L'uomo senza nome ha ritrovato se stesso

L'uomo senza nome ha ritrovato se stesso L'uomo senza nome ha ritrovato se stesso Egli sarebbe il meccanico Giuseppe Rovere di Mondo vi, sposato da 17 anni con altre generalità T Il nostro giornale si è occupato della curiosa vicenda di un individuo, fermato dagli agenti di P. S., il 1u.aIe ignorava chi fosse e non era ,ln Srad° d} f°™re il benché J"»nlm.° particolare sulla sua vita, L'intricata faccenda ha dato molto filo da torcere al cav. Zeppatella, vice commissario della polizia giudiziaria, incaricato dal commissario capo cav. Tiberi di effettuare le indagini del caso. Lo sconosciuto era stato sottoposto, dal I giovane e diligente funzionario, a1 numerosi interrogatori 1 quali, pe-rò, avevano dato scarsi risultati. L'« uomo senza nome » aveva di tanto in tanto mostrato di aver ricuperato la memoria: ■ aveva parlato della grande guerra a cui diceva di aver partecipato; poi aveva affermato di aver risieduto per qualche tempo in Francia, a Nizza, a Marsiglia. Va-ghi punti di riferimento, senza date, che offrivano alle indagini poche probabilità di esito favorevole. L'individuo in questione — ih cui è evidente un disordine mentale — era stato internato al carcere giudiziario. Ed ecco, quando ogni speranza per la sua identificazione stava per crollare, l'« uomo senza nome » manifestò il desiderio di parlare con « quel signore tanto gentile » (il cav. Zeppetella) perchè gli pareva di cominciare a ricordare. Toro, non l'avessero riaccompagnato in questura che stava tanto bene dove si trovava. Poi. — chissà perchè — ogni volta che metteva piede in questura, la mente gli si ottenebrava... vedeva tutto nero... non ricordava più nulla. Il funzionario si recò al carco-re. Trovò lo smemorato più vivace del solito. I/interrogatorio procedette lento, ma sicuro. A poco a poco fatti e date vennero alla luce; ma mentre lo smemorato ri costruiva il suo passato, la suapersona, un altro mistero si prò-filava all'orizzonte per ciò che ri-guardava il suo stato civile irre-golare e paradossale come solopuò crearlo uno squilibrato. Dadiciassette anni egli era sposatosotto altro nome. Ma procediamo per ordineL'« uomo senza nomo non ò piùtale. Egli ha detto di chiamarsiGiuseppe Rovere dt Spirito, e di passa a Milano é quindi "ritornò presso la famiglia a Mondovi per essere nato il 14 ottobre 1897, a Mondovi. Rimase in famiglia fino all'età di 19 anni esercitando il mestiere appreso dal padre, meccanico; poi, nell'ottobre del 1916 fu chiamato alle armi venendo assegnato alla scuola mitraglieri di Brescia all'S9 fanteria. Nel dicembre dello stesso anno fu inviato al fronte e nel marzo del 1917, nella Conca di Plezzo, fu ferito alla gamba sinistra. Da un ospedale di Udine una breve licenza di convalescen za. Dopo la licenza fu rinviato a Brescia e di 11 al fronte. La notte dal 18 al 19 ottobre 1917, partecipò ad un sanguinoso combattimento. Egli faceva parte di un gruppo di uomini che erano stati attaccati dagli austriaci in numero soverchiante. La battaglia fu terribile. Gli italiani si difesero fino all'ultima cartuccia, poi, decimati ed esausti, con un attacco alla baionetta, tentarono di rompere il cerchio che li set rava. Gli austriaci, rinvigoriti da nuovi rincalzi, ebbero il sopravvento. Il Rovere fu fatto prigioniero coi compagni e inviato al campo di concentramento di Sigmundsberg. Trascorse colà cinque o sei mesi poi passò in Galizia dove fu adibito a lavori agricoli. Finita la guerra egli ritornò a Mondovi. Un giorno il Rovere disse al padre: — Babbo, mi voglio sposare! Il padre rispose recisamente di no e motivò il suo rifiuto affermando che il figlio non era in possesso di tutte, le facoltà mentali. Il Rovere si disperò per questo ri liuto. Egli era innamorato cotto di una brava e povera ragazza di Chivasso. Si allontanò da casa e nessuno seppe più nulla di lui. Il matrimonio con la ragazza di Chivasso, pertanto, ebbe luogo , sotto altro nome. Il Rovere aveva i trovato l'occasione di crearsi 1 un'altra personalità e ciò senza ì brutti fini inquantochè, almeno j fin'ora, risulta che egli ha sempre i condotta una vita onesta. Si trat | terebbe forse di una stranezza spiegabile soltanto dallo stato anormale della sua mente? E' ciò ! che le indagini della polizia c un ! accurato esame psichiatrico stabijliranno.

Persone citate: Giuseppe Rovere, Tiberi, Zeppetella

Luoghi citati: Brescia, Chivasso, Francia, Galizia, Marsiglia, Milano, Nizza