La battaglia di Pechino in pieno sviluppo

La battaglia di Pechino in pieno sviluppo La battaglia di Pechino in pieno sviluppo Feng Tai e Lang Fang perdute dai nipponici e riconquistate all'arma bianca -- 11 generale Sung Ce Yuan dichiara la guerra al Giappone e giura di difendere la città fino all'ultimo uomo Sciangai, 28 notte. L'offensiva giapponese contro Pechino, che le autorità nipponiche definiscono « azione punitiva senza secondi fini territoriali ». è continuata ininterrotta per l'intera giornata, e in vari punti ha. avuto carattere di particolare asprezza per la resistenza cinese. L'opinione pubblica non si rende ancora conto esatto dell'esito della battaglia tuttora, in pieno sviluppo perchè, quasi a ogni ora, sia i cinesi che i giapponesi annuniano successi nella propria zona. I nipponici, ad esempio, questa sera hanno ufficialmente comunicato che, dopo un combattimento accanitissimo, gli avversari erano stati «virtualmente annientati» e la S8a Divisione cinese in parte distrutta e in parte dispersa a Matsun, a quattro chilometri di distanza dalla porta pechinese di Chang Yi Men. Poco prima era stata diffusa la voce, sempre da fónte giapponese, che le truppe nipponiche avevano occupato la località di Siahicien, prossima a Pechino, sicché era offerta la possibilità alle ali dell'esercito imperiale di congiungersi presso gli accantonamenti militari permanenti di Seiyuan, dopo aver facilmente battuto anche quel presidio cinese. Un'offensiva generale Ma le autorità cinesi asseriscono che le loro truppe hanno conquistato Yang Tsun, a J60 miglia a nord di Tient Tsin, dopo avere intensamente bombardato la località con l'aviazione, la quale ha anche distrutto il ponte ferroviario che è nelle vicinanze, tagliando così la ritirata alle truppe nipponiche dislocate a sud, o impedendo, quanto meno, che esse possano essere regolarmente rifornite. Dalle notizie che arrivano da Tien Tsin risulta, insomma che i giapponesi hanno sferrato l'offensiva generale; a. Pao-Pao-Shan, Siao-Tang-Shan ; Hsini/ Kuni). Nan Yuan, i combattimenti continuane accanitissimi. La battaglia appare perciò ancor per nulla'decisa e i successi assolutamente precari. A dimostrazione- di ciò stanno notizie ufficiose cinesi le quali ammettono" che le truppegiapponesi hanno rioccupato Fenq-Tai dopo un centrattacco iniziatoin pieno meriggio e durato pressoché sette ore. Verso mezzogiorno le autorità cinesi locali avevano annunziato che le truppe cinesi, riuscite a conquistare quella località, avevano catturato ben trecento aeroplani militari giapponesi ancora smontati e acculatameli, te imballati. Inoltre gli ambienti militari gìappenesi locali comunicano che le truppe imperiali hanno iniziato il contrattacco anche attorno a Lang Fang, per riconquistare la località pur caduta nella nottata di ieri nelle mani cinesi; e non sono tardate ad aggiungere che tutte- le caserme cinési di Lang Fang sono state riprese all'arma bianca, e che le truppe cinesi abbandonata Feng-Tai. si sonb ritirate a tre miglia da quella località. Ma ad allietare i cinesi è pur giunta la notizia che il presidente Ying Yu King del Consiglio politico autonomo dell'Hopei orientale, devoto ai giapponesi, è fuggito daTung Cidi a Tang San con 200guardie del corpo. Tale fuga, inquesti ambienti ufficiosi cinesi. co-stituisce la fine del Consiglio po-htico autonomo dellHopei orien-tale, la cui vita è cosi durata solecenti mesi. La regione, e gewi.O.ai-'chiarata sotto la diretta (immìni strazione cinese. Il generale Sung Ce Yuan — le cui dimissioni sono state telegraficamente respinte da Nanchino, e clic per conto suo ha dichiarato guerra al Giappone — Zia ordinato la mobilitazione generale ed ha giurato, in nuovo manifesto al popolo, di difendere Pechino e la Cina del nord fino all'ultimo uomo. A Tienkiu. pattuglie di Guidati cinesi perlustrano le vie adiacenti ai quartiere delle Legazioni perimpedire che vi entrino dei gxip- ponesi, i quali potrebbero sferrare mi attacco dall'interno della cit-tà. Attualmente sono in armi nelquartiere delle Legazioni 500 /«- cilieri di marina americani, 2-jO soldati francesi, 200 inglesi e 200 nomini della fanteria di mai ina italiana, oltre ad un numero ini- precisato, ma certo superiore vi500 che vi sono normalmente, difucilieri di marina nipponici. Il Co-mando della difesa del quartiere stato assunto dal colonnello americano Marston. Una pattuglia di « fanti della marina» americani è stata presa a fucilate a Pechino da soldati cinesi, mentre provvedeva a far sgombrare i residenti americani. Due fanti sono rimasti feriti. Più nessuna trattativa Da Nanchino come da Tokio non giungono che squilli di guerra. Il maresciallo Ciang Kaì Scek ha telegrafato a Sung Ce Yuan e agli ufficiali e ai soldati della 29.a Armata per esprimere le felicitazioni della nazione intera per la eroica difesa del territorio na;io- naie. Il Maresciallo ha- anche ordinato l'entrata in azione di duecentomila uomini che già sono ammassati presso ai luoghi dove si svolgono i combattimenti e pie cisamente lungo la ferrovia Pcchino-Hankov), verso Ciang Sin Tien. Anche l'aviazione ha avuto l'ordine di tenersi pronta per gettarsi al momento opportuno nell'i lotta con tutto il peso della sua potenza. Si ritiene che lo scontro tra i due maggiori raggruppamenti avversari avrà, forse anche domani, luogo presso Ciang Sin Tien. La stampa cinese locale, nelle edizioni serali straordinarie, assicura che a Pechino i giapponesi hanno posto nuove condizioni per la cessazione delle ostilità. Essi chiedono che tutte le truppe cine- si, e non più soltanto la 37.a Divisione, vengano ritirate a venti chilometri da Pechino e che le porte della città siano permanentemente aperte, perchè i giapponesi possano compiere le operazioni di polizia militare. I giornali aggiungono che il generale Sung Ce Yuan ha respinto tali proposte, dichiarandole inaccettabili, in quanto che comporterebbero la virtuale smilitarizzazione della Cina del Nord. Il generale Katsuki, capo della guarnigione nipponica, ha ancora comunicato ai cinesi che il Giappone è disposto alla cessazione di ogni ostilità, ove i cinesi sgomberino immediatamente. Ma i cinesi hanno risposto chiedendo semplicemente una tregua, un armistizio anche breve. Katsuki allora s'è indignato, e ha dichiarato che sarebbe andato fino in fondo, qualunque cosa dovesse accadere. 96 milioni di spese A confermare queste dichiarazioni giunge quanto ha- oggi comunicato il portavoce del Affaristero degli Esteri a Tokio, secondo cui gli sviluppi della situazione sono ìli un' imminenza tale che nessun nuovo negoziato è più possibile. Il Giappone non mancherà di ricorrere a tutti i mezzi per ottenere un regolamento pacifico, ma non si può dire allo stato attuale delle cose che esso abbia ot- ] tuulmente l'intenzione dì convcr- ■■•'•10. E quale sia la nica sta a dimo- 'saie con Nanchino. ] risolutezza nipponi strare questo: dopo un discorso del principe Konoe, che invitava la Camera ad approvare il bilancio addizionale di 96' milioni di yen, specialmente necessurì date le spese alle quali il Giappone andrà incontro per la guerra attuale, la Camera ha approvato all'unanimità il progetto stesso. A far « traboccare la pazienza » giapponese era giunta la comunicazione che il sindaco di TienTsin, generalmente ritenuto partigiano convinto della pace, aveva levato in armi la «sua.» 2S.a Armata, della quale aveva assunto personalmente il comando. I giapponesi erano sicuri die questa armata si sarebbe mantenuta neutrale, e perciò non nascondono lu loro infocata indignazione. ! i hi A_.Uae/,;af_ »;_.-„ ', ueil riulDaSClaia. ClneSc , Roma, 28 notte. ; L'Ambasciata di Cina comulnjca. \ « n portavoce del Ministero de\gU Agarì Esteri cinese ha dichiaIrato: «Malgrado che tutte le reIaponsabfHfa. dell'incidente di Lu- Una comunicazione ufficiale kuchiao non ricadano sulla Cina, il governo cinese, per conservare la puce nell'Estremo Oriente desiderava vivamente regolare questa questione per via diplomatica ordinaria. Il Ministro degli Affari Esteri cinese ha proposto parecchie volte di fissare una data per il ritiro simultaneo delle truppe cinesi e giapponesi. Il Giappone non soltanto non ha accettato la proposta cinese, ma ancora ha continuato a inviare grandi lin¬ \ for:i ncì nord deH„, ciun Ncìlo slesso tempo veniva concluso un accordo fra te autorità locali ci, ncsi e lc autorità militari ijiappo\neai, /; governo centrale cinese «OB si opponeva a tale accordo. Il governo cinese ha cercato con \ tutti gli sforzi di mantenere la \pace. Da parte giapponese, invece, non soltanto non sono state ri¬ \ tirate le truppe, ma si è roiitimin] to ad inviare grandi rinforzi a \ pcc)ùm, e „ Tien Tsin. La notte del 25 corrente le forze giapponesi improvvisamente hanno attaccato la guarnigione cinese a Lang-Fang che contemporaneamente veniva bombardata da numerosi apparecchi giapponesi. Il Giappone ha presentato domande inaccettabili alle autorità Inculi cinesi. Le provocazioni da parte giapponese sono continuate nei dintorni di Pechino. E' evidente che i giapponesi hanno voluto aggravare la situazione per giungere a far trionfare un loro piano prestabilito per il nord della Cina. La Cina ha fatto tutti i suoi sfor\zi per conservare la pace e le reIspnnsnbilità dei futuri sviluppi net | nord della Cina ricadranno intcl rumente sul Giappon*"*. \C I A H AH- rangku :7à/r6/:="6~o u f o—o e i— ]h/INKAU XChiciau—0 H 1 L