La corazzala "Vittorio Veneto,, sarà varata domenica prossima a Trieste alla presenza dei Sovrani

La corazzala "Vittorio Veneto,, sarà varata domenica prossima a Trieste alla presenza dei Sovrani La corazzala "Vittorio Veneto,, sarà varata domenica prossima a Trieste alla presenza dei Sovrani Per volontà del Duce fungerà da madrina la moglie dì un operaio Roma, 17 notte. Domenica 25 luglio, all'augusta presenza dei Sovrani, sarà effettuato a Trieste il varo della corazzata Vittorio Veneto. Alla cerimonia assisteranno le unità navali della Prima Squadra al completo. Il Duce ha disposto che madrina del varo siala signora Maria Bertuzzi, moglie dell'operaio dei Cantieri Navali Riuniti. Eugenio Bertuzzi, fascista, decorato della Stella al merito del lavoro. Le caratteristiche della nuova unità La corazzata Vittorio Veneto, dello stesso tipo della corazzata Littorio, che è nei Cantieri Tirreni, è la più grande e potente che abbia oggi l'Italia, una delle più grandi che siano oggi nel mondo, vanto della nostra tecnica di costruttori navali, presidio dell'Impero. Diciannove mesi fa venivano impostate sugli scali di costruzione le due navi, con le quali si iniziava il secondo periodo di ricostruzione della nostra Marina. Tecnici e maestranze si posero all'opera con slancio. Molti erano gli ostacoli da superare e le difficoltà da vincere, i problemi di alta tecnica da risolvere. L'energia dei capi e la disciplina delle maestranze pianarono la via e resero spedito il lavoro. Ora, la prima delle due navi è pronta al varo. La Vittorio Veneto, nave da battaglia di 35 mila tonnellate e 230 metri di lunghezza, sarà armata di cannoni da 381 millimetri. L'armamento secondario e contraereo sarà di cannoni da 152 millimetri e da 90 millimetri. L'apparato motore, in costruzione presso la fabbrica macchine di Sant'Andrea, sarà costituito da quattro gruppi di turbine ad ingranaggi; l'apparato generatore da caldaie ad alta pressione con surriscaldatori di vapore. La nave è italiana al cento per cento. Dacannoni alle corazze, alle centrali elettriche, vaste come quelle duna grande città, alle complicate apparecchiature per la direzione del tiro, tutto è stato progettato e costruito in Italia, da tecnici e maestranze italiani. Nei Cantieri di S. Marco, furono costruiti cinque incrociatori: Trieste, Fiume, Cadorna, AttendaloGaribaldi. Fu rimodernata la Cavour ed è in corso di rimodernamento la Doria. Furono inoltre costruiti il supertransatlantico Conte di Savoia, di 48.500 tonn. e 29 noiddi ve.locità, e la motonave Vittoria, che è la più veloce del mondoI Cantieri di San Marco fanno parte dei Cantieri Riuniti dell'Adriatico, i quali costituiscono una grande organizzazione industriale che comprende un vasto complesso di officine e di stabilimenti comprendenti una fabbrica macchinefonderie di ghisa e di bronzo, officine aeronautiche, officine elettro-meccaniche ecc. A prescindere, dunque, da altre eventuali costruzioni che in avvenire potrannintegrare questo superbo complesso, l'Italia fascista allinea fino aoggi due unità da battaglia giin squadra, che in'virtù dì un miracoloso lavoro di trasformazione che non ha precedenti nell'ingegneria navale di tutto il mondper l'importanza de! risultato rag giunto, possono essere consideratperfettamente nuove; la Cavoue la Giulio Cesare, che sarannseguite in breve volgere di tempdalla Duilio e dalla Dona, e infindalle due Littorio e Vittorio Veneto, che rappresentano la pimoderna espressione della nostrforza navale. Periodo, dunque, intenso e fecondo per la grande ed eroica Slenziosa: che il complesso lavoranzidetto non assorbe, se non i| parte, le energie della Marina. In-| fatti è di ieri l'entrata in linea degli incrociatori di medio tonnellaggio Duca degli Abruzzi e Garibaldi, che completano la serie di ben dodici unità similari della quale costituiscono il modello più efficiente e perfetto; e cosi dicasi dei caccia tipo Oriani, della flottiglia Cornicio Nera in corso di costruzione, delle torpediniere tipo Spica e dell'agguerrito e imponente nucleo di sommergibili di vario tonnellaggio. Un insieme di opere, insomma, che assicurano all'Italia fascista un sicuro presidio, e indica la nostra Marina alla perenne riconoscenza del Paese, Fra non molto, dunque, la flotta italiana sarà costituita dalle se guenti unità forgiate tutte sotto il segno del Littorio: sei navi da battaglia, diciannove incrociatori (sette dei quali da 10.000 tonnellate e dodici di dislocaménto, compreso fra le cinque e le ottomila tonnellate), 15 esploratori, 44 cacciatorpediniere, 36 torpediniere, 08 sommergibili, senza contare il naviglio minore e ausiliario. La madrina della nave Trieste, 17 notte. . La signora Maria Bertuzzi, madrina della « Vittorio Veneto », ha 56 anni, ed è moglie dell'operaio Eugenio Bertuzzi, di 58 anni, da 39 anni occupato presso la Fabbrica macchine di S. Andrea. I coniugi abitano in un modesto appartamentino situato al n. 11 di Campo San Giacomo. Con essi convive pure una sorella della si- gnora Bertuzzi, la signorina Ida | Ranzato. I due coniugi hanno un figlio, Bruno, di 30 anni. Otto giorni or sono l'Eugenio Bertuzzi, è stato chiamato dal suo capo reparto, il quale gli ha comunicato che il Duce aveva disposto perchè madrina del varo della n Vittorio Veneto » fosse sua moglie. Si può immaginare la commozione dei due coniugi per tanto onore loro riservato. Il Bertuzzi, che è uno degli operai più anziani della Fabbrica macchine, è, nel contempo, il più giovane operaio della Venezia Giulia insignito della Stella al merito del lavoro. ■-*•*--. LO SCAFO FORMIDABILE DELLA LEGNO E DI «VITTORIO VENETO » NELLA SUA CULLA DI ACCIAIO (Telefoto de «La Stampa»),