Cronache del Teatro e della Radio

Cronache del Teatro e della RadioCronache del Teatro e della Radio Autori e critici -Necessità di una franca spiegazione — Voci alle nostre canzoni. Starno in piena polemica. Perchè autori e critici abbiano celto il mese di luglio per accapigliarsi, e non il mese di ottóbre[rieconsimPieIcoppagtorvisla siphialla ripresa della stagione avrebbero latto un po' di pubblicià non del tutto inutile al teatro taliano — è un mistero. Ci dev'essere sotto un qualche piano diabolico, un piano da congiura melodrammatica in cui il baritono trama e canta sottofoce a. deni stretti, e il tenore, povero inge- proscetrascocanallralin n'umio, strilla, perchè gli scrittori ita-\iH ^me ,i« tutte te cla^ci^ono ianì, autori o critici, — adesso risi metton anche gli attori — sono diventati cosi suscettibili c sospetosi che la verità non si può nemmeno adombrare senza ferirli a morte; ogni colpo di spillo dato con tutti i riguardi e con la massima cautela per richiamarli onestamente e lealmente a una più esatta valutazione delle cose è un delitto di lesa maestà che reclama l sangue del reo; e da per tutto si vedon complotti, mani potenti di mandatari che armano mani tremebo7ide di sicari, ombre, sospetti, ragioni capziose e scopi subdoli, diversivi furbeschi; guai, insomma, ad avere delle idee che non siano quelle degli altri; guai'}- " ?™lVlde™.Jh° fL*lflrnÌ??„.*|lnprhlitcascedrdi ridridnequabgiudi mateail padaascoltare, guai a parlar chiaro siete un nemico. Un autore ha avuto qualche sue cesso di pubblico? Vuol essere ri-l~ spettato al cento per cento, e saltato cioè, e, se il crìtico dissente, son ricorsi e lamentele e minacce, e se un autore scrive: la critica è « generica e disattenta », il critico si erge sugli arcioni e reclama a gran voce la sua libertà di giudizio — quella stessa che nega frattanto al suo avversario — facendosi paladino di tutta una classe, nella quale, gli ottimi, i buoni, i mediocri e cattivi, e si finisce col riporre tutti N vanni „e;/0 stesso mastello per sciorinarli poi. così come sono, tn inpecoravaMnomDdaAdpecempiazza, dinanzi agli occhi del pubblico allocchito, il quale, alla /"tenartrarrà la. sua conclusione «ewpn- cacistica ma logica: se se lo dicòn diloro che son somari, perchè dob-\obiamo strigliarli a nostre spese? | t'aLasciamoli fricare — e traducete pure con quella significativa parola italiana, che è proprio il caso — inter sese... e alle prime saran forni. Gli autori italiani soìi tutti mediocri o addirittura insufficienti,- i critici non capiscono nulla, ci si domanda persino se sia ancora il caso di insistere in una politica protettiva del repertorio i'«'"«"o.-| ma.se^non fosse arci«oftt la buona fede di tutti, ci sarebbe da pensare a una preordinata offensiva contro il teatro italiano scatenata proprio nel momento in cui gli autori sono al lavoro per stroncarne l'entusiasmo « l'attività. Una vera buzza per il teatro straniero, e per i suoi traduttori! Senza entrare nel vivo della polemica, che non sarebbe facile essere obiettivi — del resto gli scrupoli dell'obiettività son patrimonio di gente di lenta e difficile di- diellintaqedimdvlac. vt1 rola.^ Credete^ ±J™™le\t"npossono turbare, linaiola. Credete dai al teatro italiano con queste dia e il teatro italiano non ha dav-ìdvero bisogno in questo momento di. altri crucifìge. Se autori e cri- L#.'«.' A« Tr.,.nvn.,^ .,^71» „,.„.. «*?_i°|«<». <?K autori che credono di poteri c\tmm senza motivazione non wMìfó|citici ma orecchianti generici e di-1 sortenti. Non si può negare all'au [ tare italiano, sia esso grande o pie C!no, iljiritto di farai aprire le samvene dalla cntica e di conoscere lei tfonti dei suoi mali. 3e ammettia-ìdmo che il critico possa esercitarc\lla sua- funzione soltanto nei casi uche crede degni della sua atten-\ozione, stabiliamo un criterio di-ìi1 tare.'Ogni scrittore'che si presente j0al giudizio del pubblico e della [d [critica, ha diritto di averlo qnesto\g. giudizio, e dalla critica — esulta-\ mone ammonimento stroncatura,\ ;~ Jla dx2t!.?^}.JreÌÌndf.'ll? ,m°1"l! ! screzionale, variabile da personaìi |a Persona, arbitrario e mgiustoìs\che gli autori non possono accet-' potrebbe contestare la buonufede\del critico, e si ristabilirebbe nel {teatro italiano quell'atmosfera e\fquella concordia, che. pur nelle] battaglie quotidiane serenamente\affrontate e lealmente combattu-\te, sono fonti di quella fiducia re-{ciproca senza la quale non è possibile lavorare efficacemente all'opera comune. Il disagio odierno deve scomparire. Preghiamo magari Nicola De Pirro, che è così attento e vigile custode della vita del nostro teatro, di riunirci, autori e critici, presso di sé. c ceniamo a una franca spiegazione. Ci sono punti di vista controversi che hanno bisogno di esser chiariti. Chiariamoli, e riprendiamo insieme la via, con lo stesso cuore e con la stessa fede. Che se autori e critici son divisi, chi metteremo a- p/.-|fido e guardia del sacro tempio?] s. s. T.a Commissione giudicatrice per il; Concorso «-Guido Visconti di Modroné»,! presieduta dal senatore Visconti e: composta dai maestri: Mario Castel-1 nuovo Tedesco, (tino Marinuzzi e Ma-i rio Persico, ha deliberato di premiare.; fra i ventisette lavori presentati al UConcorso. * La Passione», distinta col: motto: «- Laudate Dorainum quia bonus.est psalmus». Aperta la busta, è ri- slittato autore dell'opera prescelta ilìniaestro Marino Creme-ini di Firenze 1..iuiiiio vreinesini, ai rirenze. A lui è stato aggiudicato il premio di lire diecimila. L'Oratorio * La Pas-(sione* è stato senz'altro inserito nel'programma della <Sagra Musicale del-1l'Umbria-* e verrà, sotto la direzione jdello stes-o autore, eseguito in uno dei I ievocati dalla voce ili quest'attore oncerti che avranno luogo nel prosimo ?cltembrc nella Basilica di San Pietro in Perugia. Il giovane altore D'Assunta, rhe ha operto ruoli importanti in varie rompagnic, è ttn geniale e perfetto imitaore degli attori e delle attrici più in vista, Zucconi, Ruggeri, la Gramatica, a Padova, la Melato, Musco, Gamluip, la- Gatti, e tanti e tanti ut tri, a hiuder gli occhi, te li vedi dinanzi prodigioso che è capace di recitarti cene intere di commedie, per esempio tra la Gra-maticà e Benassi, tra Musco e Rosina Anselmi, senza '.'he l'incanto sin. rotto un attimo solo, dando | alle vario voci rjurl tanto di caricaturale che trasforma spesso lo stupore n risata e crea un'atmosfera di huon'umnre sana e ricreante. Avvalendosi H queste sue possibilità, il D'Assunta }- noi con ]„; fnn-rimmn e gioimmo. ln='i'>cctl»bile ricordo della prima rap- presentazione! 11 tentativo, in tempi di enei piatta, monotona «routine:», e interessante he è. ilei resto attore di belle possibiità o vuol giocare arditamente la sua carta, ha pensato di riportare sulle scene «Ridi. Pagliaccio», il forte dramma, di Fausto Maria .Martini, e di esserne Flik, il pagliaccio che fa ridere tutti, ma che, non riesce mai a ridere per sé. Il D'Assunta inserirà nel dramma, lo spettacolo, durante il quale farà le imitazioni delle quali abbiamo parlato. Ottima idea che aggiunge elementi di verosimiglianza e di espressione al dramma, il quale rimane una delle opere più forti del teatro italiano, e per la quale Fausto, il nostro Fausto (caro e irrande compagno di t.ant'anni. come si fa a ricordarti senza lacrime!! tanto soffri e gioì. ~ aiióttaiité. e merita il più"cordiale incoraggiamento. **« La Compagnia di Ruggero Buggeri, per il nuovo anno teatrale, è stata cosi composita : Ruggero Buggeri, Laura, Carli, Fanny Marchiò, Isabella Riva, Carlo Lombardi. Corrado Annicelli, Martelli, Pinci e altri per i ruoli minori. Fra le novità rhe L'illustre attore metterà in scena sono «Mar.uiino» di D'Ambra e Bonelli, già annunziato fin dallo scorso anno. «/•ukuzkine » di Adami, e altre. Tra le riprese: «Sei personaggi in cerca d'autore» e * Piacere dell'onestà» di Pirandello, «Il marchese di Priola-» di Lavedan, « (ìli egdildvccpgdcssflaria ri sono affari* di SI ir beau, «Iter calo» di Bcrnstein, « l« sorprese del divorzio» o <U bella avventura» di o0 l'Icrs, «Il marito, la moglie e t'amante » di Guitry, «Baci perduti» di Jìirabeau. Come ei vede da questo sommario elenco le opere francesi non mancano. E poi si dice che facciamo una politica protettrice esagerata... I.a compagnia De Sica si riunirà nel prossimo anno? l'are di no. K non tanto per gl'impegni cinemutograttei quanto perché il simpaticissimo allure e sua moglie, Giuditta Kissone. attendono l'entrata in scena di un nuovo importuni issimo personaggio che, Hn dal suo nascere, giocherà nella loro vita un ruolo di prim'ordine. Lasciamo che godano in serenità la loro intima gioia: auguri vivissimi, e arnvederci ail'auno venturo. TddrèdrujgmliArnJAstcmltcmcfbdFt Altoparlante Abbiamo già detto altra volta che i programmi radiofonici del- cfna Se la . voce c'è, petulante, sdilinquita, tlaccida, espressione di un roman- \ticume che più insulso e banale "non potrebbe essere; se si tratta ìdite da connubi eq\avoci, la vece, ,w fra mtro dire%oe Ae\ bei veri Lj ,,„„ i°v tivn oc. Il Fragna e il Molcti hanno da i c1àaml''kUa'm(^ori^ al cuore Mìfóa'ÌWnSSZ canzoni 1 Del resto la voce- nel jazz è spes [ sp wi trucco ben. riuscito, e serve a far passare di contrabbando merce più o meno avariata che ali trimenti resterebbe nei cassetti ìdeqli autori e degli editori. Con la \lusinga di quattro rersacci e di un refrain orecchiabile e morbido, \oh, molto morbido!, si eseguisce ìil pezzo, si torna a eseguire, e si tare è fatto. Ora ve.I.a:r. ncn si [deve prestare a giochetti di simil \genere: deve sorvegliare e per¬ \meltere la trasmissione di quelle \musiche che i suoi maestri debbol!f? P/Jìn?..![indicare de'!n° <«.esse- ìintascano diritti d'autóre, anche ìse tra quindici giorni o un mese ' nessuno se ne ricorderà più. L'af- Tpngmmdpcdl,c\cia stucchevole 'e noiosa, a detri {mento della popolarità e della di]\fusione della radio, ] Teniamo gli occhi aperti su quee\sto che può apparire un piccolo \Problema, ma un problema che ha {'riflessi e conseguenze non indifferenti. Diamo una voce dunque a quelle canzoni nate dalla fresca vena del popolo, e che il popolo ama e preferisce. e non ci si venga a dire che quelle canzoni tutti le sanno a memoria, e perciò sarebbe superfluo ricordarle. Non è vero. I primi a non ricordarle siamo noi che crediamo di superiS a memoria. ..*.. o a a .-|piale trasmissione sudafricana, duran ] te la quale dal l'ondo di una miniera Durante le feste dell incoronazionedi Giorgio Mia radio inglese aveva fatto gran chiasso attorno a una spe- l; ,! e: -1 -i .; l Ut l: s, d'oro di Johannesburg avrebbe dovutoparlare un minatole. In seguito gli ascoltatori avrebbero sentito il ruggito dei leoni de! famoso parco di Krug- Ber. Difatti tutto questo avvenne al-1l'ora fissata, e gli ascoltatori inglesi.dei (dominion?» e degli Stali Uniti. Isentirono e la voce del minatore e quella dei leoni. Senonchè si viene a sapere ora che la trasmissione era.tata truccata, che il minatore era ilIcronista sportivo d'un giornale locale..o che i leoni erano uno solo, quello - ,.„„ llv hc,ia nlo5lra di „6 nello Zoo lì.i: p,.,,,,,,.;., 1 A- V- . I. ìniligniizione per questo trucco è o stata enorme e la Radio inglese ha -(dovuto chiedere pubblicamente scusa l'dai suoi microfoni al pubblico interna, -1zionalc, affermando che la direzionee j non era stata informata del truce i I stesso.

Luoghi citati: Firenze, Isentirono, Padova, Perugia, Priola, Stali Uniti, Umbria