Con un meritato pareggio a Budapest la Lazio può aspirare al secondo turno

Con un meritato pareggio a Budapest la Lazio può aspirare al secondo turno Con un meritato pareggio a Budapest la Lazio può aspirare al secondo turno ÌjA-ZTO: •Blasoni Zappone, Monza; Baldo. Vianl, Milano: Rimani. Jlarchini. Piolo, Riccardi, Copia. HUNGARIA: Szoho; Kise, Biro; Schef, Turay. Buda*; Sa?, .Mailer, Cseh, Kardos, Tìtkos. ARBITRO: Krlst (Cecoslovacchia). Budapest, 14*mattino. La Lazio, con una tattica accorta, è riuscita a chiudere alla pari contr.o l'Hungaria, nel primo incontro di Coppa Europa. Il risultato è più ohe lusinghiero ove si consideri che la Lazio era al' suo primo incontro di Coppa, anzi alla sua prima importante partita all'estero, Inoltre, bisogna tener presente che la compagine avversaria è quella che una settimana fa ha conquistato il titolo di campione d'Ungheria e conta nelle proprie file sette giocatori che fanno abitualmente parte della squadra nazionale magiara. A questo risultato la Lazio è pervenuta giocando un primo tempo guardingo, con le due mezzo ali arretrate e controllando tutte le azioni avversarie; nella ripresa, poi, la squadra romana si è lanciata decisamente all'attacco ed ha> segnato al quarto d'ora il primo ed unico suo punto, con Piola. Scossa dallo smacco l'Hungaria si è allora lanciata al contrattacco ed ha costretto la Lazio ad un duro lavoro difensivo. La linea mediana romana ha preferito rimanere a ridosso della difesa per evitare spiacevoli sorprese, ma in tal modo si è privata del mezzo di poter maggiormente sostenere la linea d'attacco che, prima e dopo il pareggio degli ungheresi, non ha potuto condurre a fondo alcune azioni che si profilavano veramente pericolose per gli avversari. L'Hungaria ha cosi potuto bloccare l'attacco della Lazio, del resto troppo palesemente importato su Piola, e si deve alla scarsa efficienza di alcuni uomini della squadra campione d'Ungheria se la squadra romana è riuscita a trovare qualche volta, e anche in modo minaccioso, la via dell'area di rigore avversarla. La squadra italiana ha tuttavia favorevolmente impressionato per la condotta corretta di ogni giocatore e per il fatto che, oltre a Piola, ormai troppo conoscijto perchè si debba tesserne elogio, vi sono nella compagine alcuni altri giocatori di ottima classe: cosi per esempio Viani, Baldo, che ha svolto ottimamente il proprio compito di bloccare l'ala sinistra ungherese e anche Blason che ha commuto parate in ottimo stile. Marchini, invece, ha giocato al di sotto del proprio valore: avrà modo di rifarsi nella partita di ritornò, fra quindici giorni, a Roma. L'Hungaria è apparsa stanca, soprattutto nel primo tempo. Nel secondo, frustata dal punto segnato da Piola, si è ripresa in modo insperato, tanto da costringere la nostra mediana ad un guardingo lavoro di difesa. E' innegabile che nelle sue file militano elementi di grande classe, ma la maggior parte di essi difettano nel tiro a rete. Alla nartita hanno assistito diciottomila persone e, nella tribuna centrale, aveva preso posto il R. Ministro d'Italia, conte Vinci, coi membri della Legazione. Campo e tempo ottimi. La Lazio, che deve giocare contro sole, impegna subito la difesa ungherese e fino al quarto d'ora l'attacco azzurro è in area ungherese. Soltanto a tratti gli avversari riescono a passare e ad impegnare qualche volta Blason. Comunaue, il primo tempo termina a porte inviolate. Nella ripresa la Lazio attacca decisa; mente e Piola mette Busani ili condizioni . di impegnare seriamente il portiere dell'Hungaria. Un altro tiro fortissimo di Co sta finisce contro la faccia laterale della rete. Al 14' parte un tiro preciso che è raccolto da Marchini. Questi smista a Costa e passa subito in avanti a Piola. Pur essendo pressato dai due terzini, Piola riusciva ad allungare una gamba e a colpire ab bastanza fortemente il pallone che finiva in rete. Al 22', per un fallo ai mimo di Milano, l'arbitro concede un tiro di punizione da venti metri che è battuto da Muller; il tiro è raccolto da Cseh, che gira in rete, mentre Blason, coperto, non può vedere. L'Hungaria è ancora all'attacco e soltanto verso la fine dell'incontro, quando ormai vede svanire ogni speranza di vincere, permette ancora alla I^azio di attaccare. L'incontro si chiude con un tiro di Busani che colpisce la sbarra