da giorni si ritiene ormai imminente. I vapori giapponesi che incrociavano al largo hanno sbarcato ogyl in vari punti della costa settentrionale come ho detto più sopra 60 mila uomini circa, gran parte dei quali sono in marcia verso Sciangai, mentre i cinesi hanno rinforzato le loro posizioni con quattro Divisioni fra le migliori dell'esercito nanchinese. Ma se a Sciangai la grande battaglia e ormai localizzata al perimetro della città, nella Cina del Nord i combattimenti si infittiscono ed ormai intiere Armate si trovano di fronte: i giapponesi hanno sferrato una offensiva contemporaneamente sui due fronti del nord della Cina. ' Ieri per l'intera giornata squadriglie di aeroplani nipponici hanno bombardato le posizioni nemiche del passo di Nankau che i giapponesi si propongono di conquistare onde migliorare le proprie linee di comunicazione durante le operazioni nella regione pechinese. Allo stesso tempo una forte colonna sta attraversando il paese verso il passo di Mentukuo nell'intento di prendere i cinesi di fianco e costringerli a ritirarsi precipitosamente. La pressione nipponica sta producendo i suoi ef¬ fetti ed i cinesi privati degli aplprovvigionamenti e dei rinforzi so nò in procinto di abbandonare lenoiinemente nel corso delle ulti - c a i l i e a i , o l l i a l o i ¬ e me operazioni. I giapponesi hanno ora lanciato il loro esercito del Kuamtung verso il sud fra Kalgian e Queihuan. I comunicati nipponici parlano di sanguinose sconfitte subite dagli avversari. L'occupazione di Kalgian sarebbe imminente. Il piano del comando nipponico è di eseguire la congiunzione fra l'eserci. fo del Kuantung e l'esercito della Cina settentrionale. I cinesi che hanno capito questa intensione del nemico cercano di coglierlo di fianco, e stanno tentando un movimento aggirante nel settore del Liang Ciang. I giapponesi ammettono che la lotta è durissima in questa parte del fronte. Ad ogni modo, a risultato dell'ultima settimana di combattimenti si può già dire che l'intera zona di Pechino è saldamente in mano nipponica. Il «brigante mandarino» Negli ambienti internazionali di Sciangai, pure cautissimi a far previsione, oggi si diceva da più fonti che è facile profetizzare che a Pechino ormai i giapponesi ci resteranno. Questa guerra cosi straordlna ria ha poi la sua parte di pittoresco e drammatico. Ma certo che gli odierni scontri fra colonne leg gere giapponesi e veli di copertura cinesi, presso la Grande Muraglia a sud di Tsiang Pei appaiono assai suggestivi, anche perchè vi han partecipato elementi delle leg gendaric bande del «brigante mandarino » quel Lin Kuei Tana di cui non si sa bene ancora se si è schierato coi cinesi o coi giappo nesi, giacché le sue soldatesche sono state segnalate da una parte e dall'altra. Forse han soltanto attaccato convogli di materiali e di viveri per farne bottino, e non han fatto distinzione di bandiera. Ma c'è da supporre che non tarderà molto a prendere una parte de. cìsa, questo « brigante mandali no », se crede continuare il suo ruolo di pseudo generale e capoprovincia. Intanto l'aviazione nipponica ha bombardato ancora Nanchino, ed in una battaglia aerea svoltasi oggi su Pao Shan a nord di Sciangai i cinesi hanno perduto nove apparecchi. Da 8hinking giunge notizia che l'assemblea nazionale del Manciukuò ha deciso di appoggiare il Giappone e di agire al suo fianco contro la Cina di Nanchino: non è una notizia sensazionale certo, poiché di tutte queste conquiste giapponesi è la carta geografica del Manciukuò che si avvantaggerà. Anche a Tien Tsin, dopo una tregua di qualche giorno, il cannone oggi ha tuonato, e vivaci combattimenti, svoltisi oggi nel perimetro della città, hanno dato luogo all'adozione di rigorose misure da parte dell'autorità militare internazionale, che equivalgono alla legge marziale. Oramai la guerra ha arroventato tutti i punti vitali della Cina politica, ed i cinesi seguitano a combatterla con un accanimento, con una predisposizione a durare e resistere, che è ancora il fatto più impensato, l'avvenimento più sbalorditivo nella storia così tormentata dell'Estremo Oriente di questo primo quarantennio del secolo ventesimo. C. Galimberti -I

Persone citate: Alberto De Stefani, De Stefani, Galimberti, Harold Ekins, Klaus Eckart, Liang Ciang, Singer