Le speranze di Martano

Le speranze di Martano VIGILIA DEL "TOUR 5» Le speranze di Martano Dopo una energica galopimta. indi circa 250 chilometri si può avc-Un re anche voglia, nonché il diritto, pudi smaltire la fatica con unaìafbuona dormita. Perchè Giuseppe] suMartano, dì ritorno da Roveto, ha voluto compiere il suo penultimo allenamento prima di iniziare il grande carrosello del « Tour ». Ed abbiamo dovuto andarlo a cogliere al momento del suo risveglio. Come e noto, l'altro ieri sera si e sciolta la comitiva dei tricolori a Roveto. Vicini, Servadci e Generati sono partiti da Firenze per Bologna, in bicicletta. Martano e chMIj il Mohnar hanno il forcato aneti es- h si la loro macchina e da Rovcta\u sono scesi a Firenze. Lì sono sfa- pe! poti raggiunti da Valetti e Camusso,; zlche avevano compiuto i sci chilo- dometri dall'eremo alla città dei ^hri in automobile, avendo da «'-jvatenderc ciascuno a due biciclette. SOmentre gli altri piemontesi ne tasera alla volta di Torino. Alle 5 del mattino l'ex-campione del mondo ha salutato i suoi compagni insonnoliti alla stazione di Chiavari, è saltato in bicicletta ed ha compiuto un... piccolo allenamento sino a casa. Si è trattato di 240-250 chilometri, percorsi a buona andatura, ed anche forzando a tratti. Il giavene Lgudiungc„ i,„ vFtnrìtn la -strada della ' chse ha seguito a strana ae"a i prScorterà, pedalando di lena. 5„Scoffera, pcdal L'ultimo allenamento Si e arrestato solo poco prima di Asti, dove ha pranzato. Martano, sempre un po' distratto, non daneinada no, sempre un po»™veha saputo ncoiaaie neancne "itajionic del paesino dell'astigiano ove si è fermato a rifocillarsi. Dice soltanto che vi ha mangiato molto bene, il che è, in definitiva., quello che conta. Il corridore è stato a Roveto una settimana giusta. Afferma di essersi trovato molto bene ma che avrebbe preferito trascorrere quel periodo a casa sua. Aveva in programma un lavoro di preparazione più completo e, forse, più giovevole di quello che ha potuto svolgere in Toscana. In questi ultimi tempi, dice, avrebbe avuto molto bisogno di pedalare a fondo, dovendo perdere ancora qualche chilo di grasso e dovendo anche collaudare a dovere il ginocchio infortunato. Presentemente si sente in perfette condizioni fisiche: molto bene, ma non come all'epoca della Parigi-Nizza. La data del 14 morso, giorno in cui cadde a venti soli chilometri dall'arrivo della « corsa al sole », verrà segnata nigro lapillo nelle sue memorie: una caduta veramente disgraziata, della quale ancora risente le conseguenze; Di peso Martano deve più perdere poco per trovarsi in condizioni vicine n quelle della- buona forma; il ginocchio non dà più alcuna reazione dolorifica ma egli si accorge che il rendimento è ben differente tra l'uno e l'altra gamba. Ieri, sulla salita della Scoffera, ha provato a forzare e si è accorto come la bicicletta avanzi assai più agevolmente sotto la spinta della pedalata destra che di quella sinistra. In altre parole, egli non può produrre la stessa dose di sforzo con i due arti: valuta che possa esservi sino a un 20 per cento in meno di rendimento nella gamba sinistra, nei confronti con la destra. Il corridore spera però, e la sua speranza è corroborata dal fatto della completa assenza di dolore, che dopo le prime tappe del « Tour » c7ie, come è noto, sono tutte di pianura, gli ingranaggi ginocchio comincieranno a « rodare », sino a raggiungere di nuovo la massima perfezione di funzionamento. Mezzi e volontà Come aspetto fisico Martano inerita il massimo credito. E' florido come all'epoca dei suoi più clamorosi successi. Anche la volontà è proporzionata all'aspetto. Rimane sempre l'incognita del comportamento del suo ginocchio. Martano, attualmente, come corridore, è un mistero anche per se stesso. Si sente un leone, è ani malo dalla migliore volontà: oc corre però constatare come reagirà il ginocchio dopo le sollecitazioni dei più energici sforzi, specialmente in salita. Sino adesso egli ha provato a provocare tali reazioni, senza che queste avvenissero. Bisogna prendere ciò come una indicazione di guarigione radicale? Il corridore spera e crede di sì; ad ogni modo dice, ragionevolmente, che non vuole cullarsi in un assoluto ottimismo. Intanto oggi riposerà: e a questo riposo ha bene diritto, dopo la galoppata non indifferente di ieri. Domani, domenica, compirà l'ultimo allenamento: sulle strade a lui familiari dei dintorni di Torino. Si tratterà di circa ISO chilometri, quasi essenzialmente di pianura, tra i quali verrà intramesso la parentesi della salita di Giaveno. Alla sera il corridore si aggiungerà ai compagni e partirà iti vagone-letto alla volta di Parigi. La squadra- non compirà più, contrariamente a quanto era- stato annunciato, il sopraluogo al percorso delle prime due tappe. Bartali, al quale forse tale ricognizione avrebbe più interessato, ha dichiarato di noti averne bisogno. Parecchi della squadra co- lilbinncotadideSisaglstbecaditrduriinhsevsgsnascono già benissimo'le caratte-1ristiche del percorso; gli altri i , , " . . . , /laitMO mansioni di gregari e qmn-!di non hanno necessità assoluta dtjconoscere la strada palmo a pai-, ino. Martano spera di farsi onore Un questo Giro di Francia, ma noni può promettere nulla. Gli antichiaffermavano che l'avvenire erasulle ginocchia di Giove. In questo raso si può affermare jche 6 sul ginocchio sinistro di\Martano... U. M. i|

Persone citate: Bartali, Camusso, Valetti