Il dott. Pietro Baratono nuovo prefetto di Torino

Il dott. Pietro Baratono nuovo prefetto di Torino Il dott. Pietro Baratono nuovo prefetto di Torino S, E, Giovanni Oriolo collocato a riposo per limiti di età di Torino e stato nominato il Cai-, di Gran Croce dott. Pietro Baratono, in sostituzione, del. grand'uff. dott. Giovanni Oriolo, che lascia Come pubblichiamo in altra pèrte del giornale, nuovo Prefetto tZ servizio per limiti di età. aver raggiunto i glia canavesana di Ivrea, volto asciutto, sobrio di parole e di gesti, dai modi signorili, egli'giunge à noi con l'esperienza acquisita in mportanti e delicati incarichi, nei quali rifulsero le sue eccezionali qualità di intelletto e di temperamento. Nessun prefetto de! Regno può forse vantare, all'età di appena 53 anni — S. E. Baratono nacque, nel 1884 — un passato comparàbile al suo. Entrato nell'amministrazione nel 1908, egli vi ha rapidamente percorso tutti i gradi della carriera ed ha retto importanti uffici del centro, fino ad assumere la carica di capo del personale, prima nella direzione della Pubblica Sicurezza, poi nell'Amministrazione civile. Nominato prefetto, fu dapprima destinato a Novara dove, dette impulso a notevoli lavori quali il brefotrofio e lo stadio. Trasferito successivamente a Firenze, la sua breve permanenza nel capoluogo della Toscana vi è tuttora ricordata come feconda di utilissimi risultati. Tra l'altro S. E. Baratono fu tra i promotori della politica di valorizzazione turistica di Firenze, e durante la sua amministrazione, e grazie sopratutto alla sua opera, fu risolto il problema del campo di aviazione con il risultato di inserire il nome di Firenze nel quadro delle comunicazioni aeree nazionali e internazionali. Ma la carica nella quale S. E. Baratono potè sopratutto dimostrare le sue doti di organizzatore, di amministratore e di animatore, fu quella di Alto Commissario per la provincia di Napoli, a cui fu chiamato dalla fiducia del èavcramslnansvduoleisnb Duco in sostituzione dei sen. Castelli, nella primavera del 1932. c che conservò fino alla scadenza dell'ordinamnto eccezionale per la provincia, di Napoli, vale a dire lino all'anno scorso. Una vasta mole di opere pubbliche eseguite nella provincia direttamente dall'alto Commissario (tra cui^ricorderemo l'isolamento del Maschio Angioino, il nuovo palazzo degli uffici provinciali, il mercato del pesce, il porto di Capri, le nuove caserme, la nuova stazione marittima e il grande stadio partenopeo); un radicale risanamento igienico e sociale di interi quartieri, come il rione Carità e il rione Mandriacco, opera di autentica bonifica urbana e umana; un razionale ed efficace riordinamento di istituti di beneficenza e di tipiche opere pie (come l'Albergo dei poveri, l'ospedale di Loreto e l'istituto «Ugo Filangieri»), nonché la redenzione nella colonia di Lucrino dell'infanzia abbandonata o trascurata, autentica piaga di Napoli: ecco sommariamente indicate alcune delle realizzazioni a cui Napoli assocerà sempre il ricordo dell'Alto Commissario Baratone X Il quale alla profonda competenza in materia giuridica e amministrativa unisce un vivo spirito di iniziativa e di intraprendenza e un'alta sensibilità delle questioni economiche e sociali. Non va infine taciuto che il nuovo prefetto di Torino — il quale prenderà possesso del suo alto ufficio il l.o luglio prossimo venturo — è stato un valoroso combattente: agli inizi del conflitto parti infatti volontario per il fronte e parte cìpò ininterrottamente alla guer ra come ufficiale di fanteria fino all'armistizio. A S. E. Baratone giungano, ne! momento in cui si annuncia la sua nomina a prefetto di Torino, le nostre più vive felicitazioni e il nostro augurale, deferente saluto, A questo saluto non si può non associare il nome di S. E. Giovan-ni Oriolo, sebbene con un diverso sentimento, vale a dire del più vivo, profondo rammarico nel vederlo allontanarsi da Torino per una inesorabile esigenza del nostro ordinamento amministrativo che lascia quindi intatti i suoi rari, eccezionali meriti di funzionario e di fascista. Assurto alla carica il l.o agosto 1936, il primo luglio, quando cederà il pesto al successore, avrà compiuto appena undici mesi di permanenza in mezzo a noi. Periodo brevissimo, ma che è bastato al camerata Oriolo per rivelare le sue eminenti qualità di Prefetto della Rivoluzione, aderente in ogni ora della sua fervida giornata allo spirito animatore della vita nazionale plasmata dal Capo, sempre sollecito di ogni appoggio a tutte le iniziative a favore del popolo e allo, sviluppo della provincia. Figura eletta di gentiluomo, S. E. Oriolo, che alla Rivoluzione diede in un suo figliuolo un valorose, squadrista, lascia nella nostra citta un ricordo incancellabile. Nel saluto che La Stampa gli porge a nome dei suoi lettori, c'è perciò un velo di accorata malinconia. Il nuovo prefetto di Torino, S. E. il Cav. di Gran Croce Pietro Baratone, è una delle personalità più eminenti dell'Amministrazione degli Interni. Di notissima fami-