Susseguirsi di tentativi e vittoriosa offensiva del lussemburghese Majerus di Giuseppe Ambrosini

Susseguirsi di tentativi e vittoriosa offensiva del lussemburghese Majerus Furioso inizio del "Tour,, sul "pavé» del nord Susseguirsi di tentativi e vittoriosa offensiva del lussemburghese Majerus I "tricolori,, si distinguono nelle fasi iniziali - Rossi si prodiga invano alla ricerca del successo - Numerose forature svantaggiano i nostri - Bartali, il migliore, si classifica 17° a pochi minuti dal vincitore - Martano in difficoltà - La buona prova di Camusso-La situazione della squadra non è compromessa-Oggi si corre la Lilla-Charle ville asnsdt L'ordine d'arrivo 1. Majerus Jean (Lussemburgo) che ha coperto i 263 km. in ore 6,57'4S". Tempo con gli abbuoni: 6,55'21"; 2. Mersch (Lussemburgo), 6.58' e 45". Tempo con abbuono 6'58" (dist. 2'39"); 3. Bracrkurldl (primo degli isoIati, Belgio), id. (dist. 2'39"l; 4. Thierbacti (Germania), 6,58'54" (dist. 3'33"l; 5. Dcltour (BelgioI. 6.59'34" (dist. 4'13"l; 6. Disseaux (Belgio), id.; 7. Clemens Pierre (Lussemburgo), 7,0'11"; 8. Egli (Sv.'l, id.; 9. Muller (secondo degli isolati; B.), id.: 10. Kint lB.), id.; 11. Vissers (terzo degli isolati; B.i, id.; 12. Lapebie |F.). id.; 13. Archambaud (F.i, id.; 14. Clemens Mathias (L.i, id.; 15. Wierinckx tB. i, id.; 16. Hentrickx (B.). id.; 17. Bartali (Italia), 7,0' e 38" (dist. 5*17" l ; 1S. ex-aequo: Rossi (Italia). Geyer (G.l, Danneels (B. ), Speicher (F. i, Maes Silvera (B.), id.; 23. Bautz (G.), Y.1'59"; 24. Lowie (B. i, 7,3'44"; 25. Ambcrg (S. i, 7,5'15"; 26. Nwsns (L.i, 7,5'32"; 27. Vervaeckc iB.i. 7.6'55": 28. Wcnglcr (G. I, id.; 29. Marcaillou (F.), id.: 30. Braspenning (OD. id.; 31. Zimmcrmann S. i, 7,8'9": 32. Frcchaut (isolato, F. I. id.; 33. Pedroli (S. i, 7,8'31"; 34. Gou'ot (is., F.). 7.8' e 41"; 35. Canar'do (Sp.), id.; 36. Le Grcves iF.i, 7.9'1"; 37. Servadei (Italia), id. (dist. 13'40"); 38. Laurent (is., F.). id.; 39. Schulten (G.), id.; 40. Middelkamp (O.), id.; 41. Deloor (is., B.). id.; 42. Van Schendel Alberto (O.), id.; 43. Martano (Italia), id. (dist. 13' e 40"); 44. Van Nek O.), id.: 45. Vinili (Italia), id. dist. 13'40"K 46. Cacheux (is., F.l. 7,9'16"; 47. Goasmat (F.), 7,10'2"; 48. Canneveau (F.), id.: 49. Dubois (is., F.), 7,12'4"; 50. Chocque (F.l, id.; 51. Oubron (is., F.), 7,12*33"; 52. Holland (Ingh. i, id.; 53. Weckerling (G.l. id.; -54. Meulenberg (B.l. id.; 55. Oberbcck (G.), 7,13' e 22"; 56. Auville (is., F.l, 7,14' e 19"; 57. Dueazeaux (is.. F. ) 7,14'47"; 58. Generati (Italia). 7,15'13" (dist. 19'52"j; 59. Camitaso (Italia), id. (dist. 19'52"); 60. Passat (is., F.ì, id.; 61. Introzzi {Italia). 7.16'15": 62. Morelli (ItaHa). 7.17'8"; 63. Bramard (is.. F.l, 7,17'45"; 64. Wendel (G.), 7,19'4"; 65. Van Schendel Antonio (O.), id.; 66. Cimatti (Italia), id.; 67. Ramos (Sp.). 7,19*55"; 68. Prior (Sp.l. id.; 69. Gallien (F.l. id.; 70. Gamard !F.), id.; 71. Van der Ruit (O.). id.; 72. Hauswald (G.l, id.: 73. Cloarec (F.), id.; 74. Carini (is., F.l, id.; 75. Soffietti (F.l, i'1.; 76. Cosson (is., F.l. 7,20'31"; ~ . Molinai- (Italia), id.; 78. Schikl (G.l, 7,22'6"; 79. Roman/itti (Italia), id.; 80. Antoine (is., F.l, id.; 81. Lemarie (is.. F.), 7,22'40"; 82. Valrtti (Italia), 7.23'19"; 83. Maye (is., F.l, 7,23*57"; 84. Simonini (Italia). 7,25*43"; 85. Saladin (Sv.l, id.: S6. Thietard (F.), 7.26' e 31": 86. Godard (is., F.), 7,27' e 50"; 88. Cento (F.l, 7,33'53": 89. Barrendern (Sp. i, id.; 90. Klensch (L.). 7,33*58": 91. Gimeno (Sp.l. id.; 92. Galateau (is., F.), 7,40*45"; 93. Weber (Sv.), 7,43'55": 94. Ezquerra (Sp.l, 7,49' e 4"; 95. Alles (is., F.l. id.; 96. Buri (Ingh.i, 7,49'53"; 97. Puppo (is., F.), id. Il canadese Gachon ha abbandonato. dc!iClassifica per Nazioni 1. Lussemburgo, in ore 20.53'32": 2. Belgio, 20.59'19" dist. 5'47" 3. Francia 21, 1' 0" » 6'29" 4. Germania 21, 1*31" » 6'59" 5. Italia 21,10'17" » 16'45" 6. Svizzera 21,13*35" 20' 3" 7. Olanda 2l.24'57" » 31'2rr' 8. Spagna 21,48*31" > 54'59" PARTITI! (DAL NOSTRO INVIATO) Lilla, 30 notte. Il Giro di Fruncia è cominciatocome il solito, coll- una battaglia grossa nella famigerata zona del «pavé», e coii Mi! colpo di sorpresa, di quelli che fanno rimanere a bocca aperta e sgranar tanto di occhi. Majerus? «Ma chi è costui », mi domanderete, e io vi dovrò confessare che non so dirvi di questo ragazzone imberbe e spcr-'ticato più che un mise fa- ha fatto una pietosa figura nel giro del suo Paese, il Lussemburgo, perdendooltre mezz'ora e che a casa sua c considerato molto meno dei coni-pugni coi quali è venuto al «Tour», e che. ventitreenne di età, è il più grande corridore del Giro perchè... è alto 1,90. E', for-se, appunto perche calcolato una nullità che gli è riuscito il colpo con cui, a meno di J/0 chilometri dell'arrivo, se ne è andato via da solo e ha filato così fino all'ippodromo di Lilla, ha fatto l'ingresso fra un silenzio generale in mezzo al quali non si sentiva che siliilare il suo sconosciuto nome elicpare uno pseudonimo di illusioni-sta o di altro numero di cuffè-con- certo. Non che quelle due cuoi mi bielle con le quali egli picchiavasui pedali ulibiuno male lavorato,ma è certo che a un uomo più mvista, magari al suo connazionaleClcmcns. che si sa chi è, non sa-rebbe stato permesso di prenderetanto vantaggio du non poter poipiù essere ricuperato nella reazio-»e finale. Con ciò non voglio dire che U vincitore di oggi sia. una nul- ittri; anzi, dico che è un beli atleta e che il «Tour» potrà laurearlofra gli elementi di classe interna-zionalc. Ma di qui a giurare cheegli porterà a lungo la maglia gialla ci corre molto: può essere, e noi saremmo lietissimi, una ri- velazione, ma non un pericolo percoloro che hanno maggiori titoliper vincere il Giro. Questo risultato sorprendente, yerò, dice molto meno, del retto, dell'ordine di arrivo c dello svolgimento della eorsa. Nei nostri confronti, che sono quelli che certo più vi interesseranno, la Pari!li-lÀlla- ha avuto un lato lieto e uno non proprio del tutto tale, e in quest'ultimo c'è entrata (sapete che io non ricorro mai artificiosamente a questa scusante) la sfortuna. Busti dire che i nostri migliori uomini sono stati tutti, meno Rossi, colpiti da forature e proprio nel momento in cui la mischia si accendeva più furiosa. Il colmo della beffa e stato che chi ha figuravate, senza saperlo c volerlo, la situazione dei nostri infortunati, specie di Bartali c di Martano, e stato proprio il compagno che la sorte aveva risparmiato, Rossi, il quale scatenò una poderosa offensiva nel momento in cui gli altri due si dibattevano nelle difficoltà dell'inseguimento e, mentre l'uno. Bartali, riuscì a riportarsi a galla, l'altro, Martano, fu quasi sommerso nelle ondate delle retrovie. Prima Camusso era stato appiedato mentre si svolgeva un altro episodio violen to e a stento potè rientrare nelle, lince nelle quali lottavano Gene rati contro un inspiegabile mal di reni, Scrvadci contro disturbi di venire, Introzzi sacrificatosi per dare la ruota a Bartali, Morelli staccato per troppo rapporto su di una rampa dal gruppetto di inseguitori di cui faceva parte, Roma natii vittima di parecchie disavventure e dedicatosi poi a sostenere, la caccia di Martano. Nè si salvò Cimatti, vittima di un mal di stomaco tale da fargli dire al l'arrivo: « Se non mi sono ritirato oggi, non mi ritiro più sicuro ». L. 2000 a Cimatti Ma tutte queste peripezie e vi ccnde dei nostri sarà, meglio in quadrarle nella cornice della gara per trarne un indizio di quello cheper noi può uscire da questa pri- ma dura prova. Non starò a descrivervi l'aduna- tu dei corridori e della carovana alla sede dell'Auto, nè la lenta marcia di trasferimento al Vesinet, dove, dopo essere stati molto graziosamente infiorati da Josephine Baker, tenuti allegri dalle scemenze di Biscot. fotografati da cento obbiettivi, richiesti di autografi da mille seccatori, invitati a parlare a cinque microfoni, ordinati infine per nazione, furono messi in libertà da Antonin Mo¬ ' gne alle 9,30 precise. Mentre pas- savana queste ore (pensate che l corridori dovettero alzarsi alle J/, per partire alle 9!), il ciclo, eh e. l'alba aveva aperto su Parigi co- 1 me un bell'ombrellone azzurro, si Cra venuto sporcando di nuvole prima chiare poi scure che ci bai- lavano sulla testa sotto la. spinta . di un vento bizzoso e con intcn- «ioni tutt'altro che rassicuranti, Ma fu, per fortuna; solo una mi- neccia, che durò per quasi tutta In giornata, mentre il vento finì di essere buon compagno, pci-c/iéi corridori sul' fianco «ini- .. tt» vento bizzoso e i i «jj.'o destra, poi à sìnisiràc si j )lrescnlò la salita del Pecq in ci- ]'^ llUa ,,„„/r c'r,a da prendere ].un hrl ,iremi„ di duemila franchi. \cimalt{, partendo a fondo prima\ (.;,r cominciasse il disliveìlo, se ne\uìlao un trecento metri avanti,\,/insc il traguardo e continuò a\mettcrccla tutta. Le Grcvès, VanISehaendél, Generati provarono « rincondurre il gruppo, ma poi de- jsistettero; chi 'si mise alla caccia con puntiylic e successo fu, iure--cc. Rossi, il quale raggiunse da , soi0 n compagno. Allora i belgi ste preoccuparono della piega che po- (eva prendere la cosa e in pochi, chilometri soffocarono l'incendio,- Ancoro qualche irrequieto nonri identificato, ed eccoci a Pontoisei] (km. 21) alla media di 31. , , stro e li spinse sino all'arrivo. i L'inizio,.non furioso rome si ere- [deva, fu di marca italiana. Fi- uito il rettilineo di partenza. «Lairò a destra, poi a sinistra e .virirt p«-n in fi. Dopo un po' dì calma scappòCarini, al quale andarono ad ag-gregarsi Cimatti, Choque, M. Cfe- i ei i r i i i l o mcns c Majerus. Ma questi quattro furono ripresi da Vicini, Dcltuor e Oubron, poi anche dagli aitri. E tornò la quiete, tanto che a Meni (km. J/S), la media era scesa a meno di 36. A i-avvivarla ci pensò Braspenning con una fuga che durò tre quarti d'ora, condotta a quasi 1/1 e neutralizzata dal grosso a Beauvats (km. 7.1) dopò che ci si erano inutilmente provati Lapebie, Schulten, Van den Ruit e Mayc. Una mossa di Generati, controbattuta ma non sostenuta da Lapebie, precedette un tentativo di Goufon e Frachant che provocò una fase interessante. Alla caccia dei due isolali francesi si gettarono Geyer. Egli, Marcaìllonx. Thicrhaelt. Nìiens c Zimmcrmaiui, che riuscirono a prenderli e a passare con essi ad Amiens (km. 133) un minuto e 1/5 secondi prima del grosso, che i belgi si erano messi a condurre con energia. Invano Rossi e Laurent cercarono al rifornimento di lasciare il gruopu per andare sui primi: la compattezza e l'impenno dell'intera squadra belga ebbe ragione di loro e degli altri fuggitivi, che furono poi raggiunti a Bcauval (km. 153) dopo un'ora e mezza di fuga. Qui si può dire che ebbe termine la- prima parte della corsa con un nulla di fatto, se si eccettua il ritardo di Camusso per una foratura. Le prime quattro ore e mezza di corsa- erano state brillanti, anche se non velocissime; combattute, anche se non risolutive. Le nostre maglie si erano viste spesso in testa prendere l'iniziativa: Cimatti, Rossi, Generati si erano distinti per brio, come sei avessero cercato la battaglia, in-\vecc di attenderla. Bartali debut- itava con sicurezza, con dìsinvol- [tura, sempre, vigile nelle prime po- \sizioni, parco ma deciso nelle azio- ini. Martano sembrava, invece, in-\ngzamdlsmda certo e insoddisfatto: Ziti, il Vleo-> e i quella anteriore, smontò la aostc\riore, cosicché il tempo che Ba' tali risparmiò fu poca cosa. Mar tana, poi, dovette sbrigarsela da sé Intanto Egli e Loivic inseguiva no con vantaggio Rossi e prima \Vuno poi l'altro lo raggiunsero. ne di Giaveno » si sentiva obbligato alla prudenza e alla rinunzia. I belgi nicchiavano di fronte a tentativi non pericolosi, ma dimostravano di saper reagire coti disciplina e decisione quando volevano eliminare senz'altro un pericolo serio. I francesi agivano disordinatamente, senza un piano, ma si notava la consumata freddezza- di uno Speicher, il nei-vosismo di un Lapebie e di un Le Grcvès, la discontinuità di uno Ckoque. Bartali e Martano forano Si era ai piedi della, famosa salita, di Donllens, l'osso duro della Parigi-Roubaix e, su quel chilometro e mezzo di dislivello diritto, ma non severissimo, l'isolato belga Braeckeveldt se ne andò via da solo a vincere il premio in- cima, seguito da- Le Grcvès; vicinissimi finirono Bartali e Rossi, piii indietro Introzzi, Generati eMartano. Qui cominciò la «via crucis » di Cimatti che non rivedemmo più. Ricompostasi un poco la fila che la salita- aveva fatto a- pezzi, il fuggitivo fu raggiunto e il suo posto preso subito da Rossi, che su di un tratto di strada secondaria sulla quale si era- dovuto deviare giocò una bella carta. Ma andò male a lui e ai suoi compagni Mentre la sua fuga diede fuoco a una lotta furibonda per la- ctrada tortuosa e polverosa. forarono vi cinissimi Bartali e Martano. Gino stava cambiando la gomma davanti quando sopraggiunse Introz zi che scese- per dargli la ruota ma si sbagliò e invece di smontare > Quand'o si tornò sulla strada bua- ' na, questi tre si videro alle spalle Wcnglcr, Mersch, Muller, Deitour, Dannecls poi anche Speicher e Lapebie. Mi fermai a controllare la posizione dei nostri e, purtroppo, rilevai ritardi imprcssionauti: a l'8" veniva un gruppo di quindici con Maes e Archambaud; a l'52" Bartali con altri otto; a 3'40" Vervaeckc che aveva forato anche lui; a 4'50" Generati e Ser■vadei, che rallentarono per aspettare Martano che ora a 5*10". Ad aggravare questa situazione di Martano venne una fuga di Wcngler nell'avanguardia che si era aumentata siilo a 25 uomini per la ripresa del gruppo di Maes. Per contro, Bartali ricuperava terreno e ad Arras (km. 203) era solo a VIS" dai primi, mentre Martano tardava 6'55" nonostante avesse la compagnia di Scrvadci Generati, Introzzi, Vicini e anche di Camusso, che doveva essere andato molto forte per potersi riunire ai compagni che lo precedevano. Stavamo vivendo l'ora decisiva della corsa per i nostri; la gioia che ci procurava il progressivo avanzare di Bartali ci era amareggiata dal retrocedere di Martano e Morelli. Ma sopra tutto prevalse la grande impressione che ci fece Bartali quando, su di una breve rampa i/ià in vista dei primi, parti deciso, si liberò di tutti e andò a rioccupare il suo posto fra le vedette. Il Bartali di quel momento era il Bartali che merita di vincere il Tour. Majerus si allontana «ri prudenza nella pericolosa tra ver.nata, si accontentarono, c ci riuscirono, a far da guardia a [Maes e Speicher, gli avversari che Zi interessavano, dopo avere iiise guito, specie Bartali, con una im petuosità impressionante, smorza ta solo dalle insidie del selciato della città. Anche Martano ebbe un'ottima ripresa finale. Majerus fu negli ultimi chilometri riavvi- rinato ma non raggiunto e il sue cesso dei suoi colori fu compietato dal secondo posto di Mersch e dal settimo di Pierre Clemens. Tre lussemburghesi nei primi sette! Non vi pare di sognare? La corsa, però, si decise di sorpresa dopo Lcns (Km. 220) dove Vervaeckc cra in ritardo di ?>'20" con Cheque, e Martano di 7'5" coi suoi compagni. Quattro chilometri oltre Lcns se ne andò zitto zitto Majerus, Nessuno gli diede credito ed il lungo lussemburghese scomparve alla vista. Quando gli altri si accorsero di essere stati ingenui, i belgi Disseaux, Kint. Braeckeweldt e Muller, i francesi Lapebie e Archambaud, il tedesco Thierbacìi, lo svizzero Egli, i due Clemens ebbero un gesto di reazione così violenta che Rossi, Bartali, Dancels, Lowie, Maes, Speicher. Geyer, Mersch. Bautz e Wierinkx rimasero tagliati fuori per un bel ezzo. Ma la traversata di Lilla, unga una quindicina di chilomeri, riunì, poi sconvolse, queste due /orinazioni dando luogo all'ordine di arrivo che- vi dice come [Bartali e Rosai, ilprimo per voludsQuali sono per noi i risultati della giornata ? Bartali all'arrivo era, e ben a ragióne, soddisfattissimo di sè e del risultato. « Andavo forte, sa, oggi i, ??ti disse mentre, insieme a Rossi lo congratulavo, c non gli si leggeva più ne gli occhi quella preoccupazione che stamane alla partenza lo rendeva nervoso e buio. Buon barnbinane, quasi mai uscito di casa, geloso del suo nome e preso dalla responsabilità del suo compito, Bartali ha bisogno di liberarsi di ogni pensiero che gli martori il cervello, di sentirsi sicuro di sè, di prendere confidenza con questi avversari che non conosce. Lo farà senza dubbio,presto (eia prova magnifica di oggi ha cominciato la trasformazione del suo morale) e allora si vedrà anche qui quel che egli è capace di fare. Rossi ha tentato J'impos»»bU« per rinnovare'su queste strade il successo della Parigi-Roubaix; r non c'è riuscito perchè l'hanno tenuto ben d'occhio; ma ha. dato una conferma della sua classe. Camusso è rimasto nell'ombra perchè distaccato dalla foratura, ma vi assicuro che è stato uno di quelli che oggi hanno marciato più forte; ne avremo la conferma in seguito. Un po' di esame Martano è stato sfortunatissimo, ma è inutile nascondere che le sue condizioni non sono, almeno per ora, ideali: « Mi pare di pedalare con una gamba sola *, mi dicci-a poco fa per dire che la gamba ferita gli rende la metà dell'altra. Con ciò non è detto che i minuti che ha perso lo compromettano definitivamente; bisogna aspettare a pronunziarsi, a vedere se il riacquisto dei pieni mezzi verrà prima che sia impossibile ricuperare il- perduto. Cimatti è stato ammirevole sino all'indisposizione che gli ha stroncato le gambe: Generati, che ha forato, e Scrvadci, hanno pure essi passato momenti poco felici. Valetti, Simonini, Molinai-, Vicini e Morelli, in ordine decrescente, hanno raggiunto... il punto di «cottura». I due primi specialmente hanno pagato salato lo scotto del loro debutto. Romanatti ha forato. Domani faremo la più breve Lilla-Charlcvillc, in cui il pavé lo avremo in principio anziché alla fine. Questa tappa è quasi sempre finita in volata e ci ricorda le gesta di Guerra. Che il mantovano trovi domani dei successori e imitatori nei suoi compagni? La cosa ci procurerebbe, si capisce, grandissima gioia, ma io mi accontenterei anche di... un bilancio in pareggio. Ogni tappa che ci avvicina alle montagne senza perdite è mezza vinta. Se non avremo molti debiti da pagare prima di Belfort, state tranquilli che i conti li faremo sulle Alpi e sui Pirenei. Giuseppe Ambrosini Generati, in ritardo per foratura, insegue in compagnia del tedesco Schild. I due sono in piena azione. (Servizio fotografico esclusivo de «La Stampa: )',