Da Addis Abeba verso occidente

Da Addis Abeba verso occidente Imst j*efe stradale dell'Impero Da Addis Abeba verso occidente Le due rotabili che portano alle fertili regioni dell'Ovest e che saranno interamente percorribili tra un anno Le due rotabili che da Addis I Abeba vanno verso l'occidente j e che fanno parte del piano del le strade fondamentali dell'Im pero sono la Addis Abeba-Lechemti (328 km.) e la Addis Abeba-Giren (Gimma) km. 353. Queste due strade che hanno comune il punto di partenza hanno pure analogia di tracciati. Esse attraversano territori che in parte appartengono ai bacini idrografici di deflusso verso il Mediterraneo, in parte verso la Dancalia (Mar Rosso), in parte verso l'Oceano Indiano. Terreno e corsi d'acqua L'idrografia dell'Impero non è un libro facile; lo si può leggere solo dopo un'esperienza matura dei luoghi e dopo aver percorso per lungo e per largo i vastissimi territori di questo grande mondo non completamente esplorato. Arrivati in una data località ove per conclusione logica dovrebbe ritenersi ragionevole affermare di aver raggiunto un bacino, se ne trova un altro che convoglia le acque dal lato opposto e si è completamente disorientati. Verso occidente, un netto spartiacque non esiste e quindi bisogna seguire anche negli andamenti dei tracciati stradali il capriccio di madre natura. Per fortuna LI terreno non è molto accidentato e si presta per le direttrici a largo respiro. Su questo lembo occidentale dell'Africa, vera terra promessa, aveva puntato decisamente l'ex-negùs che con cupidigia smisurata sfruttava a mezzo, di notevoli balzelli la naturale ricchezza di questo suolo. ' Passerelle a traliccio in ferro mai più larghe di un metro, quindi appena sufficienti per il passaggio di carovane someggiate (sempre costruite da ditte milanesi) si trovano una sulla pista di Lechemti e una nella grande piana dell'Auasc sulla pista del Gimma, queste sono la unica testimonianza di una tentata opera di civilizzazione che si è arrestata a questo punto, mentre progetti e pronostici non mancavano di essere fatti nelle sfere dirigenti attornianti l'ex negus. Abbiamo infatti trovato un progetto molto patrocinato di rotabile per Lechemti e qualche studio per una sistemazione della pista del Gimma: materia-1 le questo inutile perchè superato dalla impostazione moderna dell'Azienda Autonoma Statale della Strada, derivante dalla necessità di risoluzione integrale del problema. Le caratteristiche orografiche e di tracciato generale di queste due arterie sono comuni, esse devono superare parecchi dislivelli ma le condizioni costruttive specialmente per l'altimetria, non sono cosi difficili come quelle di altre strade precedentemente descritte. Sulle due piste che rappresentano le direttrici delle costruende strade, il movimento di carovane è notevole : esse sono indubbiamente per i trasporti dei prodotti, le vie carovaniere più praticate dell'Africa Orientale. I balzelli di Tafari Il quadro d'insieme del territorio occidentale ha aspetti di grande interesse folcloristico, ed è intimamente connesso all'economia ancora povera e arretrata dell'Impero. Queste pittoresche carovane che impiegano settimane per raggiungere Addis Abeba, godono oggi i be nefici della sicurezza del terri- j torio, e non hanno la preoccu pazione di essere alleggerite del carico, per istrada, dai predoni o dagli agenti del fisco abissino ; saranno presto superate dai moderni automezzi che percorreranno la medesima strada in poche ore. A proposito del fisco dell'ex negus è interessante osservare le stazioni di dogana; lungo le piste esse rappresentavano ineluttabili arresti che si potevano superare solo mediante il pagamento di notevoli tasse di pedaggio, imposte o dal governo centrale o dai ras e governi locali. Queste stazioni erano una sulla strada verso Lechemti a I Ambo, una versò Giren a Ro j ghie. Ho detto che per la parte costruttiva le strade di occidente non presentano notevoli difficoltà; ma non si può dire altrettanto per la parte organizzativa dei cantieri e dei mezzi d'opera. Occorre premettere che i materiali occorrenti per le costruzioni delle opere d'arte sono venuti dal porto di Gibuti o da Massaua, quindi da grandi distanze, con forti costi e con esigue disponibilità di mezzi di trasporto. Il Governo generale ha esperito tutti i mezzi per attenuare queste difficoltà ed è riuscito a dotare le imprese costruttrici di una parte dei mezzi di trasporto occorrenti. Il programma esecutivo di queste due arterie contempla la percorribilità totale tanto della strada verso Lechemti quanto di quella verso Giren (Gimma) per il 30 giugno 1938-XVI. Al 30 giugno 1937-XV saranno aperti al transito, sul nuovo tracciato, con massiccia¬ ta e inghiaiata cilindrate 100IKm. della strada di Lechemti (di questi, Km. 70, saranno bitumati) e 45 Km. della strada del Gimma. Da alcuni dati particolari dale due strade si constatano le icaratteristiche e la mole di la-1voro delle due grandi vie di co-;municazione. U_„j.„l;i_ „„_ i „„L„„l: rotabile per Lechemti |Dei 328 Km. il primo tratto,!fino a Addis Alem, (Km. 54) |a e 1 Abeba-Gondar, pure di attribuzione dell'Azienda Autonoma Statale della Strada. Questo tronco stradale fu costruito dall'ex-negus, perchè a breve distanza da esso, al Km. 40, vi era la scuola militare di Olettà e l'ex-negus possedeva un fabbricato ad uso di villeggiatura. Su questo primo tratto, che è tutto a mezza costa, non sono occorse notevoli opere d'arte e anche i movimenti di terra sono stati ridottissimi. La nuova strada, salvò alcune lievi correzioni, passa sulla vecchia pista inghiaiata. Per dare alla carreggiata la necessaria consistenza, sono state costruite le nuove massicciate, e il tronco per il 30 giugno XV sarà tutto bitumato. Da Addis Alem a Le-chemti la strada è totalmente nuova e fuori dalla pista. Da Addis Abeba a Lechem ■ ti i volumi degli scavi sono 1.800.000 me. cioè 5Ì500 per Km., i rinterri sono 1.200.000 mc, le opere d'arte, con luce superiore ai 10 metri, 24, quelle con luce inferiore ai 10 m. 824, i volumi delle murature 240.000 me, i calcestruzzi 20.000 me; i quintali di ferro occorsi 55.000, le superfici pavimentate 2.340.000 mq. Nel rapporto con le altre strade i quantitativi, così dei movimenti di terra, come delle opere d'arte, non si differenziano notevolmente essendo essi vicini alle medie generali aperti e consentono un più ra pido deflusso delle acque. La terra rossa facilita l'assorbimento delle acque e dà conseguentemente così alle carreg j giate, sui versanti delle colline Fu invece applicato in misu-{ra ridotta l'impiego del calce- istruzzo e del ferro per le opere \d'arte e ciò con riguardo alle 1distanze dai centri di riforni- !mento. Sulla direttrice di Le-1chemti le zone di impantana-;mento non sono così frequenti ìcome sulle altre strade descritte je ciò perchè i bacini sono più come nei rilevati, un rapido e utilissimo assestamento. Dove la terra rossa sparisce per dare posto a quella nera di natura torbosa, si ripetono gli inconvenienti delle piane del Tigrai, dell'Amara, dello Scioa e dell'Uogherà. Lechemti a 2000 m. è in una meravigliosa conca, circondata dal verde dei campi, in parte coltivati e da ricche estensioni di boschi. E' destinata a un grande sviluppo perchè centro carovaniero e nodo delle diverse piste che vengono dal nord-ovest e che attraversano il confine del Sudan e per il movimento del sud-ovest e più precisamente da Gambela a Dembi-Dollo. Lechemti è un centro di rac- colta di prodotti che vengono avviati verso la capitale dell'Im pero. Questa funzione collettri ce dei prodotti del suolo si può jconsiderare estesa a tutta la |pista, fino a Addis Abeba. U. 1 n' \rOtaDlle per uiren ;Caffè, cotone, berbere, miele, cera, pelli, gomma e quanfaltró produce il ricchissimo suolo prende la via dell'Oriente e tro.!va i mercati di acquisto lungo | la strada ove periodicamente,^!determinati luoghi, si aduna la| popolazione per 1 commerci, o nella capitale ove abili intermediari guidano le numerose carovane. Altrettanto può ripetersi per la pista del Gimma che funge puie da collettrice anche della regione del Caffa. La rotabile per Giren ha un tracciato vario. Essa è total- mente estranea alla pista nei suoi 353 km.; ha inizio ai margini del grande campo di aviazione di Addis Abeba, si dirige per le pendici dell'Uociacià alla grande piana dell'Auasc. La piana dove nasce il fiume che segna il solco del grande altipiano africano è una meravigliosa zona tutta coltivabile con due lunghezze ortogonali che superano i 50 km. In questa piana, prevalentemente di terra nera, l'acqua, data la poca pendenza e permeabilità, ristagna durante la stagione delle piogge e la nuova strada si è dovuta ricavare quasi tutta con forti rilevati in rettifilo. Per mantenere il collegamento con i cantieri oltre l'Auasc è stato steso un binario di servizio di 33 km. che servirà a portare i materiali e i viveri sui cantieri di lavoro durante l'imminente stagione delle piogge. Dai dati quantitativi delle opere salta all'occhio la sproporzione rispetto ai quantitativi Ideile altre strade fra scavi e rinterri. Mentre i primi sono 800.000 me. per tutto il percorso, cioè 2300 me. per km. quindi meno della metà di quelli della stra i da per Lechemti, i volumi dei 1 rinterri sono 1.400.000 me, le ;opere d'arte con luce superiore ai 10 m. sono 11, quelle con luce minore dei 10 m. sono 965; i |VOiumi deiie murature 120.000 !me., quello dei calcestruzzi 16 |mila me, 1 quintali di ferro .470.000 mq. Le opere d'arte di luce superiore ai 10 m. non sono molte ma fra esse vi è l'attraversamento dell'Omo Botego, con circa 200 m. di luce che rappresenta difficoltà per la grande distanza dei materiali dai centri di rifornimento. La scelta del punto di passaggio dell'opera d'arte è stata fatta l'il maggio XV e si è stabilito di adottare le pile con fondazioni ad aria compressa del tipo di quelle già costruite sul Tacazzè e sul Barca, nel bassopiano occidentale. A cavallo dell'Omo Botego, tanto sulla sinistra dopo la piana deH'Auasc, come sulla destra I verso Abaltì, a circa 200 km. j da Giren, la vegetazione è ric1 chissima e si coltivano i cerea- li, cotone, palme. Fra l'Omo Botego e il Ghibiè del Gimma, sulle colline di terra rossa, per una pista tutta su pendici verdi, cresce il caf- [fé, il cotone, la banana, la pa- tata americana, il berbere. Gli indigeni A mezza costa la strada scende lentamente verso il Ghibiè del Gimma, fra canaloni coperti di alberi di tutte le specie. Questa regione ha analogia con l'Umbria e con la Toscana, essa con i suoi 2000 m. di elevazione rappresenta possibilità di colture svariate non ancora tentate dalla sua popolazione primitiva finora preoccupata di {difendere i pochi indispensabili i prodotti della terra, dalla rapa \ cita dei dominatori, 1 Vi è ancora un senso di dif ! fidenza in questa popolazione, 1 su cui la rabbiosa dominazione ; scioana ha lasciato il triste ri ì cordo di innumerevoli delitti e j di rapine. A qualcuno dei portatori dei- le lunghe carovane rivolsi nelle mie ricognizioni alcune domande per rendermi conto delle merci trasportate, del tempo impiegato, dei costi dei trasporti. Ebbi risposte molto spesso contraddittorie. Ogni sosta forzata e fuori programma rappresenta per questi eterni viandanti ragione di preoccupazione; anche se ora marciano più fidenti nella giustizia del nuovo Stato che li ha liberati dall'incubo e dalla oppressione non si fidano ancora completamente. Agli indigeni delle carovane someggiate si aggiungono i eosidetti «galla lavoratori» 0 «guraghe» chiamati così dalla regione montuosa donde provengono. In loro il senso del lavoro non è chiaro, essi marciano circa 28 giorni, fra andata e ritorno, per lavorarne uno 0 due, nei pressi di Addis Abeba 0 sulle strade; per loro marciare si- gnifica già vivere. Queste qualità migratorie di tutta una popolazione sono un lusso che evidentemente l'Italia j non potrà tollerare a lungo, | Fatte le strade, questi viandan ti dovranno necessariamente \collaborare allo sforzo di colo- ; nizzazione cui la nostra razza si nZ^hir.™ « tq„i,„™h „„i ,.|£°na^" £ W.emU, nel is^IUV- « lvidel10CT !"1fBn'e' considerare 1 | F°L^T"11 JSSLPSS £• ST !5* ? Aa una parte' De™bi-Dollo daA^aergo quegto moderno sistema di strade si attuerà nell'occidente la pronta realizza zione del programma fondamentale del Duce e si awieranno a rapida attuazione le più importanti iniziative agricole e industriali. Giuseppe Cobolli Gigli Ministro dei Lavori Pubblici Sciaradde o L.Langano L. Sciala JfiBfc

Persone citate: Addis, Addis I, Caffa, Duce, Giuseppe Cobolli, L.langano L.