Vignoli vince con vantaggio palesandosi in grandi condizioni di Vittorio Varale

Vignoli vince con vantaggio palesandosi in grandi condizioni XI G. Guzzi ciclistico Vignoli vince con vantaggio palesandosi in grandi condizioni Mandello Lario, 21 mattino. Erano tre anni che Vignoli non vinceva una corsa... Per ricordarsi d'una sua vittoria, bisogna riandare al '34, quando — fresco professionista — si rivelò con la clamorosa fuga, tenuta fino all'arrivo, nella dura Napoli-Bari del Giro d'Italia, e poi, un mese e mezzo più tardi, quando, mandato con la squadra tricolore al «Tour», ottenne un'altra bella e significativa vittoria per distacco nella tappa dei Pirenei con arrivo a Luchon. Dopo d'allora, l'aitante bolognese ben prese a correre dietro alla sua forma migliore, ma a ir . a . . f . ' f ra, S 3. i. : o aogi di i, e a o a l sa edi ea a sy, e ito ni, ò aarii, rta non la raggiunse più. Travolgente azione del vincitore Finalmente Vignoli ha vinto, ieri, il Premio Guzzi, disputatosi per 180 chilometri attorno ai laghi di Lecco e di Como: è scappato sulla salita alla Madonna del Ghisallo (dalla parte più erta e più lunga), tutti gli avversari staccando; è arrivato sul culmine con ben un minuto e mezzo di vantaggio; e poi, proseguendo da solo a fortissima velocità per i rimanenti 40 chilometri, ha tenuto talmente testa agli inseguitori che pur si erano raggruppati, da finire la corsa con tanta cura organizzata dal Dopolavoro della Moto Guzzi, con più di cinque minuti di vantaggio. Nè si deve credere che i battuti fossero delle nullità: è vero che Del Cancia, per quanto regolarmente iscritto, all'ultimo momento tagliò la corda con la scusa che non è abbastanza allenato (quando la Federazione vorrà interrompere questa brutta abitudine dei corridori d'iscriversi e poi di non farsi vedere alla partenza?), ma fra i battuti, dico fra i nettamente piegati in salita, c'erano pur Mollo e Canavesi — due arrampicatori che nel Giro si erano mostrati a ben poca distanza da Bàrtali. Fino al Ghisallo, cioè per quasi 130 chilometri, la corsa ch'eravamo venuti a seguire per rivedere il vincitore della « Sanremo » e qualcuno degli esclusi dalla squadra del Tour, non aveva avuto storia. Due inseguimenti di Mollo Non fu che al passaggio a Mandello a circuito delle Grigne ultimato, che un gruppo di sette corridori (Rimoldi primo in volata, Vignoli, Giuppone, Fantini, Benente, Cecchi e Bavutti) passò con un minuto di vantaggio su un'altra mezza dozzina, fra cui Gotti, Mollo, Rogora, Canavesi: la frattura s'era verificata poco prima, ma non durò molto, che a Lecco (Km. 70) quindici corridori formavano l'avanguardia, la quale, andando verso Como, s'ingrossò fino a contare una ventina d'uomini. Come dire che proprio niente d'interessante successe che valga la pena d'esser rilevato; salvo una caduta di Mollo e conseguente rottura della ruota anteriore, che gli costò un veloce inseguimento, concluso a Como (Km. 100). Ma qui il torinese si fermò nuovamente per metter sotto una ruota più leggera: e questa volta la caccia gli riuscì meno facile perchè Canavesi s'era messo a tirare assai forte lungo la strada tutta ondulata che segue la costa orientale del Lario. Non fu che a Bel lagio, finalmente, che Mollo potè riagganciarsi al gruppo. A questo punto comincia la nota salita alla Madonna del Ghisallo e, qui, almeno, avremmo potuto veder qualcosa d'interessante! Vignoli neanche un attimo pensò che il primo posto in testa al gruppo non dovesse spettare a lui. Lo vidi passare al comando; spingere con forza; e da quel momento nessuno più gli passò davanti. Tanto la sua azione era potente, che la compagnia subito si disgregò alle prime svolte. Mano mano, vidi indietreggiare Bavutti, Bovio, Rimoldi, Scorticati, Macchi; più avanti anche Rogora, Fantini, Cecchi cedettero; la stessa sorte toccò a Gotti cento metri più su; infine Mollo, Benente e Giuppone dovettero a loro volta staccarsi. Forse per Mollo ci può essere la giustificazione del duo inseguimenti cui dovette sottostare, ma è un fatto che di 11 a un chilometro anche Canavesi — l'unico che fino a quel punto fosse riuscito con grandissima pena a rimanere alla ruota del bolognese dovette rialzarsi, vinto dalla maggiore velocità dell'avversario. La fuga di Vignoli Si era a metà dell'ascesa. Ancora quattro chilometri rimanevano da percorrere, avanti di gettarsi giù nella valle di Asso. In quei quattro chilometri, Vignoli guadagnò un minuto e mezzo a Benente, un minuto e quaranta a Mollo, Canavesi # Giuppone, due minuti e mezzo a Gotti, Macchi, Bovio e Cecchi. Li avrebbe mantenuti nel¬ lnrsfduerdfdgd la discesa, 0 poi nel tratto di pianura di là all'arrivo? Altro che! Vignoli davvero pa reva ritornato il fortissimo passista di tre anni fa, quando batteva fior di campioni di grido. Gli otto distaccati che vi ho detto, ebbero un bel riunirsi in un g-ruppo solo e dargli la caccia, una caccia furibonda, alternandosi tutti di buo na voglia per condurre: al bivio di Erba (quando mancano 26 chilometri ali arrivo) il vantaggio del fuggitivo era già salito a 2' e 20"; e quindici chilometri più oltre cioè all'uscita dell'Adda dal lago di Lecco, il mio cronometro ne segnava 4. Fu in quel momento che Vignoli, venuto vicino all'automobile che mi ospitava, mi gridò con voce stentoiea, quasi a dimostrarmi che non era il fiato che gli manca:— Dica ben su, non le pare che10 vada più forte di tanti prescelti per la squadra? Io non potei rispondergli, e ciò per intuitive ragioni, ma vi assicuro che anche negli ultimi chilometri verso il traguardo era bello vedere il bolognese spingere a 36 all'ora come niente. Tanto che, come vedrete qui sotto, all'arrivo gli riconobbero cinque minuti abbondanti di vantaggio su un gruppo che fino all'ultimo s'era battuto per non farsi mortificare da un uomo solo. Con la sua bella punta finale, Mollo ebbe ragione de' suoi compagni, e si aggiudicò11 secondo posto una lunghezza davanti a Bovio e Canavesi. Ecco l'ordine d'arrivo: 1. Adriano Vignali di Bologna in 5 ore 27fi 181 km. del percorso alla media di km. 33,211); 2. Mollo Enrico in 5 ore 32' 13"; 3. Bovio Marco; 4Canavesi; 5. Cecchi; 6. Gotti; 7Macchi; 8. Benente; 9; Giuppone; 10. Scorticati in ore 5 e 34; il. Rogora; 12. Maggioni; 13. Rimoldi, ecc. Vittorio Varale Il Giro di Germania