Bartali domina in salita ed è secondo a Belfort dietro Bautz

Bartali domina in salita ed è secondo a Belfort dietro Bautz // "Ballon d'Alsace,, vaglia i valori dei campioni del "Tour Bartali domina in salita ed è secondo a Belfort dietro Bautz II "tricolore,, passa al ferzo posto nella classifica generale (Dal nostro Inviato) Belfort, 3 notte. Ieri scrivevo da Metz: «La Metz-Belfort è la tappa del famoso Ballon d'Alsace, primo r.ollaudo degli arrampicatori c pi-imo traguardo della montagna. *E* la prima dimostrazione degli scalatori, quella che ci può far capire le possibilità di ognuno sulle Alpi e sui Pirenei, che è quanto dire le probabilità di vincere il Giro ». Ebbene, da Belfort vi posso dire che il 90 per cento di quanti se guano In corsa e hanno visto ia scalata del Ballon, sin da ora nutra sulla vittoria finale di Boriali. Per una semplicissima e chiara ragione: che il nostro campione stato quello che ha compiuto nel minor tempo i nove chilometri che da Saint Maurice cn Moselle portano in cima al colle e ha prodotto in tutti una così formidabile impressione da far scomparire, in confronto, tutti gli altri attori di questo primo urto di specialisti della montagna, all'ìnfuori dil sorprendente', ottimo Bautz. « Perchè non ha vinto » ? «Allora — mi domanderete voi — perchè Bartali non ha vinto ? ». Perche prima di attaccare la salita erano avvenute tante cose strane che avevano portato ad una situazione tutt'nllro che favorevole per « Gino» c che si riassumerà in un ritardo di ben 6'20" nei confronti del tedesco, che affrettava la montagna assieme all'individuale Carini. Quest'ultimo era stato la causa del trambusto che aveva creato questa situazione, perchè aveva osato niente mene che andarsene da solo in partenza e solo rimanere 7icr 150 chilometri, .giungendo a precedere il gruppo' perfino di undici minuti! Non eravamo ancora fuori di Metz che Carini salutò i compagni e iniziò il suo pazzesco 'tentativo. Provarono a inseguirlo Antoìn. Passat, Vervaecke, Generati, Camus-sol WicriuckT, Hendrick Tanneveati, Frcchaut, Thierbach, Oubron. Mculcnberg, Disseaux, Van den Rttit, mentre gli altri sembrava facessero da alone a Bartali. Macs e Speieher, la triade che fin da Parigi si guarda e si teme quasi che nessun altro pòssa mettere lo zampino fra loro. Una reazione dei belgi e dei francesi portò al riassorbimento dei primi inseguitori. Carini aveva coperto i primi 28 km. a oltre quarantuno di media, e non ci stupimmo, quindi, ?mando a Pont a Monssu-n controlanimo il suo vantaggio in due minuti. Pei- quanto égli si fosse poi messo su di un passo di trentaquattro, aumento a Nancy (km, 56) il distacco a Y40"; solo perchè gli altri dietro non tenevano neppure I 23, ne sembravano preoccupali di questo retrocedere che assunse proporzioni paurose, tanto da precipitare di altri cinque minuti in 17 chilometri. Ma- la corsa non poteva finire in una farsa come sarebbe successo se Carini non fosse stato raggiunto. La reazione, finalmente, cominciò dopo Charmes (km. 99). ma non fu, purtroppo, opera dei nostri, che ancora non hanno acquistato il fiuto del pericolo e che non hanno imparato a manovrare in squadra. Sarebbe bastato che tutti glj italiani si fessuro messi a tirare a trenta cinque all'ora per mandare a monte il. piano di Carini e, quel che più conta, evitare quel distaccarsi di gruppetti a uno a «iip che obbligano a un lavoro massacrante di ripresa. Uno di attesti gruppi fu formato da Et/li. Galateau. Vicini. Frcchaut. Lowie; un secondo da Onbron e Marcaillou; poi tutti c due si unirono e passarono a Epinal (km. 123) 7'50" dopo Carini, mentre un terzo, composto da Vervaecke, Thier- cnmdmlriLcePbKdclicMcm■ ■ ibach e Bautz. passò a IVI,-,". Nel\grosso tutti i nostri stavano a\gttardare questo fuggi fuggi, ma\lio» trovavano il modo di fondersi \ in un blocco solo e lanciarsi compatti all'inseguimento,'allo scopo, di chiarissima evidenza lattieri, di portare, gli arrampicatori ai piedi della salita senza lo svantaggio d-i dover ricuperare il terreno 'per-1ditto prima. \Invece, dopo aver perduto Ge-\iterati per foratura (e forerà potiancorai e per giunta dolorante alun ginocchio, f-i videro Camussote Martano portarsi via PtippoASchìld, Passai e Gallicn: poi a ti- darsene anche Speieher. quindiEzquerra con Gcyer. Allora simosse Cimatti che, non ostante laferita alla mano, trovò la forza per portarsi di scatto su Speieher e indurlo a rinunziare. Ci si avvicinava al Balliti, che già si profilava in lontananza nelitt sua moh verde illuminata dal sole, oggi pieno e caldo, e la corsa vibrava sempre più nelle convulsioni della fase preparatoria della grossa salita. Vervaecke, Thierbach e Bautz presero il gruppetto che li precedeva; questi lasciarono indietro Thierbach e Vicini, appiedati per scoppio di gomme, e si vide scappare davanti prima Bautz, poi Lowie. II fuggitivo raggiunto Nessuno fece gran caso nè a Carini, ormai pressato da vicino daqli inseguitori e prossima loro vittima perchè completamente svuotato dalle sci ore dì marcia isolata, ne a Bautz che gli era ormai alle spall(< e che a Saint Maurice, il paesello che si adagia ai piedi del Ballon lo raggiunse lenendolo per ben poco insieme. Il tedesco si era fatto notare finora per la sua robusta struttura, ■per una certa regolarità che gli aveva valso il quattordicesimo posto in classifica a meno di otto minuti dalla « maglia gialla ». 81 sapeva che è campione ufficiale della Germania, che poteva sentire lo stimolo della presenza del capo del ciclismo tedesco, giunto stamane a Metz e oggi al seguito della corsa, ma nel recente Giro di Germania aveva fatto cosi poco, e pei, a dirla franca, la fiducia nella classe d'i corridori tedeschi è cos'i poca chr non mi passò.neppttre per l'anticamera del cervello che egli dovesHe vincere questa tappa. Invece, fu proprio cosi, e bisoonn riconoscere, che, a parte Bartali, nessuno pt/ó dire di essergli stato superiore in questo primo assaggio di monti. Negli ultimi chilometri che prc- . ; e cedvana la. salita, lungo la stradina tortuosa che ci avvicinava alla montagna, la lotta si fece disordinata e tumultuosa o ne potemmo vedere le conseguenze solo alla presa dei passaggi a Saint Maurice (km. ISO) che furono questi: iti testa, Bautz e Carini; a l'15" Lowie; a S'17" Vervaecke, Marcaillou, Egli, Frechaut. Galatfau e Onbron; a i' Martano, Gonion. Pappo, e Gallicn: a 5'SÒ" Tliierbach e Cosson; a 'i'Jl,1" Camusso, Kint. Archamhaud, Amberg, Van den Ruit; a S'55" Speieher e Ducazeaux; a 6'5" Weekerling e Deloer; a 6'SO" il gruppo con Boriali e Maes che comprendeva anche Vicini, Romanatti e Introzzi. Mancava, invece, dei nostri, Rossi, che poco prima aveva spezzato il ditetrlogipocopopofecodatrgcisitiBvdotelaio ed era in ritardo dei dirci uimintili persi per aspettare la « ca-\dmionetten c farsi dare una m a e- \ spchina che, per colmo di sfortuna, male, si adottava ale sue misure. Non c'erano neppure Generati, pelle due forature, e Cimatti per il mule alla mano. Certo che il posto migliore per godermi lo spettacolo di questo confronto fra i giaanti della montagna fosse nneVo al seguito di Bartali. mi misi in coda alla lunga, fila che. però, si spezzò p. si agganciò, tanto da ridurla al nostro tricolore e ai belm che facevano da guardia a Maes. Sveichcr era scomvnrso aitasi subito. iballutissimo. E uno! Bartali stetl\te ini no' a attardale come se la a\caverebbc l'avversaria belqa; eaa\p\ che non navinava in buone uri \ quo e lo attaccò dono meno dì , i o -1 le aamhc lese in \svrrata. sin che un chilometro. Maes si dibattè nello spasimo della difesa. Per un no' lentie duro: ma voi cominciò a sbandarsi, ritto sui pedali, con la testa ciondoloni, le braccia e uno sforzo disiti clic dorelle piegarsi -\aììa superiorità dell'italiano, che ti allumava aitili e composte pedoaliale a brevi ondeggiamenti sulla otsclla, ma sempre con un alunno oAdi mani elenante e Iconero. Por - ancora un chilometro la patlunlia i,dei belai disvitiò il terreno palmo ilo palmo. Poi scomnarvr nelle a\svolte del bosco e indietreggiò a r h z o r oi a o o e a a t a e e. a, li o 1 e l o o o a i e - ta— questo più tenace degli] Frcchaut, Pappo, Gallicnl progressivamente. E due! Re della montagna Temevamo ancora di Vervaecke che era innanzi. Ma Bartali procedette, sia pure con calma, come un rullo compressore schiacciando sul suo avanzare ogni resistenza. Anche Camusso non potè le-1nersi sulla sua titola; per poco: gli riuscì a Thierbach, poi dovette' rinunziare e neppure ci si provola « maglia gialla » che faceva la ' biscia sulla strada e stentava a stare in macchina. Che brutta fi-gttra faceva fare Kint alla « ma-1 glia gialla » appena conquistatali Ma lo sì sapeva già e ve lo avevo\ detto ieri. Cosson, Gqujon, Ez-\ guerra altri — prccitant, fnppo furono liquidali in un baleno uno] dopo l'altro, senza pietà: si vedc-\ va arrivare alle spalle la maglia; tricolore, poi passare di fianco co-, me una freccia e quindi via, senza j neppure il piacere, di starle vicino', un istante. Bartali fu quindi sul Martano, che si lamentava di du-: rezza alle gambe, volgarmente' detta « imbastitura ». La prima' dura salita metteva a troppo se-\ vera prova i muscoli da tempo' non abituati a così duro sforzo. 1 Egli si è difeso con energia e coraggio, ma è ancora presto per] vederlo nel pieno possesso dei suoi mezzi. Martano non volle e non] potè tener dietro al compagno che', andò alla caccia di Marcuillou e\ Oubron, li fulminò di colpo e| quindi si vide davanti la sagoma raggomitolata e ondeggiante di Vervaecke, che stava raccomandandosi l'anima a Dio, mancandogli il respiro per tenersi in piedi, diede uno strattone alla bicicletta e fece un boccone di colui che, mi ricordo, due anni fa fu dominatore del Ballon. Liquidato anche Carini, Bartali si trovò alle spalle di Archambattd, Amberg e Galateau. Si era ormai a un chilometro dalla- cima. I cento metri che lo separavano dai tre se li mangiò con calma, uno. a uno, per poter giungere sotto le loro ruote con energia e forza sufficiente per poter piantare lì anche costoro che potevano essere ossi duri. E aosì fece, con la massima disinvoltura, continuando sullo slancio per andare a prendere anche Egli dentro al corridoio che la gente stringeva sempre più man mano che ci avvicinavamo alla vetta, che yià si vedeva. E lo svizzero fu l'ultima vittima del toscano, perchè Bautz e. Lotoic, nel frattempo, avevano già cominciato la discesa. Quando passai il primo traguardo della montagna mi pareva- di uiver vissuto una delle più belle, delle più inebrianti mezz'ore di spettacolo ciclistico della mia Vi¬ ta. Ne ero esaltato, quasi snerva- to dalle emozioni che mi aveva dato l'atleta superbo e irresistibile, sfinito dall'urlo e dallo sbracciare degli incitamenti, ima- ancora àvido di godimento e di soddisfarzioni: c'erano da prendere ancora Lowie e Bautz, c'era da vincere la- tappa, da conquistare la maglia gialla. Ma. fermiamoci un momento a valtitare l'impresa di Bartali. L'ordine di arrivo in cima fu questo: primo Bautz; a 3'12" Lowie; a 4,15" Battali; e 4'25" Egli; a J/'J/O" Archanbaud, Amberg e Galateau; a 5'5" Visscrs; à 5'40" Thierbach; a 6' Ezquerra; a e'15" Cosson; a 6'25" Choque, Martano, Camusso, Maes, Braeckveldt, Dis-\seattx e Deltour; a 7 Vicini e Simo-nini. Sperduti nelle nuvole erano Vervaecke e Speieher. A fare i conti si vedrà che il tempo impiegato nella scalata del Ballon è \so è Macs .'/O'G; Lowie tfi'Sl stato rispettivamente il seguente: Bartali 10'10"; Archambaud e Amberg 20'1,0"; Bautz 21'; Maes 21'20"; Camusso 21'1,2"; Egli 22'8"; Galateau 22'2$"; Lowie 22'57"; Martano 2S'2ù". Classifica sconvolta Se Bartali è stato il dominatore della salita, non lo è stato metto in discesa e nell'ultimo tratto piano su Belfort, anche se lo ha compiuto, come altri pochi, da solo. Ecco, infoiti, i tempi: Battali 39' e 26"; Archambaud e Amberà 39'J,5"; Galateau SO'55"; Bautz 39'5G"; Egli Ifi'; Martano, Camus- Questa è. dunque, la prima prova che Bartali sale, e scende le montagne meglio di ogni altro. E sì che oggi egli risentiva un po' a un ginòcchio dell'umidità presa nei giorni scorsi; ma è cosa che non preoccupa afflitto, anzi ci fa pensare a un Bartali migliore ancora di oggi: anche perchè questa dimostrazione che ha fornito a sè e agli- altri, ha cementato il suo morale e gli ha dato la convinzione che nessuna via gli è chiusa in questo Giro. La classifica, come vedete, è sconvolta. E' l'ora lieta dei tedeschi che hanno vinto la tappa, preso la « maglia gialla » e inesso un altro dei loro al quarto posto; ed è l'ora buia dei belgi che non hanno un classificato di squadra entro i primi cinque, e dei francesi che devono aver visto crollare il loro caposaldo principale, quello in cui ponevano le migliori, speranze: Speieher. Nella forma di ogt/i il campione di Francia non fio-niente da fare sulle montagne. La squadra dovrebbe ora stringersi attorno a Archambaud: ma sappiamo quali delusioni sia. capace di dare questo pedalatore, elegante ma non continuo, ai suoi ammiratori. Non dico che il Ballon d'Alsace abbia demolito la rocca francese, mo certo l'ha dimostrata molto debole. Tornando ai belgi, vi ho detto del crollo di Vervaecke, definitivamente liquidato; e vi ho anche detto come Kint abbia ridicolizzato la maglia gialla e come Maes. non ostante il concorso dei suoi compagni, non abbia potuto opporre scria resistenza al toscano. Anche le nsioni del signor Stcyaert sono quindi molto in ribasso. CttvddcmllpsdnLsradlsfrnt5zigi ij!j | I [« Gino » nuscira La nuova « maglia gialla » è il nuovo campione di Germania, eletto con il sistema delle prove multiple; ragazzo forte e ben piantato, pedalatore più compito di tanti suoi connazionali, combattente di fegato, indubbiamente buon arrampicatore e anche discesista di valore. Non bisognerà prenderlo tanto alla leggera. Bisognerà vedere se la prova di oggi è un fuoco di paglia oppure il primo riflesso di vera classe. Non sarà molto facile portargli via i 10 nuli itti che ha ora di vantaggio su Bartali. Ma con 1111 po' di pazienza e, 'al momento buono, di decisione vedrete che « Gino » ci riuscirà. Domani giornata campale con tre numeri in programma: due tappette in linea e una a cronometro a squadre. Questo primo esperimento è molto atteso perchè t deve indicarci il rendimento colI lettivo delle rappresentative, che sarà messo alla prova ben sei volte. Vi ho già detto ieri come sarà completata la nostra squadra; o.g! giungerò oggi che stasera Cimatti I e Generati erano in condizioni fisiche e morali da rassicurarci sul .loro contributo all'affermazione collettiva. Domani faremo in tutto 302 Km.: i primi 175 da Belfort a Champagnole, in linea; i se■ guaiti 34 da Champagnole a Lons le Satinici- a cronometro a squai Are, e gli ultimi 93 da questa lo\ calità a Ginevra, di nuovo in linea. E finiremo la quinta tappa del Giro di Francia... in Svlzzura. Giuseppe Ambrooini ! II campione d'Italia, Bartali, si è dimostrato il migliore arrampicatore del «Tour»; eccolo sulla dura rampa del Ballon d'Alsace, nell'azione facile e poderosa che gli permetterà di rimontare gran numero di concorrenti e di portarsi a ridosso del fuggitivo Bautz. (Telefoto).