Monumenti... ballerini

Monumenti... ballerini ESTETICA DELLE CITTA' Monumenti... ballerini E' noto come tra le maggiori città d'Italia Torino occupi uno dei primi posti anche nella, statistica di quella pacifica popolazione la quale trotìa-si sparsa- per le sue piazze ed i suoi giardini, sotto forma- di statue, di bronzo o marmo. Ognuno di quei personaggi, uomini di pensiero o di spada, meditabondi o irrequieti dall'alto dei piedistalli, funge da. testimonio solenne di un momento psicologico Mia vita cittadina, rivolto alla Uesaltazionc di un nome, di un'idea di una fase decisiva- della, stessa storia, nazionale. Nei molti monumenti onorarli la città esprime, insieme coi suoi titoli di gloria, il suo cuore generoso e riconoscente verso i proprii grandi. Le belle improvvisate Ma a. prescindere da intenzioni tanto rispettabili e lodevoli, non si può negare che in più di un caso l'iniziativa di questo 0 di quel Comitato, di una o di altra Giunta municipale di anteguerra, sia stata poco felice, almeno nella realizzazione. Non diversamente si spiega la facilità con cui — in periodo di rinnovamento edilizio — le statue cittadine cambiano di posto e si trasferiscono disinvoltamente, insieme coi piedistalli, da un punto all'altro della- città. Sono traslochi che avvengono senza- preavviso e di nottetempo, alla chetichella; col proposito., pure lodevole, di recare il minimo disturbo alla- circolazione, e si direbbe con la nascosta intenzione di fare un'improvvisata ai mcto,<l'ci passeggeri abitua-ti da anni a calcolare l'ora dall'angolo d'ombra proiettala da quel tale mo numento in quel tale punto del loro itinerario. Un recinto di tavole al centro 0 alla periferia di una piazza induce subito il sospetto che sia stato deciso il trasloco di qualche illustre personaggio. Che farci? I mo .nu-menti cittadini hanno ormai \ '.perduto quello che sembrava „„; r ^ ; [j0,.o do„- e privilegio di natura , la ivamovibmà. Davanti amati 1 „ ,. „,„„.. ... „. , • ■ „,„„ \mo di questi traslochi sorge quin * P'« ch<> ?n meraviglia, la cu nostra legittima- di sapdre a chi toccherà, degli altri monumenti, a cambiare domicilio la prossima volta. Nel piano degli isolati e delle piazze le evoluzioni del genere si seguono ormai da anni con un ritmo lento, ma ininterrotto, come sopra una scacchiera. La partita incominciò — salvo errore — con la mossa della Donna (che potrebbe anche essere il Genio dell'Elettricità nel monumento a Galileo Ferraris . Alfiere o semplice pedone, il bravo Quintino Sella passava quindi da una piazza assolata a godersi il fresco tra i verdi recessi del Valentino. Seguì la mossa, audace e geniale, dell'altro Alfiere, il buon D'Azeglio in pellegrina, cui ha tenuto dietro, in questi ultimi tempi, lo spostameli *° f™^™ do1 «""»"<> <°<>lCa' S^LÌ^J^Ateressante, non- manca la disponi-,èlitra di qualche pezzo più grosso, tenuto di- riserva forse per il coi-1po finale. \La ragione, in genere, di tonfi 1sconvolgimenti suol essere attri-1 -buita ad esigenze di viabilità, al-1 n'aumentato traffico stradale, e si- 1 {„ scarienaia lo mazin là rinrn'1 mut' borseggia lo spazio la doi e. j "n" volta sovrabbondava, e per- ;"™'0 anche la più nobile opera, : d'arte, purtroppo, finisce qualche volta col rappresentare un incon veniente, un ingombro da rimuo vere. Ma sono poi questi monu- «,„„*,• ~ttt„jt^i „„„..„ ,menti cittadini autentiche opere [d'arte? E furon esse sempre col | locai e al loro giusto posto, nella \giusta cornice? Soltanto a trasloco avvenuto si osserva, a titolo I di commento e quasi di consola-1 zione, che la prima volta filmetto la- scelta del luogo era statu poco, felice, ottimisticamente omectett-j do di considerare quale impressione faccia l'avvenuto cambia- j mcnt n !^ « oMicarc dalla olimpica se Ireturn c indifferenza con cui si dc!rìdono e si seguono questi sposta j 7ncriri. In realtà, più che nell'im {portanza intrinseca dell'opera, sta- \tnaria, crediamo che la fortuna di I . • . . ,, . el"" aumento risieda nella sola- In quanto al valore delle opere, 'anche questo non si direbbe gran- e i ,1 ione architettonica data alla sua , : . collocazione, in rapporto con le li- lice, lo stile, la fisionomia iti gc-nere degli edifici che lo circon- dotto e gli fanno cornice. Si tratta niente di più che di un problema d'inquadramento: ma- un proble- ma- quasi sempre di difficile solu- ni. .1 1 àohizione ideale Perché un monumento si tra- t'osse perfettamente a- suo agio,bisogverebbe clic esso fosse statoprogettato insieme con la sua cor- Mtcc architettonica, come un uni-co organismo. Al contrario il più dclle'volte accade che il monti- („.;\stata detta l'ultima parola su/to n\sua cf>Unc«^m'e- Donde le solu-.ìmenfo si ,rnvj ,yM flllUo „cU„ :'*° sc"ltorr' *cnsM rhc * -|2'°>tt disperate... e inattese. | Ma veramente la storia è fu(- j t'oliro che quella « magistra W- l | fae » che Cicerone voleva. Al oo»-11 rcw- s.f/to e ,jj: IdeU'ulfimo cinquantennio, e. anco- o|ro ,,„,, completamente cancellati, o - !"''"~ ' " &\* P*'ri riparo a poco a poco spetta alla generazione presente a o ¬ proi;uetfCTtnVi nel medesimo tempo a che i successori non abbiano « trovarsi del tutto disoccupati. G B

Persone citate: Cicerone, D'azeglio, Galileo Ferraris, Quintino Sella

Luoghi citati: Italia, Torino