Volontà di chiarificazione

Volontà di chiarificazione Il messaggio eli CMiambei*IaIn al Duce Volontà di chiarificazione Il Primo Ministro inglese intende liquidare una politica ormai completamente screditata Londra, 2 mattino. La notizia che il Primo Ministro Chamberlain ha inviato un messaggio autografo al Duce ha suscitato in Inghilterra immenso interesse ed un senso di fiduciosa attesa che traspare dai commenti della stampa. Tutti i giornali domenicali scrivono concordemente che il messaggio di Chamberlain tende a chiarificare i punti ancora controversi nei rapporti anglo-italiani. Spirito amichevole UObserver in una nota editoriale rileva che lo scopo del colloquio fra Chamberlain e l'Ambasciatore d'Italia fu quello di dissipare le diffidenze sorte tra l'Italia e la Gran Bretagna riguardo specialmente alla politica mediterranea: diffidenze che costituiscono uno strascico del periodo sanzionista. Il governo britannico per bocca di Chamberlain ha dato assicurazione di non avere alcuna intenzione di contrastare i legittimi interessi dell'Italia. Quanto poi al riconoscimento dell'Impero italiano in Africa italiana vi è da credere in seguito ai recentissimi sviluppi della situazione che, addivenendosi nel prossimo Consiglio della Lega ad una soluzione favorevole per l'Italia, verrà aperto veramente l'adito ad un sostanziale consolidamento di quei rapporti di amichevole cooperazlone anglo-italiana cui sembra aver dato principio il messaggio di Chamberlain a Mussolini. In una nota del suo redattore diplomatico il Sunday Express scrive che il messaggio di Chamberlain è redatto senza formalilismi con quello spirito amichevole con cui un problema anche grave può essere discusso direttamente da uomo a uomo. Quanto alla questione del non intervento risulta dai commenti dei giornali che il senso di maggior fiducia che ormai prevale nell'ulteriore svolgimento della situazione, prodotto dall'autosmascheramento della Russia comunista, si fonda appunto sui risultati del recente abboccamento tra Chamberlain e l'Ambasciatore di Mussolini. Il Sunday Express scrive inoltre che Chamberlain ha preso in pugno le direttive della politica estera britannica e che il signor Eden, titolare del Foreign Office, non è più l'unico arbitro delle direttive della politica internazionale britannica. Egli sali al potere sulla base di una politica di resistenza all'Italia: una politica che ormai è completamente screditata. Ciò non di meno Eden rimane Ministro degli Esteri c continua ad essere apprezzato in Inghilterra benché all'estero la sua autorità non sia più quella di una volta. In Inghilterra si stenta a rendersi conto di quello che all'estero tutti ormai riconoscono e cioè che l'autorità personale di Eden è sfumata. I precedenti di Chamberlain Anche il Sunday Dispach scrive che « lo scambio di idee anglo-italiane va considerato come il contrassegno di una delle più importanti evoluzioni impresse in questi ultimi tempi alle direttive della politca estera della Gran Bretagna ». Il gornale ricorda, a questo proposito, che 11 signor Chamberlain, col suo di scorso famoso del 10 giugno '936, fu l'uomo di Stato che diede il colpo di grazia alle sanzioni con tro l'Italia ed aggiunge che, già prima di diventare Primo Mini stro Chamberlain propugnava il riconoscimento della conquista italiana dell'Ablssinia ravvisai do, in tale riconoscimento, uno dei mezzi più sicuri per la realizzazione di una generale intesa tra le potenze occidentali. Sempre secondo il Sunday Dispach Baldwta, invitato da Chamberlain alla vigilia del mutamento ministeriale a liquidare la questione abissina prima di cedergli le redini del governo, non potè farlo per vari motivi, ma Chamberlain non si scoraggiò e, divenuto Primo Ministro, ha colto l'occasione propizia per esporre il suo pensiero all'ambasciatore dell'Italia fascista. Il colloquio è stato caratterizzato dalla più leale franchezza da ambe le par-* ti. Anche il fatto che l'ambasciatore Grandi si recò il giorno dopo a visitare l'ambasciatore di Germania per metterlo al corrente dei migliorati rapporti angloitaliani, viene considerato come una controprova del fatto che, nel pensiero di Chamberlain, il consolidamento dell'amicizia tra la Gran Bretagna e l'Italia deve inserirsi nel quadro dei rapporti che legano l'Italia alla Germania. Nel rilevare, infine, che durante le vacanze del signor Eden il Foreign Office sarà diretto da Lord Alifax, il redattore politico del Sunday Dispach mette in chiaro che, però le questioni importanti dovranno essere sottoposte, durante il periodo delle ferie di Eden, all'esame personale del signor Chamberlain il quale villeggia nella Scozia. La minaccia russa Tutti i giornali, danno poi ampia ospitalità alle note dei loro corrispondenti da Roma, che rilevano, concordemente, come la migliorata atmosfera nei rapporti italo-britannici contribuisca a determinare una situazione più chiara nella quale dovrebbe essere possbile neutralizzare gli effetti dell'atteggiamento disfattista assunto dalla Russia sovietica. Su questo punto il Sunday Times scrive che l'auto smascheramento della Russia ha dimostrato in via definitiva come i Soviet! combattono non già contro la neutralità della Spagna ma Lcontro la pace dell'Europa, la fquale può e deve essere salvaguardata anche se il piano britannico farà naufragio. L.'Observer ricorda opportunamente che la guerra civile spagnola fu provocata dalla Russia comunista il cui intervento non ha avuto tregua sin dall'apertura delle ostilità e continua tuttora mediante l'invio di armi munizioni e di uomini e attraverso un sistema elaboratissimo di propaganda e di pressione sugli anarchici spagnoli. E la Russia, colta ora con le mani nel sacco, manda all'aria il piano britannico col proposito palese di impedire che le navi di Franco ottengano la facoltà di intercettare le sue spedizioni di armi e di uomini ai rossi di Spagna. Infine VObserver conclude osservando che i subdoli disegni della Russia intesi a creare nella penisola iberica un focolaio comunista dovevano inevitabilmente suscitare la reazione dell'Italia e della Germania, ossia delle nazioni il cui stesso regime è per se stesso una reazione contro l'anarchismo comunista. Il redattore diplomatico del Sunday Dispach ritiene che se si jdovrà rinunciare al piano brltan nico le potenze occidentali conce deranno i diritti di belligeranza alle due parti in lotta proclamando la propria neutralità e mantenendo in vigore il divieto di invio di armi nella Spagna. Questa è anche la previsione del redattore politico del Sunday Èxpres, mentre VObserver ed il Sunday Times rilevano che perfino i giornali amici della Giunta anarchica di Valencia sono insorti contro il sabotaggio russo del piano britannico, riconoscendo e deplorando che il governo di Mosca si sia assunta la piena responsabilità del fallimento del piano medesimo. Colpevoli indulgenze verso il mostro sovietico Berlino, 2 mattino. Dopo il fallimento del questio- narin ine-lpsp che nascondeva nano inglese che nmm 1poche insi nelle sue pieghe non die al piano stesso britannico, atutto vantaggio del gioco se-vie- tico, la stampa tedesca aveva ri- pconosciuto alla condotta inglesealmeno un merito: quello, sia pu-re soltanto passivo, di avere acconsentito a ritirarlo: ed è a quo . . sto ritiro che è stato dovuto l'at- tuale risultato di avere costretto le Nazioni a pronunciarsi netta-mente, e di avere cosi messo principalmente la Russia sorteti- ca con le spalle al muro, Indù-cendola a smascherarsi. Uij . Serpe riscaldala Magro risultato se si vuole perchè dopo ciò si è di nuovo almmto morto: ma risultato in-di chiarificazionepunto morto; dubbiamente raddoppiato però anche dal van- taggio positivo di avere potuto raggiungere una prova confor tevole per quanto finora soltanto iniziale, di solidarietà europea — ventisei contro una — che dopo lo scoraggiante episodio di mancanza di solidarietà pel Leipzig era parso autorizzare in questa opinione pubblica, se non vere e proprie speranze ottimistiche per lo meno un notevole senso di sollievo nel considerare le possibilità di un superamento della crisi spagnola. Il martellamento costante però di tutta la stampa tedesca al riguardo è stato sempre quello che in tale inizio di solidarietà si persista per lo meno col negare sempre più recisamente l'ap- poggio inglese sia di opinionepubblica che di azione statale alle manovre sovietiche e franco-sovietiche, smettendola con i falsi riguardi e le pericolose indulgenze delle quali si è potuta finora purtroppo nutrire, fino all'audacia del morso avvelenato del * no » finale, la serpe sovietica. Purtroppo però per questo riguardo, la più recente attitudine della stampa inglese — tanto più notevole in quanto attitudine di un secondo momento, e perciò rispondente ad una meditazione riflessa se non forse ad una ispirazione — non sembra confermare queste aspettazioni dell'opinione tedesca; e questa stampa comincia oggi a rilevare con visibile malcontento e con senso di preoccupazione e di diffidenza certe espressioni di stampa londinese, le quali sembrano indicare che l'opinione inglese ricade nel vecchio solco mentale delle colpevoli indulgenze verso il i e i o a Lia pigli più con il flagrante tena ftativo di sabotaggio sovietico in¬ a n a a e l o i i i e i a a r l i j imparzialità internazionale na mostro sovietico, e che cioè, non ammaestrata dal morso bifido del « no » già ricevute, ricomincia a riscaldarsi in seno la vipera sovietica che soltanto il rigore di un vero isolamento europeo potrebbe definitivamente agghiacciare paralizzandone la permanente insidia contro l'Europa. Ecco infatti che ora la stampa britannica ricomincia. I giornali notano che gli ultimi commenti londinesi non lasciano ben capire se il buon inglese se ferto ai danni del piano del Foreign Office oppure contro la vibrata invettiva di von Ribbentrop, pronunciata per constatare e mettere alla gogna il tentativo. Che questo atteggiamento nasconda soltanto una mossa prudenziale e tattica, intesa al fine di non rompere tutti i ponti e di lasciare all'agnello smarrito la possibilità di ritornare all'ovile, questo è da escludere da ogni sano giudicante il quale veda bene come irrevocabile sia la condotta sovietica la quale ad altro non mira se non a impedire il non intervento e addirittura ad aprire la via all'intervento ed al conflitto europeo. Malanno cronico Tutti i giornali tedeschi sono costretti a rilevare come sotto al ritegno inglese di riconoscere, come von Ribbentrop ha fatto, che la Russia sovietica ha riportato la situazione al punto morto di prima e peggio di prima, altro non v'è se non la vecchia malattia e i soliti riguardi al Mammone sovietico, malattia che sotto un'apparenza di equanimità e di a a , y i i l sconde nient'altro se non la nota falsa quanto pericolosa concezione della famosa parità di distanziazione dal Fascismo come dal bolscevismo, con tutta la merce di interessi di potenze che una simile concezione paritaria nasconde, per quanto riguarda 1' Occidente mediterraneo. E' oggi soprattutto una nota del Voelkischer Beobachter che si fa interprete di questa preoccupazione tedesca, rilevando la strana attitudine di taluni giornali, come il Daily Telegraph ed il Times, i quali sembrano brontolare per la Invettiva di von Ribbentrop quasi che, constatando il sabotaggio sovietico, sia stata essa e non il sabotaggio sovietico a fermare un'altra volta le cose. Anche la Koelnische Zeitung, in un articolo che scrive sui sinto- o il gran tema dell'attuale discus- sione dei circoli politici interna a zionali — non può a meno di ri- m 1^ * concezione \»j ^_*> M rilot<lrl_ai britannica della parità di d"^- fazione cosi dal PawBmo come- dal bolscevismo, formula che applicata alla situazione spagnola si e,- -,traduce nel 'assurdo di aspettarsi . I colà una soluzione della crisi sen. za la vittoria né dei nazionali nè- dei ossi; soltanto 1 avvenire ao potrà dimostrare quanto falsa ed-; assurda d. fato una-tale »»»^o rione sia.Per ^anta no.netsJ i- a mel°^^^S^t^^Jzù-^rSc?* ^K^MeSten^e^SItale, preoccupazione che, dopo le jlea]i assicurazioni di Mussolini, e J-» ^1-1 li \y. : „, _„i„<„ of -j^J^'^e! c una succursale di quella Russian- M£. — — » ^&ÙS rio !*°luzionaria ed imperialistica nono — o ng a e r lirieal o à ap- fa mistero nè a parole nè a fatti L'autorevole organo di Colonia tratta da questo angolo visuale 1' argomento dell' avvicinamento italo-tedesco, facendone la storia dei precedenti dalla più lontana tradizione fino alla crisi abissina e venendo alla conclusione che questo augurabile avvicinamento — della cui portata abbastanza depone l'attitudine di sospetto e di diffidenza che desta in Francia, nonché i getti di inquinamento delle acque che da Parigi si partono verso Berlino — corrisponderebbe al più indubitabile interesse europeo e come tale è considerato dall'opinione tedesca, la quale egualmente amica còsi del e, come dell'Inghilterra, ve- e \ drebbe CQn soddisfazlone v asse o-, Roma.Berlino completarsi con gli i na lo eie ù di iiiria idi za nial il assi Roma-Londra e Berlino-Londra guadagnando cosi incommensurabilmente di valore nella decisione delle cose europee. Giuseppe Piazza Dire la verità è «non amichevole»Un inverosimile passo di DelbosParigi, 2 mattino. La situazione creata dallo scacco subito dalla sottocommissione di non intervento nella sua ultima seduta di venerdì, è ora dominata dalla questione del miglioramento delle relazioni italo-britanniche. Un giornale - VEcho de Paris -. attnbuisce anzi a questa il fattoche 1 Inghilterra considera conminor preoccupazione il probabile , britannico in favore del non Inter | vento in Spagna si sia urtato allenaufragio della politica di non in tervento, convinta com'è — dopo che il signor Eden e il conte Grandi si sono trovati d'accordo nel ri tenere che un riavvicinamento sincero tra i due paesi era indispensabile — che un accordo anglo italiano diminuirà considerevol mente i rischi di un conflitto nel Mediterraneo che potessero risul tare dalla guerra di Spagna. Il rinnovamento, anzi l'allargamento del Gentlemen's agreement dello scorso gennaio è considerato in questi ambienti come la conseguenza logica e ineluttabile di questa nuova fase. La politica realistica dell'Inghilterra solleva tuttavia certe preoc cupazioni di cui si fa eco Paris Midi osservando che nel Mediter raneo oltre all'Italia e alla Gran Bretagna vi è pure la Francia che sette mesi or sono si è trovata in presenza di un Gentlemen's agree ment che certo approva ma al qua le non partecipa. Oggi le circo stanze sono troppo gravi perchè sia assente e il giornale fa assegnamento sulla buona volontà deil'Inghilterra di cui trova prove non dubbie nell'atteggiamento di Eden dinanzi al comitato di Londra. Il Temps — che rivendica per la Francia il merito di essersi prima, durante e dopo la guerra etiopica sforzata di attenuare una tensione non scevra di pericoli per il mantenimento della pace nel Mediterraneo — trova ozioso discutere la questione di sapere chi, di Londra o di Roma, ha preso l'iniziativa di questo riawicinamento fra le due nazioni: la sola cosa che ora importa è l'interpretazione esatta che conviene dare agli sforzi fatti per determinare una distensione duratura nelle relazioni italo-inglesi, distensione che non può che servire grandemente agli interessi generali. L'organo del Quai d'Orsay, esaminando le interpretazioni date in Italia a questo nuovo orientamento (Sella politica britannica, avverte — non si sa con quale mandato e quale autorità — che se non si vogliono compromettere le probabilità che possono esistere in favore di questa distensione nei rapporti italo-ingesi, sarà pruden te non cercare di sfruttare la prospettiva di tale evoluzione nel sen. so dell'influenza fascista e autoritaria, poiché la reazione dell'opinione inglese sarebbe senza dub bio immediata. Con scarsa preoccupazione poi della verità mettendo oggi in non cale la responsabilità elei sovieti, ammessa e riconosciuta dalla grandissima maggioranza della stampa francese, crede opportuno aggiungere che « è certo deplorevole, sotto questo punto di vista, che il buono sforzo del governo|ritì^.'SS^'TinBr«r^'^ P«W*to diIl Temps trova non meno deplorevole che « la stampa fascista tenta di riversare sulla Fran eia responsabilità che non le in combono » e ammonisce che se, campagna mira a imbrog-lia. re CJ£* 8 6 destinata ad andare a vuota Su questo punto siamo di fronte\^ un evidente examotagc. La 8tampa itaHall& ^ riproducen ; do da nua"hp nh» ^oàuce questa sollevazione che do da qualche mese quel che pub blicano i giornali francesi circa la metodica violazione del non in tervento attraverso il porto d Marsiglia e attraverso i Pirenei Come mai tutto ad un tratto sidovrebbe appoggiare ad un passo di cui dà notizia l'italofilo Perti nax e che sarebbe stato com piuto dal signor Delbos presso l'ambasciatore Cerniti è dall'incaricato di Francia a Roma presso il Ministero degli esteri ? PertinKx scrive appunto sull'Edio de Paris | che- « come Delbos ha dichiarato al signor Cerruti, le accuse portate contro la Francia non posso no apparire che come un procedimento non amichevole » E per dare lui una prova d'ami cizia ripete a carico dell'Italia la storiella ripetutamente smentita dell'occupazione delle Balearl. Egli infatti augura buona fortuna al negoziato italo-inglese « se dovrà essere iniziato, perchè non potrà trascurare il problema dell'occu pazione (sia pure temporanea) di Maiorca e di Iliza, che interessa la posizione strategica della Francia nel Mediterraneo » e conclude affermando che il Capo del Governo italiano « non dovrebbe dimentica re che la pacificazione dell'Abissinia non continua che grazie all'impiego di una ferrovia e di un porto francesi ». Impiego, per il quale — e questo Pertinax non lo dice — l'Italia paga diritti cospicui, ciò che fatalmente non può che ridurre il debito di riconoscenza per tanta generosità. Ma cosa ci sentiremmo dire se un giorno l'Italia dovesse distogliere a favore di un altro porto il traffico che ora fa capo a Gibuti? Un porto sul Mar Neroinaugurato da re Borii Sofia, 2 mattino. Con l'intervento del Re, che hapronunciato un discorso, del Ministro dell'- Ferrovie e delle iuto rità; è stau. inaugurato ieri mal tina il porto di Tzarevo, sul Mar 1 Nero. La lesta nazionale svizzera Un discorso dell'ori. Motta a Giovnico Ginevra, 2 mattino. Tutta la Svizzera ha celebrato ieri, con grande fervore patriottico, la festa nazionale del l.o agosto, che è legata alla prima Carta costitutiva della Confederazione elvetica che data dal 1291. I membri più eminenti del Consiglio federale hanno preso la parola nelle riunioni tenute nei principali centri dei tre gruppi etnici. Cosi a Ginevra, dove la celebrazione ha assunto particolare solennità per il fatto che consacrava il riscatto di questo cantone dal dominio rosso, ha parlato il signor Pilet Golaz. capo del dipartimento delle comunicazioni, mentre il discorso nella Svizzera tedesca veniva pronunciato dal consigliere federale Etter, in occasione del:a riunione cantonale di tiro a segno di Zurigo. Nella Svizzera italiana il compito di pronunciare l'allocuzione ufficiale è stato assunto dallo stesso presidente confederale on. Giu¬ seppe Motta. Procedendo all'inaugurazione del monumento commemorativo della battaglia di Giornico, che ricorda un sanguinoso scontro per il possesso dell'alta valle del Ticino avvenuto nel 1478 tra l'esercito del Duca di Milano e gli svizzeri, l'on. Motta ha tenuto a fare astrazione de' lontano avvenimento storico per esaltare l'amicizia che unisce e unirà sempre la Svizzera all'Italia. In serata lo stesso on. Motta, parlando alla radio, ha rivolto un discorso agli svizzeri residenti all'estero trattando della difesa militare e della politica di neutralità della Svizzera. A quest'ultimo proposito, il presidente della Confederazione ha rievocato la questione delle sanzioni, dichiarando che la Svizzera, pur rimanendo membro fedele della Società delle Na-1 zioni, intende mantenere la più as. j soluta libertà di azione, per quan-' to riguarda la politica delle sanzioni. Presentandosi in futuro un caso analogo a quello che si è verificato durante il conflitto italo etiopico, il governo elvetico deci derà nella sua piena sovranità la via da seguire, senza per nulla lasciarsi fuorviare dalla tradizionale politica di neutralità, dai sofismi societari. rjuni0ne parigina si sono riuniti ierj Dopo avere lungamente diLe agitazioni francesi Ancora occupazioni di fabbriche Parigi, 2 mattino. Viene segnalato da Thumeries che un movimento di sciopero con l'occupazione dei locali si è prodotto all'improvviso nella raffineria di zucchero Beghin a causa della sospensione di un operaio che aveva bastonato un compagno di lavoro. La direzione della raffineria ha fatto constatare da un uscie re l'occupazione illegale dell'officina. Quanto allo sciopero dell'edilizia, i delegati dei sindacati della scusso, essi hanno deciso di aspettare la fine dei lavori del comitato nazionale della confederazione del lavoro. La Camera sindacale padronale di Moulins, però, ha de ciso all'unanimità che tutti i cantieri saranno chiusi il 12 e 13 agosto in caso di sciopero generale nell'industria dell'edilizia