Marzi senza sconfitte nella gara di fioretto

Marzi senza sconfitte nella gara di fioretto IIm TORNEO ni CREMONA. Marzi senza sconfitte nella gara di fioretto Cremona, 17 notte. Due «omini, velia bella finale di fioretto a Cremona, non sono al loro posto: Dì Rosa e Faldini. Come se non ne avessimo abba- stanza delle troppe malattie che in questi giorni hanno afflitto gli schermitori italiani, sin quassù è arrivata la coda dell'epidemia. Di Rosa, povero figliuolo, è venuto per disciplina, dopo quindici giorni di altissima febbre e se l'è cavata mirabilmente all'inizio per poi cedere alla, fatica. Che aveva da fare? Ritirarsi? Anche a costo di essere un po' cattivi, gii abbiamo chiesto di arrivare in fondo per non scombussolare la classifica ed egli ha ubbidito. Poco conta per lui un posto più su o un posto più giù, quando si è visto che l'atleta è intatto, volonteroso, disciplinato. L'altro, Giorgio Faldini, ha sofferto durante la gara di un serio disturbo viscerale ed è giunto alla fine soltanto perché gli abbiamo concesso una mezz'ora e più di riposo La prima categoria, per andare con un po' d'ordine, è stata rap- Ìiresentata da quattro uomini soi: Marzi, Bocchino, Di Rosa e Giuliano Nostini. I puledri della seconda erano dieci. Passati ai due primi posti dei due gironi eliminatori Marzi e Noshni Giuliano, Di Rosa, e Bocchino, gli altri due posti disponibili sono stati presi da Paoletti e da Falcini, da Montano e da Nostini Renzo. Risultati che. a tener conto di tutto, ci sembrano esatti. La gara non ha avuto uno svolgimento drammatico. Sul nostro taccuino i segni sono brevissimi. Giuliano Noshni che batte il fratello Renzo per S a k in un combattimento accanito, leale, sportivo e fraterno; Paoletti che è il primo a rompere l'incanto sul povero Di Rosa, ormai stremato di forze; Nostini Renzo che riesce a rimontare Bocchino da li a 0 a 4 a 4 per poi prendere l'ultima, e poi due doppie linee nere sotto i nomi di Marzi e di Bocchino: due doppie linee che nel pensiero di chi le ha tracciate equivalevano a quel gesto espressivo che fanno i napoletani portando l'indice e il pollice della mano destra sulla guancia destra per dar poi un ideale giro di chiavetta. Marzi e Bocchino hanno, insomma, staccato tutti di classe e sono andati via apparigliati per tutta la durata del girone segnando so lo vittorie. E' stato esattamente a tre assalti dalla fine che si sono incontrati. E' cominciato l'assalto e Marzi ha incassato una risposta. Sono andati due a due; poi si è visto Marzi fare una botta diritta sulla preparazione di attacco: un capolavoro. Bocchino ha messo a segno un meraviglioso attacco diretto, poi si è preso due risposte. Marzi aveva messo in opera la sua parata omnium che qualcuno chiama scherzosamente « a- ombrello*, che oggi abbiamo sentito giustamente definire «ere ventilatore ». Bocchino poteva forse passare per un'altra strada, ma non di lì. Cosa fatta, capo ha. Marzi, il degno vincitore; Bocchino, il degnissimo rivale. E gli altri ? Sarebbe ora di darvi la classifica: l.o Gustavo Marzi, di Torino, con 7 vittorie; 2. Giorgio Bocchino, di Firenze, con 6 vittorie; 3. Giuliano Nostini. di Roma, con 5 Vittorie; 4. .Renio Nostini. di Roma, con 3 vittorie; 5. Manlio Di ìRasn. di Livorno, con 2 vittorie \e 29 stoccate: 6. Alberto Paoletti, di Livorno, con 2 vittorie e 30 stoccate: 7. Aldo Montano, di Livorno, con 2 vittorie e 32 stoccate; 8. Giorgio Faldini, di Roma, con 1 vittoria. Dunque, facciamo un po' i conti. I quattro prima, categoria, con tutte le disgrazie di Di Rosa, sono andati a finire al primo, al secondo, al terzo e al quinto posto. Il seconda categoria che è al quarto posto è Renzo Nostini. Sapevamcelo. Paoletti ha avuto un risultato magnifico che conforta un po' la nostra fiducia perchè questo ragazzo ci sembra suscettibile di grandi progressi. Di Montano, buon fiorettista ma migliore sciabolatore, sperici-1mo di parlare più a lungo sabato, 'Ci resterebbe da far V'elogio dei Nostini. A cuore sono paA;e per grande che sia, non guasta mai; per valore sono ormai vicini vicini; per la intelligenza sulla pedana sono degli assi e pensiamo sinceramente che così sia anche nella vita. La prima gara è finita. E' mancato Ugo Purcaro, che conquistò il massimo titolo, dieci giorni fa. Ma i suoi, diciamo cosi, colleghi Visconti e Perenno sono inaspettatamente arrivati a Cremona. Siano i benvenuti. Nedo Nadi GUSTAVO MARZI