BATTAGLIA A PECHINO fra cinesi e nipponici

BATTAGLIA A PECHINO fra cinesi e nipponici BATTAGLIA A PECHINO fra cinesi e nipponici Numerosi morti e feriti -- Propositi di non aggravare la situazione ? Sciangai, 8 notte. Ulto scontro violentissimo è avvenuto la notte scorsa fra cinesi e giapponesi, nei pressi del ponte Marco Solo, nel sobborgo pechinese di Lu Ku Chiao. Le cose sarebbero andate così: mentre una Compagnia di soldati giapponesi si esercitava in un attacco simulato, — si asserisce da parte nipponica — all'ovest di Wan Ping si sono uditi colpi di arma da fuoco sparali da soldati appartenenti al ventinovesimo Corpo cinese di guarnigione a Lu Wang Kiao. Le autorità militari giapponesi pretesero che le loro truppe fossero autorizzate a penetrare in Wang per cercare i colpevoli, ma la loro richiesta fu respinta dai comandanti cinesi i quali chiesero tosto rinforzi, immediatamente inviati da Feng Tai e da Pechino verso il sud-ovest. I giapponesi allora iniziarono la loro avanzata su Wang Ping. E l'inevitabile accadde. Si attaccò allora un combattimento, durante il ^ale le truppe nipponiche hanno tentato l'accerchiamento dei cine. si, che continuavano a spaiare ac canitamente. La resistenza cinese c l'inasprirsi dello scontro hanno coflsI-,yKnf0 l'inferneii/o delle miMtra^liatrici e dei cannoni. In breve tJi i sobborghi di Pechinesi traSformarono vi campi di battaglia. / capi cinesi di Tientsin hanno rosi diramato oggi la loro versio „e snlln avvenimenti. Il tenente coj0„,iejj0 giapponese Matsui capo milione mrrinlr a Pechino ?"'" "iasione speciale a Pechino. informo la notte scorsa le autoriita cinesi che colpi di fucile erano stati uditi e che un certo numero # soldati giapponési dei reparti ;pnrtccipunU al1e manov,e risultamancante- — " -••-•-•» refaillazdgdpEcuilastfegli chiedeva che \delegati nipponici partecipassero .co/t le autorità cinesi alla ricerca [degli sparatori, Le autorità cinesi [respinsero la richiesta anche pre\chè i capi militari cinesi della re qionc erano contemporaneamente ! informati che truppe nipponiche stanano accerchiando Chang Ling ;sjc,,i. | l0 scontro cessò soltanto verso Ue undici; numerosi si sono contati : „//„,.„ ,• mortil e i feriti a diecine. Notizie venute in seguito da. Pe¬ cchino hanno informato che in città era stato proclamato lo stato [d'assedio, e che contingenti sem- ^ ph- M,merosij per ,'/n/,iuirc dj [rinforzi alle due parti, si.frontèq ^onde'del fiu- j"lp yun" sì"h1 ppr tutto il pomeriggio reparti , di fanteria, carri armati e arti , glieria divisionale giapponesi so,no stati in movimento sulla stia.,,,, rìw porì„ nl m„llr)l/in di Lu ,,-„ nhi'. „„, „;„,„ ;''.j,„, „ A," C,""'°' n?l r'cl°' »ndicx acro 1 nipponici hanno incrociato a i '"».'/» sulla stessa località, diri- ; gcndosi poi verso Feng Tai. - A metà pomeriggio, ì comandi - ; giapponesi hanno chiesto alle o h„ippè cinesi di evacuare i tre - villaggi della regione del Feng - o ; Al reiterato rifiuto delle aui | torità cinesi è stato ripreso il , i i i e , n e. e ei e a combattimento alle ore 19. / giapponesi si sono mossi con i considerevoli rinforzi loro pervenuti, di carri armati e artiglierie. Né consta, fino ad ora, che una nuova tregua sia. sopravvenuta. Per quanto si asserisca che gli attuali incidenti siano i più seri verificatisi nella Cina del nord, dall'urmvitizio di Tang Kn in poi. dalle due parti in urto si afferma il desiderio di regolare la questione amichevolmente. Sta di fallo che un capo servizio del Ministero cinese degli esteri ha visitalo l'incaricalo d'Affari giapponese, al quale ha trasmesso la protesta del' suo governo sull'incidente, definito « atto deliberato di provocazione giapponese ». Ma nel mentre che il governo cinese chiede una riparazione, esso sottolinea che le relazioni cino-giap- GvCCzvpdilneSrlspLscfdapcnafacrttcAdsuf™\^™ »«no giunte ad un punto e e nel quale e necessario ogni aggravamento della situazione, e dichiara di sperare che le autorità militari giapponesi vor- cvtlare1. ranno arrestare le loro operazioni e accettare un regolamento pacifico. L'incaricato d'Affari giapponese avrebbe dichiarato in risposta che il suo governo non aveva per nulla cercato di aggravare la situazione e avrebbe promesso di prendere contatto con i capi delle guarnigioni giapponesi della Cina del Nord. Del resto si ha da Tokio che il portavoce del Ministero degli Esteri avrebbe, da pai-te sua, commentato: «Non prevediamo ulteriori sviluppi degli incidenti ».

Persone citate: Chang Ling, Chiao, Feng, Feng Tai, Matsui, Tang Kn, Wang Kiao, Wang Ping

Luoghi citati: Cina, Pechino, Sciangai, Tokio