I fratelli Mangiarotti ai primi posti nella spada

I fratelli Mangiarotti ai primi posti nella spada // torneo schermistico di Cremona I fratelli Mangiarotti ai primi posti nella spada Cremona, 18 notte. La prima parola la vogliamo di- re per Raqno. Operato un mese fa, apiìena uscito dalla clinica, ha 'salito le scale della sua sala di scherma con t'aiuto del bastone.] si è levata la giacchetta e serio] serio. tagliando corto ai compii-'menti, ha detto: «Lezione, mae-1Btro. la prego ». IDopo, ha promesso di essere ri lCremona. Ha tenuto, come sem- rpre, la parola. L'abbiamo visto uh po' più magro, un po' più pallido.] e siamo stati assaliti da un certo iscrupolo. Gli abitiamo fatto vedere allora da un medico le cicatrici freschissime per poi concludere: « Tira, ma se non ti senti, piantala ». Ragno ha cominciato e ha finito. Non ha fatto sforzi, ha tirato tranquillo tranquillo, ma è stato in testa alla eliminatoria, in gara fino all'ultimo per la vittoria j dnale ed e: terminato al quarto po- sto. Saluto romano. Ecco un Cam pione, ceco uno sportivo, ecco un fascista. La- seconda parola e per Visconti. Nessuno ci può, ci dei-e incolpare di fare il tifo per chicchessia. Eppure ieri l'abbiamo fatto per Visconti. Ha cominciato bene, ha finito male. Gli e capitato quello che aliti spada capita a tutti e. più frequentemente, a coloro che hanno qualcosa da difendere. Visconti è stato eliminato. A 7iostro parere non ha perso nulla. Avrebbe perso di più, molto di più, se non avesse partecipato al torneo. La terza parola è per la « Mangiarotteria »: due ragazzi stupendi che in più d'un ' momento ci son sembrati perfetti. « Anche Dario?» ci può chiedere il lettore che la sa lunga. Anche Dario, specialmente Dario. Vogliamo ardentemente sperare che non sia la giornata e cosi lo crediamo, anzi, perchè non invano ci sembra di avergli raccomandato unU certa partenza sul ferro, non invano abbiamo altra volta criticato e magari aspramente, quei balletti un po' comici, un po' rischiosi e oltre tutto perfettamente inutili. Dario e stato ieri di una sobrietà esemplare e basterebbe a darne un'idea il magnifico assalto che ha disputato su Ragno'.— diciamo: su Ragno — mettendogli tre botte all'avambraccio nello Aqs^ aspazio'di dTecX~c"e^ìméÌr\. ìn'si- j'stiamo su Dario non per dar sod- "disfazione a chi guarda giacché }la classifica della -madri'In tmun ]nla classifica della spada lo trova al primo posto, ma perchè Dario aveva bisogno di una affermazione come questa. Ha vinto e n'è felice: e siamo felici anche noi. Ma cosa ci combina il vecchio (chiamiamolo così per intenderci) maestro Mangiarotti? Dario ce lo trasforma, Edoardo ce lo ripresenta tale e quale noi lo conoscevamo e Mario, il terzo, un moccioso che avevamo visto alto così, ce lo fa ritrovare non soltanto un magnifico giovinetto — e questo è picrito suo fino a un certo punto — ma uno schermitore già fatto, già formato, farfalla e non crisalide. Peccato non ce ne sia, almeno per ora, un quarto. In tre, perchè anche il pnnisqmdasvsslterzo è stato tittt'altro che inu- ! tile, hanno dato nerbo al torneo ie mai come in questo momento ' è tanto strana e tanto, buffa che\il primo e il secondo del torneo\sarebbero stati, in una finale di |otto, i primi... eliminati Volete i risultati di queste eliminatorie? Nei vale la pena, perchè non accade tutti i giorni di vedere gare come queste. Nella prima, dopo i cinque che ritroverete in finale, sono eliminati Mangiarotti Dario, che ha fatto un «barrage» col fratello Edoardo, e, poi, Picchi, Del Piano e Bertolaia; nella seconda rimangono a bocca asciutta Corvo, dopo aver disputalo il suo bravo « barrage » con Mangiarotti Dario, Domenicani, Visconti e Mastrolilli. Per sapere quanti erano i concorrenti non avete che da fai e i conti: Uquanti bastavano per dar vita aquella che in Italia e, quindi mtutti i paesi del mondo, può chiù Morsi una stupenda .battaglia. Vediamo ora la classìfica finale: 1. Dario Mangiarotti, di Milano, con 14 punti (dopo « barrage » col fratello Edoardo): 2. Edoardo Mangiarotti, di Milano, con 14 punti (dopo «barrage» col fratello Dario) ; 3. Roberto Battaglia, di Milano, con p. 10 e 14 stoccate; 4. Saverio Ragno, di Venezia, p. 10 e 15 st.; 5. Carlo Agcstoni. di Milano, p. 10 e 16 st.; 6. Aldo Cerchiari, di Milano, p. 10, e 17 st.; 7. Saracco, di Genova, p. 8; 8. Conte, di Bari, p. 6: 9. Marini, di Milano, p. 4; 10. Rudatis, di Venezia, p. 4 e 1 stoccata di più del precedente. Fra i milanesi, che erano sei. nulla si decide. Agostonì. Dario Mangiarotti, Edgardo Mangwiot-t e Ccrclnari finiscono tutti con tre vittorie e due sconfitte. Ago- stoni, JSdoarda , Dario restano in testa, fino a pochi assalti dalla fi- ne; ma e bastato che Agostaniprendesse una sconfitta imprevi- sfa da Rudatis perchè i primi due /ossero già designati. Tre fratelli,tre castèlli; due fratelli, lieta lottàin famiglia, col terzo eh* f*^:«Forza Dario! » e « Fcrza Edoardo! » appena uno dei due restava sotto di una botta. Assalto magistrale dì Dario e abbraccio finale. Brevi commenti-. Sette «primi categoria » in gara; due eliminati e cinque in filiale e proprio quei cinque ai primi posti. Dopo di essi il migliore è Circhiari, che ha diritto a tirare un bel sospiro... Battaglia che va; Ragno che andrà; Agostoni che sembra in crescen *goxiom rne semora. m crescen-do, il migliore Agosto-m della •''"-gione, insomma. E mai, forse '■ coda a una finale come questa sì trova gente in gambissima, specie, Conte e Saracco. Questo torneo non fallisce il suo scopo. Conferma e rivela. Nedo Nadi