Il contratto collettivo degli impiegati dell'industria

Il contratto collettivo degli impiegati dell'industria Il contratto collettivo degli impiegati dell'industria Il testo definitivo firmato -- Le norme per le indennità di licenziamento, la previdenza, le ferie, il trattamento di malattia Roma, 6 notte. E' stato firmato il testo definiivo del Contratto collettivo di lavoro per impiegati delle aziende ndustriali, stipulato fra le due Confederazioni dell'Industria e dei Lavoratori dell'Industria. Tale ontratto è stato lungamente dicusso in numerose riunioni tenuesi fra i rappresentanti delle caegorie interessate, e con la cotante assistenza della Direzione Generale del Lavoro del Ministero delle Corporazioni presso la quale si sono in apposite riunioni, di cui parecchie presiedute dal Ministro Lantini, risolte varie delicate questioni di principio, e di particolare mportanza per i rapporti impiegatizi. Indennità e previdenza Il Contratto collettivo, ora stipulato regola in modo organico 'importantissima categoria dejli mpiegati dell'industria, la quale, sino ad ora, e salvo alcune regoamentazioni per determinati settori o per determinate aziende, era priva di una disciplina giuridica contrattuale, limitandosi cosi la sua tutela a quella della legge sull'impiego privato. Con questo Contratto si può dire ormai che anche nel settore impiegatizio tutte le categorie sono disciplinate dalle norme del regoamento collettivo dei rapporti di avoro. U Contratto sostituendo cosi una disciplina generale, uniforme, alle precedenti varie norme determinate specialmente dai cosiddetti usi di piazza, varianti secondo i luoghi e secondo le categorie di industrie, costituisce anche per questo motivo una regolamentazione che evita le sperequazioni fra le varie categorie e fra le varie Provincie, e per ciò vzdzispdLlppcpfriuscirà di giovamento anche alla \ produzione ed allo sviluppo dei Irapporti di collaborazione cui gli impiegati industriali danno un apporto cosi importante e delicato. Il Contratto determina con precisione le categorie nelle quali gli impiegati dell'industria debbono distinguersi e fissa le" norme relative all'assunzione, al periodo di prova e allo svolgimento normale del loro rapporto di lavoro. E' stata disciplinata anche, in misura superiore alle norme di legge, la corresponsione delle indennità di licenziamento la quale è stata stabilita nella misura di venticinque giorni di stipendio per ogni anno di servizio. Oltre alla indennità di licenziamento è stato anche contrattualmente fissato il trattamento di previdenza nella misura del sei per cento dello stipendio annuale, ripartito per il quattro per cento a carico dei datori di lavoro e per il due per cento a carico degli impiegati. Le modalità di attuazione di tale previdenza saranno sollecitamente stabilite mediante ulteriori accordi di applicazione, fra le due Confederazioni interessate. Il premio di benemerenza E' stato anche contrattualmente riconosciuto il diritto agli impiegati di avere una tredicesima mensilità nella retribuzione an¬ nuale. Inoltre è stato riconosciuto quale premio di benemerenza de-gli impiegati che abbiano sessan- ta anni di età ed abbiano almeno trent'anni di servizio presso la me- desima azienda il pagamento dell'importo dell'indennità di licenziamento in caso di dimissioni dell'impiegato, anche per facilitare il rinnovamento del personale e l'afflusso dei giovani. Oltre a tali principali clausole del Contratto collettivo, questo ha regolato in modo preciso le anzianità conven- zionali per impiegati, per le be-nemerenze patriottiche e politiche, ed ha disciplinato le ferie, il trattamento di malattia, la chiamata e il richiamo alle armi, miglioran-done notevolmente le norme di ^ Con questo Contratto collettivo, che è prova concreta e tangibile di queI cIima di collaborazione nelquaic si svolgono ie trattative sin- dacaU anche quando csse involgo- no importantissime questioni di eco-han- prlncip'io e rijevanti interessi nonlici| le due confederazioni 0 definitivamente risolto un oro-?, uennuivamenie ribollo un prò hlpmn fhp prn ria tpmnn in attirilo. blema che era da tempo in studio, II Duce, al quale il testo del contratto' è stato sottoposto, ha espresso il suo alto compiaci- mento. ' , _ « • • e' • L/fiffiflll beneilCl Ann n a a . 1, per 200.000 prestatori d opera r Roma, 6 notte, Su queste colonne è stata j/tà rilevata, non appena si ebbe ;« prima notìzia della felice concia- sione delle, complesse trattative, tutta l'importanza sociale, politi- ™, ed economica del nuovo Con- tratto nazionale per gli impiegati| delle industrie. lavoratori, una categoria numerosa, quanto mai benemerita, dì preziosi collaboratori dell'attività industriale, che finora soltanto in alcuni limitati settori beneficiava di una completa, moderna, aggiornata tutela sindacale ed economica (elettrotecnici, zuccherieri, chimici e telefonisti e pochìs-simi altri) viene a godere, in luo go della ti oppa generica posizioneassicurata dalla legge sull'tmpìe-go privato, delle più ardite e fa- vorevoli disposizioni e provvidenze introdotte in questo decennio di continui progressi nella legislazione sociale. Dal riassunto che sopra riportiamo del nuovo contratto, balza in tutta la sua evidenza il grande, sostanziale miglioramento che si produce nelle famiglie di oltre duecentomila prestatori d'opera. La indennità di licenziamento che la legge limitava a 15 giorni di paga per ogni anno di servizio prestato, viene elevata, a 25 e, cioè, pressoché raddoppiata; viene per la prima volta, attuata una forma di previdenza suscettibile di grandi sviluppi e alimentata da contributi del 2 per cento a carico dell'impiegato c del 4 per cento a carico delle ditte; si riconosce all'impiegato con sessanta anni di età e trenta di servizio il diritto di godere l'integrale versamento dell'indennità di licenziamento; si assicura alle categorie benemerite della Causa nazionale un trattamento preferenziale; si rende obbligatoria la corresponsione della tredicesima mensilità. Notevole è il miglioramento introdotto per quanto ha attinenza con le ferie, con la malattia, col richiamo alle armi. Per le ferie restano stabilite in ragione della anzianità come nelle leggi sull'impiego privato, ma viene accelerato il meccanismo per arrivare al massimo delle ferie, che è di un mese l'anno, ed a cui si arriva con i dieci anni di anzianità. Per le malattie è stabilito che l'impiegato con non più di cinque anni di anzianità avrà 45 giorni di retribuzione integrale e tre mesi di retribuzione dimezzata prima che si faccia luogo alla risoluzione diel contratto di lavoro. Per la chiamata alle armi il principio della risoluzione del contratto è mitigato dall'impegno morale del la ditta di esaminare con portico fore benevolenza le domande di riassunzione dell'impiegato congedato. Il richiamo in servizio della Milizia invece non risolve il contratto e l'impiegato ha diritto alla conservazione del posto. Il richiamo alle armi non solo non risolve il contratto ma è previsto il diritto all'impiegato richiamato a tre mesi di retribuzione intera. Notevole anche la disposizione con la quale il lavoro straordinario viene compensato con una maggiorazione del 25 per cento sulle retribuzioni del lavoro ordinario, e quello nottruno e festivo con una maggiorazione del 50 per cento. La grande massa degli impiegati delle industrie che raggruppa come si e detto circa 200.000 persone di cui-solo 30.000 erano già tutelate dal contratto di lavoro, viene distinta in due categorie: quella dei tecnici e quella degli impiegati amministrativi, la quale ultima a sua volta si suddivide in tre sottocategorie: del personale di concetto con funzioni direttive, del personale di concetto, e del personale d'ordine. Per la determinazione dei minimi di stipendio il contratto rinvia per ognuna di queste categorìe ai contratti provinciali che nella provincia sono in vigore. La decorrenza del contratto è fissata dal pri- mo luglio. E' notevole anche la di| sposizione che disciplina il trapasi so dal vecchio al nuovo regime, j stabilendo fra l'altro che si eyìtii no fratture c sacrifici dì diritti acquisiti, nell'assorbimento delle posizioni create in base agli usi di piazza ed alle consuetudini locali. Carbone italiano i i \ Centomila tonnellate estratte j nel mese di luglio j ROMA, 6 notte, ! Dal rapporto dell'Azienda Oar bom- ,ta|ianj risulta che nello scorso mese di luglio la produ- zione del carbone italiano nelle 'miniere istriane e sarde, ha su' nerato le centomila tonnellate, :tll,t„ ro||nratp ner ir consumo i "I „ P consumo 1 ' 1 . Questo notevole traguardo rag glunto dallo sforzo produttivo nel ' i„ ir„_«»!„ ns..u_ .5 cs~_j j ia Venezia Giulia ed in Sardegna, | dimostra quanto giustamente fos- se riposta la fede del Duce nelle vittorie di questo settore dell'industria estrattiva italiana. Il Regime ha dato un governo fascista al complesso delle miniere carbonifere con il mandato preciso di razionalizzar? gli scavi in atto e di moltiplicare le ricerche. I filoni IllUlil VllbaiC 1C 11I.C1VUC, X iilUill ;sono stati inseguiti nelle viscere i più remote della terra istriana, a 'profondità e con una rete di sca- 'vo quale le vecchie amministra|zioni non s'erano mai sognate di ! progettare. In Sardegna lo scavo ]"*™- „}u}™: u"a. zo"a pressoché dtrf a!tre riveìaziom Centomila tonnellate in un me se sono un bell'apporto alla bat j taglia per l'autarchia, ed intanto - menti già apparsi ricchissimi del Selalè e del Gimma in Etiopia, mentre le elettrificazioni sottraggono ogni anno forti aliquote di fabbisogno carbonifero alla ancora imponente cifra di importazione. La notizia odierna è auspicale, e deve appunto intendersi che bisogna rallegrarsene perchè non rappresenta un massimo, non è fi- e mplicarsi in avvenire con gran. - de sollievo della nostra bilancia Icommercialei

Persone citate: Duce

Luoghi citati: Etiopia, Roma, Sardegna, Venezia Giulia