La Francia è inquieta sull'esercito sovietico di Concetto Pettinato

La Francia è inquieta sull'esercito sovietico La paura alleata col terrore La Francia è inquieta sull'esercito sovietico sullesercito sovietico Parigi, 12 notte. Il ritardo subito dalla conclusione dell'accordo sul controllo sarebbe stato determinato, secondo notizie di fonte londinese, dalla necessità di precisare i limiti della facoltà di azione lasciata alla Potenza vittima di un'aggressione nel caso che le consultazioni fra i quattro non permettano di giungere a un'azione comune. Di fronte all'annunzio da parte della stazione radiofonica di Bilbao della prossima entrata in lizza di una flottiglia antisottomarina destinata a dare la caccia al naviglio tedesco e italiano, e data quindi la probabilità di nuovi conflitti, la delimitazione precisa del diritto di rappresaglia si è dimostrata essenziale, e non ha quindi recato sorpresa la nota particolarmente energica pubblicata in proposito dal D.N.B. Si aprono gli occhi? L'attenzione francese si volge di preferenza alle esecuzioni capital! di Mosca e ai timori che queste giustificano sulla solidità del re girne e sulla compattezza dello stesso esercito sovietico. Mentre la stampa del fronte popolare non sa a quale santo votarsi per difendere i Sovieti dal discredito inflitto loro dagli avvenimenti, gli avversari del patto militare approfittano dell'occasione per sostenere che associare le sorti della Francia a quelle della Russia di Stalin è impossibile. Pierre Dominique constata nella Rcpublique che Stalin obbliga i francesi più ciechi ad aprire gli occhi e che è anzi lui stesso a condannare e a colpire a morte l'alleanza e gli accordi militari franco-russi. Il Journal des Débats è del medesimo parere e deplora che lo Stato Maggiore francese possa essere stato indotto in qualche circostanza a comunicare 1 suoi segreti ai capi di un esercito il cui avvenire politico appare cosi incerto. All'organo moderato lo spettacolo offerto dal « paradiso sovietico » appare semplicemente ripugnante. Stillarsi il cervello per scoprire la causa esatta di tanti massacri gli sembra vano, non essendovi speranza di procurarsi Informazioni sicure in quel regno della menzogna e della corruzione. Il solo fatto certo è che Stalin, tiranno asiatico, fa trucidare tutti coloro che gli paiono disporre in Russia di un potere o di un'influenza atti a diventare pericolosi per lui. Perfino Pertlnax, fautore insistente dell'alleanza militare con la Russia, sembra colto da scrupoli e confessa nell'Echio de Paris che « in tempo di pace 11 regime si sostiene ancora, ma nessuno sa che cosa accadrebbe se fosse messo alla prova della guerra e quale sarebbe in tal caso il contegno del contadini ». Le vicende della crisi russa nella loro sinistra monotonia gettano insomma secchi d'acqua gelida sugli entusiasmi di questi ambienti politici, inducendo molti a domandarsi se metta realmente conto tener bordone a un paese che non si sa dove vada e che nell'ipotesi di una guerra europea potrebbe rifare quello che fece nel 1917. Il viaggio di Van Zeeland Oggi intanto Blum e Delbos sì sono lungamente intrattenuti con Van Zeeland di passaggio da Pa ligi diretto a Washington dove lo conduce il noto incarico di preparazione della conferenza economica. Il primo Ministro belga, fondandosi sulle inchieste condotte in Europa dal dott. Frcre e sui suoi scandagli personali, riferirà a Roosevelt le conclusioni che gli sembrano scaturirne. A quanto si di ce, tutto 11 problema della confe renza s'Impernia sull'abbandono o meno dell'autarchia da parte dell'asse Berlino-Roma. L'Inghilter ra ritiene che una sistemazione economica generale sia impossl bile senza la partecipazione della Germania. Il parere di Van Zeeland sarebbe che il marco debba venire svalutato e fornito, mercè crediti adeguati, di una nuova copertura aurea, e che i Paesi che hanno pletora d'oro debbano deci dersi a prestarne ai Paesi che non ne hanno a sufficienza: Il nodo AranmVnpglczqsvzmrcdscbanlIndlmvfienddvGgltscmdnnrr principale delle sue conversazioni col Presidente degli Stati Uniti sarà dunque fornito dalla vexata quaestio della distribuzione dell'oro. Van Zeeland è partito per New York a bordo del « Berengaria ». Un altro interessante colloquio è quello svoltosi fra Delbos e il Ministro di Rumanla Dino Cesiano. Il dapo del Qual d'Orsay avrebbe aspramente investito il diplomatico rimproverando al suo Paese la prossima conclusione di un accordo militare con la Polonia, accordo che sarà probabilmente il preludio di un patto con l'Italia. Cesiano ha subito con filosofia il malumore del Ministro rivendicando per il proprio Paese la libertà di difendere i proprli interessi come meglio crede. Ma la Francia minaccia di vendicarsi colpendo Rumania e Polonia nella borsa. Concetto Pettinato