L'inizio delle conversazioni ufficiali avverrà dopo rimosso l'ostacolo abissino

L'inizio delle conversazioni ufficiali avverrà dopo rimosso l'ostacolo abissino MI riavvi Cina m en io italo-inglese L'inizio delle conversazioni ufficiali avverrà dopo rimosso l'ostacolo abissino Il Governo britannico rinuncierebbe a! disegno di collegare la stipulazione di un patto occidentale con quella di un patto orientale includente i Sovieti Londra, 9 matt. Benché si debba accogliere quanto pubblicano i giornali e quanto a', dice negli ambienti politici nei riguardi del riawicinamento italo-inglese e delle soluzioni ch3 verrebbero prospettate per il problemi sul tappeto, con qualche cautela, è indubitabile che a Londra si confida di trovare entro le prossime settimane una formula che soddisfi l'Italia per la questione abissina e tuteli gli interessi britannici in tutti quei settori in cu', si incrociano con gli interessi italiani. Atmosfera tranquillizzata L'atmosfera è ottima per il raggiungimento di un compromesso, ir dice; anzi la riconciliazione italo-inglese ha generato una calma e una tranquillità nella vita internazionale che non si erano potute constatare da lunghissimo tempo. _ In proposito Ì'«Òbserver» nota che un contributo alla tranquilj'.zzazione dell'atmosfera è stato dato dal ritorno dei giornalisti italiani a Londra, l'assenza dei quali negli ultimi tre mea'. non aveva contribuito, secondo l'organo domenicale, a favorire la compnsnsione dei moventi della politica bu'.tannica. Il «Sunday Times» sostiene che nei rapporti della questione abissina la Gran Bretagna non fu mai animata da ostilità preconcette contro la espansione italiana ma che in Italia invece il suo atteggiamento venne comprensibilmente interpretato come indice di una generica ostilità. Dato questo, il messaggio di Chamberlain al Duce è stata una mossa quanto mai tempestiva. « Anche per la Spagna dei resto, prosegue il giornale, ti mezzo più sicuro per risolvere il conflitto consiste nello strìngere amicizia con l'Italia e spogliare cos'^ l'intervento nella Spagna da ogni elemento suscettibile di condurre ad Una guerra europea. Se continuassimo a non voler riconoscere la conquista italiana dell'Abinsinia — conclude 11 «Sunday Times» — lo spettro ai una guerra incomberebbe sul mondo ». Il giornale loda pertanto lo spirito pratico di Chamberlain il quale ha riconosciuto il pericolo dei preconcetti internazionali determinatT'Unlle diversità dei regimi politici. Nel «Sunday Graphic» il deputato Paxter premette che tutte le nazioni devono appoggiare il tentativo di Chamberlain per la ricostruzione della pace in Europa su basi solide ed aggiunge: « Dobbiamo ora riconoscere la conquista italiana dell'Abissiniai e subito dopo '•oncretare un piano amichevole di intesa con l'Italia tenendo conto degli interessi e delle responsabilità che i due Paesi hanno in comune nella loro qualità di Potenze mediterranee ». L'« Observer» dice ohe il conte Ciano ha definito esattamente la attuale situazione dichiarando che 10 scambio di lettere ChamberlainMussolini ha segnato un gran passo avanti nel dissipare la mutua sfiducia e le diffidenze. La questione tafariana « Questa atmosfera più chiara ha spianato la strada per i negopiati che incomincieranno a settembre e nel frattempo si spera che a Ginevra verrà superato l'ostacolo abissino tanto più che il signor Chamberlain, in seguito al suo colloquio con 1' ambasciatore Grandi, si è reso conto perfettamente che continuare a rifiutare 11 riconoscimento dell'Impero italiano in A. O. costituisce il più grave ostacolo ad una piena comprensione tra i due Paesi. « Vi è motivo di credere, prosegue il giornale, che la Francia non si opporrà al riconoscimento ed è pure vero che da parte bri^ tannica non vi è alcuna intenzione di infirmare la solidità dell'ass'e Roma-Berlino ». Secondo il «Sunday Dlspatch» 11 primo passo verso il riconoscimento dell'Impero italiano sarà l'adozione da parte dell'assemblea ginevrina del suggerimento polacco di rifiutare l'accesso a Ginevra ad una delegazione abissina per la semplice ragione che non esiste più alcun governo abissino. Infine il «Sunday Chronicle» richiama l'attenzione sul fatto che lo scambio di lettere. Mussolini Chamberlain e la dichiarazione del conte Ciano, determinando una distensione generale nei rapporti internazionali, hanno avuto anche una benefica ripercussione sui mercati finanziari. La stampa è concorde nel prevedere che le conversazioni italobritanniche saranno riprese a Roma solo dopo il ritorno in sede dell'ambasciatore sir Erik Drummond; ma aggiunge che questo ritardo non è casuale in quanto-nel frattempo in un modo o nell'al. tro, si sarà offerta l'occasione di togliere di mezzo l'ostacolo abissino. La rimozione di questo ostacolo, a detta di un ovv! pondente romano, potrebbe essere facilitata da una rinuncia ad ogni pretesa da parte dell'ex-negus il quale deciderebbe pure di stabilirsi sui continente: fatto questo che convincerebbe gli ultimi illusi in Abissinia, che la residenza/inglese di Tatari non significa che l'Inghilterra voglia aiutarlo in un futuro tentativo di riconquistare il trono perduto. Il problema mediterraneo Circa gli argomenti che saranno discussi tra il conte Ciano e ?ir Erik Drummoiid, quando essi affronteranno il problema concreto dell'amicizia italo-inglese, il corrispondente romano del Daily Telegraph si dice in grado di affermare che verrà presa in esame una interpretazione del gentlemen's agreement dello scorso gennaio e particolarmente della clausola in cui i due Governi dichiarano di non desiderare alcuna modificazione d'3llo statu quo del Mediterraneo, ed aggiunge che una delle teoria romane sarebbe che la parola stata quo non si riferisca soltanto alla situazione territoriale, bensì pure agli armamenti, di guisa che, in base a questa teoria, si cercherebbe di addivenire ad un accordo relativo alle forze navali e alle fortificazioni di Gibilterra, Malta e Cipro, per ciò che riguarda l'Inghilterra; e per ciò che riguarda l'Italia nel Dodecanneso e in Sicilia, onde raggiungere una amichevole parità ad un livello di ?.rmamenti più basso di quello pre sente. Ma una premessa di questi sviluppi sarebbe la liquidazione della guerra civile di Spagna. Uno scrittore del Sunday Dispatch prevede inoltre che il riavvicinamento italo-inglese avrà un effetto importante sulla politica britannica nell' occidente d' Europa. Se a Londra o in qualche altro luogo fosse convocata una nuova conferenza locarnista, l'Inghilterra non insisterebbe più che un patto occidentale sia connesso con un patto per l'Oriente di Europa; farebbe su questo punto cioè una concessione alla Germania e all'Italia, ma allo scopo di non allarmare la Francia chiederebbe che il patto occidentale J3ia connesso con un patto destinato a garantire la sicurezza e l'integrità dell'Europa centrale. A Londra si dice poi che, mentre da un lato una delle conseguenze della .riconciliazione italobritannica è un miglioramento di rapporti che si può notare fra l'Italia e la Francia, dall'altro l'Inghilterra ha trovato una nuova via per accostarsi alla Germania. itgpdltVice IL NON INTERVENTO Temporeggiamenti pericolosi Berlino, 9 mattino. La relativa condiscendenza con cui i rappresentanti della Germania e dell'Italia hanno lasciato prevalere a Londra la momentanea via di uscita di un lungo rinvio che lascia intanto lei] cose come stanno, non deve affatto illudere sull'innocenza o sull'assenza di pericoli insiti in. un tale stato di cose, Indubbiamente — si osserva in quepti circoli — la crisi in cui il Comitato è stato spinto dal sabotaggio sovietico, è* stata ad un tratto come sospesa e • assorbita dalle nuove iniziative diplomatiche di Chamberlain "sia rispetto all'Italia che al patto occidentale, e la politica stessa del Comi tato ne è apparsa subito come diminuita di importanza, il che ha potuto contribuire a dgtermi nare la condiscendenza dejle due Potenze nell'acconsentire ni desi derio procrastinatorio del Presi dente Plymouth. Situazioni rischiose Indubbiamente anche si può convenire col punto di vista bri tannico, della convenienza, malgrado tutto, di non lasciare ca dere per l'apposizione e per il sabotaggio di uno su ventisel, il piano britannico posi vastamente accettato come ba.se di discus sione; ma tutto ciò. non deve indurre nessuno a c/hiudere gli occhi sui pericoli cfne questa politica di rinvii, di lunghe pazlen ze e, in sostanza, di tergiversazioni che possono risolversi in pericolose indujlgenae, può portare con sè, co/me infatti non ha mancato di p/artarc, una situazione che di fatto è di per se stessa piena di rischi e dissemi nata di polvei.-i sempre accese che possono, da un momento all'altro, condurre a crolli e a catastrofi sempyre più vaste e forse irrimediabi/.i. E' alla coscienza di questi pericoli che si Ispiravano le riserve e le osservazioni fatte dai rappresentanti delle due Potenze degl'asse, la cui relativa condiscendenza, in ogni modo, deve essere ritenuta nienfaltro che un'/altra prova di volontà di pace e della consapevolezza delle gre'.vi responsabilità europee in giuoco, in difetto di un'altrettanta consapevolezza altrui. La stampa tedesca è piena oggi dell'ammonimento dei molti pericoli che minacciano una situazione come quella lasciata dalla deliberazione londinese, nella quale l'unico elemento attivo è l'aver potuto constatare la incontestata responsabilità sovietica, se tuttavia non si trattasse di preoccupazioni cosi gravi le quali non possono essere nè rimosse, nè colmate da una semplice, quanto chiara attribuzione di responsabilità. Questi pericoli giacciono nei lati stessi tecnici della questione del controllo, lasciati in sospeso dalla deliberazione, il più importante dei quali lati è stato messo in rilievo dai rappresentanti italiano e tedesco, vale a dire la permanenza della unilateralità del controllo. Ma vi è poi tutto l'insieme della situazione stessa, che è ancora di assoluto e permanente contrasto fra la non ingerenza e la ingerenza, contrasto che, lungi dall'autorizzare le possibilità di compromesso che lord Plymouth sembra accarezzare, lascia, secondo questi circoli, aperto un divario il quale è un abisso in cui potrebbe da un momento all'altro crollare tutto. Tutti i giornali tedeschi lo notano oggi con alla testa la Cor rispondenza Politico-Diplomatica. Perdita di tempo prezioso La ufficiosa Agenzia fa «rilevare come sarebbe grave e pericoloso errore credere e lasciar credere, cosi come l'accomodantismo di lord Plymouth rischia di fare, che un ponte sia stato in qualche modo gettato fra le due concezioni, vale a dire fra le ventisei Potenze da una parte che vogliono il non intervento, e l'unica che vuole l'intervento. Cosi non è. E la saggezza e la prudenza consigliano di riflettere che con un rinvio di questo genere, il meno che si è perduto e che si perderà, sarà del tempo prezioso. E ciò è tanto più preoccupante in quanto questo rinvio si risolve nel giuoco sovietico e realizza quello che Mosca ha tentato con ogni sforzo di raggiungere, di impedire cioè una soluzione, di bloccare il controllo vero e con esso il vero non intervento. Il fine di tutto ciò è purtroppo più che chiaramente illustrato dal moltiplicarsi contemporaneo degli incidenti del Deutschland e del Leipzig. Il nuovo attacco alle tre navi commerciali delle Potenze, da parte di « aviatori di nazionalità sconosciuta» non lascia per l'ufficiosa Agenzia prevedere assolutamente nulla di buono, onde la nota conclude dicendo che il rinvio non può aver altro senso se non questo, che le Potenze consapevoli, e capaci di responsabilità, veglino attentamente sugli avvenimenti spagnoli affinchè senza scrupoli non approfittino della sosta per appiccare il fuoco alle polveri europee. I giornali levano la medesima voce di allarme.- L'Hamburger Fremdenblatt scrive che l'attacco alle tre navi ha nettamente dimostrato il piano preciso di allargare l'Incendio spagnolo in- incendio europeo. Le Potenze longanimi non si facciano illusioni. Mosca, come a sufficienza ha dimostrato, non vuole che la collaborazione delle Potenze in Spagna si affermi. Si vuole la lenta agonia del Paese -martoriato dalla guerra civile, col fine ultimo di provocare un conflitto europeo. Ora, secondo il giornale, il male è che la diplomazia degli eterni longanimi rinvii si fa inconsapevolmente complice di tale volontà. Bisogna convincersi — con¬ clude il giornale — che quandouna singola Potenza ha la temerarietà di levarsi contro la volontà di tutte le altre ventisei, allora non c'è che una sola alter- nativa: o avere il coraggio di prendere posizione contro di essa, ovvero subirla ». Spiraglio di luce La Germania fa poi notare come in fondo, purtroppo, vi sia in tutto ciò anche un altro fattore: che i due Governi di Londra e di Parigi non hanno trovato incomodo di prolungare con rinvio, la situazione di non riconoscimento a Franco che anche ad esse pesa alquanto. Ma ahimè, questo vacuimi di azione del Comitato, e per esso del controllo stesso, il quale rimane unilaterale, cioè affidato proprio a queste due Potenze, è una situazione che però non può davvero alla fine durare troppo: essa rappresenta una base troppo esigua per la pace. Anche la Koelnische_ Zeitung rileva che mai forse come in questo momento di sospensione di ogni cosa « i pericoli per la pace europea sono stati più grandi ». La Frankfurter Zeitung infine, rileva anch'essa la tattica, in ultima analisi temporeggiatrice dell'Inghilterra e di lord Plymouth che consiste nel non forzare la situazione, ma avverte che non ci si illuda che questo tuttavia costituisca di per sè un miglio ramento del clima internazionale. Per fortuna vi è in corso e in atto, in seguito all'iniziativa di Chamberlain, la nuova conversazione italo-inglese e quella sullo statuto occidentale, e si può sperare che, nel frattempo, questi elementi si affermino come veri e fondamentali fattori della nuova atmosfera europea. Le dichiarazioni delle due parti e quella del ministro Ciano in specie, lo lasciano credere. Il giornale nota come un buon sintomo il fatto che in Francia si desideri di inserirsi nella trattativa mediterranea: ed il terreno favorevole a questo riguardo è stato posto dal ministro Ciano quando ha assicurato che l'iniziativa italo-inglese non costituisce pericoli nè può destare gelosie di terzi: cosi, per l'intesa della Francia con l'Inghilterra come per l'asse Roma-Berlino. Giuseppe Piazza Due navi da pesca frelgiie finite in un porto rosso Brusselle, 9 mattino. All'autorità giudiziaria di Bruges è pervenuta una denuncia relativa alla strana scomparsa di due navi da pesca spagnole immatricolate nel Belgio. Si tratta del Zeebruge 57 e del Zeebruge 58 che sotto il nome di ietta I e .Rita- //, avevano appartenuto ad un armatore spagnuolo. Queste due navi, essendo fuggite dalie acque spagnuole per sottrarsi alla requisizione del Governo di Valenza, si erano rifugiate nel porto di Anversa, dove venivano vendute ad una ditta di Brusselle. L'ambasciatore a Brusselle fece opposizione alla vendita, sostenendo che le navi dovevano essere considerate come beni della Spagna, essendo state regolarmente oggetto di una requisizione. Ma i Tribunale di Bruges dichiarò regolare l'operazione di vendita; e da quel momento le due navi navigarono sotto bandiera belga. Martedì scorso l'armatore belga fu informato che le due navi non erano entrate nel porto di Wilford in Inghilterra, ove dovevano scaricare della merce ; e giovedì l'armatore ancora ricevette un telegramma firmato dal capitano del Rita I. con queste laconiche .parole : « Navi rubate ». Le due navi sono state oggetto di un colpo di mano in alto mare? Non si ha nessuna notizia a questo riguardo, nè se ne hanno degli uomini dell'equipaggio, no,ve dei quali erano belgi e quindi. c; spagnuoli. L'autorità gludizia- ria di Bruges indaga attivamente per chiarire il mistero. Si crede che le due navi si trovino ora in un porto spagnuolo. h FRANKLIN ROOSEVELT ED ELIE DU PONT in viaggio eli nozze a Venezia sorpresi dall'obiettivo all'ora della colazione.