"BARUFFE CHIOZZOTTE,, in scena a San Cosmo

"BARUFFE CHIOZZOTTE,, in scena a San Cosmo TEATRI E CONCERTI "BARUFFE CHIOZZOTTE,,in scena a San Cosmo (g.o.g.). Venezia, 10 notte. Per una ripresa ec- ^?'?"3' „ zl°"e,,"u^'n7 = Jl^jf chiozzotte, Simoni aveva mano libera per scegliere un magnifico scenario fra arzeri e squeri, ca- nali tortuosi che sboccano sulla aguna e rii serrati sotto i veroni Palazzi. La Giudecca, l'isola deile pagode galleggianti, delle pergole, dei minuetti, l'arco di ca- se che taglia l'acqua fra giardini di lavande e dì rosmarini, dove Michelangelo trovò un eremo e un alchimista di Cipro fabbricò del- 'oro, aveva ponti, campielli, acque, rive incantate da offrire al popolo di Goldoni. Il suggestivo scenario Nessuna zona più che S. Cosmo poteva idealmente ripresentarci il mondo inquieto, pettegolo, rissoso, divinamente bello di Chioggia, in un mercato di chiacchiere e d'amori, in una mirabile fusione di tutte e armonie stemperate dal tremore delle acque sotto un mantello azzurro di cielo che, questa sera, ci parve per un miratolo trattenuto dai trinchetti delle vele latine e dai tetti spioventi-delie prigioni. Chioggia questa sera parlò e cantò nella cornice smagliante della più bella isola, di Venezia. Per gli stranieri che assiepavano le gradinate del teatro, rivissero i paesaggi di Van Hannen e dello Stocker; per gli italiani che conoscono gli studi aristocratici della città e le magie dei suoi pittori più noti, le impressioni dei tre Ciardi e di Luigi Nono, le opere vigorose di Bezzi e di Moisè Bianchi. Questo è stato un segreto dela regia Simoni-Salvini che non ci Fortò sul lastricato soltanto le emmine con la « tonda » ma ce e fece sfilare fuor dalle case, sui bordi del canale, lungo le fondamenta, più vive della stessa realtà, sicché riascoltammo sulle ali del vento notturno il canto nostalgico delle più strette calli di Chioggia: :: So sta a Chioza e gò visto le « chiozote — le xe più bele de le « sampicrote (le veneziane di San «Pietro di Castello) — le sampie« rote porta el busto tondo — e le «chiozote porta ci fior del mon« do... ». Una vecchia gazzetta, pubblicando un annuncio del teatro di S. Luca, forse incoscientemente riproduceva un sicuro presagio avvertendo il pubblico che « era imminente una rappresentazione della nuova commedia intitolata le Baruffe chiozzotte e quanto prima se ne sentirà il giudizio del mondo ». Non per questo s'attenuarono del tutto le critiche che talora l'accolsero e basterebbe ricordare quelle provocate dalla esecuzione della compagnia del Duca di Modena nella riesumazione di Francesco Augusto Bon. A render giustizia al grande autore che fu l'interprete c'ell'anima delle folle di Venezia, converrebbe ripetere oggi, a gran distanza di tempo, che « malgrado le minutissime spezzettature nel dialogo, nel gran movimento dei personaggi e nel calore di ognuno di essi », la commedia, gemma del teatro italiano, ha conservato la sua freschezza primaverile. Portata all'aperto, l'ha raddoppiata. Quando l'arte rifiori giocondamente sulle lagune, sopratutto attorno al 1880 si comprese la bellezza di un'opera che era teatro ma sopratutto vita, veduta, goduta, sofferta dallo stessa Goldoni, coadiutore del cancelliere criminale di Chioggia, in un soggiorno che gli permise di raccogliere elementi di una scintillante comicità, confondendosi con le stesse persone dell'azione nella città melodiosa dove Rosalba Carriera, delicata pittrice delle beltà femminili del settecento, fu regina del pastello. In questo ambiente, Goldoni radunò i protagonisti di un teatro che talora si dimenticò delle regole per offrirci la magica sensazione di un colloquio tralasciato, e ripreso fra attori e L'esecuzione spettatori L'anno scorso Simoni, sospinto m^dt^e^^sr^e!^^ccesM oSo in pieno nella „uova edizione non soltanto fu mantenuto ma t-perato perchè alcune scene come quella d'amore fra Tita Nane e Lucietta furono schiarite nelle sfumature dei particolari di un rilievo soltanto interiore che donarono al quadro d. assieme un fascino e un'armonia dissuete. v'erano nello svolgimen to"d»lia commedia"cose"ìiuove "egiuochi di luce e attori diversi da sfruttare e tutti vi si prodigaronocol pittore Calvo . che, avevaconi- j disegnato i costumi, col stro Bianchini che aveva ggj» ^"^^^^g^^Vestra con GUda che cantò magnificamente tra laammirazione degli spettatori. Ve- rano attori e attrici nuove per questa edizione delle Baruffe, daIsa Pola a Maria Carli, da<3iu!io privai. Cogidore impeccabile al posto di Gianfranco Giachetti, aCarlo Ludovici, un Titta Nane ani- moso e comunicativo. Gli altri, da paron Fortunato a paron Toni a paron Vincenzo, da Toffolo Mar- mottina e Bepo a Canoecia, damadonna Pasqua a madonna Libera a Orsetta. erano rappre- sentati da attori noti qualiBaseggio, Cavalieri, Micheluzzi, zago, Baldanello, Margherita Se-glin, Giselda Gasperini, Pina Ber-toncelli. Non voglio sminuire la preparazione attenta e meticolosa,la buòna volontà costante, linge-„no prodigato con amore, la ec-celiente misura di tutti i protagor nlstl della commedia affermandoche il pieno e trionfale successo di questa ripresa così ansiosamente aspettata era già fin dalle prime battute nell'aria del panoramaspàlancato àFàmVrazìòne dèT'pUb' blico quando il canale si riempi di barbagli iridescenti e la sago-ma dei bragozzi si svelò adagio,adagio fra il muretto e il ponte}'etì*' spettatori non soltan-to leco delle gelosie, delle rivalità,delle beghe, degli amori, delle burle, del quartiere dei pescatori ma D'odore aspro della marina lungo la quale, nella pace luminosa di un tramonto. Alfredo de Mussetaveva raccolta una verbena. Que sta penett azione del valore esteriore del paesaggio con lo spirito della commedia è stato,» ottenuto dalla regìa sottilissima e particolarissima di Renato Simoni che alla schiera dei suoi- collaboratori, dal disegnatore al pittore, dall'attore alla comparsa, dal meccanico che girava il palcoscenico all'elettricista che con lastre e gelatine scompose dieci volte il paesaggio e con i lumi smorzati creò nell'acqua la meno labile delle illusioni, o i chiese la più accorta partecipazione. . A questa rappresentazione delle Baruffe chiozzotte, che ha aperto la serie dei grandi spettacoli all'aperto di Venezia, malgrado il tempo inclemente, ha assistito i una grande folla di veneziani e |di ospiti stranieri della città, che Itagli alberghi del Lido e di San ! Marco _si sono riversati nell'isola della Giudecca, che rivisse, sol tanto per due ore, il fasto delle splendide radunate della Serenisn sima. Il pubblico fu incantato e soggiogato dalla bellezza di uno o l , n e o , spettacolo che doveva essere il trionfo di Venezia e del poeta che ne interpretò l'anima musicale, se improvvisamente il tempo, già minaccioso, non avesse guastato la esecuzione. Malgrado questo, e malgrado sopratutto lo spettacolo abbia dovuto essere mutilato, fu anche il trionfo di Renato Simoni che si prodigò inesauribilmente con una preparazione vigile e attenta. Alle 23 il tempo divenne anche peggiore e lo spettacolo fu sospeso per essere rinviato a domani sera.