PISTOLE E RANDELLI nella guerra del lavoro

PISTOLE E RANDELLI nella guerra del lavoro DOVE LA STATUA DELLA LIBERTA' E' SOLTANTO UNA STATUA... PISTOLE E RANDELLI nella guerra del lavoro Il conflitto metallurgico americano : poliziotti e gangster mobilitati dagli industriali contro gli operai NEW YORK, Luglio, r Le recenti agitazioni del lavoro he hanno interrotto e disturbata a ripresa di alcune industrie (au- omobUi, acciaio, carbone) hanno ! gettato un enorme panico nel cam-l po capitalista e industriale. Da quando fu iniziata la nuova tattica i dei « sit-down strikes » degli scio- peri cioè in cui <*lf operai pur an- dando in fabbrica vi rimanevano, nerti ed oziosi, si cominciò a ve-1dere, qui, il preludio di quanto era iavvenuto in alcuni paesi d'Europa all'epoca delle occupazioni degli stabilimenti industriali. Si vide :cioè l'inizio del tramonto del ca-pitalismo e lo spuntare dell'eco-nomia collettiva. Si giunse alla conclusione che il lavoro sfuggisse ad ogni controllo e che il pas- so fosse breve per l'incameramen to della proprietà privata e l'isti-tuzione di governi in completocontrasto con le origini e le tradi- zioni della repubblica americana, Lo Sciopero dell'acciaio Allora si fece appello al Cover-nò Federale perchè mettesse ter- mine ai disordini e riconducesse il lavoro alla ragione. La verità è che i timori sono in gran parte Iesagerati e fantastici. Certo, chi1portato a farsi dalla situazione un'idea quasi catastrofica. S'im-;legge le notizie dei disordini nei giornali che danno ai conflitti e agli episodi di violenza un posto preminente e spazio abbondante è prime nella mente l'immagine di masse lavoratrici in rivolta che:impongono il loro volere a tutto il paese per mezzo dell'azione di- retta. Chi, al contrario, non si la-scia impressionare dalle apparen-ze e studia il fenomeno obbietti-vamente e con calma Eriunsre a conclusioni assai MfeS'li violenze e i conflitti sono eccezio- nali e sporadici più che fenomeni caratteristici del presente asse- stamento economico della nazione americana. Il quale tende a raggiungere il suo equilibrio per mezzo di accordi e contratti più che per imposizioni dirette e forzate. Ogni giorno nei grandi centri in-dustriali e in numerosi rami dellaproduzione vengono firmati patti bilaterali non preceduti da scio peri e disordini. Questo progresso quotidiano di accomodamenti traorganizzazioni lavorative e datori di lavoro non forma materia di grandi titoli giornalistici e passa quasi inosservato. Nella stessa in- dustria dell'acciaio, ch'è stata sempre uno dei centri di maggiori disturbi nei rapporti tra lavoratori e industriali, la maggior parte degli operai hanno raggiunto accordi con mezzi pacifici. Tra i 70.000 lavoratori dell'acciaio impegnati nei presenti scioperi gravi violenze si sono verificate solo in un quartiere di Chicago e in poche altre località dove furono dichiarati gli scioperi. Le violazioni della legge sono state commesse tanto dalle masse operaie quanto dai datori di lavoro. Se le prime hanno occupato illegalmente delle fabbriche, i secondi si sono resi colpevoli di attentati alla esistenza delle Unioni, di spionaggio e di rappresaglie contro i componenti di esse, della istitu- sione di cosiddette Unioni di Com-r\ n (mia nnn f fn tiara H Q O- l QrP.QQI m.pagme controllate dagli stessi in- dustriali allo scopo di tener lon- tane e neutralizzare le Unioni Na-Z10nal1- Le leggi che garentivano i'e. sistenza delle Unioni e la vali- soluto liberismo economico. Mada quando è stato approvato ilContro le leggi dita dei contratti collettivi sono state sistematicamente violate da industriali anti-unionisti che si facevano forti dell'appoggio della Corte Suprema la quale era rimasta alla concezione del più as economico. Wagner Bill » che ha reso obbligatori i contratti collettivi, la Suprema Corte ha dovuto accet- r tarne le disposizioni. E' avvenuto che mentre le più importanti in ?us}.rle. e le Corporazioni più po tenti si sono sottomesse al volere Popolare e all'autorità governali va' le cosiddette industrie indi Pendenti hanno cercato attraver- i 30 scappatoie accuratamente cer- cttte nella leffge di evaderne lo sPlrlto e la lettera. Tre di queste , di"e indipendenti dell'acciaio, la1 Republic Steel», la clnlandi Stee]» e la -< Yongstown Sheet and lubf » f.1 f10 rifiutate osti- na,tame"te di firmare i contratti : collettivi con 1 loro operai, rifiutoìcne ha Provocato e tende a tra-i scinar.e per le ,un6*ne 1 accanila e < fumosa guerra industriale, vita e duecento altri sono rima sti inabilitati per il resto della lo Il conflitto di Chicago in cui nove lavoratori hanno perduta la1 .ro esistenza, è stato caratterizza to dalla estrema ferocia e bruta i lità- di simili conflitti in America.Pacifici lavoratori sono stati pri ' ma attaccati con gas soffocan! u e 'agrimogeni e dopo massa "ff a co'pl dl randfl0 e dl P1" I ?tola 1uando erano già caduh per I terra o cercavano di mettersi in salvo con le loro donne e i loro1 bambÌni' La Compagnia Cinema-tografica Paramount che aveva mandato i suoi fotografi a girare le scene degli scioperi s'è creduta in dovere di non mostrarle al pub blico perche la ferocia a sangue; J-* d—a dalla polizia:.Potuto provocare vere e proprie : "isurrezioni popolari, T . , , . . i 1 Sistemi Classici i ' In altre località dove si sono ve ; rificati scioperi le autorità locali e le Compagnie industriali sono ri- a' sistemi classici delle B^er- re del lavoro in America. Hanno i assoldato cioè la feccia dei orimi-'nali dei bassifondi cittadini, esseridegradati senza scrupoli e senzasenso morale che armati di tuttopunto sono stati lanciati come ma-stini inferociti contro gruppi dilavoratori, uomini, donne e barn-,. ) blnl' 1 ^uah spesso non erano ne-anche raggruppati nei territoriappartenenti alle Compagnie. In America si è assai proni a'far la lezione ai paesi stranieri e la dimostrarsi indignati quando Sfatti di brutalità e di sangue av- j vengono altrove. Ma gli scoppi di j ferocia incontrollati e ingiustificatiche caratterizzano la polizia ame-ricana nei disordini popolari, <Ji-mostrano che 11 cosacchismo nonera una prerogativa della Russiadegli Czar. Si può esser cosacchispietati e sanguinari anche in pie-no regime democratico. E soprat-tutto impuniti e irresponsabilpronti a ricominciare alla prosai-ma occasione. sulla situazione: quella degli indù-striali e dei conservatori, in gene-re e Quella dee-li onerai delleUnione ctl li Presentano e ^eiunion che il rappresentano e deloro simpatizzanti. Il quadro chei Quando si verificano qui scioperi di una certa importanzascioperi classici come quelli attuali dell'industria dell'acciaio, ci sono sempre due vedute opposte,presentano i primi è quello di agilfnfnxi Ant-.tì ■>11>in>Jlint>iin nkn n- tatari estranei all'industria che3- precipitano negli stabilimenti, s1intromettono tra le masse operaie e con i discorsi, con le minacce, leintimidazioni e la violenza fisica! eccitano alla rivolta la minoran- | za più irrequieta e tengono lonta- ni dal lavoro i lavoratori fedeliche non avrebbero alcuna vogliadi scioperare. Secondo questa maniera di vedere la violenza è sempre originata dagli scioperantiPerciò le guardie della Compagniala polizia, gli sceriffi e anche la a I guardia nazionale debbono esserel necessariamente* chiamati a prò-o a a a - teggere le fabbriche e gU uominche desideranp di lavorare. Lo sciopero potrebbe rapidamente terminare se le autorità mettesse* ro a disposizione la forza sufficiente. Le masse e il governo Il secondo quadro è presentato dagli operai e dalle Unioni: quello Cioè di uno sciopero legale e legit timo condotto in termini di piena libertà e scelta individuale non lititata da coercizioni. Alcuni pre feriscono di scioperare, altri di continuare a lavorare. Gli uni e gli altrl 30no ne, loro diritto. Le Unioni possono delegare dei picchetti per pei.3Uadere i non scioperanti L raggiungere le loro file, ma tut,t0 occorre proceda nell'ordine più Vn^u^n^U^^ tori di lavoro bisogna cerchino di perfetto. I picchetti debbono dimostrare la più grande urbanità, nè lanciare insulti e parole offensive contro gli altri lavoratori. L'autorità non deve intervenire e ogni cosa svolgersi secondo le leggi economiche dell'offerta e della domanda. Ma c'è una rappresentazione più veristica e spassionata delle situazioni che vengono a crearsi in casi di scioperi. Non è solo quistione di salari e di ore di lavoro: c'entrano di mezzo sentimenti idee emozioni, una quantità, insomma, di quegli imponderabili che non si possono ridurre in cifre. Come a due eserciti in lotta tanto alle forze operaie che a quelle padronali è necessario mantenere il loro prestigio. Alle , jde«o sciopero . d« le Unioni soP°^toate a perdere. Le orga nizzazioni operaie, al contrario, 1 inscenano dimostrazioni di forza |per mezzo di meettngs, parate e i specialmente con l'arma dei coì siddetti picchetti, gruppi di operai 1 che piantonano lé fabbriche allo :scopo di scoraggiare quelli che avessero intenzione di entrarvi c crear l'impressione che l'opinione pubblica sia contraria allo sciopero, che le forze della legge e dell'ordine prevarranno, che gli stabilimenti lavorano in pieno, non risentono alcuna conseguenza 1 lavorare. Per quanto episodi di ! violenza possano scoppiare qua e ;là, i lavoratori cercano di evitare I l'urto violento e di ottenere risul- i |tai P'a effetivi per mezzo della I Persuasione morale e della presisione sociale ostracizzando i dis i senzienti e i transfughi. Gl'indu striali fanno del loro meglio per 1 impedire o sciogliere queste dimo1 strazìoni di solidarietà, ciò che isPesso è causa diretta o indiretta dl violenze e di episodi sanguino si- Frequentemente essi hanno la j Polizia le corti ed anche i soldati jdalla loro parte, ciò che costituisce un potente aiuto. I capi delle Im jnioni sanno per lunga esperienza 1 cne la violenza esercitata dagli ; operai non torna a loro vantaggio le mettono in atto tutto il potere ■di cui dispongono per evitarli. Il pubblico americano si lascia doi minare dalle emozioni momenta- ; nee più che dal ragionamento e L, sc£iera re cBontro , i_v,_ „„„„„„„„ 1 . Che generano massacri e spargi- mentf * sangUB' E" la raSione ,prlncipale per cui u scioperi ! ma9se ^ponenti di mi- , liaU di ai sl faaciano asi I - . ^ |sempre dominare e massacrare parvamente da un pugno di po,liziotti o da qualche masnada di disperati al soldo delle Compagnie. ' Nonostante le notizie sensazio nali ^ lotte_ conflitti e scontri sanguinosi, non sono movimenti Idi tal genere che promuovono mu- tamenti radicali nell'economia pizi0 per un sovvertinìènto"di hit t0 u sistema di produzione e di. americana. La vera rivoluzione è quella che lentamente viene operata dal governo preparando con misure sempre più lontane dalla economia classica il terreno pro- stribuzione capitalistico, ! Amerigo Ruegiero UNA PESSIMA PREMESSA ALL'ACCORDO TRA INDUSTRIALI E OPERAI

Persone citate: Amerigo Ruegiero, Wagner Bill

Luoghi citati: America, Chicago, Europa, Luglio, New York