L'epurazione staliniana imperversa in tutte le Provincie

L'epurazione staliniana imperversa in tutte le Provincie L'epurazione stalinianaimperversa in tutte le Provincie Anche il Commissario all'Educazione e lo scrittore Pilnjak finiti alla Lubianca? Parigi, 16 notte. Si ha da Londra che il Daily Telcgraph reca la notizia dell'improvviso arresto a Mosca del commissario sovietico all'Educazione, Bubnov, e del ncto autore Pilnjak. Entrambi sono accusati di attività antistatale. A quanto si assicura, il loro processo sarebbe, imminente. Pilnjak è lo pseudonimo dello scrittore Vogau, nato nel 1894 a Mozaisk, presso Mesca. Durante la rivoluzione percorse in lungo e in largo la Russia; nel 1922 fu in Germania e nel 1923 in Inghilterra; Pilnjak è stato uno dei primi a trattare della rivoluzione russa in un'opera d'arte narrativa. Egli ha sentito la rivoluzione soprattutto come slavofilo. Egli, infatti, pensava che la rivoluzione dell'ottobre riportasse la Russia alla sua antica e vera natura, quella — come dice Ettore Lo Gatto — « dei contadini, dei canti epici, delle favole ». Pilnjak, scrittore eminentemente sintetico, riuscì particolarmente bene nel descrivere quello che la rivoluzione produsse nella provincia russa e la crisi di coscienza che ne risultò per i rappresentanti delle classi intellettuali. Egli rappresentò, cioè, al vivo, il conflitto tra la cosidetta « intelligentia » e il risveglio degli istinti grossolani e primitivi. Sempre ispirato alla sua integrale slavofilia, egli ha dei frequenti riferimenti, nella sua opera, all'epoca della dominazione tartara e a quella di Pietro il Grande. Egli riallaccia, cosi, l'età presente con il passato e — come ebbe ad osservare il Pozner — si muove al di fuori del tempo e dello spazio, scegliendo i dettagli più caratteristici, non tanto per metterne in evidenza il valere intrinseco quanto per dare maggior risalto al quadro generale. I suoi libri, che sono più che altro una raccolta dl materiali e di elementi vari, spesso allo stato bruto, riflettono con sufficiente intensità la tonalità di un momento storico. Repressioni feroci Varsavia, 16 notte. La sanguinosa repressione staliniana continua intensa su tutto il territorio dell'Unione sovietica. Arresti ed espulsioni sono sempre all'ordine del giorno. Le feroci repressioni e il fragore della- mitraglia accompagnano le dichiarazioni dei vessilliferi del Cremlino che annunciano ed esaltano la nuova democrazia sovietica, il cui compito, in verità, è soltanto di rafforzare il potere personale del dittatore rosso. Infatti i democratici plotoni di esecuzione non hanno tregua nella loro operadi morte. Dopo le esecuzioni dei 61 ferrovieri della Transiberiana, altre vengono, decretate dal tribunale volante di passaggio a Swobodny (paese intitolato alla libertà) contro numerosi membri di una presunta associazione segreta che si sarebbe specializzata in attentati dinamitardi- lungo le linee ferroviarie dell'Estremo Oriente, e contro personalità sovietiche. Tutti i condannati sono, come sempre, vecchi rivoluzionari e comunisti che già ricopersero cariche di comando. Notizie che giungono dulie varie repubbliche dell'Unione confermano la disorganizzazione esistente nei Sindacati operai. Il presidente del Comitato centrale dei Sindacati di Swicrdlowsk, Morozov, è stato arrestato; e con lui, numerosi suoi collaboratori, perchè una Commissione giunta da Mosca aveva constatato l'esistenza sulla carta delle organizzazioni sindacali mentre in effetti esse non raccoglievano le masse operaie, le quali realmente sfuggono alle organizzazioni sovietiche per non voler sottostare alle disposizioni sindacali le quali, invece di migliorare la sorte dell'operaio, non fanno che peggiorarla attraverso le più varie e arbitrarie limitazioni. Anche le cooperative comuniste non hanno fortuna. Nella direzione centrale di Mosca sono stati operati numerosi arresti; da Vladivostok si apprende che il tribunale militare ha condannato a morte il capo delle cooperative locali, Konun, accusato di svolgere attività antistaliniana. A Khabarowsk si sta svolgendo il processo contro due ingegneri degli stabilimenti industriali Kirov, accusati dì aver ucciso a rivoltellate il segretario del partito comunista della regione. Una severa epurazione è stata poi ordinata da Stalin tra le file dei dirigenti della gioventù comunista. In seguito, appunto, a questa singolare opera di epurazione, numerosi arresti sono stati operati a Mosca, mentre notizie da Kibiscev infermano dell'arresto del segretario provinciale del « Komsomol », Bnras, e di due membri del Comitato direttivo. Notizie che giungono dal Birobigian, la- provincia affidata agli ebrei e che finora era stata risparmiata data l'influenza che l'elemento isruelita continua ad avere sul governo di Mosca, confermano la lotta esistente fra gli ebrei trozkisti e quelli staliniani. Gli ebrei del Cremlino frattanto hanno fatto arrestare un loro autorevole correligionario, il prof. Laberger, segretario generale dell'esecutivo del partito comunista ebraico del Birobigian. Sono stati arrestati anche il vice-presidente ed alcuni membri dello stesso comitato esecutivo, tutti accusati di trozkismo. Numerosi arresti sono stati operati dalla G.P.U. tra i redattori dei giornali sovietici della provincia. A Krasnodar, nelle vicinanze del Mare d'Azow, la redazione del giornale Krasnoja Znamin è stata arrestata in blocco. Numerosi sono poi anche i giornalisti dell'Ucraina sovietica gettati in carcere. E' stata deferita al tribunale militare inoltre la moglie del direttore della Proletariacka Pravda di Kicm, Kulisman, direttrice della Radio locale, per aver fattoseguire alla notizia della sentenzacapitale di Piatakoff e dei suoi compagni, la marcia funebre di Chopin.

Persone citate: Chopin, Ettore Lo Gatto, Morozov, Pilnjak, Stalin