LA TESI ITALIANA sostenuta vittoriosamente da Grandi

LA TESI ITALIANA sostenuta vittoriosamente da Grandi AL COMITATO DI LONDRA LA TESI ITALIANA sostenuta vittoriosamente da Grandi Il questionario presentato dal rappresentante dell'Italia fascista viene accolto, dopo vivace discussione, dal Sottocomitato e diramato alle Potenze - La risposta attesa per giovedì Berlino, 26 notte. Si ha da Londra che nel pomeriggio, alle ore 16, si è riunito nuovamente il sottocomitato di non intervento. La seduta è durata oltre quattro ore ed ha dato luogo ad un dibattito che per le sue /o.si polemiche e per le conclusioni alle quali è giunto, può essere definito uno dei più interessanti della, ormai lunga serie delle riunioni del Comitato di Londra. All'inizio della seduta Lord Plymouth, a nome del Governo britannico, ha comunicato che questo come via di uscita dal punto morto determinatosi dopo la seduta di martedì scorso aveva inviato a tutti i ventisei governi un questionario relativo al piano britannico. Jl nuovo questionario prospetta ai governi le proposte del piano inglese nell'ordine seguente: 1) Ricostruzione del controllo. 2) Ritiro dei volontari stranieri dalla Spagna. 3) Problema della concessione dei diritti di belligeranza, concessione subordinata al predetto ritiro. Parla Grandi Dopo ampie dichiarazioni di Plymouth, nelle quali questi ha sostemtto che il questionario britannico riproduce le caratteristiche del piano inglese accettato come base di discussione ed ha raccomandato caldamente ai membri del Comitato di accettarlo come unica possibile soluzione, ha preso la parola l'Ambasciatore Grandi. L'Ambasciatore Grandi rileva anzitutto come fra la seduta di martedì scorso e quella odierna la stampa francese, con una concordia veramente ammirevole, abbia cercato di presentare l'atteggiamento dell'Italia in un modo assolutamente tendenzioso e come diretto a sabotare, nella questione dei volontari, il piano britannico. « Di fronte a tale tortuosa manovra — ha soggiunto Grandi — è utile riepilogare quello che è stato il succo delle dichiarazioni italiane nell'ultima seduta del Comitato ed esporre i motivi per i quali il Governo fascista domanda il rispetto rigoroso dell'ordine di discussione fissato nel piano britannico. « Lord Plymouth nella seduta del 16 luglio ed Eden tre giorni dopo ai Comuni hanno dichiarato che le proposte britanniche costituiscono un complesso armonico nel quale ogni parte è logicamente collegata con quelle che la precedono e la seguono e che l'equilibrio del piano britannico non può essere capovolto. « Il Governo fascista condivide perfettamente questo ordine di idee. Noi diciamo di più: ogni e qualunque sovvertimento nell'ordine delle proposte non si risolverebbe se non nell'alterare automaticamente la sostanza del piano accettato come base di discussione da ventisette nazioni. Non si tratta quindi di una mera questione di procedura come avrebbe voluto lasciare intendere qualcuno, ma di una vitale questione di sostanza. « Parliamoci chiaro — dice a questo punto il rappresentante dell'Italia fascista — si tratta di sapere se il Comitato intenda o non intenda discutere il piano britannico oppure se in seguito ad una improvvisa iniziativa di qùalche governo, .esso debba discutere un piano diverso da quello accettato dal Comitato plenario e per la cui elaborazione noti ha ricevuto alcun mandato. « La proposta da noi avanzata — che ha così singolarmente irritato i circoli antifascisti paladini dei comunisti e degli anarchici spagnoli — consistevo semplicemente in questo: discutere senza indugio le varie proposte contenute nel piano britannico rispettando rigorosamente l'ordine in cui il governo inglese le aveva presentate. Da che mondo è mondo tutti i documenti diplomatici senza eccezione sono stati sempre discus si dalla pagina 1 alla pagina X e giammai dalla pagina X alla pagina 1. Il metodo che ci è stato proposto equivale a dire che bisogna leggere un documento redat to in una lingua europea alla, ro vescia e cioè come se fosse stato scritto in arabo o in cinese. Non è l'Italia la genitrice di questa Un fatica e debole creatura. Ciò non ostante l'Italia fa del suo meglio per proteggerla dai maltrattamenti e dalle sevizie degli altri, compreso il suo legittimo genitore. Qualche Potenza ha infatti cerca to, usando autentici metodi sopraffattori, di capovolgere l'intero piano britannico. Il Governo fascista afferma nella maniera più categorica che era ed è pronto a discutere in uno spirito di con ciliazione e di compromesso tutte le questioni sollevate nel piano britannico, nessuna esclusa. Anzi a togliere ogni equivoco, dichiaro che il governo italiano era ed è éisposto q discutere il problema del ritiro dei volontari che è stato, sollevato per la prima volta nelle' note italiana e tedesca del gen-\ naio scorso e trattato con la do-: vuta ampiezza nella mia dichiaratone del 9 di luglio. Con altrettanta chiarezza devo però aggiungere che il governo italiano è pronto ad affrontare la. questione del ritiro dei volontari soltanto come essa è stata formulata nel paragrafo 7 del piano britannico soltanto se e quando le altre Potenze, con pieno rispetto dello spirito e della lettera del piano stesso, avranno accettato i punti relativi al controllo e al diritto di belligeranza, punti che, nell'ordine con cui il documento inglese è stato redatto, precedono la questione dei volontari. « Questa mia dichiarazione dovrebbe bastare a dissipare la ridicola illusione da qualcuno alimentata che sia possibile imputare all'Italia la responsabilità totale o parziale di un fallimento del piano che altri, non certamente l'Italia, desidera. Se altri, compreso lo stesso autore del piano, avendoci ripensato, vogliono adesso sottrarsi alla discussione di esso la responsabilità non è certo dell'Italia. « Passiamo adesso — continua Grandi — al fatto nuovo, e cioè alla presentazione del questiona¬ rio britannico ». Dopo aver rilevato che basta la sola presentazione di un questionario del genere per dimostrare in sostanza l'incapacità del sottocomitato di assolvere il mandato conferitogli dal comitato plenario, il rappresentante del governo fascista dichiara che se il sottocomitato crede che il metodo di inviare un questionario ai governi possa risolvere le difficoltà, l'Italia non si. oppone. Ma in questo caso l'Italia non può assolutamente accettare il questionario come esso è formulato dal Governo britannico. lì documento che abbiamo sott'occhio quest'oggi capovolge infatti tutto il piano britannico e sovverte l'ordine con cui quel piano fu redatto. Cosi il paragrafo 7.0 relativo ai volontari diventa il paragrafo 2,o del questionario; il paragrafo 9.o diveìtta il }.o, e il paragrafo l/.o relativo alla belligeranza, viene nel questionario riassunto in maniera arbitraria e posto come ultimo fra tutti. Queste alterazioni ed omissioni — precisa a questo punto l'Ambasciatore Grandi — sono troppo significative per non autorizzare legittimi sospetti tanto più che esse sono il frutto di sette giorni di attività diplomatica al di fuori del Comitato e alla quale l'Italia è rimasta totalmente estranea. S. E. HOTTA, nuovo ambasciatore del Giappone a Barn?, (Telefoto a «La Stampa»),

Persone citate: Hotta