LA CASA DOVE NACQUE e dove fece i primi sogni di gloria

LA CASA DOVE NACQUE e dove fece i primi sogni di gloria ITINERARIO B A la ZA CHI ARIO LA CASA DOVE NACQUE e dove fece i primi sogni di gloria (DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE) ' TOURS, giugno. «E' un fatto melanconico che quasi sempre le ore mattutine di un grande destino rimangano inosservate... ». La frase non è mia, ma di uno scrittore francese contemporaneo: René Benjamin, a proposito della già citata « Vita prodigiosa di Balzac ». Se la cito a proposito di questa mia errante inchiesta sulla adolescenza del grande scrittore, non sarò tacciato d'indelicatezza verso le leggi dell'ospitalità — sacre allo spirito romano e latino. Certo che quando domandai, in alcuni posti pubblicitari di Tours, ove si trovasse la casa di Balzac, non ebbi mai risposte esaurienti. Parlo sopratutto di chioschi librari e di librerie propriamente dette. In questi casi bisogna invece rivolgersi al vecchio e disprezzato topo di biblioteca: egli solo rianima i fuochi delle antiche are. Rendiamogli questa giustizia. Per Hi la ebbra fase demofagica di Stalin, il dittatore rosso, e il pericolare delle finanze hanno molto minor importanza del cervo volante che Balzac usava nei suoi giochi infantili. (Troveranno, comunque, in un tempo come questo, il modo di accusarlo d'appartenenza, alle « Croci di fuoco » o al partito di Doriot..,). Dal 25 al 33 Approssimativi informatori mi avevano indicato dapprima una « Rite Honorc de Balzac » presso il Palazzo Municipale. Via secondaria, tranquilla, con vecchi fanali, sonnecchiante nell'atmosfera aurea del pomeriggio; essa mi ricordava certe solitarie vie di Siviglia nell'agosto scorso. Esse erano rimaste col loro fascino ai vecchia. Spagna- nonostante la fiammeggiante insurrezione. All'angolo della «Rue de Balzac » una tabella, recava, sotto U nome e il cognome del grande romanziere, le date della sua nascita e della sua morte: 1799-1S30. Soltanto 51 anni d'esistenza; ma quale esistenza! Senonchè in questa « via Balzac » non c'è alcun segno che- si riferisca, all'abitazione dello scrittore. Si tratta semplicemente di un pensierino dedicatogli dalla municipalità di Tours. La via non è certo tra le più vaste e popolose della città... Continuando a girare trovo infine un negozictto di stampe, ove •mi viene mestrata una « Guidadelia Turenna », che al capitolo di Tours accenna a Balzac e addita la sua abitazione in «Rite Nationaie n. 25. Mi dirigo quindi a questa volta. Arteriale, nel pieno senso che dà il concetto circolatorio a questa, parola, questo corso di Tours incanala tutto il movimento meccanico e umano della città: prospetta le vetrine dei più pittoreschi negozi e dei bazar più forniti; presenta le insegne più eclèttiche che il commercio sappia- comporre con le sue truculente tavolozze e i suoi bizzarri alfabeti. « Rue Nationale » è una via veramente balzachiana : — rispecchia- bene il carattere acceso, fantasioso, totale, talvolta turgido e quasi pletorico, della prosa scorrente entro l'alveo della «Commedia. Umana». Ss esiste un Fato diciamo così naturistico, collimatile col Fato degli, uominii udi genio, esso è palese qui! \zlo conto intanto i numeri dellc\mporte: — dall'I al 19. — Ma que-,mita forma di aritmetica elemcnta-\ re non riesce facile. Queste targhe'.snumeràrie, piuttosto antiche, /or- se risedenti alla stessa epoca di ; PBalzac, come farebbero credere lei lcro cifre ampie, tonde, ertasi bo- ' pdonianc, non sono facili dei rin-ì tracciare. Insegne di ogni coloreA invasioni di tabelle e di cnmpionn-< ri, tendono ad occultarle. Ecco il un. 21. Ed ecco anche il 23... Ma «.„2,1 non si trova, assolutamente: è psparito forse sotto gli affissi- e le jlampadine di un cinema. Scoperta cpittoresca, ma che purtroppo mei- ctcrebbe fine alla miei inchiesta, nNon mi resterebbe infatti che prendere un biglietto, entrare, se- ndcre su di una poltroncina. assi-\sfere a un qualunque spettacolo.]cEvidentemente tutti i piani della casa si sono polverizzati nel vuoto di un salone da prciezioni. Tutt'al più potrei chiedere al proprietario il permesso di salire qualche sceila d'accesso. E potrei ad esempio, immaginare che la, famosa stanza in cui il piccolo Onorato dormiva sia diventata un magazzino di vecchie pellicole o di arnesi del mestiere. In, questo attimo di perplessità è una, semplice commessa a venirmi in aiuto. Spesso le donne — in generale più osservatrici, più attente e anche più ispirate degli uomini — rendono al giornalista e allo scrittore inestimabili favori. Mentre infatti io percorro con sguardo la facciata della casa, qidmcsdrvcs i una ragazza, dalla soglia d'un ba\za,r, mi viene in aiuto, chiedendomi se cercn indirizzo. Alla mm risposta- ella ribatte, ridendo: «Ma> s'f/nore, la casa di Balsac e P"1 avanti, al n. 59.'». E poiché io sembro dubitare un Poco> ella aggiunge: « cè Perfino una targa con. Ve pigrafc... ». . JCiCCO la CflScl 0r ecco, finalmente, il n. 39. E'\ su um vorta rettangolare, aperta in. „„„ modesta e onesta casa, prò prio alVan.golo di una viuzza, sul j„ qmle sta jn scritta «Rue Ri chelieu ». Poco distante appare la sulastdatazoqustriSresodstpd cubitale t„rgn dei «Crédit Lyon-'q n-jfs». Accanto alla porta della casa n„i::„chiana c'è il e/rosso neqo\,io di un r,ioielliere. Sulla porta ]c>è i„ tarqa di un dentista. Anche questi particolari di vita quotidiana sembrano venir incontro come una pagina di romanzo balzachiano! Una- banca, una gioielleria, un dentista! E' un lampo di quell'enorme prisma che si chia- m(coBoesdma «Commedia Umana». E' il, mculto del particolare descrittilo e\cdell'analisi esauriente proprio del,Cgrande scrittore; e la sua voracità ad'elementi moderni, di cui egli tra-< dduce i nomi in neologismi intuitati/ Soltanto la facciata della casa sembra aver mantenuto i colori del passato. Nessuna opera muraria è venuta a mutarla e a ringiovanirla; nessuna affissione pubblicitaria ha osato superare il listone del primo piano. L'edificio è rimasto polveroso, rugoso, identico, dall'epcca in cui questa vìa si chiamava « Rue de l'Armée d'Italie » e l'eco delle ultime vittorie napoleoniche la pervadeva ancora. Tra le finestre del primo piano spicca una piccola targa di bronzo, con una minuscola testa di Balzac in bassorilievo e una epigrafe che dice: Honoré de Balzac est né en cette maison ' le I Pralrial An VII 20 Mai 1799 Mort à Paris le 2 Aoùt 1850. 7 diversi movimenti e le complicate evoluzioni che io compio nella via affollata dal traffico meridiano, per cogliere questo documento col mio obiettivo, deve certo destare una certa stupefazione in tutta questa gente non abituata a certe ingenuità turistico-lctterarie! Terminata la fase fotografica, mi sottraggo alla curiosità della gente varcando la soglia del numero 39. Entrando, scorgo a sinistra il bottone di un campanello elettrico, sul quale una targa d'ottone porta la scritta: « Sonette du médecin dentiste ». Le scale sono anguste, di legno oscurato e patinalo dal tempo, Le ringhiere sono a spranghe di ferro tòrtili. Il mio passo risuona esageratamente su questi gradini: inutile dissimularsi. Forse qui sua madre... Al piano rialzato, attraverso un uscio dai battenti spalancati, scorgo seduta, a uno scrittoio una signorina, che mi scruta dietro le lenti circolari. Continuo o aalire. UefacapbglenrosdinbmscggnmvcleTleemds■mtcutlamnintCinnqbd Ma la signorina viene sulla so glia e, con voce investigativa, mi domanda,: — Che cosa cerca il signore? Forse il dentista? — No, signorina, per mia. fortuna! Cerco la casa, di Onorato Balzac, il grande romanziere, nato a Tours... Con voce che sembra lontana, quasi svanita in un tempo incalcolabilmente remoto, la signorina risponde: — Ah, Balzac... E' vero! Si dice che egli abbia abitato qui, tanti anni fa... Ma ormai, signore, non rimane più' nulla, veramente nulla di tulio questo... Immagino. Lo studio dentistico, con le sue poltrone meccaniche e girevoli, le sue vetrine di (erri bizzarri e i suoi tavolini di cristallo der,e aver ormai fatto scomparire ogni traccia della austera casa, del dott. Balzac, padre diOnorato e studioso, oltreché di problemi igienici, di questioni bibliche. La severa sala da pranzo in cui l'adolescente genio sedeva, compunto a tavola, sotto lo sguardo freddo della madre, mentre la sua immaginazione popolava l'aria di quelle meravigliose, iridiscenli bolle di sapone che erano i suoi sogni, come si è trasformata ? I mobili antichi, in vecchio noce ha rocco, sono andati forse sparpaglia ti per la. regione', oppure qual- \adscmtsmsdpdnaDpgllztxtvstnzfv\ sua boreale ironia, ma.anche con cuno si trorw ancora nella sala d'aspetto del dentista di Tours? Certo le camere sono rimaste, dal punto di vista architettonico, tali e quali. Lo studio di Madamei Balzac, lettrice assidua, di Swedenborg e d'ogni freddo mistico del Nord, deve aver conservato quel senso glaciale che tanto pesò sulla adolescenza esuberante e alata del grande romanziere. Non era. forse suo amaro destino essere incompreso proprio da colei che gli aveva dato la vita? Ella- lo considerava un ragaizo fantastico, lunatico, viziato. e quando egli rompeva nelle sur. strane grida, d'ambizione e di gloria («Sarò un grande scrittore? Sarò un grande generale? O un re? ») ella, frenava, il meraviglioso fanciullo non soltanto con la duri colpi sulle dita e sulle gote, Forse in lei (bisogna essere giusti) parlava l'istinto materno, che presentiva a quale suggestiva- ma. dannata vita avrebbero condotto 'quei sogni fuor della regola mana! L'abbaino dei sogni Ma più della camera da pranzo (dove, tra un'atmosfera artica si consumavano i pasti della famiglia Balzac): più della stanza da letto ove ogni sera il piccolo Onorato era accompagnato a letto da una, stecchita damigella (la, « benne » dei nostri giorni), c'è un posto che , meriterebbe da solo una epigrafe \comm€moratjm- e' l'abbaino in ,CHÌ Onorato saliva, per sfuggire aIfa oculata irascibilità della ma< dre> prima dell'ora di cena. Vi sae a , l e o e e . Uva insieme alla donna che forse egli più adorò nella sua vita, pur fatta d'adorazioni verso le donne: cioè la piccola, sorella Laura, che aveva per Onorato una speciale predilezione, unita a una strana benché infantile intuizione del suo genio. Laura sola sapeva ascoltare le lunghe, turbolente, talvolta frenetiche elucubrazioni del singolare giovinetto. Ella sola poteva, con occhi meravigliati, sostenere l'aspetto di quel volto pieno, irradiante come la luna primaverile e in cui tuttavia, insieme al riverbero di sogni gloriosi, precocemente veniva stampandosi la maschera della virilità. Questa anticipazione fisica è un privilegio dei genii ? Era l'ora in cui il giorno volgeva alla sua fine. Tra le enormi nuvole rosate gonfiantisi pigramente come vele di vascelli, sui verdi orizzonti della Loira, il concento delle campane clamanti dalle chiese e dalla cattedrale di Tours saliva, come un coro di folle lontane, come un'eco d'epoche e di glorie. Come non avrebbe dovuto l'anima di Balzac giovinetto popolare di fantasmi passati e futuri quest'ora mitica, in un'età milieu ■male è l'adolescenza, in una, mitica atmosfera quale è quella in cui vivono privilegiatamente gli uomini di genio? « Era l'ora grave — ha ben detto il Benjamin — i»i cui si forma la persona, l'ora della pubertà, prima ora solenne: gli avi si ridestano e parlano insieme... ». Ho cercato invano di penetrare in questo abbaino. Mi sono accontentato di contemplarne la porta. Chissà che qualcuno, vedendomi in quello strano atteggiamento, non abbia dubitato di me. E' così ammalato di « giallo » questo strambo XX secolo! Curio Mortari 11 precedente articolo ili * Itinerario, balsachiano s è uscito nella - Stampa > dal 17 giugno. La via di Tours dedicata allo scrittore. Rue Nationale N. 39. — La casa dove venne alla luce Balzac: tra le finestre del 1.o piano la targa-ricordo.

Luoghi citati: Siviglia, Spagna, Tours