CONTRO OGNI SUBDOLA MANOVRA

CONTRO OGNI SUBDOLA MANOVRA CONTRO OGNI SUBDOLA MANOVRA « Le omissioni — continua il rappresentante dell'Italia — appaiono con tutta evidenza dirette a facilitare alcuni governi i quali non vogliono assumere impegni sul riconoseimento della bellligcranza, mentre insistendo con la questione del ritiro dei volontari questa viene anteposta senza nessun tentativo di giustificazione ai problemi che nel piano britannico giustamente la precedono e si indica che si vuole facilitare il compito di coloro che mirano a sabotare il piano britannico e, non avendo il coraggio di farlo a viso aperto, manovrano nella speranza che altri si addossi questa responsabilità. Se si vuole ricorrere all'espediente di un questionario tale questionario deve essere redatto in modo da corrispondere al piano originale. Per -queste ragioni il Governo fascista sottopone al Comitato un suo « memorandum » contenente un questionàrio diverso da quello proposto dal Governo britannico. Il questionario italiano, di cui domando l'immediata di scissione, altro non è se non Ulriproduzione letterale, punto per punto, del piano britannico così co- te le ventisette Potenze lo hannoaccettato e come è stato pubbli- - - - caio nel Libro Bianco. E poiché sembra che molti, per quanto ciò possa sembrare impossibile hannoK. .. , .. . . . /-.„..„ dimenticato il piano del Governainglese, l'allegato che il Governo fascista presenta, al Libro Bianco del Governo inglese contiene le proposte britanniche. Sfido chiunque nel Comitato e fuori di esso a contestare che il questionario suggerito dall'Italia non corrisponde nello spirito e nella lettera, nella forma e nella sostanza al piano accettato dai ventisette Stati come base di discussione. Io mi rifiuto di credere che il Governo britannico, autore del piano accettato da ventisette Nazioni, si rifiuterà di accettare un questionario che contiene fedelmente le sue stesse proposte. « Un'ultima aichiarazione debbotale e.d è questa: è chiaro, troppochiaro, che l'obbiettivo di talunigoverni, membri di questo Comi- tato non è quello di approvare orespingere un qualsiasi piano con cernente la politica del non intervento in Spagna bensì di seminare la discordia e di prolungare e complicare le nostre discussioni nella sola speranza di mettere in pericolo la pace d'Europa e di rendere più difficile il progetto di conciliazione fra le grandi Potenze europee e in primo luogo fra le grandi Potenze mediterranee. E' necessario per la pace di Europa che queste Potenze, le quali hanno nel Mediterraneo i loro interessi comuni, non si prestino a questo gioco ». La Francia al bivio Alle dichiarazioni del rappresentante fascista ha fatto seguito un lungo e imbarazzante silenzio. Nessuno dei membri del Comitato, eccettuato Ribbentrop e Monteiro, si attendevano che l'Italia avesse assunto un atteggiamento di recisa opposizione al questionario britannico e tanto meno che avesse presentato un proprio questionario. Nè Corbin, nè Maisky, nè piy.mouth hanno tentato di confutarele dichiarazioni italiane. LordPlymouth fra tutti si decide final- mente a prendere la parola dicen-do in modo vago e generico che nel presentare il suo guesfionario il governo britannico intendeva soltanto alleggerire e semplificare la situazione. Prende quindi la paróla l'Ambasciatore di Francia Corbin il quale, dopo avere detto che se la stampa francese attacca la politica spaglinola dell'Italia, la stampa italiana non risparmia certo la Francia, dichiara che il suo governo accetta il questionario inglese e respìnge quello proposto nella seduta d'oggi dal rappresentante italiano. Il questionario al quale la Francia intende rispondere è quello inglese, in quanto esprime il pensiero degli autori del piano; ciò che in altri termini vuol dire che, accettando il questionario britannico, la Francia sperava di incassare come fatto compiuto il ritiro dei volontari, eludendo la contropartita della belligeranza, e senza impegnarsi su questo punto fondamentale. Ribbentrop e Monteiro Ribbentrop si associa pienamen- te alla tesi itahaiia. Egh ripete che ^««esHonaWoitaliano pornsponàe fe proposte inglesi, e sovverten\do lordme dt « proposte si ai f*ra a Pla"° W* accettato dalle ; Potenze come base di discussione e si presta a determinare pericolosi malintesi. Come ha detto \1'Ambasciatore Grandi, ', equilibrio i „.„„„ ,,,.;»„,„,.•„_ .._„.......... del piano britannico non può essere alterato e quindi un qualsiasi questionario deve corrispondere punto per punto alle originali proposte inglesi. La tesi tialiana. viene efficacemente appoggiata anche dall'ambasciatore Monteiro il quale fa rilevare che il suo Governo intanto ha approvato il piano britannico come ba.se di discussione in quanto il Governo inglese ha dichiarato che esso costituisce un tutto unico nel quale le singole proposte erano interdipendenti o condizionale le une alle altre. A questa, connessione logica il Governo portoghese ... . _ ,. non c disposto a rinunziare. Etili , accetta n metodo di un questiona: rio> ma dcve osservare che il que\stionario britannico non aderisce det tuttp „u0 spirito e alla 'citerà ] fai p,„„0 ,„,;Jese e che il contro¬ \battono per Franco, ': «Quanto al problema della bel\ligeranzn, questo problema non i esiste per lu Russia. La Russia ì considera la concessione del diiit Ito di belligeranza a Franco come l contrario al diritto internazionale progetto presentato da Grandi in dica la- via giusta. « Con le loro dichiarazioni sul problema dei volontari, conclude Monteiro, i rappresentanti dell'Italia e della Germania hanno chiarito in maniera decisiva la situazione dissipando gli equivoci determinati da- una tendenziosa campagna di stampa». L'Ambasciatore, sovietico Maisky interviene nella discussione per dire che è disposto a sottopone al suo Governo un questionario ma che. questo questionario deve essere esclusivamente quello presentato dall'Inghilterra. Ciò perchè il problema del ritiro dei volontari è il problema essenziale, anzi l'unico del quale il comitato dovrebbe veramente occuparsi. Egli è molto scettico sul ritiro dei volontari, in quanto le dichiarazioni italiane del 23 marzo e del 9 luglio così come gli articoli del Popolo d'Italia esaltanti le glorie del volontarismo italiano c le gesta delle Frecce nere non indicano che l'Italia è disposta, come la Russia vorrebbe, a ritirare con un atto di autorità le legioni che si e non è quindi disposta, a darlo. Franco è un generale ribelle che si batte contro un governo membro della Società delle Nazioni ». Concedergli la belligeranza significherebbe, secondo Maisky, intervenire direttamente nella guerra spagnola a favore degli insorti. Un simile fatto, il quale esorbita dalla, competenza del Comitato, segnerebbe per i russi la fine dell'accordo di non intervento. L'Ambasciatore Grandi riprende subito la parola per sottolineare il vero significato delazione sovietica. Egli dice ironicamente che Maisky ha reso un insigne servizio all'Italia e alle altre Potenze che da tempo denunziano le manovre sabotatrici degli alleati e degli amici dei comunisti spagnoli. La dichiarazione russa è tipica. Da un lato Maisky conferma che il suo governo ha accettato il piano britannico come base di discussione, dall'altro egli annunzia che Mosca non intende mai riconoscere Franco come belligerante sotto nessuna condizione. Queste dichiarazioni sono preziose. Il governo di Mosca è ormai senza maschera e si confessa esso stesso come sabotatore delle proposte inglesi. Riferendosi a quanto ha detto l'ambasciatore Corbin, il quale ha dichiarato che la Francia accetta la parte essenziale del piano britannico, Glandi domanda a Corbin se dicendo ciò egli intende accettare il riconoscimento della belligeranza che è un punto essenziale delle proposte inglesi. Corbin imbarazzato non risponde. La discussione continua in tono burrascoso e con battute polemiche di Grandi, von Ribbentrop da un lato e di Corbin e Maisky dall'altro. Plymouth accetta Richiesto nuovamente dal rappresentante dell'Italia e da quello della Germania quali sono le obiezioni del governo britannico al questionario presentato dall'Italia, Plymouth è costretto a riconoscere che il questionario italiano corrisponde punto per punto, parola per parola al piano britannico. In queste condizioni, aggiunge Plymouth fra la palese sorpresa e il disappunto di Maisky e Corbin, non resta altro al governo b'ritannico se non di ritirare il suo questionario e domandare che esso venga sostituito col questionario proposto dall'Italia. « In quanto è doveroso —- egli aggiunge — di riconoscere che il documento italiano è più fedele alle proposte originali inglesi di quello che non sia il questionario da me presentato ». Questa inattesa dichiarazione di Plymouth scompiglia russo e francese i quali si oppongono immediatamente spingendosi fino a ricorrere all'argomento che avendo già inviato ai loro governi il questionario britannico, lo stesso Governo britannico non potrebbe r/ivstificare la presentazione di un questionario diverso. Il Sottocomitato assiste quindi all'inatteso spettacolo di un duello fra Plymouth e Corbin nel quale Plymouth sostiene che il quest'.oj nario italiano corrisponde al piaj no britannico, e Corbin cerca di i dimostrare il contrario. L'on. Granali osserva a questo 'punto che la strana e significativa [insistenza dei rappresentanti russo e francese perchè il Governo britannico mantenga a proprio i questionario e respinga quello ita| /inno è la dimostrazione precisa | che Francia e Russia si illudevano con un //rottesco ripiego di prestidigitatore da baraccone di cambiare sotto gli occhi stessi del Comitato le proposte originali sostituendole con la carta falsa di un nuovo questionario che contiene delle proposte interamente diverte. Ribbentrop e Monteiro intervengono alla loro volta a rintuzzare Corbin e Maisky. Plymouth domanda, a questo punto ai membri del comitato di dichiarare se accettano o no il questionario italiano. Egli per parte sua dichiara che il governo britannico lo accetta. Tutti ylì altri lo accettano meno Corbin e Maisky i quali tuttavia, dopo un altro confuso tentativo di resistenza, finiscono con il cedere. La nuova manovra franco-russa diretta a sor. vertirc il piano britannico e ad anteporre il ritiro dei volontari ai diritti di belligeranza, è stata rosi sventata. Il comitato ha approvato il questionario italiano da inviarsi ai governi mantenendo l'ordine nobilito nelle originarie proposte in jlesi \come Italia, Gcmnania, Portogallo avevano richiesto. I governi cono ' stati invitati a inviare le loro riesposte per giovedì prossimo venturo e il comitato tornerà a riunirsi venerdì mattina per prendere in esame il seguito da darsi al piano britannico nelle risposte che saranno pervenute dai vari governi riguardo all'accordo di non interI vento: