Lapéble a 25" da Maes

Lapéble a 25" da Maes Ore di appassionante interesse nel Giro di Francia Lapéble a 25" da Maes péLa "maglia gialla,, fora a cinquanta chilometri dalVarrivo ed è attaccato dai francesi e da Vicini che gli strappano un prezioso vantaggio (Dal nostro inviato) Bordeaux, 21 notte. La giostra diplomatica e leguleio di ieri a tavolino, a base di, reclami e di controreclami; la minaccia di serrata della squadra francese per protesta contro una deliberazione che aveva il solo; torto di essere giusta; i duetti alla radio in cui. ostentando la massi-, vm deferenza per il «Patron» —I che al signor Antoine, annunciatore di pretesi scandali, aveva risposto con una querela per diffamazione e richiesta di mezzo milione di danni — s'indicavano al disprezzo del pubblico e... alle relative bastonature i poveri commissari che avevano aviito... la taccia tosta di applicare il regolamento; gli sfmihi rabbiosi di stampa che' tacciavano di ingiustizia] e di iniquità la. punizione inflitta a Lapeble, al quale — si diceva — si voleva impedire di vincere il «Tour»; le lunghe riunioni della squadra francese, finalmente decisa a partire, salvo reclamare ancora alla Federazione intemazionale; tutti questi, torbidi e questo nervosismo, tutta questa manìa scandalistica e reclamistica è oggi sboccata in un colpo di scena che riporta il «Tour» in un'atmosfera infocata, anche se noi rimaniamo come spettatori di un giuoco che si può ben dire non abbia precedenti. La caccia ai commissari La tappa da Pau a Bordeaux ha I avuto vita solo per due elementi] di cronaca: uno e la ripercussióne che nella lolla ha avuto la pimi-', zione a Lapcbie, che. non lo si dimentichi. è di questa, città, ed >■ commenti che essa ha avuto da' parte della, stampa e della radio.' Nello prima parte della corsa è\ sembralo che la gente avesse già dimenticato quello che era successo; alla partenza grido di evviva e di saluto al francese, commenti salaci nei confronti dei commissari, ma niente più. Ma, quando siamo entrati nelle Lande, cioè nel Bordolese, si è cominciato a sentire che l'atmosfera si riscaldava e s'inacidiva. Cominciarono grida eccitate di « dove sono i commissari? ». partirono le prime invettive, che divennero sempre più abbondanti e violente; sibilarono fischi acutissimi, si vide agitare per smsfdcnnsattfCddda chcilawccgctnhtzlgvmllVnLlor•-!1 jisasso. Ma nel seguito la faccenda si prese in ridere (un bel tipo aveva, fatto stampare e distribuire dei cartelli con sopra scritto: «In questa vettura non ci sono commissari»), e in realtà non successe niente di serio. La dimostrazione popolare si limitò a sfogare il malcontento e le proteste contro il preteso torto fatto a Lapeble. Ciò -non toglie che Desgrangc, alla fine, nauseato dal contegno della folla, sia .sorso dalla sua vettura e, salito su un autobus della Radio, abbia abbandonato la corsa e raggiunto subilo Bordeaux.] In quanto ai commissari, nessuno', li ha visti all'arrivo. Essi avevano] ritenuto prudente di recarsi seti-', z'altro al loro albergo. L'altro elemento' essenziale di'. cronaca è dato dalla foratura rfi I Maes e dall'immediata consegnai-] te fuga di Lapeble. Eravamo già a 54 chilometri da Bordeaux, quando Geger si decise a por fine a tanta inerita e tentò ai fare quello che qui due anni fa fece Mìtliouard, riuscendovi perfettamente, arrivando a Bordeaux solo. Ma il tedesco falli il colpo; Braeckeveldt e Carini lo seguirono; sulle loro orme si gettarono Introzzi, Puppo, Canardo e Gonion i quali furono raggiunti da. Van Schendel. Galateau, Wengler, Bautz, Goasmac e quindi da Fre-< chaut. Maes ha forato !' JsMgcsaQssdmL«culCszvj **■ tratto di stradai 7■ asfaltata di fresco, vi cut ancorai idia ghiaietto non nuepa fatto pie , sa con il catrame. Qui avvenne! l'incidente che può avere conse-ì guenze fatali per Maes. La «ma-; glia gialla » forò. Fu come MW colpo di folgore; mentre, da una, parte i belgi si raccoglievano attorno al loro capo per sostenerlo nel difficilissimo momento, dall'altra i francesi si unirono in gruppo per organizzare immediatamente la fuga. Maes ebbe la ruota da Danneels; non perse, quindi, un minuto per rimettersi in cammino. .La muta dei belgi — c'erano Unti, meno Danneels, e più Deloor, che aveva trovato modo di aspettare, come da individuale non avrebbe potuto, il capo della squadra — e ciò ha valso una penalizzazione di IH'' tanto a Deloor che a Maes, nonché a Brackveldt che più avanti si fermò ad aspettare, per aiutarla, il suo compagno — all'inizio del suo inseguimento superò Vissers, anche egli appiedato. Vicini, così, ebbe una ru(liolle di pi■pili per coadiuvare i francesi nella fuga. Sulla strada non Zar-1 ga. fra la gente che si assiepava] avida di vedere il suo Lapeble r' l'invocava a gran voce, nel fra-1 stuono e nella corsa pazza, delle', automobili che portavano ijiiornaA listi e fotografi ora a! scintilo di\ un gruppo ora dell'altro, 'lo svol-; gimento di questo duello Juriosoì aveva dell'impressionante, del' drammatico, starei per c'ire del pauroso. Si giuocavnno su questi chilometri le sorti del «'Tour»era una fortuna, una fama da difendere o da conquistare, era la prosperità della vita di un uomo '0'>ore dello sport di 1111 Paese, che ballava in questa danza a 50- all ora. in questo continuici si il secondo r il metro, in quesito turbinare di pedali. Si aveva la sensazioni di vivere i momenti decisivi della corsa di un masè Per un nn' •>»■•«<, -1.. •' , ■ ■ butti tilt „nZ ' C''.,' hrl'l'-Woumtisi alla rama con i loro più vewci elementi, nprcndussero ter- reno; ma per eolmo di sfortuna le sbarre di un passai/trio a Unni.Ulo si abbassarono pròprio duvan-ti alle Inm ••«/.£ , ,"' SrJiì%ifi ™?tel Obbligandoli a 7 m"cch,nu ' Perdendo, cosi, quel poco che acevano giù, recuperato e ancora pii. Riprese-aiicoia più accanita foaa,ro con Isi riattaccarono alla coda dei rorltao che ,»„„!,,„,4i,.„„iti..7tc ,larverò «Sti Jtiì fU?a'tn '' . P0' portelo tino dallo sforzo. S'era- no distaccati dapprima Wierinkx e Disseaur, poi Kint. Maes con Vervaecke, Meulenberg e Lowie. raccolsero Vloarec e Deloor, ma «. , . : ' francese, naturalmente, si guar- lì * Lunga passeggiata. Gara senza storia. Senonchè a 54 km. da Bordeaux... * ... Maes fora. I belgi si fermano e si prodigano per II laro scapitano»; i'francesi e Vicini fuggono a 50 all'ora. SI decidono forse, in poche decine di chilometri, le sorti del Giro di Francia. * Duello furioso, appassionante, drammatico. Fasi alterne. Il traguardo risponde agli interrogativi più assillanti: è primo Chocque, secondo Lapeble. Vicini è con l'avanguardia. * Maes, che si è prodigato sino allo spasimo, non ha più, a conti fatti, che 25" di vantaggio su Lapcbie. * Decideranno, dunque tappe a cronometro? le Usdll4zmimc'dgddovdTurmbfbcdpqonbtdfrantumando, specie con l aulto ai jClwcqiic, la ila clic gli faceva co-[^da, Lapeble giunse alfui imo ehi- dò bene dal tirare. Quando si vide che i belgi non riuscivano pi» a guadagnare, si ebbe il dubbio che crollassero. Invece, Maes, specie per merito proprio, rimasto alla fine solo con Meulenberg e Lowie, si ditene con tale coraggio da contenere HI distacco in misura da conservare ancora la maglia gialla. La volata a Bordeaux Perchè, dono (tvcv (ffito lutto ■ ptlcomincia a sbandare, poi piego tanto a sinistra che lo svizzero non potè passare. Con questo bel ho fece caso a questa irregolarità; e (usò farne oggetto di punizione. Ci sarebbe stato da farsi linciare. Ci fu chi si meravigliò che Chocque avesse portato via il primo posto, con il relativo maggiore abbuono, a Lapeble; ma la meraviglia finì quando sì seppe la vera ragione dello strano fatto. Vicini e gli altri nostri non furono impegnati nella volata. Quando Cazalis annunciò che Lapcbie si trovava ormai a soli lomctra così' sfinito da consiglia re a Chocque di lare ancora uno •-/0J'\°,,f£^ !lS.Mf«ir 3 c1 E Clavaue me c sul rettilineo ! cjr Tnnd.Mr ardendosi rimontare ai0.' ?Lci,?'?.%*7?«Al7Ìor^l cntsctuSapi J/O'' da Maes (ridotti poi a 25" in seguito alla penalizzazione a Mans) la. folla, ebbe un urlo di gioin r portò in trionfo il suo conci! ladino. Ora vedete a quale sottile filo è soppeso il « Tour ».' Rimangono ancora quattro tappe da fare. Quella di domani non si presta a speciali previsioni, Potrebbe non succedere niente e potrebbe accadere quello che è accaduto oggi.\magari, questa volta, a dannò di Lapcbie. Ma ormai tutto l'interesse dell « Toi/r » è volto alle due tappe a ■ cronometro che si disputeranno, una, quella a squadre, venerdì, e l'altra, quella individuale, sabato. Così hanno deciso oggi { commissari come vedrete dalle deliberazioni a parte. La domanda che è sulla bocca di tutti è questa: Lapcbie, con l'aiuto dei suoi (e oggi abbiamo visto che cosa sappia fare Chocque in piano), dei nostri e di Vij cini, potrà tener testa ai beh/i. fii 71010 vittoriosi, nelle tappe a squtt- idre? Se sì, il «Tour» sarà proba¬ biìmentc suo: se no, bisognerà vedere se quello che egli perderà, più dei 40 secondi che oggi ha di ritardo potrà recuperarlo nella corsa individuale, nella quale farà certo meglio di Maes In quanto a Vicini, cali seguiraiun po' le sorti di Lapcbie, perchè gli sarà comparino nella còrsa a squadre; e in quella individuale]anche egli potrebbe guadagnare]qualche cosa a Maes. Il quale or-lmai »ioji vede la sua salvezza che in quella che io continuo e continuerò a chiamare la più grande sciocchezza e la maggiore ingiustizia di questo e di altri Giri: le corse a cronometro a squadre. Intanto, le poco simpatiche accoglienze fatte da certa parte deiila folla- a Maes, la punizione inflitta a questo e a Deloor e Deitour, l'indulgenza usata per la sua irregolare volai a,'hanno portalo alla rivolta e alla esasperazione il campo belga. Ci siassicura clic domattina, per prò-lesta, Maes non partirà in mutilitigialla. L'orizzonte del Tour viene, a uipctneGiuseppe Ambrosini L'di d'i1 sempre più rannuvolandosi, ] ' 1