Come Berlino ha accolto le proposte londinesi di Giuseppe Piazza

Come Berlino ha accolto le proposte londinesi Come Berlino ha accolto le proposte londinesi Berlino, 15 notte. Presentando il progetto inglese nei suo testo esteso, la stampa tedesca non lo accompagna da commenti contenenti qualsiasi presa di posizioni o tanto meno riflettenti opinioni di circoli ufficiosi, il che è anzi, nell'attesa della discussione di domani e mentre la Wilhelmstrasse prosegue lo studio tecnico del progetto, studiosamente evitato in tutte le postille dei giornali che non mancano di additare e in alcuni punti di esplicare il progetto ai lettori. In queste postille si riconosce anzitutto al progetto britannico il carattere di sforzo volonteroso verso una via di uscita (a norma, esattamente della formula precisa dell'incarico ricevuto e dall'Inghilterra accettato in seno al Comitato), il che si può ben indicare nell'uso tedesco col termine di « compromesso », purché però si sia d'accordo nel non dare a questa espressione il carattere di « transazione » o di concordato fra i due precedenti punti di vista sul controllo navale, su cui verteva la questione: cosa che sembra esclusa, caduto del tutto essendo il progetto monopolizzatore a due dei controllo, a meno che, come sempre può accadere a questo mondo, non sia destinato a rientrare dalla finestra quello che è stato cacciato dalla porta. Sforzo di accomodamento e di modus vivendi, dunque, e nulla più, certamente assai meritorio per lo studio e la fatica che ha costato e di cui reca le tracce nella veramente notevole complicatezza, frutto di una visibile cura di provvedere a tutto e di non lasciare alcun punto sprovvisto o intentato, ad appellarsi, come effettivamente fa, a uno spirito di collaborazione e di conciliazione esente da assolutismi e da irrigidimenti, di tutte le nazioni a cui si rivolge: appello al quale — osserva la stampa tedesca — l'ultima a rifiutarsi potrebbe essere proprio la Germania che tante volte si è appellata e vi si appella sempre, e ne fa quasi il sostrato di tutta la sua azione internazionale. Il punto centrale del progetto La Germania non vi si rifiuta; ma questo non rifiuto non può voler dire altro se non un non rifiutarsi di prendere in accurato esame il progetto, il che è proprio quello che gli uffici della Wilhelm strasse stanno accuratamente fa cvido. Questo accenno però, e questa spontanea offerta del proprio spirito di volonteroso esame, come si dice, collaborativo, non può a meno di suscitare in qualche giornale l'amaro ricordo di un non uguale spirito di collaborazione e di esame mostrato qualche settimana fa. Espressi questi concetti generali con questi pochi condimenti polemici, la stampa tedesca si limita per il resto a. rilievi esplicativi su taluni punti del meccanismo tecnico, qua e là assai complicato, del progetto, diretti a farne rilevare le difficoltà stesse di chiarimento, e implicitamente il pericolo che ciascuno di questi punti-controllo nei porti, limitazione del diritto di belligerante da concedere eventualmente alle due parti, e sopratutto l'interdipendenza assai preoccupante delle due questioni di questo riconoscimento e del cosi detto ritiro dei volontari, — può contenere, data la complessità tecnica con cui questi punti sono prospettati. Per questa parte si può concludere che quello che di più estensivo la stampa tedesca dice del progetto è che vi sono tutte le ragioni di convenienza diplomatica non soltanto, ma quelle più ancora di chiarimento e di prudenza tecnica, per promuovere un esame assolutamente accurato e approfondito e sviscerato del progetto: il Bertiner Tageblatt esprime ciò nella formula acuta che « il progetto costituisce un'ottima piattaforma per il chiarimento di se stesso e delle cose che tratta *. Questo giornale nota poi come del resto un po' da per tutto si sente nella stampa internazionale il desiderio di maggiori chiarimenti del progetto: « sopra tutto — rileva il giornale — è l'accoppiamento delle due questioni del ritiro dei volontari con. quella del riconoscimento dei diritti di guerra alle due parti, che costituisce il pernio e il punto centrale del progetto, ma nello stesso tempo anche si concentrano in esso le maggiori perplessità e i maggiori dubbi Il giornale conclude col dire che tutto quello che si può affermare del progetto è che in nessun caso si potrà mai attendersi una rapida messa in esecuzione delle complicatissime sue misure cosi piene di ingranaggi. La libertà dei contraenti Anche l'eco che il progetto ha nella stampa Internazionale, che viene ampiamente registrata, serve ai giornali di lumeggiamento qua e là di taluni del suoi punti più bisognosi di chiarimento. A prescindere dall'atteggiamento riservato della stampa italiana, che viene avvicinato a quello della stampa dei Reich, che è di giusta attesa e di rispetto in attesa della presa di posizione del proprio governo, sono le divisioni della stampa inglese e l'atteggiamento critico di quella francese sui punti più complicati del progetto, e sopra tutto sul pur tanto limitato e condizionato riconoscimento (Iella posizione di belligeranti alle due parti, abbinato per giunta alla questione del ritiro dei volontari, che consigliano la più grande prudenza e riserva. E sul pio posito di questo atteggiamento di tanta parte della stampa occidentale, il Boersen Zeitung, richiamandosi alla sempre esistente pressione del fronte popolare, e del congresso di Marsiglia, per una netta presa di posizione per i rossi, ripone la questione dell'effettiva libertà d'azione del governo francese, richiamando l'attenzione fra l'altro sui rischi di una discussione il cui valore potrebbe essere a priori già tanto limitato da una così discutibile libertà effettiva da parte di uno dei contraenti. Giuseppe Piazza

Luoghi citati: Berlino, Germania, Inghilterra, Marsiglia