Le Camicie Verdi

Le Camicie Verdi la' integralismo brasiliano Le Camicie Verdi Dal 1932 ad oggi il movimento ha fatto passi giganteschi : ha già più di 600 mila aderenti, il 46 per cento dei quali operai S. PAOLO, luglio. Il 13 giugno 1926 il Brasile escodalla Società delle Nazioni, pernon aver ottenuto un seggio per-manente nel Consiglio della Lega, L'atto desta scalpore: l'Europa di-mentica che negli Stati dell'Ame- rica Latina si è formata una pre-sunzione fierissima del proprio pe-so specifico nei confronti del re- sto del mondo. E' il fenomeno del giacobinismo xenofobo, che nei paesi nuovi fa da matrice al pa- triottismo, fase di maturità ecces- siva. Anche in Brasile il gesto su- scita commenti: nel coro si distia- gue una voce che per essere an-Cora modesta non è meno meditativa, meno correttiva: « Vogliamo essere nazionalisti, non giacobini. Accetteremo le idee universali, ripudieremo il cosmopolitismo. Vagheggiamo per il futuro (quando le autorità nazionali saranno ricomposte) una internazionale delle Patrie; rinneghiamo l'internazionale degli individui ». Il « tenentismo » Nel 1930 il governo del Presidente Washington Luis provoca opposizioni e gli avver-sari lo accusano di ogni possi- bile colpa. La bandiera della ri- volta viene impugnata allora dal tenente Luigi Carlo Prestes che, dopo aver guidato senza fortuna i contingenti ribelli, si butta nel « matto» e, inseguito dalle forze armate di tutti gli Stati, compie una marcia epica attraverso lo io-|reste inesplorate del bassopimio, jfuggendosene coi resti della sua banda oltre i confini, verso la Bo- livia. Siamo, qui, dinanzi a quel tenentismo che è caratteristico de-igli eserciti sud-americani, presso i.quali i subalterni sfogano nello lestremismo la loro inquietudine |giovanile, mentre i generali, qua si gallonati questori, si dedicano |a tenere l'ordine dentro il paese, La «voce» si fa ancora sentire, !mi poco più forte, come una co-|scienza in risveglio: «L'esercito e la marina dovranno assumere la responsabilità di difendere la sovranità nazionale e la forza politica della Pàtria all'esterno e non dentro il paese ». Nel 1924, nel 1930, nel H»32 S. Paolo o Rio Grande do Sul si sollevano contro il I potere centrale: si mobilitano le | polizie (che sono eccentriche), l'esercito (che pertiene alla Federazione), si schierano in due campi gli Stati più importanti: Minas Geraes. Bahia, Pernambuco. Si fa la guerra, anche se i morti sono pochi e se le piazze sono sgombre e tranquille. Emorragie impressionanti anemizzano i tesori statali. Sono, queste, le gioie del federalismo, addendo tutto americano che l'imitazione pedissequa della costituzione degli Stati Uniti Innesta alla somma dei mali classici della democrazia. La < voce », coscienziosa, si fa come sempre sen- tire: « E' una illusione pensare ;che i grandi Stati come S. Paolo, :Rio Grande ecc. possano vivere jsenza collaborazione intima. Come parti integranti ^^^grandi e forti: considerati isolata- mente non sono altro che delle e- pubblichette al soldo de. capital. e dell'influenza nord-americana e inglese. La nostra realtà politica, è che tutti ì nostri moti Interni sono di disaggregazione: ci stiamo disorganizzando, disarticolando. Non siamo altro che la grande espressione frazionaria ». [ I La Costituzione del '91 La repubblica degli Stati Uniti del Brasile fu proclamata nel 1889; la prima costituzione è del 1891. j Dal '91 ad oggi si sono succeduti ' ai potere 13 Presidenti; ma tutti, con due sole eccezioni, sono stati i in grado di governare soltanto proclamando tostato d'assedio. Lajtrama federalistica, liberal-demo-i cratica si squarcia ed appare lai inveterata larva della autocrazia jsudamericana. Chi è al potere noti pensa che a mantenervisi, e asse- conda lo stato eccezionale delle j passioni politiche, per crearsi lec-; cezionale diritto di prolungare ol-1 tre i linviti costituzionali le cari- che sue c degli amici. Di abuso!in abuso, di compromesso in com- promesso, si arriva, nuovamente,1 alla sommossa, al colpo di Stato, alla defenestrazione. I successori ripigliano a puntino la stessa par-i te. e diventano, anch'essi, situacin- i nistas, di modo che in luogo della : autorità dello Stato s'inserisce nel-i la società nazionale la prepotenza | di un conglomerato minoritario eifazioso. « Una nazione, per progre- dire in pace, abbisogna di una por- fetta coscienza del principio di au- torità. Abbisogna di disciplina esdi gerarchia. Il governo deve ri- scuotcre la fiducia e gli devono es-i . sere dati i mezzi di mantenere la i giustizia sociale e l'armonia fra le! classi. Perciò la nazione deve orga-'izzarsi in classi'professionali: da! questa base devono uscire tutte le gerarchie amministrative e politi-! che. su su fino al capo della na- zione; che sarà allora, anche, capo'del partito unico nel quale si con- [ creteranno appunto c si riconosce- ranno le professioni tutte/-. E' la: « vece », che si è fatta profetica. ' II 24 novembre 1935 si amimi- tona a Rio de Janeiro il primo reg- gimento di aviazione. In capo a; quattro giorni la disciplina è rista- bilita. Ma il governo ha scoperto che la rivolta era stata organtz- zata dal Komintcrn col tramite di qualche intellettuale sbandato e di qualche giornalista minore. La po- Tizia ha risposto, la maggioranza della popolazione ha ostentato la {solita indifferenza, ma le forze po-litiche e tradizionali non hanno reagito al pericolo rosso. Plinio Salgado ° Il governo si accorge di avere avuto al suo fianco soltanto l'uomo la cui voce si era ormai da cinque anni fatta sentire con ac-centi vienniù forti vienniù con- cenu vieppiù "tei v,ienPlu, con" vinti. Quest'uomo è Plinio Saga-' do, il piccolo filologo paulista, romanziere del « melting pot brasiliano, il tizzone che bruci1 da anni del fuoco intellettuale nazionalista. Salgado non è solo dietro di lui, ben composte, disci plinate, pronte a combattere « pe Dio, per la Patria, per la fami glia *, sono le falangi delle Cami eie Verdi, che ostentano sui ga gliardetti l'emblema del Sigma simbolo della dedizione integrale Giacobonismo xenofobo e tenen ''«"io, federalismo separatista caudtlhismo autocratico, situacio nismo deS'' interessi creati e co.munlsmo degli estremisti straniersono i mali che affliggono la vita politica brasiliana: Salgado, interpolando agli avvenimenti la sua critica costruttiva, ha saputo crearsi il merito di costituire alla dottrina della rivoluzione nazionale brasiliana una giustificazione indigena. Quando il 7 ottobre 1932 egli lanciava in un manifesto postulati dell'Integralismo ogneuropeo avrebbe riconosciuto negli estremi mitici, corporativi, antimarxisti di quel programma una parafrasi del fascismo: ma iBrasile e i brasiliani poterono ri C0n0Scervi anche la ricetta appio prlata ai loro mali. Da quel giorno Plimo Salgado, piccolo, delicato macrocefalo, ncn s'è stancato d percorrere tutto il Brasile da nord a SUd, dai sobborghi operai d S. Paolo fino alle capanne guizzanti sulle rive inesplorate del Rio delle Amazzoni, ed ha in ogni luo^ g0 e ogni giorno lanciato il suo motto: «Il Brasile ha bisogno di voi, di ognuno di voi : fuori del l'Integralismo non vi è naziona lismo ». Col suo sguardo profondo ha ipnotizzato centinaia di persone d'ogni razza e d'ogni colore, sicché anche gli ostinati suoi avversari, Quando inficiano le sue attitudini alla lotta politica, gli riccnoscono le virtù del « profeta civile»: frittura, coerenza illuminazione ». storicità, desiderio di sacrificl°- Piu che un creatore egli è un quanto insista nell'onorare Bolivarassecondante e un interprete, che non è passato invano attraverso le esperienze della letteratura ed ha studiato prefondamente le correnti del pensiero moderno europeo. Sulla scia fascista La dottrina integralista, perprima e Alberto Torres (autore fin dal 1914 di opere acute a indirizzo nazionalista), come suoi principali precursori, consta, come si diceva, di un tessuto che riprende nei postulati e nei metodi organizzativi, nella mistica e nelle uniformi, nei modi di adunare e lanciar grida, lo stile caratteristico, interiore ed esteriore, del Fascismo (< La camicia» come uniforme politica è di origine prettamente sud-americana e fu Garibaldi a portarla in Europa, dicono gli integralisti). In realtà, l'atto creativo, l'atto di nascita dell'Integra- lismo sl comPl nell'animo di Sal8l*P™Pn» * Ro"^' °el fiugn° del 1930 quando il Duce gli con~ ™ udienza che fu una rive^^x^^^i Caml^ y d rff ^ g , d Milano, il 4 lu- „0 1M0 ]eUera . • centemente rislarapata, e resa pubblica in tutta l'America Latina, Nei. 103 periodici, di cui 7 quottdlàni, che il movimento va stampando e nei 5g V0lumi che rlnte. gralismo ha lanciato a cura ,della propria casa editrice, tra i quali si distinguono per sostanza e chiarezza quelli di un giovanissimo pensatore oriundo italiano, il dott. Michele Reale, il futuro stato in- t.egralista viene concepito come ar riionizzatore dì energie, come cornpositore di aneliti individuali; e come deciso a considerare il cristianesimo quale primo istrumento di autodisciplina popolare. Tali inflessioni ideologiche rendono evidente la collaterale influenza del regime autoritario portoghese: e infatti i collegamenti fra il Portogallo e la sua antica colonia ol tre oceanica sono sempre rimasti stretti, confortati dalla presenza in Brasile di oltre quattrocentomila lusitani, dalla discendenza delle famiglie dirigenti, dalla comu nanza della lingua e di certe tradizioni. La dottrina integralista esclude il razzismo, nonostante i grossi nuclei di oriundi tedeschi che negli stati del Sud hanno aderito al movimento: l'antisemitismo affiora soltanto in relazione alla nascente minaccia della immigl'azione ebraica, minaccia che si acutizza di giórno in giorno. «Il problema del mondo è etico e non etnico >- ha dichiarato Salgado ben sap*ndo di rivolgersi a una poposazione nella quale neri, bianchi ed indigeni, sono non solo giuridi camente ma effettivamente equi parati e commisti, Dal 1932 ad oggi il movimento ha fatto passi giganteschi, pagan do anche il tributo esorcizzatore del sangue con nove martiri, di cui cinque oriundi italiani. Nel 1936 ha distribuito 700.000 tessere, il 46 per cento delle quali a operai dell'industria e dell'agricoltura, orientandosi cosi con larghezza verso le rivendicazioni sociali di 'l»f i ceti che il feudalismo dei /esonderò» tenta ancora di acco mimare alle bestie da soma, Pier Filippo Gomez