DIETRO LO SCHERMO

DIETRO LO SCHERMO DIETRO LO SCHERMO Saggi di regìa al Centro Sperimentale ROMA, giugno. Proprio ora, alla vigilia degli esami, in (/fonti di « ripassi» e di « ripetizioni », il ricordo del piccolo scoglio d'un compito « in classe » diventa per qualsiasi scolaro o ex-scolaro cosi trascurabile, che sarà meglio sùbito precisare senz'altro: esistono compiti « in classe » che ogni settimana, durante l'anno scolastico, cominciano al venerdì, proseguono per tutto il sabato, e talvolta si protraggono fino all'alba che sbadiglia livida ai finestroni, annunciando il mattino della domenica. Sono i settimanali compiti «in classe» del Centro Sperimentale di Cinematografia. A capitarci in una di quelle giornate, si assiste a. una vera e propria mobilitazione di tutti gli allievi, di parte degli insegnanti, di tutte le attrezzature: si dà vita, ogni settimana, a un esperimento di regia. Blasetti ha, fin dal lunedì, assegnato un tema, accettando magari quello che gli allievi hanno la facoltà di proporgli. Consiste di solito in una sequenza, di sette, otto, dicci inquadrature. Poche decine di secondi di film. La sceneggiatura subisce vigorosi segni .azzurri di matita, discussioni, modifiche: e dal lunedi al giovedì si concreta e si definisce nella men te di chi sarà il diciottenne o ven tenne Pabst o Vidor di turno. Con-1 temporaneamente, da altri ullie vi, vengono predisposti bozzetti per costumi, scenografie, anibietitasiont; e al venerdì mattina J'eroiCtt cooperativa comincia. Chi ha avuto in mano, la settimana scorsa, il gran bastone di maresciallo-regista, ora s'accontenta d'inchiodare un piccolo praticabile; chi sarà il regista della settimana prossima ora s'infervora a stendere i cavi per lampade e padelloni. Gli attori e le attrici (semate, gli allievi-uttori e le allieve-attrici) che non dovranno apparire in « campo », truccano a ditate energiche di cerone i compagni e le compagne ai quali toccherà, questa volta, di recitare; altri, a turno, fa il segretario zione; altri dà le ultime v. a un fondalino; altri fa l'operato-\ve, o l'aiu stente devoto _ io di produ-\e pennellate\. fa l'operato- to-operatore, o l'assi- ■ to dcU'aiuto-operatore:<flruai a non dare a ognuno qualcosa da fare. La sala di proiezione del Centro è la gran manna sperimentale. Sala di proiezione, sala per conferenze, aula-palestra per le! lezioni di danza, al venerdì mattina diventa studio. Nella provvisoria sede del Centro è questo il più vasto- locale, solitamente occupato da una sessantina di poltrone dinanzi a uno schermo; ad averci un soldino, per ogni volta che queste poltrone baldanzosamente traslocano, per permettere all'ambiente una sua ennesima trasformazione, ci sarebbe di chefondare, sempre per il Centro, almeno un paio di borse di studio. E' in questo teatro di posa almeno singolare che questi ragazzi fanno miracoli. Il soffitto è ai soliti quattro metri d'altezza; le lampade vanno sovente a baciarlo, per avere un po' di illuminaione radente dall'alto; e talvolta uno dei proiettori più piccoli è tor¬ {erM0 dj rftj /(.„ sette „ aU(lttor retto soltanto dal braccio volon-dici giorni, ordinerà al suo regista d'oggi di sorreggere un po' meglio quel proiettore. Sia- quelle che non hanno mai requie, sono le porte d'accesso, che s'aprono su di un vestibolo. Sempre sfruttatissime. Permettono all'obiettivo di uscire dallo studio, e, collocandosi nel vestibolo, di prendere, per il vano, una civettona inquadratura un po' obli- \una campagna m fiore, appassto- metro e cinquanta; via, facciamouno e settantacinque. qua; un'altra porta aiutando, sipuò compiere magari una carrel-lata avanzante o retrocedente (ut- tenti allo stipite), persino di atte o tre metri; quando i pm docili di quei battenti non s% lascino umi- liare sino a trasformarsi in quelli\d'una destra. 0 d'"n balconcino, \aPerti sul sommeS3° stormire di una campagna in fiore, appassio- ■ natamente dipinta su tela di jutOj<nelle nostalgiche lontananze d'un! Vedere questi ragazzi al lavoro è cosa che davvero commuove:tanto palesi e convinti ne sono ilfervore e l'impegno. L'architetto Novarese, insegnante di scenografia, l'ingegnere Innamorati, insegnante della ripresa sonora, Ventimiglia per la ripresa otticu, Hoffmnnn per l'organizzazione della produzione, s'aggirano fra i loro allievi, ma di rado intervengono. Li sorvegliano senza parere, per\l° s< limitano a fare da spet-' tutori. Le varie lezioni teorichedella settimana devono trovare qui le loro più pratiche applicazioni:con risultati ed errori, trovate Aripieghi, interamente lasciati all'iniziativa dei singoli. Si vedrà poi.„.•».£,'tutto, e si giudicherà, in protetto-ne: dove non sono infrequenti n-sate e applausi. Un cameratismo solerte li solle- ìcita, un goliardico tu li affratella. Le mansioni, le gerarchie, le responsabilità sono quelle di un teatro di posa vero e proprio, sia pure in milionesimo; nulla, di lezioso, d>orei vorìebbe assistere alla riprolVÌIÌOI.ia autorità; e le butta un pe tentativo numero sette, forse mi ìgliore del numero dodici; e fra una ìprova e l'altra, suggerimenti, pro poste, varianti, jj> 0,NÌ ,-egista di turno il pro mettente Caracciolo, del Guf di \NapoUt Un'attricetta già truccata, , u„ eniaro sguardo di bimba fra. lbistri e ceronii rhe dovra apparire u^nsi all'obiettivo fra un paio d,ore> vorrebbe assistere alla ripre 8a cne ata per iniziarsi. Il regista . interviene, con tutta la sua prov- d'accademxico, dì scolastico; e in 'tutti, come non sempre avviene nei teatri di posa, la contituiafpreoccupazione di non 8ciupare\pellicola. Prove e riprove, quindi,,a secco; con poi magari il segreto|rammarico, di non aver girato ud>r en torio: — Lo sai che qui no-n si può stare. Quella lo guarda con un primis- '^imo gfa** ftotfmvataitj Sii buono, permetti L'altro si fa addirittura paterno: —• No no, vai di là, ti chiameremo. Non ti devi stancare. Lo sai che snerva, l'assistere al lavoro degli altri. Vai di là, riposati. La diva, avanti lettera, buona buona, aitasi convinta, va « di là »: nel laboratorio, dove sono imbanditi i ceroni di due tavolini per il trucco. Tram uno sgabello, per A^T!^J!f^J^JJ^IJ^fl ta; e poi torna alle vietate soglie, già pronta a dichiarare di essersi 'i riposa ta. a chi ancora le dicesse , " , ->* \ BUtSetti, insegnante di regìa, a questi esperimenti non assiste. — Come mait — chiedo a Chiarini. — Lo sai com'è Blasetti —■ risponde. — Con il suo entusiasmo, con qtteJ suo prodigarsi inesuuri bile, con quella sua passione per il cinema, sai che capitava? Veniva qui per uno di questi saggi e da principio riusciva u tacere, a osservare soltanto; poi cominciava con qualche consiglio: dopo un po' operatore e regista se ne sta vano in un cantuccio: e finiva per fare tutto lui. #% Cfiiarini e Blasetti, e con loro tutti gli altri insegnanti, possono essere davvero contenti, di questi figliuoli. A « passare » sul piccolo schermo della moviola le bobinedei saggi che in questi mesi si so-no andati adunundo, già in purec-chi c'è da sorprendere quasi unaimpronta, quasi una tendenza, ìprimi segni d'una personalità cheaffiora. Lo scorcio felice, l'illuminazione calzante, il montaggio dùttile sono già frequenti; ma ciò che più sorprende, e conforta, èlo scorgere, in certuni, un'unitàd'utmosfera, d'inquadratura in in quadratura: ciò signiLca aver capito che sia visione cinematografica. Il Centro Sperimentale poteva racchiudere in sè tendenza a dare ai ni pericolo: teisuoiallievi unapreparazione magari compiutama esclusivamente teorica. Que-sta at'rcboe pofuto risolversi nopreconcetto, nello schema prestahilito, che avrebbero purtroppo tirefito possibilità e temperameli!i , . e auando si fossero potuti avvicinare al teatro di posa. Aver posto questi giovani sulla- via dell'esperimento pratico è non piccolo merito per chi l'ha voluto. Già qui, n ' nell'attuale sede provvisoria, (e soe \ pratiutto in quella definitiva, che aforgerà al Quadrare, alla Cinee\ctytà, secondo un bel progetto .9'<», allestito), gli allievi possono scal- | 'ri™i come a nessun aspirante sa-drebbe concesso in nessun sf"fw > retto con e normali esigenze nulu- striali. I cosidetti «praticanti»,'quando vogliano fare della prati ca per davvero, sono degli ospiti irrimediabilmente ingombranti. Qui, invece, si offre loro un laboratorio di pratica, e non- di una pratica spicciola, ma motivata-, ragionata, inquadrata. Quando questi allievi varcheranno le soglie di uno studio non saranno degli avidi spaesati, o dei timidi inat- « I due misantropi », di Palermi. tttn.- potranno essere senz'altro dei modesti, consapevoli collaboratori. Dai quadri, così lentamente rinsan0uati nasceranno i nuovi reaù>ti, i nuovi interpreti: nascerà la nostra cinematografia di do nMn>- Mario Cromo Una delle prime fotografie del nuovo film della Garbo, «Maria Walewska ». L'incontro della contessa polacca con Napoleone - Charles Boyer. Ne « Le perle della corona », Il nuovo film di Sacha Guitry, ha esordito per il cinema anche... Cécile S-orcl. Maria Denis ne

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