L'accordo dei Quattro per la soluzione della crisi

L'accordo dei Quattro per la soluzione della crisi L'accordo dei Quattro per la soluzione della crisi Una nota alle due parti belligeranti spagnuole per chiedere precise garanzie Berlino, 12 notte. Il D.N.B. ha da Londra: Nel pomeriggio di oggi sabato i colloqui tra il ministro degli esteri Eden e gli ambasciatori d'Italia, Germania e Francia sono stati conclusi e hanno portato a un pieno accordo circa i presupposti per la soluzione della crisi sorta, a. causa della aggressione bolscevica, alle navi italiane e tedesche adibite al controllo internazionale. Questo accordo è compendiato nel testo di una nota che il governo inglese invierà alle due parti belligeranti in Spagna per incarino delle quattro Potenze. Nella nota vengono richieste precise garanzie onde i deplorevoli incidenti non abbiano a- ripetersi. Il testo dell'accordo è stato oggi stesso trasmesso dal presidente del comitato di non intervento a tutti i paesi facenti parte del comitato medesimo. Apprendiamo, conclude il D.N.B., che lunedi il governo inglese invierà la nota alle due parti belligeranti spagnole. Perchè la redazione dell'accordo ha subito il rinvio di 24 ore Berlino, 12 notte. L'intesa di massima sul controllo navale nelle acque spagnole — e qui se ne ha conferma da fonte competente — era stata già raggiunta ieri sera, poi, all'ultima ora, si era rinviata la redazione della formula definitiva, essendo intervenuto qualche elemento nuovo fra cui le minacciose provocazioni della radio di Bilbao la quale ha annunciato e ripetuto che una flottiglia di sottomarini rossi libererà il Mediterraneo e l'Atlantico dai sottomarini stranieri, sia no essi tedeschi che italiani. L'ultima provocazione H rinvio è stato vantaggioso, ai fini di una chiarificazione ed anche ai fini degli obbiettivi di un accordo. Non è azzardato ritenere che le modificazioni apportate al terzo punto delle proposte britanniche, quello relativo alle consultazioni, siano state facilitate appunto dalla provocazione bolscevica. La quale, si osserva, è capitata dunque nel momento più indicato. Tutto il mondo può convincersi cioè che i bolscevichi di Valencia, anzi, di Mosca, vogliono impedire che il conflitto venga localizzato, anzi cercano di allargarlo. E' chiaro che la provocazione aveva un obbiettivo immediato, ben preciso: quello di silurare l'accordo per il controllo navale ed è chiaro anche che 1 provocatori facevano assegnamento su certi appoggi morali e materiali e si ritenevano poi incoraggiati dalle parole generiche e protccollari, ma oltremodò cordiali e calorose del presidente della repubblica francese pronunciate in risposta all'enfatica allocuzione del nuovo ambasciatore del governo di Valencia. Tutto il mondo può convincersi del pericolo che costituisce per l'Europa il bolscevismo, annidatosi in Spagna. Purtroppo molti tengono chiusi gli occhi e altri impediscono che taluni possano aprirli. Ad ogni buon conto la Germania coglie l'occasione per denunciare la provocazione e per dichiarare che in eventuali aggressioni seguirà da parte tedesca un'immediata reazione, la quale sarà tale da togliere ai responsabili ogni velleità di ripresa. Una nota dell'ufficiosa Corrispondenza politico diplomatica sottolinea il pericolo ed afferma che è necessario una ferma riso luta solidarietà europea, se si vuole impedire che i piani di Mosca vengano attuati. In questi circoli si seguono con attenzione le ripercussioni che tragici avvenimenti russi hanno non solo in Inghilterra, ma anche in Francia. La crisi che sta attraversando il regime moscovita è tale che l'Unione sovietica pèV molto tempo non potrà sostenere alcun ruolo attivo In occidente; il che dovrebbe determinare un allentamento degli impegni da cui viene impedita, per esempio, la ricostituzione di Locamo. L'evoluzione britannica A proposito di talune interpretazioni di fogli parigini e londinesi, secondo cui Tucacewskl e i suoi « complici » si sarebbero trovati al servizio dello Stato Maggiore germanico, una nota di ispirazione ufficiosa si limita a osservare che tale interpretazione tendenziosa è assolutamente assurda. E' semplicemente un'offesa il sospettare che ufficiali del Reich abbiano potuto avere rapporti con elementi bolscevichi. Negli stessi circoli non si esclude che gli avvenimenti russi possano determinare una virata di bordo della politica inglese. Certo è, comunque, che l'opinione pubblica di oltre Manica ed anche eminenti uomini politici incominciano a rendersi conto del pcrico lo bolscevico. Sintomatica la dichiarazione fatta ieri dal direttore di una grande Compagnia di navigazione, Sir Shaw, 11 quale, parlando in occasione del varo di un transatlantico, ha detto che è « assolutamente necessaria una intesa con la Germania, la quale, insieme all'Italia, costituisce la più solida garanzia contro la forza sovietica, dissolutrice, del bolscevismo ». « Purtroppo, osserva la Boersen Zeìtung, vi sono altri uomini politici che, accecati da odio partigiano o da idee preconcette, fanno di tutto per Impedire una chiarificazione nel senso che ogni buon europeo deve sinceramente augurarsi. Fra costoro v'è Winston Churchill il quale ha scritto per YEcuil fetecepdfotizqRdstbcSsudsmodb« latmppptsLnbtcftnigtzpftdpdrzpedpdggssadtvfrFSnccacaJmMszcploaScsrsgttgpvsRe«scascligpdts YEvening Standard un articolo In cui si descrive, con foschi colori, il pericolo tedesco. L'articolo, afferma l'organo delle Forze armate, rivela ben più che una semplice avversione: rivela un vero e proprio odio contro la Germania di Hitler e quest'odio è talmente forte che soffoca ogni altro sentimento ». Secondo Churchill l'unico mezzo per fronteggiare efficacemente questo pericolo è silurare l'asse Roma-Berlino mettendosi d'accordo con l'Italia, costi quel che costi. Tale accordo è ancora probabile, afferma, come è possibile anche, attraverso di esso, ridare alla S. d. N. tutto il suo prestigio e la sua autorità (di strumento antltedesco, naturalmente). Una nota del D.N.B. torna questa sera sulla risposta francese in merito al progettato nuovo patto occidentale per dichiarare che 'I documento non porta alcun contributo alla soluzione della questione. « La Francia non intende lasciare la sua posizione, anzi la sua intransigenza qua e là abilmente mascherata dai giri di parole, appare più ferma che mai. Ci si appella alle vecchie formule, pur sapendo che la Germania, e non soltanto la Germania, non vuole assolutamente saperne ». Vice L ll l

Persone citate: Churchill, Hitler, Shaw, Valencia, Winston Churchill