Dalle scoperte su Casanova alla quadratura del circolo di Italo Zingarelli

Dalle scoperte su Casanova alla quadratura del circolo Un matematico originale Dalle scoperte su Casanova alla quadratura del circolo VIENNA, giugno. Industriale, filologo, storico, poiglotta, matematico, astronomo, l signor Bernardo Man-, ottantaduenne, conclude a Dux, nella regione carbonifera della Boemia occidentale, un'esistenza intercs- mtpigla noredi sante, in altro senso, quanto quel-1 ceta dell'uomo al cui studio egli si tinera consacrato: Giacomo Gasano- sl va di Seingalt. Nessuno conosce ""meglio di lui vita, morte e mira- ,tincoli del grande avventuriero del ! caSettecento, e lui conosce chiunque di Casanova si sia occupato: a lui avpe|je u vecchio avventuriero chiese y conforto datogii in tempi mi\ liori da nobiIi e da piebee. A Me i iampige I successe Melampige II, chePavendo avuto la disgrazia di ' rimppesi debbono la rinroduzione in far- ch= J?u„ rf? ifonooovttw rtnivol ' momile di manoscritti dell avven-, chtunero e un registro dei nomi da;zaCasanova citati, inteso a facilita-, lllre le ricerche. Chi intenda darli- i carsi a intlsE-inl casanoviano hai ■ 2 L%**„i*riM*?Z i,., 'wda rivolgersi a Bernardo Marr; !lldequale pero non ama gl ignoti e la-, riscia approfittare delle sue ospe-iArienze soltanto chi gliene sembri meritevole. Il bibliotecario e i suoi nemici Nel castello di Dux Casanova attese la morte come bibliotecario del conte Waldstein; ma invece di tenere in ordine i libri del suo nobile padrone, scriveva scriveva, e morendo lasciò materiale ad ordinare il quale, il signor Marr ha consacrato giorni e notti. Un po' perchè non lavorava, un po' perchè bibliotecario a quei tempi era equiparato ai musici e agli attori, fu la vittima dei domestici del conte e gli scherzi più atroci glieli fecero l'amministratore Feltkirchner ed il mozzo di stalla Wiedcrholt. Non parlando il tedesco abbastanza bene da poter mettere a posto gli schernitori, sfogava scrivendo, in tedesco, dialoghi immaginarli fra lui ed il Feltkirchner o il Wiederholt. Cosi le persecuzioni servivano di stimolo allo studio della lingua che Casanova avrebbe voluto imparare per uopbimmcrccpmsenva« iocetrnmliMtipfigurare meglio in società, ma non ilafu per vendicarsi dell'amministra-]ptore o dello stalliere che scrisse;cuna frase tedesca con le parole j trovesciate in maniera che la si po- i °teva leggere solo dentro uno spec-i mchio. E con questo pezzo di carta|gsi diverti poi la figlia del guar- >adiano del castello, che alla morte ikdi Casanova, avvenuta nel 1798, j laera una bimba. I sa una oimoa. i -Bernardo Marr ha scoperto i I scompiti tedeschi, il biglietto con j bla scrittura rovesciata, sentenze in versi e in prosa che Casanova scriveva in francese e poi traduceva in tedesco, poesiole contro gli ebrei che odiava perchè due abitatori del ghetto, Josef Krug e Johann Benjamin Hirsch, lo tormentavano per un debito di trecento fiorini, fogli dai quali risulterebbe che Casanova ha collaborato col Daponte al libretto del Don Giovanni, quindi la storia della cagnetta Melampige I, alla qua- ! laLaspgdt—nhgestdgclg, sgnità regale, soleva compiere nei I ncorridoi del castello funzioni tali I da attirare sul bibliotecario le ire ] dei suoi nemici Feltkirchner, Wiederholt e Gero, sicché a Casanova toccò redigere, nell'interesse della protetta, calorose difese. Però procediamo per ordine. sopravvivere, prende nell'eredità letteraria del padrone minore posto. Melampige I figura invece nel citato indice dei nomi: poco cosciente e gelosa della propria di Virtù e morte di Melampige I Nell'anno 1791, mentre in Francia cadeva la Bastiglia e veniva pubblicata la dichiarazione dei Diritti dell'Uomo. Giacomo Casanova combinava le nozze di un magnifico fox terrier del conte Giuseppe Waldstein con una cagnetta di pari razza e bellezza, portata dal Belgio dal direttore d'una fabbrica di tessuti appartenente al conte. Della sua mediazione fu compensato con uno dei cinque fox terrier procreati dalla eletta coppia: di sesso femminile, il cucciolo fu battezzato Melampige, e per tre anni formò la gioia del bibliotecario, che non sapendo stac- lzecpdtgrt, carsene mai la volle a compagna iin occasione d un viaggio compiu- ! to a Dresda. Siccome Melampige |non poteva affrontare strapazzi, Casanova la fece viaggiare — si Sa"sopra'un'cusdn^'TuttH Icani sono intelligenti, tranne quel-, li che per- combinazione sono stu- pidi, ma Melampige era intelligen-i tissima. Se Casanova era indispo- i à a sto, o lavorava troppo, o tardava ; ad andare a letto, Melampige sa- peva costringerlo al riposo: nel- ! l'elogio della cagnetta, scritto injlatino all'indomani del prematuro ; trapasso. si legge che una notte) Melampige. avendo sorpreso lo ; scrittore a tavolino dopo lunga ve- ! jgiia, sia saltata a lui davanti ri-;soluta, e strappatagli di mano la'penna abbia coperto le sudate car- te di tutto il suo corpo. « Che altro ' mi rimaneva da fare, aggiunge ■ Casanova, se non sorridere e con-1 siderarmi grato! Piantai il lavoro subito e mi spogliai per mettermi a letto, mentre Melampige, che Iaveva capito ed era soddisfatta, mi leccava il viso: poi, da orgo-ìgliosa vincitrice, ritornò sui suoi :cuscini ». Della perdita di si fedele e af-:,„,■„„,„ „„„„„„„„ -, i_, fezionata compagna, il vecchio:non sapeva come consolarsi (.e con Ilui bisogna riconoscere che tali prove di attaccamento le possono'e j morte, chi lo avrebbe pianto coe me piangeva lui la Melampige? Il dare soltanto i cani). Anche se le lacrime gli avessero accorciata la |vita, non importava: piangeva, in ciò trovando l'unico conforto con- sentito dal triste caso. E alla suaa povero Casanova si aggrappava a l Salomone, il quale ha detto che -1 l'avvenire è ignoto a tutti, quindi esclamava: « Se l'anima mia.:piombata in nuova forma di vita e rivestita di nuovo aspetto, do- vesse continuare a vivere, chissà ,4 ■ _j j . che una volta 10 non riveda coilo n e mtei nuovi occhi la mia Melampige?... ». Di che male sia morta la buona, a tenera, l'affettuosa Melampige noi non possiamo esattamente dire, non ritrovandosi negli archivi ricpequmscsumBidescle di Dux referto di veterinario o certificato di decesso al quale attingere. Occorre dunque appagar- j pasl dell'impressione di Casanova — za""pressione che nel necrologio la-1 nitino assurge a certezza — che la cagnetta si sia Consunta di dolore avendole il destino negato la scoperta di un'anima gemella. Si sa riaprì gli occhi e li fissò su Casa- , 3imenò per l'ultima volta la coda, privilegio dato ai cani dalla natura per manifestare gioia sincera (gli i ddeprcu.Mche Casanova ben conoscesse 1 vimisteri del cuore femminile, però tiche ta,p gua competenza 0 scien. trza si estendesse 'ai cani ci fu Agullln_Q Len1]f0 nascosto cn ctoira fll mo,.'tP 'di Mrlam-! im ■ J . m . MSl nw I: 81 ammal° 31 4 di «bbraio ! nodeI 1794 e distesasi sul giaciglio alrifiutò per giorni otto ogni cibo, i noAl sopravvenire del fatale istante, : fonocode_ esuomini, invece, che della coda son qprivi, assai spesso lasciano in dub-1è.bio sulla spontaneità del loro com- i llstfasnccctumarmi col nensiero rhe la novera dmarmi col pensiero cne la povera ucreatura non potesse sapere ciò mche morte significasse, nè che la!scausa della sua morte fossi stato, apiacimento) e morì. Per due interminabili ore Giacomo Casanova se ne stette a contemplare l'inanimata materia, colei che lui aveva conosciuta vivacissima e focesa. « Io tentavo inutilmente di cai- io... ». Esausta, la notte che precede il trapasso Melampige s'era trascinata fino al letto di Casanova, da lui invocando disperatamente aiuto. Dell'irreparabile perdita, l'esiliato di Dux non si riebbe. Siccome Melampige aveva vissuto 144 settimane, compose in francese una poesia servendosi di sole 144 sillabe, e nella poesia Melampige fece parlare da sua accusatrice. Poi, come nel passato aveva raccon tato a tutti la sua fuga dai Piom °i, tutti afflisse con la storia della malattia e della morte della ca- ivgnetta, finché nel gennaio del 1795jotelebCAvPsngMcaprjl >a principessa Carolina von Lob kowitz non gli regalò, per conso larlo, Finette, altro fox terrier di sesso femminile, che varcando la sosi ----- ■'1^~iT'HÌ^ldI soglia del castello di Dux fu dal aj bibliotecario battezzata in Me! lampige II. La soluzione del grande problema Non so però se presentandosi adesso al signor Bernardo Marr lo si troverebbe ancora disposto a parlare di Melampige I e II e della gioia a suo tempo procuratagli dalla scoperta degli appunti relativi e dell'elogio. L'ex-lndustrìale — della sua fabbrica di macchine nella Osseggerstrasse a Dux egli ha finito col non occuparsi più giunto al tramonto della terrena esistenza s'è elevato in ben altre sfere: egli ha scritto un'opera in tre volumi sull'influenza delle fasi della luna su religioni e lingue del globo terrestre, partendo dal concetto che tra la formazione della lingua, della metrica e della religione degli uomini e la luna cre- , scente e calante deve esistere un I nesso e t€me di morire aenza che I ] a a l u e a e - l'umanità abbia capito la grandez za d'una scoperta da lui fatta ed esposta in un'altra opera non an cora stampata... « Ecco qui la soluzione d' un problema al quale l'umanità s'è dedicata da quando esiste la matematica, ha dichiarato a un giornalista riuscito a penetrare nel suo studio: è la quadra tura del# circolo. Veda, io non sono un pazzo nè Un fantasta che corra dietro a chimere. Io sono in gegnere e ho imparato a pensare realmente e scientificamente. Se un uomo affatto sereno, di ottan tadue anni, le dice d'avere, dopo trentadue anni di lavoro, risolto il problema, questo lavoro merita d'essere esaminato. Ma il Politenico di Praga si è dimostrato d'altro avviso: dopo alcune setti mane ho dovuto io stesso andare a riprendermi il fascicolo dove l'avevo messo, altrimenti l'usciere, facendo la pulizia, l'avrebbe but- topidnccgflddfdbdsMpssRq, tato nel posto che a giudizio di a iquei Signori gii sarebbe toccato. Ho - ! studiato il problema per trent'ane |„j, ho sacrificato inutilmente i,, mìci nervi e le notti e per dueli anni ho infine seguito' una strada :H I^ mL ^ PermeSS<> * tr0"i-, rjra vede?e'°un' poco per qualiI- vie traverse possa andare l'ingc-! -i gno umano: un ingegnere in gio-;- ventù trascura la sua fabbrica e i i a ; gl'interessi privati per studiare - vita, morte e miracoli del galante - ! avventuriero Casanova ed in vecnjchiaia. forse per effetto della subo ; coscienza di matematico rimasta I e) in lui, tiene a vantarsi della sco- o ; perta della quadratura del circolo, - ! Che i contemporanei gli siano già-;ti delle ricerche casanoviane per a'lui non conta: i contemporanei - hunno il grave torto di non volerlo o ' riconoscere solutore del problema e ■ che ha già mandato tanti al ma-1 nicomio... o i Italo Zingarelli. I

Luoghi citati: Belgio, Dresda, Francia, Praga, Vienna