I nipponici si dichiarano soddisfatti di aver completato la "spedizione punitiva,,

I nipponici si dichiarano soddisfatti di aver completato la "spedizione punitiva,, I nipponici si dichiarano soddisfatti di aver completato la "spedizione punitiva,, Il generale Katsuki fa sapere che non ha intenzione di occupare un solo palmo di terra cinese, perchè vuol rispettata la sovranità di Nanchino Sciangai, 31 notte. Le autorità militari nipponiche hanno stasera comunicato che « tutto è tornato tranquillo sul fronte Pechino-Tient Tsin-Taku. anqiteccezion fatta di alcune operazioni sdi polizia tuttora in corso nelle zo-\ ne delle due città» i™Veramente, questo « tutto è for- !fnato tranquillo*» non pare l'espres- 'sione più Isatta per ritrarre lì ero- danvrima K^VL'é^S^^ta l'intera giornata*, ha >^^\^io ai giapponesi di rinviare il me. ] fparte inamena di Tien Tsm a qua»-, do il tempo sia migliorato, mentre poi le artiglierie nipponiche M^thanno cessato, un momento <tal\tbombardare sistematicamente la acitta indigena, seminando il ter-, rare e la morte. A questo propo-ìmsito, il portavoce militare mppo-\cnico ha tenuto a comunicare ufficialmente che il bombardamento era deprecabile fin che si vuole, ma purtroppo necessario e improrogabile, perchè dettato dall'urgenza di snidare i « franchi tiratori » uiiiesi, «» questa sorte di briganti co munisti i quali, non trovano modo | Tminlinre di miérreaniare che miei. ÌP££!!2if.£L¥ fTdmpkiL ì^^nnìK^f^^ìKZ'\Btro le case, dalle cui finestre spa-[frar fucilate e gettar acqua e olio ' bollente sulle pattuglie giapponesi che s'avventurano fra le strade da loro controllate *. Tien Tsin ancor oggi è una città morta, una città su cui incombe il più greve silenzio di morte. Ogni attività, ogni traffico nella città cinese sono paralizzati. Gli indigeni, come anche gli stranieri, non si preoccupano d'altro che di provvedere alla propria incolli. I „■mità personale \YAnche il giornale Tien Tsin Ève- \zfmeYitss1stning Post ha sospeso le pubblica sioni. Le concessioni internazionali hanno richiamato in pieno vigore le varie restrizioni codificate sui rapporti con la città cinese, restrizioni accettate con criterio assoluto dai nipponici. Tant'è che il con¬ adtssdmsole francese li ha accusati di attre interrotto le comunicazioni fra]1to concessione e la base militare,~francese situata presso l'arsenale 'dell'est, e di aver puntato le mitra- glìatrici su un distaccamento diìrsoldati francesi dislocati presso la vstazione dell'est. Il fatto sarebbe ?avvenuto quest ferimento di un La città indigena ha •o//érto|-^fprtementc dal bombardamento snipponico. Le vittime sono assai\rnumerose. Le strade sono cospar-1pst. Il fatto sarebbe Pta mattina, dopo ir tn sergente francese. <}' „ , dse di cadaveri, di carogne di animali, di macerie, sopratutto nei crocevia. I soldati giapponesi non si curano di ciò: essi stanno erigendo sbarramenti con sacchetti di sabbia e reticolati alla testata settentrionale del ponte internazionale, proprio di fronte agli analoghi sbarramenti francesi. E cacciano in avanti-parecchie centinaia di cinesi che si sono ammassate e premono per entrare nella concessio tlsacsKmlile francese, pur rigettate dalle au. ;storità di questa ultima che si op-ippongono risolutamente ad acco- glierle. Tutte le comunicazioni sia fer- promane che stradali, sono state lNcompletamente interrotte. '.gQuesto isolamento, così assalii-ìito, è per un certo verso preoccupante, perchè i viveri cominciano a difettare necessitando i giapponesi di convogliare per quanto è possìbile dal fronte di Pechino vel nzftoua^iie e munizioni per le loro\truppe, essendo quel fronte assai'meglio fornito di questo, poichè\il comando nipponico vi ha nei\giorni scorsi concentrato cospicìie\forze nel timore di una resistenza avversaria ad oltranza; mentre che a Tien Tsin i reparti impegnati sono stati in realtà scarsi, tali soltanto da tener a bada i cinesi, essendo il comando nipponico era ben lungi dall'immaginare che Voccupazione della città'sarebbe stata tanto facile e rapida. Comunque i nipponici si sforza no di sopperire alla gravità del-\l'ora, anche in vista di un coni rat-\ tacco cinese, che non va escluso del tutto. iL'isolamento di Tien Tsin e di Pechiìio ha nuociuto e nuoce assai' ai commercianti di Sciangai, chc.vanno sopportando in questi gior-\ tu notevoli perdite dovute appunto' all'interruzione delle comunicazioni con la Cina del nord. Enormi quantità di merci di ogni genere, infatti, destinate aUa Cina settentrionale continuano ad accumular- si nei depositi di Sciancai, Le preoccupazioni dei padroni ™1 Tien Tsin sono ancora questa f '« "«rnentate in causa dì un ai'e"'"fD 8M"? ferrovia Tien Tsin Slitto S« Sana ^^' a Tien Tsi^pe'r tutta ^0^^fS^^iSE^ 1 f0f.reBÌ? "c"? gl'irósi ° d'a. tf.okto. n Ministro della guer- tJtS&M^Stt^ tualttX e il capo del governo ha aggiunto che, eventualmente, si hJmaerà ad nna dcri/,ione ^tre. ma. Le parole del Principe Konoe, chc „ tma prima paiono di signi- TZJSì „£XJ P^rdlte giapponesi nella giomat mercoledì, nella regione di Pc ficaio oscuro, vogliono dire che Tokio si aspetta lina dichiarazione di guerra da parte di Nanchino; ma che questa eventualità non preoccupa affatto. Il Ministero della Guerra di Tokio ha comunicato infine che le ■ita ■illune ut Pe- B™™> s°»° *»H*e a li morti e 21 fm ci H c ,Q ' „: Y»W Jukeng, e parecchi- alti firn- zw"nri di tale governo, sono stali feriti presso Ciati Ho Cen, a morti e feriti a Cìng Ho Cen e a 18 morti e J/0 feriti a Nan Yuan. Nella giornata di giovedì i giapponesi hanno avuto 9 morti c 2 feriti a Tien Tsin. Complessivamente le perdite dei due giorni sono quindi state di 7S morti e 197 feriti. Notizie qui giunte da. fonte cinese recano che il presidente del preteso governo dell'Hopei orientale, arrestati e fucilati dai gendarmi del campo patriottico. Queste notizie però non paiono confermate. Ora scorriamo il notiziario cinese. Tutta la Cina guarda al maresciallo Ciang Kai Scek ed attende- di conoscere le sue decisioni in merito alla situazione, che si ag- tirava costantemente. Nulla trape1". de!!E sue intenzioni; e « «len~10 P'« ^soluto avvolge quanto n U' *te%iarazionedigMrra Giappone che si attende dal Maresciallo di ora in ora. Si dice già vero che egli permetterà che si ri?^}a^1ua^ncdelJ^Laccet ^M^^^màtiWc)ii7c<aii9-Kai scek ami meglio battersi sul terreno politico anziché su quello prettamente bellico, perchè ritiene vmricclcdlllosecvcfsrcrtTddgpdqruscncdsmcmptPB«* hjwkusiobo net jmi, avvitandol imposizione mpponwa circa <} »"".,:r; ordinamento dell'Hopei e del Ciahar. In certi mnÌJtcnh si e inutile e vano ogni sforzo di tentare di espellere i giapponesi con le armi dalla Cina settentrionale, senza correre il rischio di esporre altre parti del paese all'invasioni. Bisogna comunque aggiungere che i circoli ufficiali non smentiscono ne confermano che Ciang Kai Scek si recherà in un prassi, ma domani nel nord, per prendere la direzione delle operazioni. L'accenno ad una possibile inva¬ sj„„e di tilt re parti del paese da parte nipponica non c affatto scn .„ consistenza. La tensione .tino nipponica si va accentuando preci- pitosamentc anche nella regione di Nanchino c di Canton. l'consoli giapponesi avanzano richieste inacccttabili alle autorità locali ri- nest per la difesa degli interessi e delle persone dei residenti nipponici, ottenendone rifiuti a ripetizione. Inoltre l'ammiraglio d°.!l'i flotta nipponica della Cina, in un pmaPzla<'omunicato diramato questa notte dire che «la flotta giappone*:: ii Cina si vedrà prestissimo olitili oata a fare i passi necessari pei compicrr il suo dovere se le auto rifu cinesi non cercheranno di im- pedire che il movimento anti-giup ponesc si estenda al Centro ed al sud della Cina». Tate avveitcnzu è considerata qui come un incitamento ad impedire che le ostilità dall'Hopei si estendano ad altre parti della Cina, perchè allora i giapponesi non dubiterebbero di affrontare con rapidità ed energia la situazione che ne deriverebbe, L'Ammiraglio ha poi aggiunto -che « l'acceleramento dei prepara, itivi bellici da parte della Cina» sta rausando una grande inqiiic tudine e «sono visti rial Giappone con grave preoccupazione ». Queste dichiarazioni dell'animiraglio giapponese sono seguite ni-1 i , - i a a a - ^ a i . , - e e ; n e a - 1 Q n ì i e , l'annunciato episodio che ha avuto a protagonista il giapponese Motsuji Kajisnka, commerciane di Han-Kou. L'Agenzia- giapponese « Dcmeì » informa che il Kaijsuka è stato preso dalla sua abitazionelegato strettamente, denudato, orribilmente seviziato e poi accompagnato fin sulla soglia del consolato giapponese, senza che gli venisse spiegato il motiro dell'arresto c dei maltrattamenti. Il governo giapponese si dispone a protestare ufficialmente contro tale episodio, che, più che a costituire un atto illegale dovuto a un « eridente spirito anti-nipponico ». è un atto puramente ed unicamente barbaro per il quale «i cinesi debbono essere severamente puniti ». I residenti giapponesi hanno abbandonato precipitosamente Ciu-.iKing, oltre <che Han-Kou. per il forte sentimento antinipponico che regna nella città. Questo odio antinipponico è stato oggi acuito da un messaggio fatto circolare con milioni di volantini, e che la moglie del maresciallo Ciang Kai Scek avrebbe indirizzato, a nome di tutte le donne cinesi, un appello alle donne del mondo intero, pregandole di sostenerle moralmente nella lotta per la indipendenza della nazione cinese contro l'aggressore giapponese. Non va nascosto tuttavia che l'invio di truppe cinesi verso il nord prosegue assai accentuato. Varie unità dell'esercito regolare di Nanchino, secondo notizie ufficiose, si troverebbero già ad una sola giornata di marcia da Pechino. Alcune di esse avrebbero occupato il nodo ferroviario importantissimo di Ciang Si Tien, o nove miglia a sud-ovest dì Pechino; ma poi lo avrebbero sgomberato, rimanendo però nelle vicinanze immediate di esso. Che. preparativi bellici vengano condotti avanti con alacrità è cucile dimostrato da una circolare telegrafica diramata dal governo centrale che ordino ai governatori delle Provincie l'applicazione della legge generale della difesa. TI ir. legianima mette in risalto che la legge contempla il servizio militare obbligatorio, e come esso costituisca la base della difesa nazionale e come tale non possa essere procrastinato oltre. Il popolo cinese viene esortato a risvegliarsi ed a collaborare con entusiasmo alla difesa del puesc. A questi, invero assai lontani, squilli di guerra, il quartier generale nippònico ha risposto con un comunicato ufficiale, per informare che « l'operazione punitiva contro le truppe cinesi di Pechino, di Tien-Tsin e di Taku è stata condotta a termine, e perciò va considerata esaurita in se stessa ». Il generale Katsuki ha poi fatto sapere di ritenersi pienamente soddisfatto dei risultati conseguiti, e quindi di esser in dovere d'assicurare la nazione cinese che neppur un palmo della loro terra, sarà sottratto alla sovranità di Nanchino, ben inteso qualora Nanchino non esiti a trovar una base di collaborazione ìntima e fiduciosa. Negli ambienti cinesi sì risponde esprimendo il timore dì un prossimo attacco contro Pao Ting Fu, m-'i da fonte nipponica si ribatte che l'azione dipenderà da vari clementi, uno dei quali è, per esempio, questo: che l'afflusso delle truppe cinesi verso l'Hopei, non venga tempestivamente a cessare. POSTI DI BLOCCO GIAPPONESI A TIEN TSIN. Le compagnie di mitraglieri nipponici hanno trattato Tien Tsin come una città di conquista; la nostra fotografia offre esemplari di spinosi sbarramenti con reticolati e cavalli di Frisia, e massiccie tristi trincee, accanto alle botteghe cinesi di lievi oose gioconde.

Persone citate: Ciang, Ciang Kai Scek, Frisia, Post, Taku, Ting