LE DUE IDENTITA' dell'uomo che ha ricuperata la memoria

LE DUE IDENTITA' dell'uomo che ha ricuperata la memoria LE DUE IDENTITA' dell'uomo che ha ricuperata la memoria Come il Rovere si sposò facendosi passare per Marziano, e come il vero Marziano divenne bigamo a sua insaputa La fase culminante del dramma della vita di Giuseppe Rovere, colui che fino a due giorni fa altri non era che 1' « uomo senza nome », si è avuta ieri mattina in Questura. Nell'ufficio del dot-tor Zeppetella, vice-commissario della Polizia giudiziaria, per di- sposizioni del Commissario-capo cav. Tiberi, si è svolto il ricono- scimento ufficiale del Rovere da parte dei parenti giunti da Mon- dovi dove risiedono. Erano presenti il padre, Spirito Rovere, lo zio Giacomo, il cugino Giuseppe e il padrino Giuseppe Magliano. Quando il Giuseppe Rovere, ohe, proveniente dal carcere era accompagnato da un agente, è entrato nell'ufficio, dopo aver fissato per qualche momento gli astanti, gli occhi gli hanno brillato di nuova luce, e, scoppiando in pianto dirotto si 6 proteso tendendo le braccia verso il padre. — Pana!... papà!... Il padre ha avuto un attimo di dSitazione. Dopo oltre diciassette anni era la prima volta che si trovava di fronte al figliolo; tuttavia, più come rimprovero per il lungo abbandono che per impulso di cuore, egli si è alzato di scatto allontanando da sè, con dolore, il figlio. — Vai via!... vai via! ' — Papà perdono!... perdono!... Il vecchio ha tentato ancora di dominarsi, ma la commozione è stata più forte di lui. Gli occhi gli si sono inumiditi di pianto. Le labbra avevano un leggero tremito. Non ha avuto più la forza di scacciare il suo Giuseppe. Ha aperto le braccia e lo ha accolto a sè stringendolo e baciandolo con rabbia, con dolore 0 con affetto. Poi il Rovere, profondamente scosso dall'emozione, si è accasciato su una sedia e soltanto qualche minuto dopo ha abbracciati lo zio, il padrino e il cugino. Dopo aver ritrovato se stesso, egli aveva ritrovato la sua famiglia. Ma nel dolore e nella gioia così violenta e così subita nea, egli ha avuto un primo pensiero: sua moglie. Rivolto al .cugino, lo ha pregato di recarsi' a Chivasso a consolare quella « povera donna ». E' intervenuto a dargli la suprema consolazione il dottor Zeppetella: — Fatevi coraggio: domani vi farò accompagnare a Chivasso presso vostra moglie. Ritornerete a lavorare, felice. Poi vostro padre vi vuole qualche tempo con sè a Mondovì... Il vecchio Rovere tutto ha dimenticato c specialmente il matrimonio con quella ragazza causa principale del dramma. Infatti il Rovere aveva abbannato la casa natale quando il padre gli aveva rifiutato — comeabbiamo narrato ieri — il suoconsenso per il matrimonio. Siera recato allora a Ceva. Qui,stando a quanto egli stesso ha raccontato, gli avevano rubato gliabiti, lasciandogli, al loro postoaltri indumenti. Nelle tasche diquesti egli aveva trovato dei documenti di identità intestati acerto Giuseppe Marziano, -di Torino, se ne era impossessato non solo, ma aveva assunto da quelmomento quella personalità. Laoccasione gli aveva suggeritouna curiosa idea: quella di sposare la Teresa Gallo — la ragazza di Chivasso — sotto quenome, ciò che gli avrebbe per-messo di realizzare il suo sognod'amore all'insaputa del padre. Tutto era andato per 11 meglioLa nuova vita del Rovere erastata sufficientemente felice no-nostante alcune sue stramberie di poco conto dovute alle meno-mate facoltà mentali. (Infatti Hpadre ha narrato 'che il figlioloall'età di circa sette anni era stato gravemente ammalato dtifo, bronco polmonite e menengite). Ma un giorno il vero Marzia-no Giuseppe, richiesto al distretto il suo congedo militare, si senti rispondere che era da lui già stato ritirato, e, effettuate in municipio le pratiche di matrimonioebbe la sorpresa di sentirsi a dire che già era sposato. Inoltre su altri documenti vi figuravano indicazioni a lui completamente ignorate. Ogni tentativopor venire in chiaro di questa raccenda aveva dato esito nega-tivo e soltanto ora, per caso fortuito, anche questo mistero cheper tanti anni ha petseguitato ivero Marziano è ormai risolto. Dell'intricata vicenda resta pertanto il matrimonio con sostituzione di persona. Stando le cose come sono, la Teresa Gallo di Chivasso, moglie, agli effetti di legge, del Marziano, sarebbe fedifraga, convivendo col Rovere, ed il Marziano, che a suo tempo ha trovato modo di sposarsi ugualmente, sarebbe bigamo. Ma anche questo pasticcio troverà presto la sua logica soluzione.

Luoghi citati: Ceva, Chivasso, Mondovì, Torino