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Il genio è pazienza Il genio è pazienza Da un articolo del Popolo d'Ita- Ma. rileviamo la seguente proposta:«Un progetto di legge che ob-blighi tutte le nostre grandi in- dustrie ad istituire reparti spe- cializzati di progetti, ricerche e costruzioni sperimentali sotto il controllo dei ministeri interessati. Obbligo a tali società di accantonare una percentuale fissa sugli utili annui di bilancio per il funzionamento ed il perfezionamento di tali reparti specializzati ». Le grandi società italiane dispongono di reparli addetti ai/li studi ed alle esperienze; la proposta mira a diffondere ed a svi- luppare questa importante attività per l'avvenire economico della li azione, lina volta o due in un secolo compare sulla terra un nomo digenio che ha una fulminea intuì- zionc dalla quale può nascere una grande, scoperta od una decisivariforma; l'eccezione non esclude la regola che quasi tutte le inven- stoni sono il frutto di lunghe me- Iodiche ostinate e costose ricarche, cioè d'un'organizzazione. La domanda che bisogna porsi 6 la seguente: esiste a tale scopo, in un'organizzazione corri-spandente alle mete che si voglio¬no raggiungere? L'industria chi mica tedesca — ad esempio.— è la prima nel mondo, anche se a;f,.j pae,sj hanno fatto su questo terreno enormi progressi. Le più celebri scoperte, dal campo dei co j0,-i a quello dei medicinali, dalla trasformazione alla creazione dnuovi prodotti ormai indispensa-bili alla vita, sono la conclusione di lunghi e tenaci lavori dei gabinetti sperimentali. La benzina sintetica, la gomma artificiale, i concimi chimici azotati hanno anche in Germania inome d'un inventore, il nome dcolui che ha trovato la formula definitiva. Ma questo studioso fo tunato ha raggiunto la meta per chè centinaia e migliaia di temi ci, senza preoccupazioni di coral tere finanziario, gli hanno spianato il terreno: hanno studiato ed esperimentato per anni e per dccenni, tutta la vita, anche un solo particolare del problema che s voleva risolvere. Si, il genio è pazienza, sovente la pazienza al- triti.