La sentenza dopo otto anni sui topi devastatori del fondo di Crescenzago

La sentenza dopo otto anni sui topi devastatori del fondo di Crescenzago EROISMI E GENTILEZZA dei volontari italiani in Spagna Lo sbarco a Napoli di feriti Napoli, 30 notte. Nel tardo pomeriggio 6 giunta in porto la nave-ospedale « Helotta» », con a bordo tre ufficiaitre sottufficiali e sessantun legionari convalescenti per ferite riportate durante i combattimenti ir terra spagnola, e che aveva -5os' ato stamane a Gaeta per sbarcare 400 legionari. E' stato possibile avvicinare qualcuno dei reduci, tra cui il tenente Gabriele Giordani dTeramo, il quale ha narrato il tragico episodio nel quale rimase gravemente ferito il capitano d'artiglieria Giulio Gennari, anch'egli ritornato con 1' « Helmtatt ». Il 5 maggio il capitano Gennarimentre con alcuni uomini si trovava in una casupola presso il fronte nord, vide alcuni suoi dipendenti cadere per lo scoppio di una granata sul tetto. L'ufficiale organizzò immediatamente i soccorsi, ma mentre la sua opera nobilissima si svolgeva, una seconda bomba mandò completamente in rovina la casa. Egli riportò gravi ferite, fra le quali una lesione alia gola, per cui la lingua si conficcò nell'esofago. Fu necessaria una complessa operazione chirurgica per evitare il soffocamento dell'ufficiale, che non può uè parlare nè ingoiare. Egli ha potuto riabbracciare, Hllo sbarco a Napoli, i suoi cari, o dopo una sosta nell'ospedale militare di Caserta, ove tutti i reduci sono stati trasportati, sarà trasferito a Bologna, nell'istituto Rizzoli, per le operazioni di plastica. Dopo essere stato per ->arecchi giorni tra la vita e la morte, fortunatamente è ora fuori pericolo. Il vice-caposquadra volontario Mario Bardi, da Premilcuore (Forlì), già appartenente all'82.o battaglione « Benito Mussolini » i'i A. O., è stato ferito ad una gamba a Guadalajara e ricoverato nell'ospedale di Briguegua, ove raccolse le ultime volontà del suo conterraneo Adamo Venuti. Questi, ritornato in Patria dall'A. O., si era arruolato volontario per la Spagna all'insaputa della moglie e dei figli, ai quali scrisse soltanto dal posto di combattimento. Prima di spegnersi, il legionario Venuti ha consegnato al camerata la sua fede nuziale ed un suo diario, nell'ultima pagina del quale si legge: « Oggi. 7 marzo, ci prepariamo in formazione e domani certamente ci troveremo in combattimento con il nemico che da tempo attendiamo. Se il buon Dio dovesse abbandonarci e se il mio destino fosse quello di rimanere sul campo di battaglia, sono lieto perchè giorni fa mi -.Olio comunicato. Una sola cosa mi dispiace: quella di abbandonare 1 miei figli Benito. Giuseppe e Anna Maria, che sono cari e buoni. Ma subito un pensiero mi allieta: essi sono in mano di una amata e buona sposa ». Un altro legionario. Pietro Conti, nativo di Bergamo, rimase ferito il 4 maggio. Egli fu con i suoi .circondato da un folto gruppo di nemici che vennero messi ben pre'sto in fuga da un energico contrattacco. Roberto Contessa, altro legionario, è stato anch'egli ferito sul fronte nord. Sperava, dopo un po' di convalescenza, di poter ritornare in linea, ma in seguito al congelamento di un piede è stato costretto al ritorno in Patria. Alla stazione marittima >-.anno salutato i legionari numerose autorità e moltissima folla. I feriti, a mezzo di autoambulanze, sono stati trasportati all'ospedale militare. Il console italiano a Malaga "figlio adottivo,, della città Malaga, 30 notte. Una solenne cerimonia ha avuto luogo, in occasione della nomina dell'agente consolare italiano, primo capitano Tranquillo Bianchi, a figlio adottivo di Malaga, il Bianchi si è particolarmente distinto per la sua ammirabile opera patriottica a favore dei propri connazionali residenti a Malaga, durante il terrore bolscevico regnato in questa città prima ae\:°. sua liberazione da parte dei nazionali. Per tale opera, anzi, egli era stato recentemente insignito dal Governo italiano della medaglia d'argento al valor militare. La simpatia e l'ammirazione ".he il primo capitano Bianchi gode presso tutta la popolazione malaghegna è stata particolarmente attestata in questa manifestazione, con la quale si è voluto dare particolare rilievo alla decisione presa dalla municipalità, di ascriverò il Bianchi a figlio adottivo di Ma laga. Tutta la città era festosamente imbandierata e la cerimonia è stata presenziata da tutte le autorità locali, civili ed oc:,tsiastiche, dal Console di Italia a Siviglia, in rappresentanza anche della Regia Ambasciata di Italia a Salamanca e da altre numerosissime personalità, oltre che da una folla imponente di popolo. Il Sindaco di Malaga ha pronunciato un discorso per porre in evidenza gli alti meriti dell'agente consolare italiano Bianchi, al quale ha poi consegnato una pergamena e una artistica targa in argento, che reca incisa una iscrizione. a ricordo dell'eroico comportamento del rappresentante consolare italiano Tranquillo Bianchi. La cerimonia si è chiusa tra imponenti manifestazioni a. Duce e all'Italia Fascista e con lo sfilamento di tutte le forze della falange malaghegna. I giornali dedicano intere pagine alla cronaca di questa significativa manifestazione, sottolineandone l'importanza con titolo assai vistoso. Lettere di volontari in Spagnaa Piccole Italiane di FirenzeRoma, 30 notte. Da molti anni, sotto gli auspici del Comitato fiorentino della «Dante Alighieri;., si svolge regolarmente una amorevole corrispondenza tra le Piccole Italiane del suddetto Comitato e le alunne delle scuole italiane all'estero. Venne la guerra d'Africa e le Piccole Italiane scrissero ai volontari che combattevano per l'Impero. Sopraggiunse la guerra di Spagna: le Piccole Italiane di Firenze scrivono ai legionari e le risposte sono più che significative. Scrive un legionario: « lo non ho mai conosciuto nè l padre nè madre, ma sono orgoglioso di essere tiglio di un bella 'terra, la terra italiana. Ho moglie ed una bimba di 10 mesi che non conosce ancora il suo papà e che tante volte mi chiamerà per iniviarmi tanti piccoli baci; ma io jsono qui a combattere per difendere tanti bimbi e mamme che soino martirizzati dal bolscevismo. |Io sono la Camicia Nera Flutti Francesco; ho combattuto sul | fronte di Guadalajara dall'8 a 12 I marzo sempre sotto l'acqua e la 'neve; ma abbiamo sempre combat. Unto da, eroi: ho fatto parecchi j prigionieri ed ho raccolto molti rijcordi: avrei piacere di potertene j mandare uno ma nella lettera non ci sta. Ora ti mando questa immagine: mettila sopra il tuo lettine ed alla, sera fa una piccola Ipreghiera per noi volontari. Spero 'che lo farai, Anna. « In tanti paesi e città abbiamo trovato delle madri uccise con il loro bimbo in braccio, uccise con le più barbare torture che possane esistere. Io ora mi trovo ferito jad una coscia; sono rimasto ferito Jil 12 marzo e mi trovo ancora a letto. Ora i dottori mi vorrebbero rimpatriare perchè non sono più valido per il servizio di guerra; allora io ho fatto domanda di rijmanere qui. In Italia il mio mestiere è l'infermiere e voglio star Iqui a curare i miei fratelli e compagni che oggi sono sui campi di battaglia e che demani avranno | bisogno del mio soccorso. Io, zoppo .come sono, faccio tutto il possibili? per poterli servire ». Un altro legionario cosi scrive ad una Piccola Italiana: <-. Mia cara, mia gentile, mia iPiccola Italiana: « la letterina che tu mi hai sentito giunge alla vigilia di entrare i in azione ed è un saluto, augurio, incitamento della Patria lontana che per il tramite tuo parla al mio Icuore di italiano, di soldato, di faì scista. Se sono venuto qui con i ■ legionari del Littorio in questa terra di Spagna a difendere la causa della civiltà e della fede e ad offrire la mia vita al rischio. , è perchè il Fascismo ci ha dato più alta coscienza del nostro dovere facendoci amare il pericolo, j quando sacrificio, disagio, rischio suno messi al servizio di una causa come questa, che il nostro Du| ce appoggia perchè costituisce una ; missione di civiltà, j « Ti ringrazio, piccola Giulia, del desiderio di conoscermi. Non è co,sa difficile se avrò la fortuna di j ritornare, perchè anch'io sono fioIrentino e mi è grato ricevere proIprio da una m'ia concittadina in ! questa vigilia d'armi un saluto af, fettuoso che mi avvicina alla mia casa, alla mia famiglia, al mio : Paese ».