L' avvenimento visto da Parigi di Concetto Pettinato

L' avvenimento visto da Parigi L' avvenimento visto da Parigi Parigi, 16 notte. Liberata almeno momentaneamente dalla preoccupazione di una crisi ministeriale — la presentazione del progetto sui pieni poteri al Senato non essendo prevista prima di venerdì, e sembrando d'altra parte poco verosimile che la Camera Alta rifiuti al Gabinetto una facoltà, dalla quale rimangono esclusi, secondo le ultime decisioni dalla scorsa notte, il controllo sui cambi, la svalutazione e la conversione delle rendite — l'opinione si volge verso Iti imminente conversazione anglotedesca di Londra, dove Von Neurath è atteso il 23 giugno. In linea di massima, la visita del ministro degli Esteri tedesco a Neville Chamberlain ed al capo del Foreign Office non costituisce per Parigi una sorpresa. Dell'Ini vito il Quai d'Orsay era stato informato in precedenza. D'altra parte domani giungerà a Parigi il generale Beck, capo di Stato Mag giore della Reichsweher in ade-jsione ad un invito rivolto a Von Blomberg dal generale Gamelin, durante le circostanze della incoronazione inglese e tale circostanza viene interpretata come una prova del desiderio di Berlino che i colloqui di Londra non rivestano agli occhi della Francia alcun carattere allarmante. Supposizioni gratuite Si aggiunga che le reiterate di chiarazioni dei giornali tedeschi secondo cui il viaggio di Von Neurath nulla potrà mutare nella politica della Germania, irrevocabilmente fondata sull'asse BerlinoRoma, fanno fino ad un certo punto contrappeso ai timori di queste sfere. Ma, a onta di tali ragioni per considerare l'avvenimento con oalma, l'opinione francese non è tranquilla. Anzitutto il suo convincimento è che la Germania, approfittando della torbida situazione russa e dell'accordo intervenuto sul controllo navale, voglia, d'accordo con Roma, rimettere sul tappeto quel Patto a Quattro, contro cui le diffidenze francesi sono altrettanto note quanto tenaci. In secondo luogo, e quest'altro timore parla forse più forte del primo, Parigi pensa che la direttiva dominante della ipolitica inglese sia costituita tuttavia dal Mediterraneo e dall'ostilità contro l'Italia, e che a tali direttive il Foreign Office potrebbe essere tentato di subordinare il problema dei rap porti fra il Reich e l'occidente, fa cilitando con ogni sorta di con cessioni il ritorno della Germania, in seguito, alla comunità europea, purché Hitler molli l'asse Berlino Roma e lasci 30la l'Italia. Il linguaggio dell'organo ufficio so tedesco dovrebbe — come dicevamo — essere sufficiente ad il lustrare il carattere gratuito della supposizione. Il sospetto che la Germania si sia prestata alla creazione dell'asse Berlino-Roma unicamente per farsene una moneta di scambio nelle sue future trattative con l'Inghilterra, può avere 1 suoi aspetti seducenti, ma non bisogna dimenticare una cosa, anzi due: che per quanti vantaggi la Germania possa cavar dall' asse Berlino-Roma prestandosi a demolirlo, essa ne caverà molti di più tenendolo in vita e mantenendolo efficiente. Se il solo delinearsi di un accordo tedesco-italiano è ba- stato a rendere l'Inghilterra malleabile nei confronti di Berlino, quale prova migliore dell'efficienza decisiva di quella costellazione, e quale maggiore incoraggiamento a persistere nel coltivarla? Ma c'è una seconda cosa da non dimenticare, ed è che, se Berlino desidera ristabilire con l'Inghilterra rapporti di fiducia e collaborazione, tale desiderio non è meno vivo in Italia, dove la sola ragione che abbia potuto da due anni in qua imporre silenzio, è stata la ostilità e l'incomprensione di Londra. Alcuni interrogativi La specie di incompatibilità determinatasi fra Inghilterra e Ita- lia in seguito all'occupazione del- l'Etiopia è, più che altro, il risul tato di una serie di equivoci. Ora la Germania ha tutto da guadagnare nel concorrere all'eliminazione di questi equivoci, se ciò può assicurarle il possesso simultaneo della carta italiana e della carta inglese, invece di voler buttar via runa per afferrare l'altra. Ma le preoccupazioni francesi hanno non di meno un fondamento, e questo fondamento risiede nei propositi dell'Inghilterra, il cui Governo avrebbe comunicato al Quai d'Orsay. secondo l'Oeuvre, di avere in mira per l'appunto la demolizione dell'asse Berlino-Roma per isolare l'Italia. Quali offerte farà Londra a Von Neurath ? Quali strappi proporrà alle tesi, sin oggi franco-britanniche, della sicurezza collettiva e della pace indivisibile? Parigi sa, per prova, da vent'anni, che la Wilhelmstrasse è famosa per strappare agli altri delle concessioni senza dare loro nulla in cambio. Non accadrà lo stesso anche questa volta? Non lascerà Londra di nuovo la preda per l'ombra? L'ansietà delle sfere parigine muove Ji qui. Il Temps, ad ogni modo, analogamente agli organi ministeriali d'oltre Manica, non crede che dai colloqui fra von Neurath e Eden usciranno novità sensazionali. Essi permetteranno, si spera, di dissipare certi malintesi, di precisare « il nuovo spirito che da un po' di tempo si riscontra in Europa » e di preparare la via a negoziati ulteriori; ma si tratterà dì risultati a più o meno lunga scadenza. In quanto agli argomenti che domineranno . le conversazioni, notizie da fonte londinese li additano nel problema spagnuolo e nel problema del Patto occidentale. L'Inghilterra farà pressione sul Ministro degli esteri tedesco per indurlo ad accogliere l'idea di un armistizio e ad attuare il ritiro dei volontari stranieri, accettando probabilmente di mostrarsi di più facile contentatura circa le basi su cui dovrebbe essere concluso il nuovo Patto di Locamo. Ma le condizioni disperate di Bilbao inducono taluni osservatori a chiedersi se Eden non farà l'im- ^^cr indurre von Neurath ad assumere subito degli impegni che valgano a fermare in tempo l'avanzata vittoriosa di Franco. Gli stessi informatori pretendono sapere che il generale Beck non vedrebbe di buon occhio l'intervento tedesco in Spagna, e sperano che Parigi tenti uno sforzo analogo anche su di lui. Ma su questo punto la fiducia appare assai sparuta. Il Capo di Stato Maggiore del Reich incontrato il generale Gamelin, sarà a colazione domani in casa dell'addetto militare tedesco von Kuhlenthal e pranzerà venerdì sera all'Ambasciata d!. Germania. Concetto Pettinato

Persone citate: Beck, Hitler, Neville Chamberlain, Von Neurath