UN ANNO di gloria e di vittorie in terra di Spagna
UN ANNO di gloria e di vittorie in terra di Spagna UN ANNO di gloria e di vittorie in terra di Spagna L'alba del 18 luglio 1936 non sarà, per decenni se non per secoli, dimenticata né dagli spagnoli nè dal mondo. Fu in quel giorno, di cui oggi ricorre l'annuale, che si levò il sipario sopra l'ultimo atto d'una delle più grandi tragedie che la. storia dell'umanità ricordi. Ultimo atto, in quanto divampò allora, dal Marocco a Siviglia, da un capo all'altro della Spagna, la lotta, conclusiva- che su questa tormentata terra —■ già madre di grandi santi e di avventurosi cavalieri — sta decidendo oggi dell'orientamento stesso dell'evoluzione del mondo. Da un Vito uomini giunti a dominare il paese attraverso la gazzarra schedatola e che, giunti a tenere le leve'di comando, pensarono d'utilizzarle in prò' di se stessi, all'ombra complice degli interessi moscoviti, e, nel campo opposto, un pugno di soldati, cui l'animo non bastava per rinunciare a difendere le sacre leggi dell'onore e della coscienza giurate rivestendo la divisa. Ebbero in seguito — i Legionari di Franco — il nome- di « nazionali »; in un primo tempo furono chiamati «ribelliì>. Appellativo loro lanciato dai pa¬ vidi e ambiziosi politicanti «governativi». Appellativo che all'orecchio ed al cuore di quanti sanno come non si possa vivere in schiavitù d'ideologie ■ d'oltre confine, suonò come titolo d'onore e di gloria. Fra quei « ribelli » — levatisi contro l'assassinio organizsato, contro le bassezze degli scherani di Mosca —, accorsero giovani nostri, che avevano in Italia agitata, vissuta e compiuta già una ribellione contro il comunismo, recando lauri di vittoria in Roma. In campo avverso s'adunò la teppaglia senza nome. E fu la lotta delle due tendenze. Sorsero poi i diplomatici: fra manovre di logge massoniche agirono i sostenitori dei rossi; a viso aperto, i nazionali furono difesi da Italia e Germania. Il sangue che irrorò le tolde del Barletta e del Deutschland fu segno fulgido di questa difesa. Oggi — mentre tutto il inondo guarda in ansia e in ammirazione ai Legipnari di Franco ed al loro capo — gli avvenimenti, fra le trincee e le- cancellerie, prendono un orientamento che può ritenersi definitivo: è quello che volge verso la civiltà, è la strada indicata da Roma.
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