ASPETTI E RISULTATI della lotta contro la delinquenza minorile

ASPETTI E RISULTATI della lotta contro la delinquenza minorile ASPETTI E RISULTATI della lotta contro la delinquenza minorile Cosa insegna la Mostra di Roma - 52 istituti di rieducazione e 10 mila internati - Il 90 per cento dei minorènni traviati ricuperati alla società ROMA, giugno. Diecimila, giovani sono accòlti attualmente negli istituti di rieducazione sorti o sistemati secondo o spirito della riforma fascista. E poiché l'attuazione dei nuovi ordinamenti non ha sofferto rèmore od ndugi, si può affermare fondatamente che il «territorio di persone» sul quale ha da dispiegarsi in Itaia la lotta contro la delinquenza minorile non eccede questi confini numerici. Giova ricordare, infatti, che la legge sull'istituzione e sul funzionamento dei tribunali I |tgII ! ! , ; o , o a e i n a , ; dei minorenni, la quale ha preci- disato e coordinato, sotto l'aspetto! degiuridico, i compiti e le finalità! crassegnate alle istituzioni operanti} i din varia guisa nel campo dell'as- ! spsistenza al fanciullo, è entrata in novigore il 29 ottobre 1934 e che im-, mmediatamente, come è proposito i zae costume del Regime, essa ha tro- frvato Ja sua applicazione pratica conella pronta organizzazione degli deistituti convergenti: un anno do-1 vipo. circa 8000 posti erano già di-| sponibili negli istituti sorti un po' i todovunque, e la capienza di essi, !jaentro l'anno successivo, saliva ad ; aioltre 10 mila posti, vale a dire ad. (iun livello che consente di fronteg- ! cigiare largamente ogni esigenza e I tidi considerare come inesistente il o pericolo che un minorenne travia- qto abbia a rimanere abbandonato a se stesso, abbia a restare escluso, per deficienza dei mezzi e dell'attrezzatura assistenziale, da quel processo di rieducazione al quale la legge affida la reintegrazione degli elementi sociali. Rapportato alla consistenza attuale della popolazione, e tenuto conto che la delinquenza minorile è un fenomeno tipicamente urbanistico, il numero di diecimila, in cui si contiene e si precisa la massa dei giovani per i quali è necessaria l'opera rettificatrice dello Stato, dà luogo ad un quoziente infinitesimale. Si dovrebbe dedurre da questo che il problema della delinquenza minorile ha aspetti che non si possono ritenere preoccupanti. La realtà coincide, fortunatamente, con questa deduzione. Senonchè la gravità di un problema sociale non si misura, in effetto, dalle cifre assolute o relative in cui si contiene la cerchia di coloro che lo personificano. Essa va riguardata oltre le cifre, oltre le facili apparenze; va ricercata! negli aspetti sostanziali ed umani j che il problema presenta; va mi-| surata in rapporto alla concretez- j cza dei risultati che l'applicazione, adei rimedi e capace di conseguire. icNel caso concreto, si tratta di im-11pedire che focolai embrionali o!tlatenti di delinquenza abbiano a vperpetuarsi, a diffondersi, a molti- dplicarsi. Ed ecco, alla stregua di dquesta necessità, che è, ad un tem-p Cpo, un imperativo sociale ed una zragione di vitale interesse per la iNazione, l'impostazione organica ned efficiente che lo Stato ha dato Ccontro la criminalità O1 rCinquantadue istituti sono stati dapprestati in poco più di due an- sni. dandy luogo ad un sistema rie- gducativo ed assistenziale nella cui, mtrama si attua quel miracolo dello zspirito che è la elevazione e la re-j ddenzione. Come si classificano zquesti istituti? Quale sfera d'azio-erne è attribuita ad ognuno di essi ? , cQuale vita vi conducono i piccoli | ialla' lotta minorile. captivi e su quali cardini si impernia il processo rieducativo che deve restituirli alla società? In quale misura, infine, si opera il ricupero delle piccole anime in formazione, insidiate dagli errori e dal traviamento in cui sono cadute per colpe di uomini o accidentalità di situazioni? A tutti questi interrogativi, la Mostra dell'assistenza all'infanzia che si aprirà il 20 Icorr. darà una risposta netta, esauriente, luminosissima. Grafi ci, plastici e fotogrammi, insieme ad una miriade di altri elementi dimostrativi, offriranno la visione | d della complessa organizzazione d creata dallo Stato; ne riveleranno n i dettagli e le caratteristiche; prò- spetteranno, nella cornice delle norme che regolano il funziona- , mento dei diversi istituti, l'esisteni za di coloro per i quali il connubio fra un apparente castigo ed una ' concreta solidarietà va dischiu dendo nuovi e nobili orizzonti di 1 vita. | Bisogna ricordare che il legisla i tore ha chiaramente determinato! !ja categoria dei minorenni traviati ; ai quali ha da applicarsi la legge . (in ogni caso devono ritenersi es ! ciu3ì dal novero dei minori travia I ti, i ragazzi soltanto troppo vivaci o quali si provvede adeguatamente og]i ordinamento scolastici e di: cassistenza al lavoro) precisando ihe Si tratta dei minori degli annilc18 i aua]ii per le abitudini contrat- se, diano manifeste prove di tra- rviamento ed appaiano bisognevoli rdi correzione morale. Da questa ldeterminazione, nasce il criterio vChe ha presieduto alla classifica- dzione ed alla specializzazione degli lstituti. Ecco così, per i minori che qnanno violato la legge penale. i rCentri di rieducazione istituiti in sOoni sede di Corte d'Appello e che nraggruppano intorno ai Tribunali tdei minorenni, destinati a far giù- istizia nel campo minorile — la Egiustizia risanatrice della società imoderna — un centro di osserva-! pzione, una sezione per minorenni sdetenuti, un riformatorio giudi- dziario ed un riformatorio per cor-j rigenti; ecco speciali istituti perTcoloro che sono stati prosciolti per j incapacità di intendere-e di volere, [f ma che sono ritenuti socialmente pericolosi; ecco, infine, sparse in tutta Italia, in numero di 34, le Case di rieducazione per i minorenni dichiarati traviati, secondo lo spirito e la lettera della legge. A questa molteplicità di istituti fa riscontro l'unicità della norma che ne guida l'azione: bandito dall'ambiente ogni carattere carcerario, la lotta contro la criminalità minorile non dà luogo ad un'attività repressiva, ma preventiva e risanatrice; la sanzione, spogliata di ogni carattere afflittivo, si ira¬ cipui della loro rieducabilità) : ec- duce in mezzo di rieducazione e di recupero. Lo studio, la disciplina, il lavoro (questa aspirazione suprema della natura ed espressicne suprema della vita è, anche per i fanciulli, uno dei coefficienti pre co i cardini del sistema educativo n atto presso tutti gli istituti e che si materia di amore e di austerità, senza rifuggire dal rigore, quando questo è necessario. I risultati? Sono notevoli e consoanti: il novanta per cento dei giovani che la società riteneva perduci per sempre, conserva, dopo l'entrata nella vita libera, le buone qualità acquisite negli istituti di rieducazione. Tra non molto, i risultati dell'attività di rieducazione potranno essere veramente totali tari. In questa realtà si incide il successo della riforma fascista, E il successo delle leggi penali a indirizzo rieducativo costituisce, per tutti, la vittoria dello spiritò sulla concezione materialistica della vita, Tesfo di Francesco Argenta fotografie di y. Zumaglino COMUNQUE SI ESPLICHI, nei campi o nei laboratori, il lavoro favorisce la rieducabilità dei minorenni traviali. Questi due ragazzi del Riformatorio di Nisida hanno preferito ad ogni altra attività quella del terrazziere: eccoli mentre riattano la strada di Portopavcne. pq un apparente castigo ed una ' ncreta solidarietà va dischiundo nuovi e nobili orizzonti di a. Bisogna ricordare che il legislae ha chiaramente determinato! categoria dei minorenni traviati quali ha da applicarsi la legge n ogni caso devono ritenersi es3ì dal novero dei minori travia i ragazzi soltanto troppo vivaci ali si provvede adeguatamente LO SPORT NON E' BANDITO DAI RIFORMATORI: rientra, anzi, fra i capisaldi del processo rieducativo. Ecco gli internati di Nisida impegnati in una partita di pallacanestro. ADUNATI ATTORNO AL DESCHETTO, questi quattro ragazzi del Centro di rieducazione di Roma, si temprano, nell'umiltà del lavoro, per una vita migliore.

Persone citate: Francesco Argenta

Luoghi citati: Italia, Roma