Vicini risale al terzo posto ed attende i Pirenei per attaccare Maes

Vicini risale al terzo posto ed attende i Pirenei per attaccare Maes Dopo il ritiro di Bartali dal " Tour.. Vicini risale al terzo posto ed attende i Pirenei per attaccare Maes (DAL NOSTRO INVIATO) Montpellier, 14 notte. Il ritiro di Bnrtnli ha cambiato faccia al « Tour ». Dopo nei tappe in cui tutto rimaneva indeciso: dopo la brusca c netta piega clic aliti corsa aveva dato la sbaragliatile offensiva degli italiani sul Galibicr; dopo l'improvviso mutamento di scena, a Briancon. reso irrimediabile e definitivo a Marsiglia, la corsa è ora quasi esclusivamente in mano dei bclpi, che nella loro compattezza, nel loro crescere di tema fessi avevano capito chp il « Tour » sarebbe stato più (Puro dei precedenti c si erano presentati freschi e piuttosto a corba di laverò), nella tranquilla sicurezza di essere anche questa volta vincitori, riserbano e accumulano in ?ueste tappe del Mezzogiorno le orze per fili attacchi che stanno moverà loro Vicini sui Pirenei e per le sorprese che potrebbe loro procurare Lapébie. che sembra diventato atleta ben più solido di quello che fino a ogni conoscevamo. Il giuoco dei belg i Fissi alla méta finale (e^questa è stata ed è una. delle loro forze che a noi mancava, perchè ci inebriavano i successi di giornata, anche se finivano a scapito del patrimonio collettivo di energici essi possono ora anche disinteressarsi degli episodi dai quali esce la vittoria di tappa, pur non facendo ntai mancare in essi un loro rappresentante che possa cogliere il frutto dell'iniziativa altrui, così come hanno fatto ieri a Tolone con Mcnlcnhcrg e come hanno cercato di fare oggi a Nimes con Lowie e a Montpellier con Dannecls. Risparmio di forze, vigile attesa, pieno ottimismo, si possono dunque permettere Maes e compagni, e ciò esclusivamente grazie all'assenza dell'avversario che, anche menomato, è stato per essi, da Digne a Marsiglia come una freccia nel fianco. Con questa ,„/., fica e in questo stato d'animo, es- ; si hanno tegolato a volontà le due] mezze tappe di oggi, e regolerai!- no le altre due di domani. Nes-\sun'altra squadra infatti è più in ]grado di imporre una propria volontà, di svolgere un piano contrario a quello adottato dai belgi. In pianura la loro prevalenza non può, non dico essere battuta, ma neppure essere messa in dubbio. Solo sui Pirenei si possono atten- dere gesta isolate di uomini come] Viciiii e Gallicn. Lapcbic ed Ès- atterra: ed è per essere pronti a'fronteggiarle che. i dipendenti di ' Bteuaert, disciplinatissimi agli or- din/ del loro erettore solo perchè lli fsso /mimo pioto e ben giusli-lfieata fiducia, non avanzeranno nessuna pedina fino a Pei-nù/na-lno. a meno che la sorte non offra j loro lo spunto per allontanare m'' classifica Vicini e Lapébie da Maes. « Un altro anno. » Non appena alzato, ho voluto stamane salutare Bartali. L'ho trovato ancora in letto, nta sveglio. Nella notte il ginocchio gli si era di molto sgonfiato: dolori non ne accusava quasi più. La decisione del ritiro lo teneva come trasognato sotto il peso di una fatalità alla quale non voleva ras- . segnarsi e, nello stesso tempo,]semhi«i:n lo avesse liberato dalla ■ inutilmente sacrificato i miei compagni che hanno già fatto troppo per me ~ sAra p-er un altro anno. _ ~ Ah V0S!l° tornare al r°m> P?rche son° 'c°nvint° che 10 P0550 vincere; nè Maes ne nessun ossessione di un sacrificio tanto pericoloso quanto vano. — Non mi sembra neppure vero di dover tornare a casa — mi diceva a occhi bassi, poi ghindandomi con l'espressione di chi vuol convincere: — Eppure, mi creda, non avrei potuto fare più niente ài buono e avrei, come da tre gior- ., u 0110 0 xlalla — Già- cioè... no... io non pos s° dir questo, perchè dipendo da altro mi fanno paura; essi avevano il vantaggio di conoscere questa corsa, ma ora ne ho avuto una idea anch'io. Però ci voglio venire come dico io... una Casa; ma certo che ottomila chilometri in settanta giorni sono un P°' troppi per chi deve farli vincere. Io quest'anno ne avevo fatti quattromila di allena mento per la San Remo, millecinquecento per prepararmi al Giro d'Italia e cinquecento per quello di Francia: • sono dunque venuto qui con diecimila chilometri nelle gambe. Aggiunga la malattia, e Cioè senza aver fatto primacapirà perchè le piogge del nord riti abbiano subito regalato la tosse e la caduta abbia fatto venir fuori la fatica. In queste con¬ dizioni era impossibile che mi ri- prendessi continuando a fare de- gli sforzi. Poco dopo Gino si è vestito ed è.l'eiiiito a far colazione coi suoi .. : a ,_ j_ _ i icompagni; è andato a congedarsi da Desgrange che gli ha rinnova-to i complimenti perla corsa coni-pinta nel suo debutto al Tour c al quale ha detto: « Arrivederci al-l'anno venturo»; alle lO.l.'i hapreso il treno e a quest'ora respi ra l'aria che vorrei respirare io. Sperare in Vicini Anche perchè qui il nostro compito è diventato piuttosto arido c difficile. Di squadra italiana, starei per dire che non si può ormai più parlare. La disgrazia e poi il ritiro del capo hanno abbattuto anche moralmente i superstiti « tricolori », e Camusso da due giorni e l'ombra di se stesso, jhciitre Martano nè migliora, nè peggiora, sempre bene in salute, ma...'con mezza gamba di meno. Non so, quindi, che cosa possiamoaspeftorci da loro sui Pitele i se\non si riprenderanno. E in quanto]ni successi di tappa conquistati di]sorpresa, nè essi nè Romanatti e Introzzi hanno molta probabilità di riuscirvi. In conclusione, ormai non abbiamo da sperare che in Vicini. Egli risale oggi al terzo posto dì classifica grazie alla foratura di Maes, che ha- indotto anche Dissento? a fermarsi per attendere il suo capo. Ma non è questo progresso che conta e che 'interessa,' quanto lei ottimc condizioni del cesellate e i,suoi bellicosi propostiti per le] ' prossime tappe. Senza farci illimi tate illusioni, possiamo sperare cito nelle due giornate, dei sette colli dei Pirenei, Vicini faccia, ancora parlare di sè c dia da pensare agli osservatori di questo giro quello che avrebbe potuto fare Bartali, ili confronto al quale Mario aveva stamane tanta modestia da dire che « Gino, quando sta bene, ncn sa neppure che io sia al mondo sulle salite *. L'attesa per le gesta del romagnolo e il legame] che ancora e, stringe a questa va-] ra, mentre per i francesi e lillu- sione che Lapébie possa ancoraistrappare la .maglia gialla a Maes. > Quest'illusione si è rafforzata og-\ gi. alla fine della seconda metà toppo, qiioiido il belga ha foralo. I Si era parliti da Nimes per fa-1 re i 51 chilometri che ci dovevano condurre a Montpellier. I tede-] sWii tentarono quasi subito il col-1 V° decisivo, ma per parecchie voi te il loro tentativo andò a vuoto, Finalmente, a venti chilometri da Montpcllier, a Bautz riuscì di andarsen* solo con Danneels. I due, non energicamente inseguiti, pr'scro ben'presto mezzo minuto di vantaggio, ma dopo dicci minuti di. fuga che sembrava dovesse riuscire, Ira gl'inseguitori (in verità Giono soltanto francesi e italiani1 chc conducevano) Maes fero. Im- j nnediato e generale allarme nel-] gruppo; in un attimo tutte le al-]tre sei maglie nero gioito rosse fu- reno attorno alla gialla: Meulen-1pero diede la sua ruota al capo\e tutti si misero a inseguire pan- C'V terra. Ma, avanti, i francesi ]2 «S^S^S* fondo sulVaccele.ratr.re e non \mollarono più un attimo a- girare|«r«ffi/^&'?ó/^fà%^! l'arrivo una quarantina di secondi era segnata al passivo di Maes. il]gtmie oggi ha poco più di due mi-'j.- .f-..i-«*i- *' i /,.,,„„..„., nut, di vantaggio sul francese In questo episodio sta tutta la\ATlmes-.Mo)ir|ie(2ier. Nè in jnoitoj più consistette la Marsiglia-Nhncsi della mattinata, ridottasi quasi] esclusivamente alla fuga, neppure] questa decisamente stroncata dai] bri,,,, iniziata alle porte di Salo,,: dopa cioè una quarantina di rhilo-l metri. Su di una breve salita era-] ZJ", 7"tT %F™*™^*>\Cassou e Marcaillou. Quando co-\storo furono ripresi, se ne alida-] rollo Zimmermann, Antoinc. Lo-1 tote c Marcaillou. ai quali vennero,ad aggiungersi Introzzi e Van Schaendel. ' Questo sestetto mt»\guadagnando enormemente nella Ktraversata della famigerata d'OH,! oggi infuocata da un sole che seni- ! brava friggere le cervella. Verso i Pirenei Usciti da questa caldaia bullen te, rilevammo che tra i fuggitivi] e gli altri dietro passavano piti di\ sei minuti. Naturalmente i sci mo»i furono più ripresi e a Nimcs l'in-\ dividitatc. Antoinc vinse nella ro-|lata in cui il nostro Introzzi fu '«(oh quarto. Quando avrò uggitili-, to che nella volala di Montpellier]In lotti, li limite, fra Piiirnli r ta tatui si limito fra fcatoiy e Wctigler (Vicini rimasto chiuso]nella curva, guadagno posizioni SitJ rettilineo, giunse effettivamen-1te quinto, ma fu classificato fra i pari merito) e che lo svizzero la spuntò non tanto per la velocità quanto per il fiato con cui ccndus se n lunghissimo sforzo, avrò det¬ fo tutto quello che può interessare della giornata. Domani ci porteremo in ln6 chi- ioni erri a Perpignano, cioè ai pie di dei Pirenei. Abolita 7« mezza I tappn a cronometro, ne faremo] due. in linea, una di 76 c/iiiomefn fino a Narbona, l'altra di US fino' „ z>r...„,-....n4.n n ; ,v;n r, «n« ... 1 a Pcrpignano. Difficoltà non ve »<-ì sono, nè credo che nessuno vorrà crearne, salvo nei finali, in cui non\ mancheranno le solite fughe. A'on; sono molle le speranze che di esse »'", fortunata attore uno dei no- ' corridori dopo Pan battaselo la fiacca. Cosi si farà in linea anche la Bourg Madamr-Aix Ics Thermes, con la salita del Puymorens r'1?. avrebbe offerto il modo a Vi «»i ?J '.?;"/,„'esia a testa co" ' stri; ma non è neppure da esdu.-,)„,.)„ rsv,,,,-,.*„,,/„ „„,.a a „i,, dcilo. L tmpoi tante, peto, e chc]Vicini non perda terreno. Ancora una giornata di aspettativa c poi, sapremo se questo «Tour», che sembrava volesse darci hi più]grande delle gioie, ci darà al:ncno ; quella di vedere rifulgere il vaArifulger* .i in- I fo>-c di. «il nostro atleta sui Pire-]nei, come rifulse quello di un altro i'l(Z più alto colte delle Alpi. / commissari hanno stasera pre- so la decisione di abolire le tappe',a cronometro fino a Bord"a,tr ri-\a cianomctio nuo a isoia.anx, 11 servandosi di mantenere quelle successive ncll'evcntualilà clic i' Giuseppe Ambrosìni

Luoghi citati: Francia, Italia, Marsiglia, San Remo, Tolone