Quattro siluri in alto mare contro l'incrociatore tedesco "Leipzig,,

Quattro siluri in alto mare contro l'incrociatore tedesco "Leipzig,, Quattro siluri in alto mare contro l'incrociatore tedesco "Leipzig,, L'attacco ripetuto in due giorni diversi - La denuncia al Comitato di Londra - Hitler deciso a fronteggiare la situazione Berlino, 19 notte. Sottomarini ispano - bolscevichi hanno lanciato quattro siluri contro l'incrociatore « Leipzig », una delle navi tedesche adibite al servizio di controllo. Fortunatamente l'obbiettivo non è stato raggiunto. Appena informato della gravissima provocazione, il Fuhrer, che si trovava in Renania, ha fatto ritorno a Berlino dove ha avuto una serie di importanti colloqui. Nel pomeriggio di oggi, Hitler ha conferito nuovamente col maresciallo Blomberg, col capo della Flotta grand'ammiraglio Raeder e col Ministro dell'aria generale Goering. Nei circoli politici si dichiara che, in attesa delle decisioni che vorrà e saprà prendere il Comitato di controllo, sono state prese determinate misure per fronteggiare eventuali nuovi tentativi di aggressione. Pare che il Governo del Beich, indipendentemente dalle decisioni londinesi, chiederà che tutti i sottomarini siano allontanati dalle acque spagnole. Solo !n tal modo è possibile impedire che, in causa e in conseguenza di provocazioni bolsceviche, accadano delle serie complicazioni. Un comunicato del "D.N.B.,, Del nuovo incidente dà notizia il D.N.B. nei termini seguenti: « Il 15 giugno ultimo scorso, in determinati circoli esteri, si spargeva la voce che il « Leipzig» era stato silurato e affondato. Effettivamente il comandante annunciava a Berlino che, a nord di Oran, l'incrociatore era stato preso di mira da tre siluri lanciati rispettivamente alle' ore 9,25, 9,26 e 9,58. Il percorso dei tre siluri fu seguito mediante gli strumenti di ascoltazione. Poiché, come si è detto, l'i. «Leipzig.» non era stato colpito, sembrò opportuno, prima di intraprendere ulteriori passi, di controllare innanzi tutto le voci che davano l'aggressione per avvenuta, quantunque da parte tedesca si fosse mantenuto sul fatto il più assoluto silenzio. « Le constatazioni che risultavano dalla concordanza di quelle voci con la comunicazione del comandante venivano pienamente confer mate il giorno 18 da un nuovo incidente. Alle ore 15.37 di ieri, l'in1 crociatore Leipzig registrava un'altra aggressione da parte di un sottomarino. Parecchi osserva tori poterono distinguere nettamente la scia del siluro. Inoltre cogli strumenti di ascoltazione, se ne stabiliva chiaramente il passaggio davanti alla prua della nave. Ora spetta alle quattro Potenze, ai sensi degli intervenuti accordi, di prendere le misure del caso. Comunque, il governo del Reich dichiara di non essere disposto ad assistere ai tiri al bersaglio dei sottomarini pirateschi ispanobolscevichi, finché uno di essi abbia raggiunto l'obbiettivo. Stamane l'ambasciatore von Ribbentrop ne ha informato d'urgenza i rappresentanti delle tre Potenze partecipanti al controllo navale. Il Fuhrer, conclude il comunicato, ha lasciato la scorsa notte alle ore 24 Godsberg, sul Reno, per far ritorno a Berlino ». Questo comunicato, fatto conoscere dalle prime edizioni dei giornali del pomeriggio, ha suscitato in Germania enorme impressione. Tutta la stampa mette in rilievo l'eccezionale gravità dei fatti, sottolineata dall'improvviso ritorno del Fuhrer a Berlino. La situazione è giudicata seria e paragonata a quella dell'incidente di Ibiza. Provocazione all'Europa La parola, si dichiara, spetta ora al comitato di Londra. Le con sultazioni previste dal recente ac cordo debbono attuarsi immediatamente e stabilire l'azione da intraprendere contro i bolscevichi di Valenza. Le proteste verbali a nulla servirebbero. Occorrono misure esemplari. Le Potenze debbono capire l'imperativo categorico dell'ora. Non c una provocazione soltan, to contro la Germania, ma contro tutta l'Europa civile, scrive 1'ilHpriff. E pertanto è l'Europa che deve insorgere e mettere fine, una buona volta, all'opera nefasta di questi sabotatori della pace. Disgraziatamente quest'opera è tollerata, se non addirittura incoraggiata, da grandi nazioni civili come la Francia e Inghilterra, le quali, tra l'altro, ai ostinano a considerare i seguaci di Franco come ribelli e faziosi, mentre i pirati di Valenza sono ancora soldati e marinai regolari di un legittimo governo. Le ultima notizie che si hanno a questo riguardo da Londra non permettono certo di essere fiduciosi. Si apprende, infatti, che il governo inglese avrebbe già deciso in linea di massima di respingere la domanda di Franco, il qua¬ lsrdnpsdZlicgmsqcsnsusfnnpplcgclmpgsmnpvcTplvasgsvtgd a 4 o o o a i a o o e a i e a n il ¬ le, come è noto, chiede il ricono- Pscimenlo della qualità di bellige- zrante rrz« Speriamo vivamente — conclude l'organc di Goebbels — che la nuova provocazione bolscevica possa indurre l'Inghilterra a più saggi propositi ». Notevoli le considerazioni, evidentemente ispirate, della Boerscn Zeitung. Otto giorni fa, scrive tra l'altro, la stazione radio di Bilbao informava che, da parte bolscevica, era stata formata una flottiglia di caccia con sommergibili modernamente attrezzati e provvisti di armi potenti. Compito di questa flottiglia, dichiara l'annunciatore, è di liberare una volta per sempre le acque spagnole dalle navi da guerra, siano esse tedesche o italiane. Non si trattava di una vaga minaccia. Il tentativo di silurare l'incrociatore Leipzig conferma che i bolscevichi intendevano e intendono di far sul serio. Informazione... rivelatrice Degne di particolare rilievo sono le circostanze in cui la grave provocazione ha avuto luògo, e particolarmente quelle di cui parla il comunicato ufficiale. Taluni circoli esteri, il giorno 15, raccoglievano e lanciavano la notizia che la nave tedesca era stata silurata e affondata. Poiché il comandante del Leipzig molto opportunamente mantenne sull'aggressione il più rigoroso silenzio, si deve logicamente dedurre che i menzionati circoli esteri ne furono informati dagli aggressori, o per meglio dire da coloro che avevano impartito gli ordini di attaccare le navi tedesche e italiane. Tutto ciò non solo conferma, se pure ce ne fosse bisogno, che i siluri sono stati lanciati dai bolscevichi, ma dimostra anche che la aggressione era premeditata. Il rappresentante del Reich è stato incaricato di in/ormare d'urgenza le altre tre Potenze e di sottolineare la gravità della provocazione. Questo nuovo incidente dovrebbe finalmente far aprire gli occhi ai dirigenti responsabili di Parigi e specialmente di Londra. Costoro dovrebbero convincersi che gli ispano-bolscevichi, sapendo che la loro situazione è disperata, sono decisi a tutto, sono decisi cioè ad allargare il conflitto. E' bene perciò che le quattro grandi Potenze intervengano con la massima energia, affinchè i piani di Mosca non possano essere attuati. In ogni caso la Germania, e naturalmente anche l'Italia, sono decise a fronteggiare per loro conto il gravissimo pj ricolo. Le infrazioni francesi L'organo delle forze armate pubblica, poi, oggi una relazione documentata sulle nuove sistematiche infrazioni francesi all'impegno di non intervento. Nella relazione si ricorda, innanzitutto, che or non è molto, il cosi detto ministro della difesa di Valenza annunciava alla radio che quanto prima l'esercito « repubblicano » disporrebbe di forti contingenti di truppe fornite di artiglieria pesante, moderni carri d'assalto e numerose squadriglie di aeroplani. Questi nuovi contingenti verrebbero impiegati in un'azione decisiva. La comunicazione non era campata in aria, non costituiva, cioè, uno dei soliti espedienti di propaganda. Le informazioni che si hanno da fonte sicurissima circa le forniture francesi, provano che il ministro della difesa bolscevico diceva delle cose verissime. Nelle ultime settimane sono giunti in Spagna quantitativi ingentissimi di materiale bellico. Le basi di rifornimento sono Marsiglia e Tolosa. Nella seconda quindicina di maggio sono stati trasportati nella Spagna rossa sessanta cannoni di vario calibro, comprese alcune batterie antiaeree, circa 150 mila fucili, 1500 mitragliatrici, 12 milioni di cartucce, settanta vagoni di munizioni, trecento autoblindate e ottomila autocarri. Risulta, inol tre, che i rossi di Valenza hanno ordinato a fabbriche francesi, pare d'intesa col ministro dell'aria Cot, cinque grossi apparecchi da bombardamento armati di cannoncini c mitragliatrici. Ogni apparecchio costa un milione e 200 mila franchi. Per di più, e stato firmato un secondo contratto per la fornitura di cinquanta apparecchi dello stesso tipo. Anche per via di mare, base Marsiglia, le infrazioni sono all'ordine del giorno e avvengono sotto gli auspici più o meno manifesti delle locali autorità. Fino a quando, commenta la « Boersen Zeitung », potrà continuare questa farsa sanguinosa? Vice tmlnGLLmgvaFdsdgildsmrcdNsbvdceRltcdtenmllIndalccio Prieto smentisce... Valencia, 19 notte. Un portavoce del Ministro della Difesa. Indalecio Prieto, in risposta ad un quesito dell'* United Press », ha smentito tutte le noti zie secondo le quali un sottoma rino rosso avrebbe tentato di silu¬ rare l'incrociatore tedesco «Leipzig ». Una smentita ufficiale è sta ta annunziata per la serata.

Persone citate: Goebbels, Goering, Hitler, Prieto, Raeder, Valencia